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SOCRATE(470-399 A.

c)

Filosofia come missione: esame incessante di se stesso e degli altri.


Non scrisse nulla: nessuno scritto può suscitare o dirigere la ricerca filosofica
Somiglianze con i sofisti : attenzione per l'uomo, cercare nell'uomo e non fuori dall'uomo i
criteri di pensiero e azione (UMANISMO SOFISTICO E SOCRATICO), mentalità razionalistica,
anticonformista, uso dialettica.
Differenze con sofisti : piu amore per la verità, filosofia non è retorica (non è esibizione verbale),
andare oltre il relativismo conoscitivo e morale (maieutica come arte di fare partorire agli uomini
verità comuni).
Il metodo filosofico:
def. Filosofia: è indagine (RICERCA) sull'uomo, finalizzata a conoscere se stessi “conosci te
stesso”, e a rapportarsi con gli altri, per rintracciare la via del sapere e della virtù.
Il metodo è il dialogo.
Il presupposto di partenza è sapere di non sapere → sapiente è solo colui che sa di non sapere
→ solo chi sa di non sapere VUOLE SAPERE.
IL DIALOGO è condotto attraverso 2 strumenti:
1)IRONIA: finalizzata a svelare all'uomo la sua ignoranza (sapere di non sapere), per confutare i
suoi pregiudizi e gettarlo in una situazione di dubbio e inquitudine, dalla quale può nascere la
RICERCA.
IL METODO INTERROGATORIO USATO DA SOCRATE PER DISTRUGGERE LA
PRESUNZIONE DI SAPERE è CRITICO DEMOLITORIO:
•S. chiede all'interlocutore di renderlo edotto dell'ambito di sua competenza, fingendosi ignorante
rispetto all'interlocutore e adulando il suo sapere;
•S. poi MARTELLA DI DOMANDE il suo interlocutore, e usa il DUBBIO E LA
CONFUTAZIONE delle argomentazioni fornite dall'interloc
•S. mostra all'interlocutore l'inconsistenza delle sue argomentazioni → invogliando cosi alla ricerca
della verità
2)DEFINIZIONI GENERALI: come ricerca del che cos'è?: S. richiede una definizione precisa di
ciò di cui si sta parlando: risposta breve e precisa sull'essenza di ciò di cui si parla → brachiologie
(discorsi brevi fatti di battute corte e veloci) vs macrologie (discorsi lunghi e ammaliatori dei
sofisti). La domanda tiesti? Che cos'è? Mette in crisi l'interlocutore per spogliarlo dei pregiudizi, e
lo porta ad una def. Soddisfacente dell'argomento, tramite il ragionamento induttivo.
Secondo Aristotele, S. è lo scopritore del ragionamento induttivo e del concetto grazie al suo
metodo.
IL RAGIONAMENTO INDUTTIVO: è un procedimento mentale che dall'esame di un certo
numero di casi particolari arriva ad una affermazione generale, o universale (dal partic →
all'universale), che ne rappresenta LA DEFINIZIONE.
IL CONCETTO: la definizione di una cosa ne esprime il concetto, ovvero qualsiasi contenuto
mentale che fissa in modo universalmente valido l'essenza di una qualsiasi realtà. ES: definizione
di GIUSTO: chi segue le leggi. Da qui risalgo al concetto di GIUSTIZIA: rispetto delle leggi.
N.B: Socrate scopre l'esigenza della definizione, ma c'è una DIFFERENZA RISPETTO A
PLATONE ED ARISTOTELE: per lui definizione e concetto sono un'esigenza , non una forma di
sapere assoluto, capace di rispecchiare entità metafisiche eterne come le “idee” di Platone o le
“forme” di Aristotele.

Il fine del dialogo è la MAIEUTICA ( arte della levatrice, ereditata dalla mamma, del fare
partorire ): per mezzo di alcune domande poste al suo interlocutore, fa prima il vuoto nella sua
mente, per poi riempirla con le sue verità, aiutandolo a partorire la verità, che egli custodisce in
modo latente dentro di sé, in un modo costruttivo-positivo e non passivo → la verotà diventa una
conquista personale e si compie l'AUTOEDUCAZIONE come vera fonte di educazione (il maestro
aiuta il discepolo a maturare autonomamente).

La morale di Socrate: nuova concezione della virtù (DEF. Modo ottimale di essere uomo, modo
migliore di comportarsi), come pratica abituale del bene tramite cui l'uomo consegue la felicità →
EUDEMONISMO = una vità virtuosa è una vita felice. Per essere uomini in modo ottimale bisogna
fare filosofia, ossia riflettere criticamente sull'essere e sull'agire.
Caratteristiche della virtù:
1) E' RICERCA: non è un dono, ma una conquista da ottenere con sforzo!
2)E' SCIENZA:si fonda sulla ragione → i valori umani come Bene, Giustizia scaturiscono dal
nostro ragionamento (logos). Socrate intende la vita disciplinata dalla ragione: razionalismo morale
di S., come primato dell'intelletto sulla volontà → accusa di “intellettualismo etico”.
Con la sua identificazione della virtù con la scienza S. → viene accusato di “formalismo etico”,
ovvero non specifica i comportamenti concreti che l'uomo deve tenere, non definisce in concreto le
virtù.
3) E' UNICA: le virtù al plurale sono tutte riconducibili alla virtù come scienza del bene; la virtù è
un valore interiore (corrisp. All'anima di Platone); le uniche vie per raggiungere la virtù sono il
razionalismo morale.
VIRTU'=SCIENZA ; VIZIO= IGNORANZA: chi conosce il bene lo mette in pratica, se fa il
MALE è perchè ignora il bene.
Il male:
•nessuno fa il male sapendo di farlo → 2 paradossi:
1)nessuno pecca volontariamente;
2)chi fa il male è perchè ignora il bene, perchè chi agisce fa ciò che ritiene sia il bene per lui
•è preferibile subire il male piuttosto che commetterlo.

L'anima: è la guida divina dell'agire umano , che socrate chiama “il demone”. 2 visioni:
1.orfica: l'anima è prigioniera del corpo, nel quale è decaduta a causa di una colpa originaria.
2.Immortalità dell'anima : è la sede della vita intellettuale dell'uomo.

Religione: Socrate ammette una divinità superiore, come MENTE UNIVERSALE DIVINA, che si
attua nella mente dell'uomo, della quale gli dei tradizionali sono una MANIFESTAZIONE.
La mente del cosmo è simile a quella umana e non è casuale-> solo l'uomo in quanto dotato di
ragione, può entrarvi in contatto.
Socrate nei suoi scritti si rivolge alla divinità superiore e non agli dei tradizionali : 2 ACCUSE
1)ACCUSA DI NON RICONOSCERE COME DEI QUELLI TRADIZIONALI DELLA CITTA',
MA DI INTRODURNE DI NUOVI.
2)ACCUSA DI CORROMPERE I GIOVANI.
3)PENA: la morte
c'è un processo, Socrate può tentare di scagionarsi o scappare da Atene. Non vuole fuggire, ma tenta
di difendersi con un atto di piena fedeltà a sé stesso e ai suoi principi: E' LEALE VERSO LA
CITTA' E LE SUE LEGGI, in quanto l'uomo è figlio delle leggi, si costituisce come essere umano
proprio im un contesto di comunità retto da leggi, chi le rifiuta cessa di essere uomo!
N.B: LE LEGGI SI POSSONO MIGLIORARE O CAMBIARE, MA NON VIOLARE →
SCEGLIE LA CONDANNA PERCHE PREFERISCE MORIRE MA RIMANENDO
FEDELE ALLE LEGGI PIUTTOSTO CHE VIVERE VIOLANDOLE.
PLATONE (427-347 A.C)
CONTESTO STORICO DI PLATONE: declino di Atene e decadenza , crisi politico culturale:
tramonto democrazia di Pericle, sconfitta Atene guerra del Peloponneso, aristocrazia dei 30 tiranni,
ritorno alla democrazia ma morte di Socrate: idealizzata come simbolo della crisi, e speranza di
superarla attraverso la rifondazione filosofica della politica, per migliorare lo stato.

1° FASE: DIALOGHI, scritti giovanili o socratici → Apologia di Socrate ( sua difesa), Critone,
Eutifrone, Eutidemo, Lachete, Carmide, Ippia Maggiore, Protagora, Gorgia, Repubblica I, Cratilo,...
2° FASE: scritti della maturità : TEORIA DELLE IDEE E TEORIA DELLO STATO → Fedone,
Simposio, Repubblica II-X, Fedro.
3° FASE: DIALOGHI DELLA VECCHIAIA: Parmenide, Teeto, Sofista, Politico, Filrbo, Timeo,
Crizia, Leggi, Lettere
+ DOTTRINE NON SCRITTE: corsi che tenne in forma orale intorno al bene.

CARATTERI FILOSOFIA DI PLATONE:


–DIALOGO, come unico mezzo attraverso cui è possibile l'indagine filosofica (ricerca inesauribile
della verità, che l'uomo non possiede mai totalmente, ma sulla quale è doveroso interrogarsi) =
SOCRATE.
–USO DI MITI: racconti fantastici attraverso cui espone dottrine e concetti filosofici:
1) il filosofo se ne serve per comunicare in modo più accessibile e intuitivo le proprie idee
2) è un mezzo per parlare di realtà che vanno oltre i limiti dell'indagine razionale.

PRIMA FASE: APOLOGIA DI SOCRATE E I PRIMI DIALOGHI ( in polemica contro i


sofisti)
APOLOGIA DI SOCRATE: illustrazione e difesa dell'insegnamento d Socrate: vita consacrata
alla ricerca filosofica come esame di se stesso e degli altri per rintracciare il sapere e la virtù.

CRITONE: la ricerca è una missione che non può essere tradita, accettando compromessi o fughe
(presentazione del dilemma di Socrate: accettare la morte o fuggire dalla città come consigliato
dagli amici)

DIALOGHI MINORI: illustra i capisaldi dell'insegnamento Socratico, utilizzando il metodo


dialettico: si ammette in via d'ipotesi la tesi opposta a quella di Socrate, e si dimostra che essa non
conduce a nulla, o a conseguenze illogiche e quindi viene confutata.
–la vitù è unica e si identifica con la scienza (Protagora: la virtu non è molteplice)
–solo come scienza la virtù è insegnabile (eutifrone, Lachete, Carmide, Protagora)
–nella virtù come scienza consiste la felicità dell'uomo EUDEMONISMO
–se la virtù è unica, è unico anche il valore che tende a realizzare: il BENE, che è l'unico valore che
include in se tt gli altri
–riconoscere la propria ignoranza come primo passo per intraprendere la ricerca che conduce alla
scienza
–il male è sempre ignoranza del bene: non esiste uomo che conosca il bene e faccia il male.

PROTAGORA: polemica con il concetto di virtù dei sofisti → Protagora sostiene che le virtù
sono molteplici, e la scienza è una sola di esse, quindi non può affermare l'insegnabilità della virtu.
Solo la scienza si può insegnare, e la virtu si puo insegnare solo in quanto scienza.

CRATILO E EUTIDEMO: sul LINGUAGGIO e contro l' ERISTICA: arte del battagliare a
parole. Il linguaggio, per i Sofisti, è un mezzo per insegnare la natura delle cose: è pura
convenzione, che si deve alla libera iniziativa dei singoli(una vale l'altra): scienza dei nomi è la
scienza delle cose.
Per Platone: il linguaggio è lo strumento che serve ad avvicinare l'uomo alla conoscenza delle
cose: ogni nome deve imitare ed esprimere, per mezzo di lettere e sillabe, la natura della cosa
significata ( quindi il nome presuppone la conoscenza delle cose) → il linguaggio è
PRODUZIONE UMANA, ma non arbitraria, diretta dalla natura delle cose → il ling.può essere
più o meno esatto, si può dire il falso, mentre per i sofisti qualsiasi cosa si dica è vera, perchè il
linguaggio è sempre esatto
(Non tutti i nomi hanno carattere natuale, ad es. i numeri sono nomi convenzionali).

GORGIA: contro la RETORICA DEI SOFISTI: tecnica di persuasione utilizzabile in modo del
tutto indipendente dai contenuti della tesi da difendere → non ha un oggetto proprio, consente di
parlare di tutto, è una pratica adulatoria.
L'utilizzo della retorica implica che la Giustizia sia solo una convenzione umana, un concetto
relativo, che dipende come ogni valore, dallo Stato a cui si appartiene: per i sofisti è il rispetto
delle consuetudini o leggi dei governanti.
Per Platone invece è il presupposto fondamentale per la nascita e la vita dello Stato, e consiste
nell'armonia fra :
–classi di cittadini dello stato
–parti dell'anima dell'individuo
Concetto di Bene:
Socrate = bene è conoscenza, male= ignoranza.
Platone = bene come ragione, esercizio di virtu, ricerca di una misura razionale con cui tenere a
bada gli istinti, e male come impulso irrazionale.

SECONDA FASE: TEORIA DELLE IDEE (supera Socrate)

Per formulare la teoria delle idee P. si chiede QUAL'E' L'OGGETTO DELLA SCIENZA?
Certamente il suo oggetto non potranno essere le cose apprese dai sensi ( le realtà dell'esperienza),
perche sono mutevoli e imperfette.

L'OGGETTO DELLA SCIENZA SONO LE IDEE, COME MODELLO DELLE COSE:
paradigma, detto poi “archetipo” o modello primordiale delle cose

Le cose apprese dai sensi sono copie imperfette delle idee: MIMESI : le cose imitano le idee.
IDEE= sono il modello delle cose
COSE= sono la copia imperfetta delle idee.

ESISTONO 2 TIPI DI CONOSCENZA: dualismo gnoseologico


1.OPINIONE (deriva dai sensi) : - mutevole
→ ha per oggetto le cose: - mutevoli
- imperfette
- imperfetta

2.SCIENZA (deriva dalla ragione): - immutevole


→ ha per oggetto le idee: - immutevoli
- perfette
- perfetta

E DUE TIPI DI ESSERE (realtà) : dualismo ontologico


1.COSE (realtà dell'esperienza)
2.IDEE

LA FILOSOFIA accede alla verità, LA RETORICA a ciò che è plausibile.


I TIPI DI IDEE:
1.Nei dialoghi della maturità trovimo una prospettiva etico/matematica:
•idee valori, ovvero i principi etici e politici: BENE, BELLEZZA, GIUSTIZIA
•idee matematiche: numeri, concetto di uguale, di quadrato, cerchio...
•idee di cose naturali : umanità
•idee di cose artificiali: es letto.
2. Nei dialoghi della vecchiaia troviamo una prospettiva logica/ontologica: LE IDEE sono la
FORMA UNICA E PERFETTA DI CLASSI DI COSE (molteplici e imperfette del mondo), che
vengono designate con un unico nome, e che possono essere fatte oggetto di scienza.

IL RAPPORTO TRA IDEE E COSE:


1.LE COSE IMITANO LE IDEE (COPIA/MODELLO): MIMESI
2.Le idee sono CRITERI DI GIUDIZIO DELLE COSE: ci riferiamo alle idee per giudicare circa gli
oggetti. Le cose quindi partecipano dell'essenza delle idee, e sono la condizione della loro
pensabilità: significato gnoseologico: METESSI ( ad esempio diciamo che due cose sono uguali
sulla base dell'idea di uguaglianza).
3.LE IDEE SONO LA CAUSA DELLE COSE, SONO LA CONDIZIONE DELLA LORO
ESISTENZA: significato ontologico: PARUSIA (ad esempio le cose ritenute “Belle” partecipano
dell'idea di bellezza , che è la causa per cui sono ritenute belle)

ORDINE GERARCHICO PIRAMIDALE DELLE IDEE: Le cose partecipano delle idee valori e le
idee valori partecipano dell'Idea del BENE.

DOVE E COME ESISTONO LE IDEE: 2 INTERPRETAZIONI:


1.TRADIZIONALE: sono trascendenti, oltre la mente e oltre le cose : stanno nell'iperuranio, come
sostiene Platone, una specie di aldilà, ma tale interpretazione è considerata dalla critica troppo
legata al mito. I Kantiani in seguito definiscono le idee come modelli di classificazione delle cose,
cioè criteri mentali con cui pensiamo le cose.
2.Dalla critica ai Kantiani, ovvero che le idee non sono schemi ma sostanze reali, deriva
l'interpretazione delle idee come ORDINE ETERNO DI FORME O VALORI IDEALI: idee
esistono al di fuori dello SxT, ma non si trovano in un ipotetico aldilà

COME L'UOMO ACCEDE ALLE IDEE: la TEORIA DELLA CONOSCENZA


La conoscenza può essere: dall'esperienza arrivo all'idea: EMPIRISMO; OPPURE dall'idea arrivo
all'esperienza: INNATISMO, ossia la conoscenza non deriva dall'esperienza sensibile.
L'esperienza sensibile ne sollecita il ricordo (della conoscenza) : MITO- TEORIA DELLA
REMINESCENZA ( o anamnesi):
l'anima, prima di calarsi nel corpo, è vissuta nel mondo delle idee, dove ha contemplato le idee
(modelli perfetti delle cose), quindi ne ha un ricordo sopito che viene risvegiato dal contatto con le
cose attraverso i sensi (esperienza sensibile) → CONOSCERE= RICORDARE → LA
CONOSCENZA NON DERIVA DA SENSI, MA DA UNA INTUIZIONE A PRIORI (innatismo).
E' in antitesi allo scetticismo gnoseologico secondo cui l'uomo non puo indagare né ciò che sa, né
cio che non sa, e al relativismo conoscitivo e morale dei sofisti, secondo cui la conoscenza è relativa
al soggetto giudicante, e l'uomo è misura della conoscenza e della verità. Per Platone la conoscenza
ha valore assoluto, ad es le idee matematiche sono un linguaggio universale, valido in tt le
circostanze, quindi l'idea e non l'uomo è la misura delle cose.
LA REMINESCENZA POSTULA L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA. Platone fornisce delle
prove:
–prova dei contrari: tutti gli esseri che hanno nascimento si generano dai loro contrari: la morte si
genera dalla vita, la vita dalla morte (metempsicosi)
–prova della somiglianza dell'anima alle idee: entrambi sono eterni, non vengono generate né
distrutte (sn cose semplici, infatti solo ciò che è composto può distruggersi nei suoi elementi
semplici).

Al momento della morte, l'anima si libera dal corpo e si unisce alle idee, per poi reincarnarsi in un
altro corpo, che l'anima stessa sceglie: MITO DI ER ( nella Repubblica) sulla scelta dell'anima
prima della reincarnazione nel corpo: le anime sono invitate a fare una scelta, circa il proprio
destino, nel momento che precede la loro reincarnazione. Ogni anima sceglie il modello di vita
(cioè il corpo) che incarnerà:spesso la scelta è guidata dalle esperienze che l'anima ha fatto nella
vita precedente.

LA NATURA DELL'ANIMA
ANIMA = soffio di vita , è una sostanza incorporea che si muove da sé, che vive, che dà vita ed è
immortale.
L'anima ha 3 parti, a cui corrispondono 3 virtù:
1.RAZIONALE, risiede nel cervello → virtù: SAPIENZA (saggezza) e questa ha il comando;
2.IRASCIBILE O IMPULSIVA, risiede nel petto → virtù CORAGGIO; è assimilabile alla volontà
intesa come ciò che la ragione ritiene giusto;
3.DESIDERANTE, risiede nel ventre ed è l'amore per i piaceri della vita, virtù → TEMPERANZA,
come moderazione degli appetiti.

MITO DELLA BIGA ALATA (nel Fedro): l'animaè simile ad una coppia di cavalli alati guidati da
una auriga, la ragione, verso l'iperuranio.
Un cavallo è bianco e docile, e rappresenta l'animo irascibile, ovvero la volontà al servizio della
ragione; l'altro è nero e indomabile (anima desiderante). L'anima può contemplare la totalità delle
idee attraverso la ragione, ma solo per poco tempo , perchè il cavallo nero, simbolo di desideri e
impulsi corporei, la tira verso il basso → ogni anima contempla le idee di piu o di meno.
Quando per oblio o per colpa l'anima perde le ali, cade e appiglia al corpo come salvezza, si incarna
nel corpo di un uomo, che sarà tale e quale l'anima lo rende. QUINDI: tanto piu un'anima ha
contemplato la totalità delle idee, tanto più il corpo dell'uomo in cui si incarna sarà votato alla
sapienza; allo stesso modo tanto più un anima ha contemplato il bene quanto piu il corpo che
vivifica sarà virtuoso.

LA BELLEZZA (Fedro):
Le cose sono belle in virtù del loro rapporto con l'idea del bello: l'anima caduta nel corpo mantiene
sopito il ricordo delle idee contemplate nell'iperuranio, tra cui la bellezza in sé, che l'esperienza
sensibile risveglia. La bellezza sensibile avvicina l'anima alle idee.

L'AMORE, o eros (simposio):


nel simposio Platone generalizza e sublima le caratteristiche dell'amore sessuale:
•amore come mancanza, bisogno e desiderio di avere ciò che non si ha. Usa un mito: amore figlio di
abbondanza (paros) e povertà (penia)
•amore come desiderio del bene, desiderio di bellezza (come apparenza del bene)
•amore come desiderio di vincere la morte lasciando dopo di noi esseri che ci somigliano

Platone distingue tante forme di amore quante forme di bellezza, secondo una scala gerarchica che
va da:
–bellezza per il corpo → amore per il corpo ( è il primo che si incontra)
–bellezza dell anima → amore per l'anima
–bellezza delle leggi → amore per le leggi
–bellezza delle scienze → amore per le scienze
–bellezza in sé: al di sopra di tutto: è eterna, sempre uguale se stessa, è l' amore filosofico.
N.B l'amore platonico, nell'accezione odierna, che nasce nel medioevo, intesa come relazione
sentimentale asessuata (l'elevazione spirituale si raggiunge solo rinunciando alla propria corporeità)
è FUORVIANTE. Secondo Platone l'eros è radicato nei sensi, quindi non spregia la corporeità, ma
tale livello va poi abbandonato per dedicarsi ai livelli successivi di amore.

IL MALE:
•Per Socrate è ignoranza del bene, quindi incolpevole, è preferibile subirlo che commetterlo perchè
una vita non virtuosa è infelice;
•Per Platone è un impulso contrario alla ragione, che l'uomo può assecondare o tenere a freno, è
colpevole, è preferibile subirlo anziche commetterlo, perchè rende la vita terrena infelice e verrà
punito nell'aldilà.

FINALITA' POLITICA DELLA TEORIA DELLE IDEE: è uno strumento che serve agli uomoni
per uscire dal caos delle opinioni e dei costumi e che faccia cessare le lotte che scaturiscono dalla
molteplicità dei punti di vista. La conoscenza delle idee permette la fondazione di una scienza
politica universale e della filosofia al potere.

LO STATO E IL COMPITO DEL FILOSOFO

Secondo PLATONE la GIUSTIZIA risiede nell'adempimento convinto del proprio compito in vista
di dell'armonia e della felicità complessiva dello stato.
Esistono due tipi di giustizia:
–Formale: data dall'ordine, dalla proporzione esistente nei rapporti interumani
–Politica: secondo una società gerarchica, divisa in classi, basata su ruoli fissi e differenziati:
ognuno deve scegliere quello per cui è piu adatto e dedicarsi ad esso.

Schematizzando, lo STATO è diviso in 3 classi, a cui corrispondono 3 virtù a cui corrispondono 3


tipi di anima e 3 simboli.
Per Platone la GIUSTIZIA è il presupposto fondamentale per la nascita e la vita dello Stato, e
consiste nell'armonia fra :
–classi di cittadini dello stato
–parti dell'anima dell'individuo.
Quindi nell'uomo singolo, cosi come nello Stato, Giustizia si ha quando ogni parte dell'anima,
svolge SOLO il proprio compito, e quando ogni classe svolge SOLO il proprio compito → Uomo
singolo (anima) e Stato procedono in parallelo

TIPI DI ANIMA Concupiscibile: ventre: Irascibile: petto, Razionale: cervello.


impulsi corporei volontà al servizio della Ragione domina gli
razionalità istinti
TIPI DI VIRTU' Temperanza: governo coraggio saggezza
della ragione sui sensi
CLASSI Lavoratori o produttori guerrieri governanti
SIMBOLI Cavallo nero Cavallo bianco auriga

MITO DELLE STIRPI, per spiegare la diversità tra individui e la loro diversa destinazione sociale:
Le diverse attitudini natuali determinano l'appartenenza di un soggetto ad una classe e non ad un'
altra. Ciò dipedende dalla preponderanza di una parte dell'anima sulle altre:
–gli individui prevalentemente razionali → portati a sapienza e governo
–gli individui prelavelentemente impulsivi → portati a essere guerrieri
–gli individui prevalentemente soggetti ai desideri e agli istinti → portati al lavoro manuale.

COMUNISMO DI PLATONE: eliminazione della proprietà privata e comunanza dei beni per le
classi superiori per realizzare l'ideale di Giustizia. Comunanza anche delle donne, la classe al potere
non ha famiglia, le unioni matrimoniali sono decise dallo stato, i figli sono tolti ai genitori, le donne
sono uguali rispetto agli uomini.

LE DEGENERAZIONI DELLO STATO

Platone descrive un modello ideale di STATO, dal quale sono possibili alcune alterazioni.
La forma fisiologica di governo è l'aristocrazia dei filosofi.
Le forme patologiche sono:
•timocrazia: governo fondato sull'onore → uomo timocratico amante di comando e onori;
•oligarchia: governo fondato sul censo, in cui comandano i ricchi → uomo avido di ricchezze,
parsimonioso e laborioso;
•democrazia: i cittadini sono liberi, ad ognuno è concesso di fare ciò che vuole → uomo
democratico, che tende ad abbandonarsi ai piaceri smodati;
•Tirannide: nasce dall'eccessiva libertà della democrazia. E' la forma di stato più spregevole →
uomo tirannico, schiavo delle passioni.

Il contesto sociale da cui nasce la critica di Platone alla democrazia di Pericle è caratterizzato dallo
scontro tra ARISTOI (nobili) e POPOLO ( insieme di persone che godono del diritto di
cittadinanza), a cui corrispondono due concezioni di vita diverse:
–concezione aristocratica: i migliori devomo governare, cioè chi possiede il sapere;
–concezione democratica: il governo è di tutti, è del popolo.
ORGANICISMO POLITICO: lo stato è come un organismo, che per funzionare bene necessità
dell'accordo delle funzioni di tutte le sue parti, ciascuna delle quali, anche la meno nobile, è
indispensabile per il tutto. Lo stato è sano quando ogni classe adempie al proprio compito, senza
interferire con i compiti delle altre classi.

STATALISMO: esasperato intervento dello stato, che regolamenta la società fin nei minimi
particolari, negando la possibilita di iniziative dei singloi o di gruppi. STATALISMO +
ANTIDEMOCRAZIA= società che toglie alla maggior parte degli individui la possibilita di
partecipare al governo della cosa pubblica, e affida tutto il potere ad un numero ristretto di custodi,
che devono pianificare la vita nei piu minimi dettagli

SOFOCRAZIA: è il governo dei sapienti. Per P. sono i filosofi che devono governare, per realizzare
il bene comune della città. E' importante il sistema educativo, lo Stato come Accademia che addestri
fin dalla nascita ad agire per il bene supremo dello stato. Il sapere è comunque prerogativa delle
prime due classi (sapienti e guerrieri, NO lavoratori e produttori).

UTOPIA: (NON LUOGO) : Modello sociale di difficile o impossibile realizzazione. Qualche critico
considera la Repubblica un'utopia; altri esaltano tale modello utopico, considerandolo come un
esempio di “società bella”, a cui tendere per correggere le imperfezioni delle società storiche reali, e
come stimolo per edificarne di nuove e migliori.
Kant, Popper e Russell sono critici nei confronti del modello di Stato della Repubblica.

I GRADI DELLA CONOSCENZA: vedi appunti

L'ULTIMO PLATONE: riconosce che il mondo dell'essere include la soggettività, quindi rivede
alcuni suoi concetti.
Nel TEETO: parla della conoscenza e della verità: esiste un vero in sé , che riflette come sono per
natura le cose. I sensi sono il mezzo per conoscere le cose, e attraverso l'analisi e l'ordinamento dei
dati empirici si può giungere ad affermazioni universali.
Nel PARMENIDE: avvia il confronto -scontro con l'ontoloia parmenidea: il non essere non può non
essere in senso assoluto.

Nel SOFISTA: nuova concezione dell'essere e della dialettica. E molteplicità delle idee
Si domanda cos'è l' ESSERE: è possibilità e relazione. Esiste tutto cio che è capace di entrare in
relazione, cioè in una rete di connessioni possibili. Il nulla infatti non può entrare in relazione con
niente ed è inesistente per definizione.
La DIALETTICA è la scienza delle idee: definire un'idea mediante successive IDENTIFICAZIONI
E DIVERSIFICAZIONI. Si compone di due momenti:
1)DEFINIZIONE DI UNA IDEA: ricondurre ad una idea UNICA cose disperse, e definire l'idea per
renderla comunicabile;
2)DIVISIONE DELL'IDEA nella sua articolazione interna: con metodo dicotomico: divide per due
un'idea, fino ad arrivare ad una idea indivisibile. Ad esempio, DEFINIZIONE DI FILOSOFIA:
mappa dicotomica:

1. IDENTIFICAZIONE CON UNA ATTIVITA'



2. DIVERSIFICAZIONE
ATTIVITA ATTIVITA
NATURALI INTELLETTUALI

IDENTIFICAZIONE CON LE ATTIVITA
INTELLETTUALI

DIVERSIFICAZIONE
HA PER OGGETTO LE IDEE HA PER OGGETTO LE COSE

IDENTIFICAZIONE CON
HA PER OGETTO LE IDEE

DIVERSIFICAZIONE
IDEE VALORI IDEE MATEMATICHE

IDENTIFICAZIONE CON IDEE VALORI

L'IDEA INDIVISIBILE ci fornisce la definizione specifica di ciò che cercavamo; non è l'unica
possibile ma dipende dalla scelra delle identificazioni iniziali, che danno diverse mappe
dicotomiche).

MOLTEPLICITA' DELLE IDEE: P. individua 5 generi sommi= 5 forme dell'essere


1.ESSERE: ogni idea è, o esiste
2.essere IDENTICO: ogni idea è identica a sé stessa
3.essere DIVERSO: ogni idea è identica a sé stessa, ma diversa dalle altre → Parmenicidio nel
Sofista: rinuncia al principio di Parmenide ( ogni idea non essendo l'altra, implica l'ammissione
illogica del non essere → l'essere è unico). Parmenide confonde : ESSERE DIVERSO CON NON
ESSERE (nulla assoluto): se A non è B, non sancisce l'inesistenza di B, o nulla assoluto, MA è A≠B
(nulla relativo).
IL NON ESSERE = ESSERE DIVERSO= ESSERE ALTRO.
Il non essere partecipa dell'ESSERE (il triangolo non è quadrato).
L'errore è dire le cose in modo diverso da come stanno ( ≠ dai sofisti: errore= dire il nulla)
4.essere in QUIETE: ogni idea può stare in sé
5.essere in MOVIMENTO: ogni idea può comunicare con le altre

FILEBO: cos'è il BENE per l' uomo?


Nella Repubblica il BENE è oggetto supremo del pensiero, in cima alla gerarchia delle idee (cose
→ idee valori → bene in sé).
Il Bene per l'uomo è trovare la giusta proporzione, la giusta misura = Bene come misura frala
ricerca del piacere e l'esercizio dell'intelligenza. Il piacere è illimitato, l'intelligenza pone il limite al
piacere. Tavola dei valori:
1)ordine, misura
2)proporzione, bellezza
3)intelligenza
4)scienza e opinione, piaceri puri

TIMEO: visione cosmologica. Platone affronta il problema dell'origine e formazione dell'universo.


L'origine dell'universo la spiega con il MITO DEL DEMIURGO (artefice): è un divino artefice,
dotato di intelligena e volontà, che plasma la materia informe ( le cose sensibili) sul modello delle
idee eterne. MITO: all'inizio il mondo è un CAOS INFORME, il demiurgo vuole ordinare le cose
del mondo, e lo fa a immagine e somiglianza delle idee: da alle cose (materia) un'anima (che ricorda
la perfezione dei modelli iperuranici) e genera il tempo come immagine mobile dell'eternità.
Il tempo riproduce nella forma del mutamento, l'ordine immutabile dell'eternità. Il tempo è misurato
dal movimento degli astri. L'opera del demiurgo è limitata dalla resistenza ribelle della materia a cui
P. attribuisce imperfezioni e mali del mondo).

POLITICO E LEGGI: affronta il problema delle leggi, e riduce il problema politico al provlema
delle leggi. LEGGI:
–sono necessarie , benchè si limitano ad indicare ciò che genericamente è meglio per tutti;
–hanno funzione educativa: promuovere nei cittadini la virtù. A fondamento dell'educazione c'è la
Religione. La Religione è un incentivo per il rispetto delle leggi, basesolida per la coesione sociale e
la stabilità politica. P. condanna l'ateismo, ma la religione non è quella tradizionale, è un
TEOLOGISMO ASTRALE (attraverso lo studio dei moti astrali posso avvicinarmi a comprendere
gli scopi divini).

DOTTRINE NON SCRITTE: sono tramandate dalla tradizione. Alla base c'è
–UNO: principio limitante e determinante
–DUALITA'indefinita: elemento materiale illimitato.
C'è un elemento attivo superiore alle idee (uno), che conferisce forma ad una materia passiva e
ricettiva illimitata (diade).
Riprende Pitagora: coppia limite-illimitato.
Dalle idee numero → derivano le espressioni aritmetiche e geometriche che mediano fra le forme e
gli oggetti sensibili: sono eterne, immutabili, immateriali (come le idee) MA molteplici (come gli
oggetti sensibili).
Esempio: IDEE NUMERO (es triangolarità) da cui → derivano le espressioni aritmetiche e
geometriche astratte (es triangolo scaleno, rettangolo, isoscele) da cui → derivano gli OGGETTI
CONCRETI (es triangoli disegnati sulla carta o alla lavagna).

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