Fu il fondatore il massimo rappresentante della corrente filosofica che caratterizza tutto il 600:
lEMPIRISMO
-CRITICA ALLINNATISMO
Per Locke non esistono idee innate; allinizio la mente umana simile ad una TABULA RASA, priva
di idee, senza conoscenza poich non vi conoscenza che prescinda dallesperienza pertanto
impossibile che vi sia una conoscenza cronologicamente antecedente allesperienza stessa.
Nel primo libro de Saggio sullintelletto umano, critica aspramente la dottrina degli innatisti per
cui esistono principi (pratici e razionali: idea di Dio, principi della logica, le regole morali)
condivisi da tutti, che lanima riceve con lesistenza stessa e che le appartengono in modo
necessario e costante. Per Locke tutto questo errato, non esiste un consenso universale
riguardo tali idee: non tutti i popoli condividono lidea di Dio, molti ne sono anche privi, cos
come per i principi morali e i principi della logica (sconosciuti ai fanciulli e agli idioti, o ignorati da
tutti coloro che non hanno mai avuto occasione di apprenderli). Le idee che ritenute innate
risalgono, invece alla prima educazione.
La polemica di Locke non solo rivolta allinnatismo dei cartesiano o dei neoplatonici ma
soprattutto verso la volgarizzazione di queste dottrine che veniva fatta dallinsegnamento
universitario: la cultura del tempo utilizzava la teoria dellinnatismo per dare certezza alle proprie
regole morali e religiose. Proprio per evitare polemiche con le autorit religiose Locke sottolinea
come la conclusione su cui giunge circa lidea di Dio e i principi morali intende solo negare il
carattere innato, non il fatto che siano verit certe.
Dal punto di vista gnoseologico, la mente non ha nulla a cui pensare se prima lesperienza non le
fornito idee sulle quali riflettere. La mente come un foglio bianco ed lesperienza il
fondamento di tutte le conoscenze, le osservazioni sia sugli oggetti esterni sensibili, sia intorno
alle operazioni interiori della nostra mente, che percepiamo e sulla cui base riflettiamo,
forniscono allintelligenza tutti i materiali del pensiero. Queste sono le due sorgenti da cui
discendono tutte le idee.
Gli oggetti esterni, venendo a contatto con i nostri sensi, procurano alla mente determinate idee
che essa prima non aveva (colore, odore, figura), le IDEE di SENSAZIONE, che sono i primi atti del
pensiero. La mente, poi, rivolgendo attenzione alle operazione che essa stessa compie sulle idee
di sensazione, ottiene le idee di quelle stesse operazioni, le IDEE di RIFLESSIONE (desiderio,
volont, memoria, decisione) che rivelano i modi di operare del nostro stesso intelletto.
Sensi e riflessione producono IDEE SEMPLICI cio idee che corrispondono a singole qualit degli
oggetti esterni o a singoli processi psichici. Esse possono essere pure idee di sensazione
(provenienti da uno o pi sensi come colore, movimento), pure idee di riflessione (pensare,
volere) o anche idee risultanti la combinazione di idee di sensazione ed idee di riflessione
(piacere, dolore, idea di un numero)
In accordo con il meccanismo galileiano e cartesiano, Locke distingue le QUALITA SENSIBILI:
Le qualit primarie sono CAUSA DIRETTA delle sensazioni; quelle secondarie producono una
sensazione solo attraverso le qualit primarie, scaturiscono, cio, dallincontro degli oggetti
esperiti con il soggetto. Le idee delle qualit primarie sono dunque simili a ci che esiste
realmente nei corpi, mentre le idee prodotte a partire dalle qualit secondare, sono percezioni
della mente che non esistono effettivamente nei corpi.
Le idee semplici costituiscono i MATERIALI della CONOSCENZA, la mente umana non ha il potere
di inventarle o distruggerle una volta che sono state acquisite dallesperienza. Costituiscono il
LIMITE oltre il quale lattivit della mente non pu andare.
Lintelletto ha il potere di COMBINARE e di COMPARARE le idee semplici dando vita ad uninfinita
variet di IDEE COMPLESSE, le quali sono sempre risolubili nelle idee semplici da cui derivano
pertanto lesperienza rimane lorizzonte invalicabile entro il quale luomo esercita le sue facolt
conoscitive.
indicare nella sostanza lessenza della realt quando, in realt, non altro che unidea
complessa risultato della combinazione di idee semplici.
