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FICHTE

Periodo storico: fine ‘700 / inizio ‘800

Opere: varie. La più importante è la Dottrina della scienza

Pensiero: alla base del suo idealismo c’è la trasformazione dell’Io penso Kantiano in Io
puro. Eliminazione cosa in sé → abolizione di ogni limite esterno all’io : la conoscenza può
andare oltre il fenomenico.

● Io per Kant: crea la realtà in senso limitato/formale dà senso a dati sensibili già
esistenti attraverso spazio, tempo e categorie.
● Io per Fichte: pone la realtà anche da un punto di vista materiale, crea il dato
sensibile, che solo apparentemente sembra provenire dall’esterno.

L’Io Fichtiano è l’Io penso Kantiano (fondamento della conoscenza), ma è anche principio
primo, fondamento dell’esistenza del mondo.

”Esse sequitur operari”: poiché un fatto è sempre generato da un altro, il principio


primo deve essere un’attività e per generare deve essere infinito (infinitizzazione dell’Io).

IDEALISMO

Principi:

1. L’io pone se stesso → L’io prende coscienza di sé (autocoscienza) in quanto attività


di pensiero (creatrice), dunque si autopone → soggetto assoluto libero (artefice di se
stesso e del mondo) A=A
2. L’io pone il non io → in quanto attività l’Io è dinamico → si pone come attività
ponente, ciò comporta che ponga qualcos’altro da sé.
3. L’io oppone nell’io ad un io divisibile un non io divisibile creando un non io in sé
stesso → l’io infinito si delimita in tanti io finiti e divisibili ai quali sono opposti
altrettanti oggetti finiti. L’io si determina nella dialettica tra gli opposti finiti.

Gli io finiti non percepiscono gli oggetti come contenuto dell’io, ma come realtà esterna: la
libertà dell’IO infinito si realizza nel superamento di questa estraneità da parte degli io finiti.
L’Io comprende di essere attività creatrice libera: ponendo l’ostacolo e superandolo si scopre
senza limiti. Ma questo non avviene mai del tutto: l’Io nel reale si determina come dialettica
tra opposti, se finisse la dialettica non ci sarebbero determinazioni del reale.

Morale: a partire dall’estraneità dell’oggetto (e dal suo superamento), l’Io si scopre libero
nell’agire morale → tutta la dialettica dell’Io ha una esplicita finalità morale. Il peggiore dei
mali è l’inattività: l’uomo, e i dotti, devono vivere in società.

Stato per Fichte: profondamente influenzata dal contesto storico. Visione contrattualistica e
anti dispotica. Stato garante del diritto. Evoluzione in senso nazionalistico.

SCHELLING
Il principio, l’assoluto, è insieme idealità e realtà, soggetto e oggetto, attività razionale ed
inconsapevole.

La filosofia della natura

Va ad indagare la spiritualità già presente in natura. La natura è un processo graduale


attraverso cui lo spirito si risveglia. Visione organicista della natura: la natura è un tutto in cui
ogni parte contribuisce al funzionamento del tutto. Finalismo.

Filosofia dello spirito

Processo con cui il soggetto scopre la realtà, la natura, l’oggetto. Il soggetto giunge
all'autocoscienza attraverso la conoscenza del reale. 1 sensazione (conoscenza passiva) 2
intuizione produttiva ( soggetto si coglie come senziente)
3 volontà attraverso la quale il soggetto diventa indipendente dagli oggetti, li coglie come
spontaneità e li colloca, ne assume l’indipendenza.

Dio immanente, panteismo.

Estetica

L’organo conoscitivo più elevato per Schelling è la natura: l'artista intuisce la unità di finito
infinito, spirito natura. Comprende in profondità la vita. L’arte è intuizione estetica, capacità
di penetrare l’infinito.

Schelling supera Fichte nel senso che rivaluta la natura. L’assoluto non è solo ideale, ma
unione di ideale e reale.
Attività orignaria staticità: ideale e reale.
In questa idea di assoluto come uno tutto ci sono tante influenze neoplatoniche nell’idea
organicistica del reale. Nella filosofia della natura Schelling esplicita i rapporti tra l’io tutto, la
natura e …
La natura è la manifestazione inconscia dell’assoluto, ciò significa che è frutto della stessa
attività originaria che pone l’io in termini fichtiani, ma è appunto inconscia.Essendo spirito
inconscio si muove verso la conoscenza, che si realizza nella fase dell’uomo.
La natura si determina in una serie di oggetti finiti tramite forze di opposizione, attrazione e
repulsione. Queste tre forze 3 esiti: natura inorganica, luce, fare organica.
La natura si compone in una scala gerarchica (evoluzionismo immanennte)
La natura da spirito inconscio si muove per gradi, fino a quando nell’uomo prende coscienza
di sè in quanto spirito. Unità reale e ideale. Una volta scoperta la propria componente
spirituale l’uomo deve superare nuovamente l’estraneità dei soggetti. Alla fine di questo
processo scopre la biunivocità e l’interdipendenza, fra spirto e natura.
L’attività originaria di schelling deve per forza essere attività estetica. RIvalutazione natura e
arte. Finito e infinito si fondono.
Ultima fase perché infinito nel finito? Assoluto non perfezione statica, ma realtà in divenire

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