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La bussola del marxismo nella grande trasformazione cinese


mercoled, 21 ottobre, 2015 11:31 0 commenti
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Autore:
Redazione
operaio_fabbrica_cina
1. La Rivoluzione dOttobre porta il marxismo in Cina
Il marxismo in Cina giunto con notevole ritardo rispetto ai paesi capitalistici.
Nessun cinese partecipa ai lavori della I o della II Internazionale, n al dibatt
ito ideologico che vi si sviluppa. Solo a fine 800 (1898) il nome di Marx appare
sulla stampa cinese; nel 1908 si pubblica la traduzione del primo capitolo del M
anifesto e, di Engels, Levoluzione del socialismo dallutopia alla scienza e un est
ratto da Lorigine della famiglia. Pochissimo, quindi.
Il marxismo entra effettivamente in Cina con la Rivoluzione dOttobre grazie alla
fondamentale analisi dellimperialismo fatta da Lenin, che arricchisce la parola do
rdine del Manifesto del 1848 in Proletari e popoli oppressi di tutto il mondo uni
tevi!. Superando dun colpo tutte le posizioni presenti nella II Internazionale che
non contrastavano il colonialismo e guardavano allesportazione della civilt occide
ntale tra i popoli arretrati come ad una tappa necessaria dellevoluzione sociale, Le
nin colleg strettamente Occidente e Oriente, lotta di classe nei paesi capitalistici
e lotta di classe antimperialista.
In tal modo il movimento comunista internazionale forniva alla Cina la leva teor
ico-politica pi potente per il riscatto dal secolo delle umiliazioni (iniziato nel
1840). Le altre filosofie, invece dalle tradizionali autoctone a quelle liberaldemocratiche importate dallOccidente non erano state in grado di indicare la via
dellemancipazione del popolo cinese.
Con Lenin il marxismo diviene effettivamente uno strumento teorico universale pe
r lemancipazione di tutti i popoli del mondo nellepoca dellimperialismo. In quel fo
ndamentale ampliamento dello slogan del Manifesto vi lindicazione del fronte unit
o tra gli sfruttati delle metropoli imperialiste e quelli delle colonie e semico
lonie, tra citt e campagna, operai e contadini.
2. La sinizzazione del marxismo
Luniversalit del marxismo effettivamente tale se sa rapportarsi con le particolari
t di ciascun paese, con la sua specifica storia sociale, culturale, politica, i c
ui tempi non coincidono con quelli dellOccidente. Il marxismo nella rivoluzione c
inese di indipendenza nazionale e anticoloniale di nuova democrazia dopo aver ap
preso dagli errori di unapplicazione dogmatica di formule adatte ad altre situazi
oni costruisce una sua propria strada. Si avvia cos la sinizzazione del marxismo, c
io lapplicazione del metodo marxista alle concrete condizioni della formazione eco
nomico-sociale cinese. Un marxismo non libresco (Mao nel 1930 scrisse un articolo,
spesso richiamato nel dibattito odierno, contro la mentalit libresca), come non lib
resco fu quello di Lenin (ben colto dal giovane Gramsci nel suo articolo La rivolu