La critica alla metafisica di Locke influenzer in modo significativo sia gli illuministi sia il pensiero
di Kant. Essa presenta per alcune ambiguit:
Locke postula inconoscibilit delle sostanze ma ne afferma comunque lesistenza. Egli non
nega lesistenza extramentale della sostanza sebbene essa non sia mai oggetto di
esperienza
Accettando il dualismo tra sostanza materiale e spirituale resta legato allontologia
cartesiana
La nozione di idea troppo generica e complessiva, resta, inoltre, molto simile allidea di
Cartesio
Hume obietter che essendo la sensazione principio del conoscere, la conoscenza va cercata
nella sensazione non nella riflessione postuma. Un empirismo rigoroso muover la propria
indagine dalle sensazioni e chiamer idee solo quelle riflessioni che il pensiero opera in un
secondo momento sulla base delle sensazioni.
Berkeley affermer che noi, conoscendo solo idee, non abbiamo alcun motivo di supporre
lesistenza di sostanze materiali esterne ed inconoscibili.
INTUIZIONE, una conoscenza chiara e certa, non ha bisogno di ulteriori prove; percepisce
la concordanza o la discordanza di due idee in modo IMMEDIATO. Levidenza MASSIMA.
DIMOSTRAZIONE, una conoscenza che opera per prove, in modo MEDIATO, per via di una
serie di passaggi in cui la mente, ragionando, collega due idee per mezzo di una terza.
Meno evidente dellintuizione.
Conoscenza attraverso i SENSI, consentono di percepire lesistenza degli enti al di fuori di
noi nonostante non permettano il raggiungimento della certezza propria delle altre due
forme.
LESISTENZA dellIO si ha per conoscenza INTUITIVA: niente per noi pi evidente e certo del
fatto stesso che esistiamo, secondo unargomentazione di origine cartesiana, Locke afferma : se
dubito di qualcosa, questo stesso dubbio mi fa percepire la mia esistenza e non mi permette di
dubitarne
LESISTENZA di DIO si ha per DIMOSTRAZIONE, Locke ripropone un argomento della filosofia
classica: se qualcosa esiste e poich il nulla genera il nulla necessario che questo qualcosa
debba essere stato generato da qualcosaltro e cos via ma poich non si pu andare indietro
allinfinito bisogna ammettere lesistenza di un essere eterno, infinitamente potente ed
intelligente che ha generato ogni cosa: Dio.
Le SENSAZIONI garantiscono lesistenza delle cose a noi esterne, ci viene comprovato dalla
testimonianza univoca che i vari sensi ci danno a proposito della medesima cosa, ci ci induce ad
ammettere che le nostre sensazioni siano causate da corpi esistenti al di fuori di noi. Non si ha,
tuttavia, evidenza assoluta della corrispondenza tra idea di sensazione e cose esterne.
Nonostante il grado di certezza non sia paragonabile alle altre due forme di conoscenza, non vi
ragione di dubitare oltre il lecito dellesistenza reale delle cose.
Per Locke, lOPINIONE si basa sulla probabilit. Determina una conoscenza parziale e
approssimativa nata dallunione di varie esperienze. Essa ha una grande importanza nella vita
pratica delluomo. Lesistenza umana strutturata attorno ai pi incerti e opachi risultati
dellintelletto, risultati a cui, spesso si da ASSENSO risoluto quasi come fossero certezze; la
maggior parte delle nostre conoscenze ha solo il valore di PRESUNZIONE di VERITA.
La RAGIONE, unione di CONOSCENZA e OPINIONE, si pone come vero e ottimistico fondamento
della vita umana entro i limiti dellesperienza. Essa ha il compito di pervenire a dimostrazioni
certe o probabili e, sulla base di queste, regolare linsieme delle nostre credenze e azioni.
Anche la FEDE non deve prescindere dallindagine razionale. Locke combatte il FIDEISMO
FANATICO, secondo cui lassenso che la fede concede alla rivelazione divina non abbisogna di
alcuna comprensione razionale.
