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PLOTINO

1.0 LA VITA
Plotino è uno degli autori con i quali la nascente filosofia cristiana dialoga di più, anche perché essa per la
sua natura trascendente aveva più punti di contatto con una filosofia metafisica che non con una
materialistica. Il filosofo di Licopoli, dove nacque nel 205, vive in un periodo in cui si sta affermando la
filosofia cristiana e rappresenta l'ultimo grande rappresentante della cultura greca "classica", visto che
riprende la strada tracciata da Platone e Aristotele e recupera la tradizione arcaica. Dopo anni di
insegnamento, cominciò a scrivere trattati nel 253 che vennero raccolti da Porfirio in 54 Enneadi.

2.0 LA METAFISICA
Secondo Plotino la molteplicità degli enti deve far capo ad un’unità: to-en (l’uno)

L’uno è:

 Trascendente: le parole non possono rappresentarlo


 Ineffabile: non si può dire

Plotino per parlarci dell’Uno utilizza quindi una teologia negativa: lo esprime per quello che non è.

Non è come il DemiurgoNon ci sono contatti con la realtà

Non è come il motore immobile di AristoteleGli enti non tendono alla perfezione

Non è come JawehNon crea dal nulla

2.1 L’EMANAZIONE
Plotino ci parla di un duplice processo:

 Dall’uno alla molteplicitàprocessione


 Dalla molteplicità all’unoconversione

2.1.1 LA PROCESSIONE
Plotino dice che l’uno è irradiato dall’essere ed emana delle ipostasi (emanazioni) l’uno non viene
depotenziato in quanto non perde la sua pienezza (ex. luminosità del fuoco)

1. Prima ipostasirappresentata dall’Uno stesso


2. Seconda ipostasil’intelletto. Esso deriva da una duplice contemplazione
dell’unosdoppiamento tra soggetto pensante e oggetto pensato. Egli pensa a tutti i modelli eterni
delle cose (le idee).
3. Terza ipostasil’anima si riempie del pensiero dell’uno, che pensa alle idee. L’anima quindi occupa
una posizione intermedia tra il mondo intellegibile e il sensibile.
4. Quarta ipostasila materia (il buio). La materia è non essere e male, costituisce il limite e la
privazione di essere.

Plotino si pone la questione di libertà e necessità: si chiede perché l’uno abbia scelto di essere irradiato
dall’essere. Se fosse una necessità sarebbe un elemento di imperfezione dell’Unonon è così.

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Secondo Plotino, infatti, l’attività dell’Uno è pura volontà, consiste nel voler essere ciò che èle
emanazioni dell’essere sono pura libertà.

2.1.2 LA CONVERSIONEDALLA MOLTEPLICITA’ ALL’UNO


L’uomo ha nostalgia dell’assoluto (metafisica)si eleva.

L’uomo ha quindi la consapevolezza di essere qualcosa sopra il finito, ma è imprigionato nel corpolimita
dell’esistenza metafisica.

L’uomo ha esigenza di tornare all’Uno ma per fare ciò deve coltivare delle virtù:

 Temperanza
 Coraggioforza di staccarsi dalla materialità
 Giustiziasaper prevalere sugli istinti
 Saggezza

Così facendo si avvia un processo di elevazione rappresentato:

 Dall’arteesprime la bellezzaarmonia del mondo ideale


 Dall’amoreporta a migliorarsidalla bellezza naturale che tende a quella ideale
 Dalla filosofiail pensiero passa dalla quotidianità alle cose ideali
 Dall’estasisdoppiamento anima-corpo, rappresenta il momento in cui l’anima trascende (per la
cristianità esso rappresenta l’arrivo allo spirito, per le religioni orientali rappresenta la meditazione
che permette di arrivare al nirvana).

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