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Schopenhauer

Vita: nasce a Danzica nel 178 e studia a Jena, si trasferisce a Dresda e inizierà a insegnare a
Berlino. La sua vita è caratterizzata da un appartenenza ad un ambiente accademico influenzato
dall’ idealismo tedesco (in particolare Hegel) ma questo suo essere immerso nella filosofia
idealista lo porta ad un rifiuto della stessa tanti che per lui diventa una propria sfida per mostrare
che era in contrapposizione alla filosofia di Hegel. Il suo disprezzo per liceali arrivo a formare
discussioni con Hegel (lo considera come “prostituta della filosofia”). Il suo approccio è molto
diverso: essenzialmente centrato sull’individuo e per questo disprezzava le filosofie di Hegel che
erano più sistematiche, con un approccio che variava tutti i temi. Lui pensa che in realtà bisogna
partire dall’individuo, il punto di partenza della filosofia deve essere una riflessione sulla sua
condizione esistenziale. Con lui si avvia una corrente filosofica che porterà all’ esistenzialismo nel
900, ma Schopenhauer ad esempio lo anticiperà.

La sua filosofia nasce da uno studio della filosofia di Kant associata ad uno studio della cultura
orientale, una cultura mistica e religiosa e vedremo che alcuni concetti della sua filosofia derivano
da questa religione orientale (La Sapienza dei Veda) → religione non basata su testi sacri ma su
riti, musiche, cibi particolari, cibi magici. Da lì aveva ricavato alcuni concetti che è riuscita a
collegare ad una filosofia razionalista di Kant, elaborando la sua filosofia → viene esposta in un
opera molto complessa: “il mondo come volontà e rappresentazione” (1819)

Sostiene una distinzione tra fenomeno e noumeno (Kant diceva che l’uomo sconosceva solo il

fenomeno). Diceva che conosciamo solo dei fenomeni… delle apparenze (come la realtà che è

apparenza) perché è come se il mondo fosse avvolto dal velo di Maya(= velo che esisteva nei

miti dei Veda, un velo che copriva il mondo ed esteso da questa divinità chiamar Maya e che

nascondeva agli uomini la verità delle cose. Lo copriva con illusioni). Diceva che il mondo che

noi cogliamo è il fenomeno ed è un mondo illusorio. Quindi come facciamo a conoscere la

realtà? Secondo Schopenhauer è possibile squarciare il velo di Maya e conoscere il noumeno.

Attraverso il nostro corpo. Solo il corpo dell’individuo può cogliere la realtà delle cose,

dobbiamo ascoltare il nostro corpo. Il mondo è una rappresentazione illusoria. Se prestiamo

attenzione al nostro corpo, conosciamo la nostra natura profonda che è la volontà di vivere.

Grazie al nostro corpo capiamo che la realtà profonda di tutte le cose e la volontà intesa come

volontà di conservazione, di forza. La volontà è la cosa in se. È irrazionale, non ha una ragione

ma è una volontà di vivere e di affermarsi che continua in eterno.

pessimismo: se la natura profonda degli uomini e delle cose è questa… ecco allora che gli
individui sono sempre infelici. “La vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia”. -> dolore
perché noi siamo sempre determinati e condizionati da questa volontà di vivere e quando siamo
prede di essa siamo in una condizione dolorosa perchè abbiamo dei bisogni e desideri che non
sono soddisfatti. Nel momento in cui raggiunge lo so lo è l’oggetto dei suoi desideri, subentra la
noia.

Visione spietata dell’amore. Dice che l’amore è un inganno della specie umana che ha bisogno di
riprodursi e quindi è come se gli individui, che hanno questi istinti sessuali, si illudono di amare.
L’unica cosa vera è il bisogno di riprodursi e mette credono di amare.

Come si esce da questa spirale di dolore e noia? L’unica via di uscita che ha l’uomo è
l’azzeramento della volontà. Il suicidio non è la soluzione, ma è l’affermazione massima della
volontà di vivere e non azzera la volontà di vivere. Ci sono tre vie per liberarsi dal dolore: l’arte, la
compassione e l’ascesi.

Le tre vie per liberarsi dal dolore, che permettono di limitare e azzerare temporaneamente o in
modo prolungato la volontà di vivere:

- arte: perché nel momento in cui nel momento in cui l’artista crea un opera e lo spettatore
quindi assiste a questa opera, c’è la possibilità in quel momento di estraniarsi da se stessi, di
identificarsi con l’opera d’arte al punto da dimenticarsi della propria volontà di vivere e azzerarsi
dal dolore. è come se l’artista fosse così catturati dalla sua opera d’arte da identificarsi con
essa fino al punto di dimenticarsi da se e lo stesso per chi fluisce dall’arte. Resta comunque un
momento però momentaneo e non permanente.