Egli distingue tra:
Lambito di competenza della FEDE riguarda ci che al di sopra della ragione cio proposizioni
di fronte alle quali la ragione non pu formulare alcun giudizio sicuro. Da questo ambito vanno
escluse tutte quelle proposizioni che appaiono inconciliabili con le idee chiare e distinte. Non vi
contraddizione tra fede e ragione, ma neppure ignoranza. Luomo non deve prestare il proprio
assenso a ci che appare incompatibile con la ragione; non deve assoggettare la propria ragione
alla fede rinunciando alla propria libert di pensiero.
forma di contratto o legittimazione del potere su consenso revocabile. Possedendo tutti i poteri,
re e padri, governano esercitando la propria volont e senza incontrare limiti. Con
lASSOLUTISMO, si mette in catene lintera umanit.
In risposta ai Tories ed a Filman in particolare, il liberale (whigs) John Locke scrive due Trattati sul
governo in cui espone la sua concezione politica. La tradizione vuole vedere in questi scritti la
giustificazione teorica della Gloriosa Rivoluzione poich, nellintroduzione, si afferma che la
legittimit di un governo sta nel CONSENSO popolare. Lopera ebbe risonanza immediate, presto
si diffuse in tutto il continente. Viene considerato il manifesto del LIBERALISMO INGLESE.
Contribu a dare voce, nelle varie rivoluzioni del periodo e successive, a indirizzi e movimenti
miranti listituzione di governi basati sul consenso, sui diritti civili e sulla divisione dei poteri.
Nel Primo tattato vuole soprattutto confutare le tesi di Filman, non esprime un autonomo
indirizzo politico. Ripudia ASSOLUTISMO e DISPOTISMO e contesta lAUTORITA MONARCHICA di
Adamo il quale non ricevette da Dio alcun titolo di sovranit n sullumanit, n su un dominio
privato della Terra, n sulla moglie e sui figli.
Per natura gli uomini sono LIBERI e UGUALI ed hanno diritto di soddisfare i propri bisogni in
autonomia mediante il lavoro. Solo il contratto istituisce la disuguaglianza e lautorit sulle
persone. Eguali per natura, uomini donne e figli partecipano delle stesse facolt e poteri, degli
stessi diritti e degli stessi privilegi, lautorit dei genitori sui figli non , quindi, da intendere come
un diritto politico. Se lautorit paterna fosse unautorit politica vi sarebbe un re per ogni padre,
pertanto verrebbe meno lautorit politica; se, invece, il re fosse un padre verrebbe meno
lautorit paterna.
Poich non ci sono prove della trasmissione di tutto il potere di Adamo, a seguito della sua morte,
a qualcuno in particolare, le tesi di Filmar non sono giustificate; inoltre i criteri per la
legittimazione della sovranit sono contraddittori: egli non descrive come deve essere colui che
legittimamente designato alla sovranit: se ci fosse un erede di Adamo, sarebbe uno solo,
pertanto tutti i principi della Terra perderebbero legittimit, oppure se tutti siamo eredi di Adamo,
tutti avremmo potere regale. Se non vi modo di provare chi ha il diritto di esercitare il potere
monarchico non si pu distinguere un pirata da un principe legittimo. Pertanto Filmer legittima
ogni POTERE di FATTO: chi detiene il potere va obbedito, e chiunque sia re, legittimo.
Nello STATO di NATURA (cui molti indigeni vivono ancora oggi), nessun uomo ha pi potere o
autorit di altri, ognuno libero di regolare le proprie azioni e di disporre di s e dei propri beni
come meglio crede. Luguaglianza naturale non implica completa parit di status: et, virt,
capacit, educazione e merito differenziano gli uomini ma non generano disuguaglianza politica.
La disparit di stato non contraddice leguale dritto di fruire ciascuno della libert naturale.
La legge naturale prescrive il rispetto dei DIRITTI pi che dei doveri. VITA, SICUREZZA, LIBERTA e
PROPRIETA sono i quattro diritti fondamentali che si fondano sullinclinazione umana
allAUTOCONSERVAZIONE e alla FELICITA. Questultima inscindibile dalla LIBERTA. La politica
deve garantire le 3 premesse della FELICITA: PACE, ARMONIA e SICUREZZA. Nello stato di natura
mancando un potere politico che renda attuabile la felicit, la legge si limita a prescrivere divieti
di ordine generale: nessuno pu ledere la vita, la libert, i beni degli altri. Sono ammesse solo de
eccezioni: autodifesa e punizione del trasgressore. La legge naturale sarebbe inefficace se
nessuno disponesse del potere di renderla esecutiva, nello stato di natura la responsabilit di
rispettarla cade per intero sul singolo.
