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Scetticismo

INTRODUZIONE E CONTESTO
Il pensiero stoico ha inizio con Pirrone di Elide, alla fine del 4º sec a.C. (precedente dunque all'epicureismo e allo
stoicismo). Pirrone partecipa ad una spedizione con Alessandro Magno in oriente, dove conosce una setta di
saggi indiani che lo istruiscono sulla vanità delle cose. Ritornato in Grecia nel 324 comincia a proporre i suoi
insegnamenti, più che degli scolari ha però degli estimatori che seguono il modello di vita da lui proposto.
Timone di Fliunte, suo allievo, metterà per iscritto e riassumerà i suoi insegnamenti.

PENSIERO SCETTICO
Lo scetticismo afferma l'impossibilità di conoscere una realtà sempre mutevole, in cui le cose sono indifferenti e
indiscernibili: non è possibile che siano fissate dai nostri sensi, non esiste un criterio di verità e dunque tutto è
relativo. Non esiste dunque verità o falsità, ma soltanto apparenza: al saggio scettico non resta che assumere un
atteggiamento di distacco, rimanere adoxatos ("senza opinione") e attuare una epoché ("sospensione del proprio
giudizio"). Ciò implica l'afasia: non dire nulla, non pronunciare giudizi. Questo atteggiamento nei confronti della
realtà implica la felicità (si può dunque essere felici anche senza conoscere la verità), intesa come ATARASSIA: mancanza di
turbamento dell'anima, quiete interiore (non è disinteresse, semplicemente ammissione del fatto che non si può dire nulla di
definitivo) (Carneade era un seguace dello scetticismo: fu lui che col probabilismo carneadetico raccomanda che se non abbiamo
certezze dobbiamo affidarci al probabile).

Neoplatonismo di Plotino
La corrente neoplatonica sorse nel 3º secolo d.C, e il maggiore esponente fu Plotino, che fondò una scuola a Roma.

QUADRO GENERALE
Plotino arriva a Roma nel 244 d.C., e i suoi insegnamenti sono un'alternativa alla proposta cristiana. All'inizio non intende lasciare
nulla di scritto, ma successivamente il discepolo Porfirio trascriverà le sue lezioni in 54 libri, detti "Enneadi" (perchè divisi in 6 gruppi
da 9, 9 = "ennea" in greco). Il pensiero di Plotino all'epoca riscosse un grande successo, tanto che figure politiche di spicco come
l'imperatore Gallieno e la consorte assistevano alle sue lezioni.
"Cercate di congiungere il divino che è in voi al divino che è nell'universo": parole finali, riassunto di tutto il pensiero.
Dopo una serie di filosofie materialistiche, con Plotino torna ad esserci la distinzione tra fisica e metafisica.

Metafisica
PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA REALTÀ
Il principio supremo della realtà è l'Uno, un principio che sta al di sopra di tutto, un superessere.
L'Uno è la prima ipostasi (realtà sostanziale di per sè sussistente). L'uno è ineffabile e quasi incomprensibile,
ma è comunque causa di sé e di tutto il resto, si autopone e si autocrea in assoluta libertà.
Dall'Uno involontariamente, per eccesso di essere, procedono le altre due ipostasi:
• lo spirito ("nous")
• l'anima
Questo modello emanazionistico si differenzia dal dualismo platonico + aristotelico (idee e realtà fisiche), dal creazionismo
cristiano (Dio crea dal nulla il mondo fisico) e dal modello stoico (Dio immanente alla realtà fisica).

SPIRITO ("NOUS")
Emanato dall'Uno, e a sua volta lo contempla, il nous è l'intelligenza, ciò che ci permette di conoscere la totalità
degli intellegibili, la sede dei modelli eterni e delle idee (cielo delle idee platonico) (es: l'Uno è la luce, il nous è il sole).
ANIMA
Deriva dallo spirito ed è una sorta di copula mundi: ha una funzione di collegamento tra il mondo metafisico e
quello fisico. Dall'indebolirsi della potenza dell'essere deriva infatti la materia.
L'anima ha diverse gradazioni:
• anima suprema (anima come pura ipostasi, in unione con il nous)
• anima del tutto (anima dell'universo fisico)
• anime particolari (scendono nei singoli corpi)
la materia non è male di per se, è male in quanto assenza di essere: il male non è assoluto, ma è lontananza dal bene
Il compito dell'anima è dunque di contemplare l'intelletto e allo stesso tempo scendere dall'alto per vivificare la
materia, cercando di ricongiungerla al divino perché presa da un forte senso di nostalgia. Solo nel momento in
cui l'anima entra nella materia si ha la dimensione temporale in quella fisica.

Per staccarsi dalla dimensione fisica l'uomo deve quindi imparare a staccare l'anima dal corpo, preparandosi
attraverso le virtù civili (descritte da Platone):
• intelligenza e sapienza permettono all'anima di non doversi affidare ai sensi
• temperanza tramite la quale l'anima si libera dalle passioni
• coraggio tramite il quale non si teme la morte
• giustizia che insegna all'anima a seguire la ragione
Si stacca inoltre dal corpo tramite:
• ARTE: contemplazione della bellezza che permette di immergersi nella dimensione metafisica (in particolare la
musica, tramite la quale l'uomo va oltre i suoni sensibili e raggiunge l'armonia intellegibile)
• AMORE: solleva dalla bellezza corporea a quella incorporea
• FILOSOFIA: l'uomo percorre grado per grado la dimensione metafisica, fino ad arrivare all'Uno
Questo contatto con l'Uno si chiama estasi, una sorta di "uscita da se", il raggiungimento di una dimensione
sovrarazionale. La felicità consiste dunque nello sciogliersi dalla vita terrena per poterci unire all'Uno e
contemplarlo in unione estatica con esso. L'estasi è quindi un'immersione nella dimensione divina, trascendente
e ultraterrena.

Messaggio Cristiano e Patristica


MESSAGGIO CRISTIANO
Si collega alla tradizione ebraica, modificandola. (nella religione
ebraica 36 libri divisi in
, 3
gruppi NT)
nel cristianesimo 46 VT e 27

Si rivolge a tutti gli "uomini di buona volontà", proponendo un rinnovamento sul piano esclusivamente spirituale, lasciando fuori
questioni politiche.
Per entrare nel regno di Dio è necessario distaccarsi dai beni e dagli interessi mondani e focalizzarsi sull'amore per Dio. L'amore
cristiano è diverso da quello pagano: mentre quello pagano, rappresentato da Eros, è un senso di mancanza che implica un
desiderio di possesso (innescato dalla bellezza), l'amore cristiano è αγαπε, ovvero un amore caritatevole, che deriva gratuitamente
da Dio. Il Dio cristiano non è dunque padrone ma padre, è la fonte stessa dell'amore. Sull'amore sono fondati i 2 comandamenti
principali del cristianesimo: "ama il signore Dio tuo", "ama il prossimo come te stesso".
Il Dio cristiano è un Dio creatore, e l'uomo è forgiato a sua immagine e somiglianza: è infatti dotato di anima immortale, che
inoltre è in grado di risorgere. Il corpo non è percepito come male, come il carcere dell'anima: il male del corpo deriva dal peccato
originale, prima di quello il corpo era perfetto: alla fine dei tempi la resurrezione avverrà infatti sia in corpo che in anima.

Dal messaggio cristiano è nata ua vera e propria filosofia: la patristica.


1) origini - 200 d.C. patristica apologetica: difende il cristianesimo dai pagani e dagli agnostici
2) 200-450 d.C. formulazione dottrinale del cristianesimo (Sant'Agostino)
3) 450-metà 8º secolo d.C. sistemazione delle dottrine già formulate

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