- Compassione: intesa come “capacità di identificarsi con il dolore e con le esigenze degli altri”.
Compatendo, l’uomo riesce a liberarsi della propria volontà di vivere e azzerarla e quindi si
limita anche il dolore. E come se fossimo meno angosciati perché spalmiamo questa angoscia
sull’umanità e raggiungiamo maggiore distacco rispetto agli eventi personali. L’ero anche la
compassione è limitata nel tempo.

- Ascesi: unico momento per superare il dolore in modo più duraturo. L’ascesi è il
raggiungimento della “non volontà”, è l’azzeramento della volontà. Si arriva a questa sorta di
stato di ascesi dove non provi più nulla, si arriva all’azzeramento del dolore. Per arrivare alla
scesi bisogna praticare castità, povertà assoluta, il digiuno fino anche all’autoflagellazione (più
precisamente una sorta di spirito scettico per cui si rinuncia a tutti i piaceri). Si arriva così al
“nirvana” (ossia completo annullamento totale della volontà, la ritorsione totale del dolore).
L’itinerario dell’ascesi, infatti, è simile alle “vie” indicate dal buddismo per il superamento della
brama e del desideri. (Collegamento con Leopardi)

Søren Kierkegaard

È un filosofo danese, contemporaneo di Schopenhauer. Come Schopenhauer, crea un a corrente


filosofica sull’esistenza dell’individuo e del singolo. È un approccio filosofico che non riflette sul
generale come gli altri filosofi del tempo, ma riflettono sulla condizione esistenziale del singolo.
Per questo si avvia una corrente di pensiero che poi arriva al 900 con la corrente
dell’esistenzialismo (con rappresentanti Heiddeger e Jaspers).

Era anche un uomo di fede, molto religioso e tutta la sua filosofica e anche un riflessione religiosa
basta sul ruolo della vede nella vita, la sua importanza e per questo più che filosofo è un teologo.
La sua riflessione; contenuta nei suoi scritti “il diario”, “aut-aut”, “timore e tremore” e “il concetto
dell’angoscia”:

Il diario: parla di se e inizia a riflettere sulla sua vita, sugli errori che ha compiuto nella vita è fa
riferimento a questa sua giovinezza traumatica e questa grave colpa ricaduta sulla sua famiglia
(che avrebbe poi condizionato la sua vita convincendoli a dedicarsi alla religione). Da questa
esperienza personale ha tratto una sorta di “regola generale”: comprende che l’esistenza e
sempre segnata dall’angoscia. L’angoscia principale per ogni uomo deriva dalla impossibilità di
scegliere: gli uomini sono sempre davanti a delle scelte (aut-aut) tra alternative che sono spesso
inconciliabili e di fronte queste scelte gli uomini non hanno la capacità di aggrapparsi e utilizzare
criteri validi per tutti per potere decidere quale strada intraprendere e quale scartare. È come se
gli uomini avesser davanti tantissime scelte e strade che non sanno quale scegliere, creando
questo stato di angoscia. Ce un senso di vertigine, creato da tutte queste scelte che l’uomo ha
davanti. Da questo stato di angoscia, l’uomo può uscirne solo grazie alla fede e alla religione e da
qui delinea 3 stadi che ha vissuto lui nella sua vita ma che possono ritrovarsi nella vita degli altri
uomini:

- Lo stadio estetico: è quello che lui dice che è la vita di Don Giovanni (che aveva una vita in
balia del piacere). Questo stadio estetico (estetico perché si cerca il piacere, il bello) è destinato
a rivelarsi una vita priva di fondamento, cioè una vita senza identità e senza senso.

- Lo stadio etico: che invece è rappresentato dalla figura del padre del marito che sarebbe la
ricerca di un senso delle relazioni familiare e della costruzione di rapporti e affetti duraturi. Però
anche questo non è lo stato più elevato.

- Lo stadio religioso: ossia la vita dedicata essenzialmente alla fede.

Situazione in Francia dopo 48

Dopo il 48 incontriamo in Francia c’è una situazione politica contraddittoriamente: da un lato c’era
stato il colpo di stato di Napoleone III e al contempo lo sviluppo industriale, che in Francia
condiziona la visione del mondo perché molti intellettuali sono indotti a pensare che le
trasformazione economico-sociale annuncino un progresso costante ed è per questo che si
sviluppa una concezione chiamata “positivista” basata da un lato sulla fiducia nel progresso (idea
che la storia sia destinata ad un continuo progresso verso il meglio) e dall’altro sulla fiducia della
scienza (in particolare delle scienze naturali), che hanno uno sviluppo legati anche allo sviluppo
delle industrie. In particolare le scienze che in questo periodo iniziano ad essere finanziate sono le
scienze tecniche, che si traducono in trasformazioni pratiche in terreno produttivo. È il periodo
anche di Darwin, dove nell’ambito delle scienze biologiche dice che c’è la selezione naturale:gli
individui che meglio riescono ad adattarsi all’ambiente sopravvivono mentre gli altri muoiono (così
si crea una selezione naturale).

Positivismo= deriva da positivo ma non deriva dal concetto positivo inteso come buono, ma
significa di “fatto, fattuale”. Positivo è ciò che esiste, i positivisti ritenevano che bisogna avere un
approccio scientifico ai fatti in relazione alle condizioni umane. C’è una filosofia quindi vicina alla
scienza, i filosofi cercano di studiare gli uomini come studiano i corpi materiali e cercano a volte
leggi simili a quelle della natura.

Augusto Comte= fondatore del positivismo e la sua opere principali sono “sistema di politica
positiva” e il “corso di filosofia positiva”. Lui pensa che sia possibile applicare alla società umana
le stessi leggi e metodi che si applicano nelle scienze naturali, quindi pensa sia possibile ricavare
delle legge universali anche in questo ambito. La concezione di Comte mostra che la storia quindi
è in continuo progresso.

Trova un particolare la “legge dei tre stati” che regola lo sviluppo degli individui sia l’evoluzione
della storia. Questa legge distingue:

- stadio teologico: fase della vita delle persone (infanzia) e società primitive dov’è tutti i
fenomeni naturali vengono spiegati facendo riferimento ad enti soprannaturali (es le catastrofi
erano considerati delle punizioni divine). Ci sono quindi potenze soprannaturali, spiriti che
producono teoremi.

- Stadio metafisico: gli uomini iniziano a spiegare i fenomeni facendo riferimento a concetti
astratti e si inizia a parlare di sostanza, monade e in generale la filosofia metafisica. Nella vita
dei popoli c’è sempre questo stadio che segue quello precedente e dice così anche negli
individui = c’è uno stadio di giovinezza che tendano a pensare a queste forze occulte non
necessariamente divine e a cui si fa riferimento per spiegare i fenomeni della vita.

- Stadio positivo: ultimo stadio, quello dell’età adulta e matura. In questo stadio i fenomeni
vengono spiegati razionalmente con mezzo scientifico. La società del suo tempo è arrivata a
questo stadio.

Fa anche una classificazione delle scienze inventando e fondando una nuova scienza. Le
classifica partendo da quelle che hanno come oggetto di indagine il generale a quelle che hanno
oggetto di indagine più particolare e sono:

1. Astronomia= tutti i copri presenti nell’universo

2. Fisica= studia il movimento dei corpi

3. Chimica = una parte delle relazioni fisiche

4. Biologia= solo esseri viventi

5. Sociologia = studia copri viventi umani

Secondo lui tutte queste scienze dimostrerebbero che vale la legge dei tre stati perché ad
esempio l’astronomia ha avuto una fase in cui i fenomeni celesti venivano spiegati attraverso enti
soprannaturali.

Tutte queste leggi rafforzano la teoria dell'esistenza della legge dei tre stadi, e inoltre, Comte
reputa che sia possibile fare anche delle previsioni. La sociologia, o fisica sociale, si può dividere
in statica (regola i rapporti tra gli individui della società) e dinamica (che regola l'evoluzione),
costruendo un nuovo regime politico, guidato dagli scienziati e industriali, potendo trasformare il
mondo e favorendo l'evoluzione. Da questo concetto, egli teorizza nuova società basata sul culto
del “grande essere”, inteso come la "Ragione", in cui pensa di riorganizzare la società sostituendo
i santi con gli scienziati.

In questo stesso periodo, pur non essendo positivista ma con idee molto simili, uno dei primi
filosofi della scienza è un pensatore politico John Stuart Mille. Alcuni aspetti del suo pensiero
sono

- la questione epistemologica (epistemologia = metodo della scienza). L’ epistemologia si


interroga su quale è il modo corretto per arrivare ad una teoria valida.

- Sostiene il metodo induttivo e ne da una nuova forma: ritiene che sia in realtà impossibile ed
errato arrivare a conclusioni generali cioè a leggi universali. Secondo lui l’intuizione funziona col
l’assaggio dal particolare al particolare

- La sua concezione politica è importante. La sua opera più importante è “On liberty” e riassume
Ia sua concezione liberale dello stato che era già stato elaborato e teorizzato dal filosofo
inglese John Locke. Lo riprende e lo rende più radicale, perché la sua concezione dello stato è
quella in base a cui lo stato non deve interferire nelle scelte individuali degli uomini a meno che
le azioni degli individui non nuocciano gli altri. Non nega la necessità di un intervento dello
stato, ma che debba intervenire solo in quel caso.

- Si sofferma molto sulla questione dei diritti delle donne. Mille è uno dei primi pensatori
insieme ad Engels. I suoi due testi principali sono “la servitù delle donne”(1869) mentre il testo
di Engels si intitola “origine della famiglia della proprietà privata e dello stato” (1884). Si inizia
quindi a riflettere sulla condizione delle donne sulla società, ciò che prima non si faceva e si
inizia quindi a pensare ad una possibile soluzione alla sua condizione. Mille analizza la
condizione delle donne nella società, ritiene che ci sia una subordinazione delle donne e cerca
di spiegarne le cause identificando essenzialmente queste cause come cause culturali
(contrastando le visioni che ritenevano naturali alcuni funzioni che storicamente era state
assegnate alle donne come le funzioni domestiche, l’educazione dei figli ecc… e dice
addirittura che la relazione tra uomo e donna sia configurata come una relazione di schiavitù e
a suo dire il miglioramento della donna da questa situazione di subordinazione si poteva
conseguire attraverso una serie di leggi che garantiscono gli stessi diritti civili alle donne anche
un educazione culturale per eliminare una serie di pregiudizi relativi all inferiorità e debolezza
della donna.
Engels = parte da una critica simile ma propone una soluzione differente: utilizzando studi
antropologici, dimostra che nelle società primitive non esisteva la subordinazione della donna
all’uomo, ma le società primitive erano società matrilineari (ossia la successione avveniva per
via materna, perché le società primitive non avevano l’organizzazione matrimoniale come la
conosciamo noi. C’erano i matrimoni misti, quindi di fatto non esistevano strutture famigliari
solide. L’unica successione quindi era garantita solo grazie alle madri). Questi studi li usa per
dire quando si afferma la subordinazione della donna, che si afferma secondo lui si afferma la
famiglia monogamica (una coppia con figli) e la necessità di tramandare il patrimonio (ossia la
proprietà privata). La soluzione per uscire dalla schiavitù della donna , a differenza di mill che
garantiva dei diritti civili, lui dice che serve la piena indipendenza economica della donna e di
strutture pubbliche che si curino di faccende domestiche, educazione dei figli ecc…

NIETZSCHE

Nasce nel 1844 e muore nel 1900 e viene considerato il rappresentate di un nuovo. Con lui la
filosofia perde il carattere che ha sempre avuto come il logos (discorso razionale). Lui abbandona
la centralità della ragione e usa un linguaggio diverso con una scrittura a forma di aforismi
(aforisma= brevi frasi giustapposte e ogni frase vuole esprimere un significato profondo). Altre
opere sono in forma di racconto che vogliono rimandare ad un significato filosofico è una
concezione della vita. È un filosofo nuovo anche nello stile di vita: fa prevalere anche nella sua vita
e nel modo in cui si atteggia e le teorie che sostiene un atteggiamento più irrazionale .

È un filosofo che è stato strumentalizzato dal nazismo perché la sorella aderirà al nazismo e
cercherà di presentare Nietzsche stesso come un precursore del nazismo (lui la odiava).

Fase giovanile
Nel 1868 inizia a insegnare all’università a 24 anni senza laurea ma è uno studente brillante e
ottiene quindi una cattedra di filologia greca (filologia= branche che studia le lingue nel tempo dal
punto di vista storico). Questa è la fase in cui Nietzsche scrive saggi e utilizza un linguaggio
tradizionale , non ha ancora optato per gli aforismi e racconti della fase successiva ed è una fase
in cui si sente ancora molto legato a due personaggi: Schopenhauer e sopratutto Wagner (un
compositore stimato da Nietzsche che lo considera come il rappresentate più alto della cultura
tedesca di cui pero verrà poi disprezzato da Nietzsche perché passa da temi pagani a temi
cristiani e Nietzsche lo vede come un tradimento).

Opera “ la nascita della tragedia dallo spirito della musica” (1872)

libro dedicato a Wagner in cui Nietzsche presenta un immagine dell’antica Grecia controcorrente,
completamente diversa da quella tradizionale (dove prima si associava la Grecia all’arte classica).
Valorizzando le arti classiche, notes che dice che l’immagine della Grecia e associata all’immagine
della cultura. Lui dice però che è associata anche alla filosofia e alle figure come Socrate e
Aristotele. Lui dice che però non era questa la caratteristica principale della cultura greca: era in
realtà divisa in 2 parti una riferibile al dio Apollo (dio del sole) e l’alto riferito a Dionisio (dio del
vino). Secondo Nietzsche la cultura greca ha entrambi questi aspetti: l’aspetto apollineo
(razionalità, controllo tipico della floscia e arti classiche) e l’aspetto dionisiaco (ebrezza,
irrazionalità che per Nietzsche era tipico della musica greca, una musica disordinata associata
anche ai balli). Qui afferma che trovano la loro massima espressione nella tragedia greca. La
tragedia greca metteva insieme quest’isola due aspetti in un armoniosa sintesi. Da un lato aveva
l’aspetto razionale rappresentato dalla trama ma poi emergeva il lato razionale sia perché i
personaggi avevano un atteggiamento razionale e sia perché arrivava improvvisamente nella
scena il corso (irrazionale). Ad un certo punto l’arte greca inizia a degenerare un ambito artistico
con Euripide (ridimensiona il coro e privilegia il racconto, la storia e la trama) e anche con Socrate
(si afferma il predominio del logos, della ragione).
Quindi come può rinascere la cultura oggi? Grazie all’opera di Wagner, perché vedeva entrambi
questi aspetti.

Fase illuminista (1878)

Fase in cui Nietzsche valorizza la scienza ma un certo tipo di scienza. Le opere principali sono :
“umani troppo umano”, “aurora” e “la gaia scienza”. Nietzsche sembra completamente
invertire il discorso precedente e afferma la necessità di utilizzare la ragione e la scienza per
distruggere tutte le false certezze degli uomini. Illuminista quindi nel senso di utilizzare la scienza
per distruggere le superstizioni ( con scienza intende “cercare le ragioni umane di tutti i sistemi di
pensiero, di tutte le ideologie, di tutte le credenze e religioni diffuse e criticarle). La religione serve
agli uomini che hanno paura di affrontare la morte e quindi scappano e fuggono, utilizzando la
religione per nascondere la loro paura. Quindi dice che la religione va smascherata. In particolare
dirà che il cristianesimo è una religione che invita gli uomini all a resa, umiltà e quindi a subire e
non affermarsi. Critica il socialismo perché afferma che le correnti socialiste sono correnti del
risentimento degli uomini che non hanno potuto ottenere ricchezze nella vita e vogliono così
vendicarsi. Lo stesso fa con le ideologie filosofiche che sono servite tutte per fini umani (es
giustificare un certo modello di stato, giustificare il dominio di qualcuno su altri) e quindi vanno
dimostrate per quello che sono nella loro origine umana. Così può nascere un uomo nuovo che
non ha bisogno di consolazione è può diventare un “ubermensch” (=superuomo, oltreuomo).
Questo superuomo lo troviamo nella terza fase del pensiero di Nietzsche.

Nietzsche rivoluziona l’aspetto della storia, una di queste opere “sull’utilità e il danno della storia
della vita” e dice che il suo secolo è un secolo malato di storiografia ( c’è molto interesse nella
storia, è molto carico di storia) dice che c’è molta attenzione alla storia non perché non sia
importante, ma non viene utilizzata e studiata in modo corretto. Dice che ci sono vari modi per
approcciarsi alla storia: c’è la storia antiquaria (storia che si caratterizza per il culto del passato, e
quindi funzionava solo a esaltare il passato, e quindi a esaltare la tradizione); la storia
monumentale (storia che esalta le grandi imprese, eroi, personaggi storici) e la storia critica
(l’unica storia considerata da lui corretta e studia il passato ma non per esaltare il passato, ma lo
guarda per orientare e agire nel mondo attuale).

Nel periodo Illuministico: analizza l’origine di tutte le cose e fa riferimento a Ricour che ha definito
Nietzsche un maestro del sospetto perché prende qualsiasi valore, morale, fede, credenza e
ideologia e non la accetta per quello che è ma la guarda come sospetto e cerca la base di essa
dei motivi differenti da quelli proclamati. Secondo Nietzsche tutte le cose vanno viste con
sospetto per cercare di vedere dietro alle credenze dei motivi non così nobili come sembra, ma
motivi umani spesso anche egoistiche. In questi maestri del sospetto ci sono anche Marx (che
avrebbe le istituzioni politiche, le leggi vedendo dietro le leggi dello stato dei motivi di interesse di
classe. Quindi leggi che vengono presentate dallo stato delle cose che fanno bene a tutti mentre
Marx ci vede interessi di classe) e Freud (ha diagnosticato la ragione, scelte dell’uomo dicendo
che alla base ci sono motivazione inconsce). La fase illuministica viene detta anche “filosofia del
mattino” dalla sua opera importante è intitolata “umano, troppo umano”: lui definisce la sua
filosofia come filosofia del mattino perché e come se fosse un risveglio (gli uomini hanno dormito
prima, hanno creduto negli ideali morali ma in realtà era un incapacità di guardare la brutta realtà
delle cose). Da questa opera iniziamo un nuovo tipo di stile basato su figure simboliche, racconti e
protagonista di questa opera è lo spirito libero. Lo spirito libero è colui che ha lasciato dietro di se
i vecchi valori della tradizione e guarda il mondo con occhi nuovi… non crede più a nulla,
abbandona le antiche credenze e inizia un cammino dove si trova senza certezze (concetto di
nichilismo: concerto del nulla) e senza mete e fine ma per lui è un momento positivo perché è un
momento di risveglio.