zione contro il Capitale), ma calato nella carne viva delle contraddizioni della
societ cinese. Il marxismo diviene la bussola che sa orientare lanalisi delle clas
si, della struttura e sovrastruttura della societ cinese e indicare le modalit per
tradurre in azione politica quelle analisi: la politica del fronte unito, la ri
voluzione antimperialista di nuova democrazia, il percorso verso una societ socia
lista, che, per essere tale, per non socializzare la miseria, richiede un podero
so sviluppo delle forze produttive.
La nuova societ non si instaura su un foglio completamente bianco dove si possa s
crivere ci che si vuole. Essa nasce su una base storicamente determinata. Il marx
ismo storicista. Ci significa anche che esso fa i conti con la cultura e la civil
t nazionali nel 1938, al sesto plenum del VI Congresso del Pcc, Mao invita ad ass
umere la grande eredit culturale cinese, da Confucio a Sun Yat Sen non non le annu
lla il marxismo lantitesi del nichilismo ma le conserva e supera in una pi ricca c
ultura e civilt.
Il comunismo basato sul marxismo internazionalista, ma per essere tale deve radi
carsi nella storia e nella cultura nazionali, come Gramsci riconosce a Lenin e S
talin, contrapponendoli a Trockij, in unimportante pagina delle sue riflessioni d
al carcere (Q. 14, 68). Coerentemente con unimpostazione marxista i comunisti cin
esi si misurano con la grande cultura tradizionale della Cina millenaria, con le
sue filosofie, e si preoccupano di comprenderle entro una visione marxista dell
a storia della nazione. La costruzione di una nuova civilt abbraccia unintera epoc
a storica.
3. Transizione al socialismo
La storia del movimento operaio e comunista del XX secolo segnata dalla pesantis
sima sconfitta del 1989-1991, quando crollano lUnione sovietica e le democrazie po
polari in Europa. Sulle sue cause i comunisti cinesi non si stancano di indagare,
cercando di individuare le radici profonde degli errori commessi e apprendere d
a essi. In occasione del ventesimo anniversario del crollo dellUrss, ad esempio,
la Social Sciences Academic Press (China) pubblica un corposo volume di studi, s
otto la direzione di Li Shenming, che varrebbe la pena far conoscere ai lettori
italiani. Grande attenzione viene rivolta alle cause del decomporsi del partito
comunista sovietico, alla sua perdita di egemonia nella societ, ai cedimenti ideo
logici.
I comunisti cinesi hanno assimilato il marxismo in modo non dogmatico, ne hanno
saputo cogliere lessenza di pensiero dialettico. Si guardi alla concezione della
transizione al socialismo. Nel preambolo dellattuale Costituzione cinese vero e p
roprio manifesto politico-ideologico si dice che la Cina sar ancora per lungo temp
o nella fase primaria del socialismo. Ci implica lidea di processualit e non di sost
ituzione immediata e a colpi di decreti, di una struttura economico-sociale nuov
a gi bella e pronta al posto della vecchia. La transizione al socialismo un proce
sso storico lungo e complesso, caratterizzato da una lotta di classe in tutti i
campi. Quello ideologico-culturale, come ci dice lamara esperienza della catastro
fica perestrojka gorbacioviana, non assolutamente lultimo per importanza.
La questione del Kto pobedit? (chi vincer?) posta con chiarezza da Lenin nei primi
anni Venti, quando avvia lelaborazione di una articolata concezione di transizion
e al socialismo come lungo e contrastato percorso di lotta e confronto tra capit
alismo e socialismo, rimane aperta per unintera epoca storica. E per comprendere
le tendenze e i processi in corso nella Cina di oggi quellelaborazione di Lenin r
esta un riferimento fondamentale. In Cina in corso una vivace dialettica, sul te
rreno politico-giuridico, economico, ideologico-culturale, in definitiva, com norm
ale in una societ di transizione, una lotta di classe, come ricorda nel suo Pream
bolo la Costituzione cinese: Le classi sfruttatrici in quanto tali sono state abo
lite nel nostro paese. Tuttavia, la lotta di classe continuer ad esistere entro c
erti limiti ancora per un lungo periodo di tempo. Il popolo cinese deve combatte

re contro quelle forze ed elementi, sia in patria che allestero, che sono ostili
al sistema socialista cinese e cercano di minarlo.
4. Le questioni scottanti nel dibattito teorico-politico in Cina
Si svolge oggi in Cina un vivace dibattito politico-ideologico di cui, salvo una
ristretta cerchia di specialisti, si ignora quasi tutto in Occidente e nella sin
istra assente (come suona il titolo del libro di Losurdo) su alcuni grandi temi:
il socialismo con caratteristiche cinesi;
la struttura economico-sociale: economia mista come economia di transizione social
ista, col ruolo trainante delle imprese pubbliche e delle cooperative sociali o
ulteriori privatizzazioni e riduzione del settore pubblico;
lo Stato socialista di diritto, che, formalmente e sostanzialmente diverso dalla c
oncezione e dalla pratica della stato liberal-democratico occidentale, mantiene
la dittatura democratica del popolo come recita la Costituzione cinese e il ruolo
dirigente (che non significa di gestore-amministratore) del partito comunista;
la lotta contro il nichilismo storico, che intende sbarazzarsi dei padri fondato
ri della moderna Cina indipendente e volta al socialismo, Mao Zedong e Deng Hsia
oping;
la fondazione di una nuova cultura e una nuova civilt, il sistema di valori socia
listi nella concreta realt storico-culturale della Cina, ricca di una millenaria
tradizione che i marxisti cinesi non intendono cancellare con un tratto di penna
, ma valorizzare, non per guardare da conservatori al passato, ma per costruire
il futuro.
5. Il fronte della lotta ideologica e la diffusione dei centri marxisti
I destini del pi popoloso paese al mondo ci toccano direttamente come movimento o
peraio. La Cina oggi una grande forza economica e politica che si contrappone al
limperialismo Usa e al suo sistema di guerra e propugna un mondo multipolare e un
a politica antiegemonica, basata sul reciproco vantaggio e la non ingerenza negl
i affari interni dei diversi paesi. Nella consapevolezza che, come recita la Cos
tituzione, i successi della rivoluzione e della costruzione della Cina sono insep
arabili dallappoggio dei popoli del mondo; lavvenire della Cina intimamente colleg
ato allavvenire del mondo, i comunisti cinesi stanno intensificando incontri e rel
azioni con i marxisti e la sinistra mondiale, con discussioni aperte sui grandi
temi oggi allordine del giorno, in particolare lanalisi della crisi capitalistica
mondiale e il ruolo del movimento comunista e operaio. Tra questi, non sono di s
econdaria importanza i Forum mondiali, che con cadenza annuale si tengono in aut
unno a Pechino, organizzati dal World Socialism Research Center dellAccademia del
le Scienze Sociali, in collaborazione con altri dipartimenti. Nel 2014 si parlav
a di globalizzazione liberista, cui va contrapposta la globalizzazione socialista. Q
uestanno il tema quello delle rivoluzioni colorate e, gramscianamente, dellegemonia.
Vi tra i marxisti e comunisti cinesi la consapevolezza che la lotta ideologica,
sul fronte culturale, fondamentale. Ne sono un chiaro segnale le risoluzioni con
gressuali, i ripetuti richiami del segretario generale Xi Jinping a organizzare
lo studio del marxismo. Oggi la Cina il paese in cui vi il pi elevato numero di c
entri di studio ed elaborazione marxista al mondo.
Il Convegno che teniamo oggi insieme con una particolarmente ampia e rappresenta
tiva delegazione dellAccademia marxista, diretta dal professor Deng Chundong, tes
timonia questo impegno e la consapevolezza che oggi c tra i comunisti e marxisti c
inesi del valore della lotta culturale. Ritengo che vada intensificata la collab
orazione tra i centri studi e le riviste cinesi, che hanno un certo numero di pu

bblicazioni anche in lingua inglese, quali International Chritical Tought, Marxi


st Studies in China (che traduce una selezione dei testi pubblicati in cinese su
lla rivista di marxismo dellAccademia marxista), Qiushi (organo del Cc del Pcc).
Una collaborazione tra lassociazione italiana Marx XXI e lAccademia di marxismo ci
nese potrebbe promuovere e intensificare il lavoro di diffusione e conoscenza in
Italia delle elaborazioni marxiste in Cina (attualmente pressoch ignorate in Ita
lia) e, reciprocamente, sviluppare un lavoro di traduzione e approfondimento del
lopera di Antonio Gramsci, la cui elaborazione rimane un pilastro fondamentale pe
r la lotta sul fronte dellegemonia ideologico-culturale.
La rivista Marxventuno, al pari del sito Marx21.it, continuer a guardare con grande i
nteresse e attenzione agli sviluppi della politica, delleconomia, della societ cin
ese e si adoperer per pubblicare traduzioni italiane dei pi rilevanti studi marxis
ti in Cina.
(Relazione presentata al convegno tenutosi a Roma il 2 ottobre 2015 La Cina dopo
la grande crisi finanziaria del 2007-2008)
Andrea Catone, - MarxVentuno

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