Lo STATO di NATURA di Locke non coincide con lo STATO di GUERRA di Hobbes. Locke riconosce
possibile uno stato di guerra ma esclude che il potere nasca dalla forza e dalla violenza e che
colui che detiene il potere debba essere necessariamente il pi forte. Stato di guerra e stato di
pace non sono mai assoluti.
Nello stato di guerra, il diritto alla sopravvivenza sancito dalla legge di natura implica il diritto di
distruzione reciproca: ognuno ha il diritto di difendere chi minaccia la sua incolumit e i suoi
beni. Si motiva qui il passaggio allo stato CIVILE, dove lesistenza di un giudice dotato di autorit
pu circoscrivere e limitare i conflitti.
Attraverso il PATTO DI UNIONE gli uomini accettano di darsi delle leggi al fine di salvaguardare
dei diritti culturali, tutti sono tenuti a rispettarle ed il magistrato fa s che ci avvenga: nasce la
SOCIETA CIVILE.
Attraverso il PATTO DI ASSOGGETTAMENTO, successivo al patto di unione, nasce lAUTORITA
POLITICA. Esso nasce dalla necessit della presenza di unautorit che garantisca leffettivo
rispetto delle leggi e la loro conformit alle leggi naturali. Lautorit politica garantisce la tutela
dei diritti dal punto di visto legislativo ed esecutivo. Gli uomini, restando comunque proprietari
dei propri diritti, delegano alcuni il potere politico a patto che questi garantiscano sempre il
rispetto e lapplicazione dei diritti naturali di tutti.
Nello stato civile la libert consiste nellessere soggetto al potere politico dello stato, in quanto
fondato sul CONSENSO, e alle leggi da esso emanate. La libera volont di disporre di s e dei
propri beni dunque limitata dalla legge comune a tutti. Solo in apparenza la legge limita la
libert, essa ne rende possibile il concreto esercizio.
Lo stato non garantisce ASSOLUTA sicurezza al cittadino, con il monopolio della forza,
potenzialmente minaccia i diritti naturali; lautorit politica pu abusare del potere, in tal caso si
ritornerebbe allo stato di guerra.
La LIBERTA pertanto ha due volti: la libert nello stato trova compimento nelle leggi positive che
preservano le leggi di natura e nelle certezze del diritto; la libert dallo stato pone precisi limiti al
potere civile.
La necessit della nascita di unentit politica dovuta al dover salvaguardare il DIRITTO
naturale alla PROPRIETA PRIVATA, che contrariamente a Hobbes, Locke considera un diritto
originario: in origine, Dio ha donato la terra in comune allintero genere umano, la nascita della
necessit di lavorare per il sostentamento determina lo spontaneo passaggio dalla propriet
comune alla propriet privata che, inizialmente limitata e non crea rilevanti differenze tra gli
uomini sino allintroduzione del DENARO con il cui avvento, gli uomini hanno accettata la
disuguaglianza. Nasce lECONOMIA.
La PROPRIETA DISEGUALE, il denaro, lindustriosit, forgiano un nuovo tipo di uomo volto alla
produzione, alla ricerca del benessere. Ci rispetta appieno le leggi di natura e non lede i diritti
individuali che sono pi largamente fruiti grazie allaccumulazione privata.
Il legame economico non mai sufficiente: la crescita demografica e la tendenza alla propriet
illimitata rendono sempre pi precari i diritti e la pace, pi estese le tensioni tra opposti interessi;
si rende quindi necessario il passaggio, sul piano ECONOMICO, alla SOCIETA CIVILE in cui
listituzione del MAGISTRATO regolamenta i rapporti economici.
LIBERISMO ECONOMICO: essendo lo stato fondato sulla garanzia dei diritti fondamentali tra cui la
libert, esso non deve intervenire nelleconomia che pertanto deve essere lasciata alla libera
iniziativa del singolo.
Per Locke, il potere supremo il potere LEGISLATIVO: assicura lunione della societ sotto la
guida di persone elette per emanare leggi vincolanti per tutti; da coesione allo stato stesso,
rappresenta e custodisce la volont collettiva, espressa dalla maggioranza. Presenta dei limiti
posti sia dalla legge naturale che dal mandato della societ: