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MOVIMENTO OPERAIO

Karl Marx e il socialismo scientifico: Karl Marx autore insieme a Friedrich Engels del
Manifesto del Partito Comunista (1848) teorizzò il cosiddetto “socialismo scientifico”,
basato sullo studio concreto delle realtà e il “materialismo storico”, secondo cui, in una
prospettiva storica, i rapporti sociali e lo sviluppo delle idee dipendono dalle esigenze
materiali legate alla produzione e al lavoro. Nella società capitalista, la borghesia controlla
i “mezzi di produzione”, possiede il denaro per il loro funzionamento e per pagare i salari
agli operai, il proletariato, la cui unica risorsa è la forza lavoro da vendere in cambio di un
salario e che solo con una rivoluzione violenta può instaurare una società comunista.

L'anarchismo il comunismo e la Prima Internazionale: nel 1864 nacque la Prima


internazionale che riuniva il movimento operaio europeo e che si caratterizzò per le
divisioni interne tra comunisti e anarchici seguaci di Bakunin, che puntavano a suscitare
una rivoluzione spontanea, antiautoritaria e attenta alla libertà singolo. Al contrario Marx
prevedeva un'organizzazione partitica del proletariato e un percorso articolato secondo
il quale occorreva preparare la rivoluzione acquisendo posizioni di forza all'interno della
società borghese. La contesa si risolse con l'espulsione dalla Prima internazionale degli
anarchici nel 1872.
La Comune di Parigi : dopo la sconfitta nella guerra franco-prussiana, il 18 Marzo 1871, in
una Francia stremata dal conflitto scoppiò un'insurrezione a Parigi che portò alla nascita
della Comune, brevissima esperienza rivoluzionaria di stampo giacobino, più che
socialista, che fu repressa dalle truppe fedeli alla Terza Repubblica.

La Seconda internazionale: nel 1889 nacque la Seconda internazionale, in cui il partito


socialdemocratico tedesco assunse un ruolo predominante e unificatore. In questa fase si
sviluppò un'area socialista riformista guidata da Bernstein che metteva in dubbio l'idea
marxista di un prossimo collasso del sistema capitalista ed era a favore di una
collaborazione democratica con altre forze progressiste per favorire riforme sociali e
politiche al tempo stesso, si sviluppò una sinistra radicale guidata dal Rosa Luxemburg
e un centro legato al socialdemocratico tedesco Kautsky.
Laburismo e sindacalismo:in Gran Bretagna il movimento operaio restò legato a
organizzazioni come le “Trade unions” senza aspirazioni politiche rivoluzionarie, ma
portando avanti le istanze dei lavoratori in modo da acquisire maggior peso nella politica
nazionale. Solo nel 1906 nacque un partito autonomo dei lavoratori il Labour party che era
vicino al pensiero di Kautsky ,secondo il quale la crisi del capitalismo era inevitabile, ma
che, a differenza della socialdemocrazia tedesca, era profondamente radicato nella pratica
sindacale, non nel partito stesso.

Il movimento operaio e i cattolici: nel 1891 Papa Leone XIII affermò nell'enciclica Rerum
Novarum la necessità di una maggiore giustizia sociale, da allora, le leghe “bianche”
indicarono una terza via tra il capitalismo e il marxismo. Il modello cattolico accettava
l'ineguaglianza ma la sperava con il richiamo alla solidarietà con lo sforzo di risolvere
pacificamente i conflitti, con richieste di equità e condizioni dignitose per i lavoratori al fine
di favorire la conciliazione sociale. i cattolici più avanzati detti modernisti come Romolo
Murri, ipotizzarono un partito cattolico progressista ma Pio X nel 1907 dichiarò eretico
il modernismo, mostrando l'arretratezza delle gerarchie ecclesiastiche.
Il socialismo in Italia: il primo socialista a entrare nel Parlamento italiano nel 1882 fu Andrea
Costa fondatore dell'”Avanti” legato ad Anna Kuliscioff, la prima donna dirigente del
movimento operaio italiano avvicinatasi poi a Filippo Turati, figura chiave del socialismo
italiano. Nel 1892 i socialisti fondarono il Partito dei lavoratori italiani, dal 1895 Partito
socialista italiano: al suo interno si delinearono a inizio Novecento, una destra riformista
e una sinistra rivoluzionaria “massimalista”.
Il socialismo in Russia: nella Russia bloccata dall'immobilismo dell'autocrazia zarista tra XIX
e XX secolo acquisì sempre più importanza la figura di Lenin che assunse la guida della
corrente bolscevica del partito socialdemocratico, che sosteneva la rivoluzione e
intendeva instaurare direttamente il socialismo attraverso la presa del potere da parte
della classe operaia

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