Un altra opera importante è “Caia scienza” ed è una critica alla scienza perché secondo lui è una
scienza che porta a un esito illusorio, cioè la scienza crede di arrivare a delle verità è quindi
inganna gli uomini. Secondo lui non c’è modo di arrivare alla certezza assoluta e per lui la scienza
è l’esercizio e della ragione per mettere in discussione tutte le certezze. In questa opera troviamo
un riferimento alla morte di dio : dio per Nietzsche non significa solo dio inteso come dii di una
religione, ma significa verità e certezza è la morte di dio equivale a dire morte di ogni certezza. Lui
dice che dio è morto perché gli uomini che usano la scienza e la ragione per guardare la realtà, di
trovano l’azzeramento du ogni valore e certezza. Quando muoiono queste certezze esterne,
l’uomo giunge alla terza fase di vita di Nietzsche (periodo zarathrusta)

Fase filosofia dello Zarathrusta (1833-1855)

Un opera più nota di questo periodo si intitola “così parlò Zarathrusta” un filosofo indiano
pensatore che annuncia la salvezza agli uomini dopo che questi uomini hanno distrutto tutte le
loro certezze. Annuncia la morte di Dio (= ossia la fine fi tutte le certezze assolute). Quindi con la
morte di dio non c’è più certezza nella vita e gli uomini camminano in un abisso e possono
precipitare da un momento all’altro perché non hanno nulla a cui aggrapparsi. A partire da questa
condizione, l’uomo ha la possibilità di affermarsi come uomo.

Zarathrusta annuncia una nuova strada da percorrere: una strada dell’ ubermensch. L’oltreuomo è
per Nietzsche un uomo che è superiore agli altri ma non per razza o etnia… ma è superiore
perché riesce ad accettare il nichilismo e riesce a guardare in faccia il nulla in cui si trova e
costruisce nuovi valori , come ad esempio restando “fedele alla terra”. È colui che riesce a
camminare nell’orlo dell’abisso , che può precipitare ma almeno nel frattempo osa. È l’uomo che
non ha bisogno di certezze e afferma se stesso a partire dal fatto che è l’unica cosa di cui può
essere certo.

Uomo è un ponte tra la bestia e l’oltreuomo, l’uomo può decidere di regredire verso l’animalesco
trasformarsi in un oltreuomo. Deve attraversare un baratro per raggiungere l’oltreuomo e quindi
distruggere tutte le ideologie, le religioni, le certezze a cui ci si aggrappa.

La fedeltà alla terra (caratteristica oltreuomo) = fedeltà all’uomo così com’è è quindi rinunciare
all’assoluto per prendere piena coscienza e accettare carattere umano e terreno dell’uomo. Quindi
rifiuto di ciò che è divino, troppo astratto. Quindi immersione nella concretezza.

Metafora del funambolo e del pagliaccio: Mentre Zarathustra sta facendo un discorso, un
funambolo inizia a camminare su una corda ma va lento quindi il pagliaccio lo prende in giro —> il
funambolo precipita perché si distrae e si sfracella al suolo. Zarathustra prende il cadavere lo
seppellisce e decide che mai più parlerà davanti alle folle dopo ciò che è accaduto.
Interpretazione = pagliaccio colorato rappresenta forze istintive dell’uomo, passioni incontrollabili
che lo travolgono. Assenza di certezze è rappresentata dalla caduta del funambolo che avanza
con difficoltà. Rappresentano il camminare nel nulla + istinti che portano alla distruzione.

Allegoria (si raccontano 3 metamorfosi) “Il cammello, il leone, il fanciullo”: Il cammello è l’uomo
che si sottomette alle ideologie, alla morale dominante, soffra senza reagire, uomo schiavo.

Il cammello può diventare Leone quando arriva nel deserto (simbolo nichilismo, distruzione valori).
Terza metamorfosi = da leone a fanciullo perché oltreuomo è colui che inizia da capo, crea una
morale nuova è libera dalle costrizioni del passato.

La teoria dell’eterno ritorno:

Nietzsche riprende, per giustificare la sua teoria dell’oltreuomo, una concezione del tempo tipo a
dell’antica Grecia cioè la concezione del tempo come circolare: riprende l’idea che il tempo nom
proceda per via lineare ma che il tempo sia come un cerchio e quindi ciò che è successo è
destinato a risucchierei di nuovo. Lui parla di un eterno ritorno: ogni momento che stiamo vivendo
è destinato a tornare. Secondo Nietzsche pensare che ogni atto si riproduca all’infinito è l’unico
modo per far sì che che viva l’oltreuomo. Quindi è importante che ogni istante sia vissuto nel
modo più intenso possibile: se ogni istante tornerà infinite volte, dobbiamo fare in modo che sia
voluto, che sia nostro, affinché il pensiero del suo ritorno ci riempia di gioia e non d’angoscia.
L’eterno ritorno è la valorizzazione della vita vissuta. Il dolore però ha un ruolo, è la premessa
dell’oltreuomo

Allegoria pastore e serpente: Zarathrusta incontra un pastore che si contorce e ha un serpente


che gli esce dalla bocca. Zarathrusta gli consiglia di mordere la testa del serpente che muore. È
difficile liberarsi ma non impossibile. Il serpente simboleggiava la vecchia morale che da la
certezza ma blocca l’oltreuomo, è saldamente radicata in noi e che solo un gesto di rottura può
liberarcene e farci nascere una nuova vita. I valori del passato sono venuti infatti a costituire
l'essere stesso dell'individuo nella profondità dell'inconscio. Non basta negarli, occorre negarsi,
tramontare, per poter diventare uomini nuovi. Per fare ciò è essenziale mutare il proprio
atteggiamento verso la vita, che non deve più essere intesa come successione di azioni che
hanno significato soltanto nel loro insieme; è invece necessario considerare ogni attimo come
provvisto di valore e di senso in sé.

Trasvalutazione dei valori:


È l’inversioni di tuti i valori, ossia la messa in discussione di tutti i valori trasmessi dalle
generazioni passate e dalla società. Si mettono in discussione dimostrandone l’origine umana.

Il rapporto tra la trasvalutazione dei valori è il nichilismo è molto stretto secondo Nietzsche: il
nichilismo non necessariamente deve essere un nichilismo passivo (che poi porta alla
disperazione, rassegnazione) ma c’è anche un nichilismo attivo (parte dalla fine delle certezze ma
non deprimendosi, bensì costruire nuovi valori).

Un’altra opera che tratta della trasvalutazione dei valori è “la genealogia della morale” (1887)
dove si mette in discussione il concetto stesso di morale per he cerca di dimostrare in questa
opera che in realtà l’esigenza di stabilire cosa è buono e cosa è sbagliato nasce da esigenze
egoistiche umane (ad esempio dalla esigenza di sottomettere altre persone)

Il cristianesimo poi ha contrastato la morale classica: l'antichità classica ha sempre associato i


valori positivi agli aristocratici, ai guerrieri, e quelli negativi ai servi, agli schiavi. Secondo
Nietzsche, si deve agli ebrei, il popolo sacerdotale per eccellenza, e poi al cristianesimo,
l'affermazione della morale degli schiavi come positiva, perché dovevano sentirsi migliori rispetto
agli aristocratici. La morale nasce quindi a seconda delle esigenze e affermazione degli uomini.

Un altra opera in cui affronta temi morale si intitola “aldilà del bene e del male”, dove dice che non
esiste più il bene e il male ma esiste la morale dei signori, morale degli schiavi, morale del
risentimento (dove mette sua cristianesimo che socialismo, perché considerano valori le
caratteristiche di chi è sempre stato subordinato ad altri e prova risentimento). Bisogna liberarsi
da ogni morale e recuperare degli istinti vitali.

La volontà di potenza:

La sorella ha visto in questa teoria la prima concezione di subordinazione della razza (ideologia
razzista quindi). La volontà di potenza e la volontà di affermarsi dell’oltreuomo, è volontà di essere
potenti anche a scapito degli altri. È potenziamento della propria energia vitale.

La volontà di potenza e la capacità di accettare la discussione di tutti i valori, non assoggettarsi


alla religione e ideologie politiche, abbandonandosi ad istinti e pulsioni vitali. A volte il linguaggio
di Nietzsche può essere mal interpretato perché lancia delle provocazioni utilizzando la parola
“razza superiore” ma nel senso di qualità superiore e non la razza ariana. La sorella nel 1906
raccoglie vari testi di Nietzsche, mette alcuni testi che nom sono di Nietzsche, scrivendo un
introduzione lei e vari commenti. Intitola questa raccolta “La volontà di potenza”.

Alcune ultime opere di Nietzsche sono “L'anticristo”, seguito da “Il crepuscolo degli idoli”, “Il caso
Wagner” ed “Ecce homo”.

Prospettivismo: è il punto di vista filosofico di Nietzsche e nelle sue ultime opere insiste molto su
questo. Prospettivismo è l’idea in base a cui non esiste una verità, un oggettività ma esistono solo
tanti punti di vista e prospettive. La filosofia è quindi raccolta di punti di vista, l’obiettività e
oggettività non esiste più

FRIEDRICH FREUD

Freud era un medico e ha elaborato una nuova terapia della psiche a partire da un interessamento
iniziale dell’ipnosi e crea una terapia della psicanalisi, Grazie ai suoi studi dell’ipnosi.

In filosofia, è molto importante perché con lui cambia l’immagine dell’uomo. In particolare, la
grand’ e rivoluzione che fa e la scoperta del ruolo importante che ha l’inconscio nella nostra
psiche. Per inconscio si intende quella parte della nostra personalità di cui non siamo consapevoli
e quindi non arriva a coscienza, non è presente nella nostra coscienza. Freud dice che il nostro
inconscio e come la parte sommersa di un iceberg, mentre quella cosciente è la punta
dell’iceberg. La parte inconscia quindi è un a parte dominante, ossia le azioni che compiamo non
derivano da scelte razionali consapevoli ma da pulsioni contenute nel nostro inconscio. In
particolare, Freud studiava i numerosi casi di nevrosi che si erano diffusi tra le donne delle classi
medie dell’epoca ed erano casi di nevrosi isteria che aveva sintomi non solo psichici (crisi
nevrotiche, isteriche) ma anche fisici (molte donne non riuscivano più a muovere un braccio ad
esempio o avevano problemi alla pelle). Fino ad allora, questi sintomi erano stati analizzati come
problemi fisiologici del corpo, mentre Freud e altri studiosi indiano a capire che ci sono delle
dinamiche psichiche che li provocano. Alcuni medici con cui Freud collabora arrivano a capire che
molti di questi blocchi fisici erano determinati da traumi psichici che erano stati rimossi dalla
coscienza e si esprimevano così attraverso blocchi psichici. Inizia a raccogliere diversi casi:

- Anna O. = non riusciva più a bere tanto che erano preoccupati che si disidratasse. Ogni volta
che beveva vomitava. Così la ipnotizzano e scoprono che lei era rimasta traumatizzata perché
aveva scoperto che la sua serva faceva bere il suo cagnolino nel bicchiere che poi lo usava per
Anna. Lei lo aveva scoperto ed era rimasta traumatizzata che tanto grande era il trauma che lo
aveva rimosso d’ala coscienza. Durante l’ipnosi viene convinta a bere di nuovo e quando si
sveglia dalla ipnosi poi ricomincerà a bere

I traumi spesso erano avvenuti nel l’infanzia e arriverà a capire che questi traumi sono presenti in
tutti gli uomini e che in alcuni casi provocano patologie mentre in altri casi provocano sintomi non
gravi. Ad esempio scriverà un opera a riguardo, intitolata “psicopatologia della vita quotidiana”.

Freud abbandonerà poi l’ipnosi ed elaborerà un altra terapia chiamata “psicoanalitica”.


Abbandona l’ipnosi perché non è duratura, ma sparisce. Lui dice che che c’è bisogno di un lungo
lavoro terapeutico col paziente ed eliminare i meccanismi di rimozioni che ha il paziente nel tempo
e far arrivare al paziente la consapevolezza dei traumi rimossi.

La pratica psicanalitica ha 3 meccanismi:

- meccanismo delle libere associazioni: ossia il paziente parla liberamente, lo psicanalista lo


ascolta e attraverso queste libere associazioni prova a capire i traumi rimossi del paziente (che
lo farà arrivare da solo alla consapevolezza).

- Interpretazione dei sogni: di cui Freud scriverà un opera. Quando si dorme, si sogna e le
rimozioni che abbiamo durante la nostra vita cosciente non ci sono e j desideri inconsci si
rivelano nei sogni (ma non in maniera cosciente, emergono attraverso una simbologia che il
paziente e l’analista possono interpretare).

- Meccanismo del transfer: il paziente rivive con l’analista le relazioni che ha avuto il paziente
con i genitori (che influenzano poi quelle nell’ambito sociale).

Contenuto inconscio: quello principale è costituito da desideri sessuali, desiderio di provare


piacere che si scontrano con un altra parte della nostra personalità, che lui chiama “super io”
(costituita da valori morali, norme, proibizioni che abbiamo acquisito dalla nostra famiglia). Nel
mezzo di questi due tratti c’è l’ ”io” (ossia la vita cosciente, ciò che decidiamo di fare durante le
giornate). Il problema è quando il super-io condanna ciò che succede nella parte dell inconscio e
che non può nemmeno concepire l’esistenza di quelle pulsioni e le rimuove dall’io. Così si genera
il trauma.

Analizzava alcuni casi di donne (donne perché avevano un super io più rigido, erano più soggette
a traumi) che provavano attrazione per un proprio membro della famiglia e non lo volevano
ammettere quindi lo rimuovevano dalla coscienza ma questo poi ricade in crisi nervose, non
riuscivano a dormire, ansia. Tanto più é forte la rimozione, tanto più forte è il trauma.

Edipo=personaggio della tragedia greca a cui avevano predetto che si sarebbe unito con la
madre e avrebbe ucciso il padre. Freud teorizza il complesso di Edipo, cioè secondo lui tutti noi
viviamo questo complesso di Edipo, che consiste del fatto che tuti i bambini provano un desiderio
per il genitore del sesso opposto. Questo desiderio del sesso opposto è inammissibile, il bambino
lo prova ma deve rimuoverlo dalla coscienza . A seconda di come avviene questa rimozioni, Freud
dice che si possono sviluppare dei traumi nell’età adulta. La Pratica psicanalitica fa emergere
questo trauma vissuto da bambino, lo porta a coscienza e da lì il sintomo scompare.

Freud fa una serie di esempi per spiegare che tutti noi abbiamo dei traumi rimossi, che a volte non
generano veri e propri traumi ma che però ci condizionano.

Fa la differenza tra

Angoscia= si ha paura di qualcosa che non è chiaro e pericoloso, la causa si trova nell’inconscio

Paura= paura di qualcosa

Parla poi di lapsus (dici un nome al posto di un altro), dimenticanze dimostrano il fatto che tutti
abbiamo dei piccoli traumi, sono eventi che hanno un motivo per cui noi facciamo/non facciamo/
ci dimentichiamo di qualcosa.è legato a qualche cosa che ci ha creato un trauma che vogliamo
rimuovere

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