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Andrea Musso

La Rivoluzione Russa
La rivoluzione russa fu uno degli eventi che caratterizzò maggiormente il ventesimo secolo.
I moti rivoluzionari iniziati nel 1905 con il congresso di Zemtr il quale riuscì a convincere lo zar a
costituire un parlamento eletto con il suffragio universale (maschile) furono portati avanti con
forza di volontà e determinazione fino alla totale conquista comunista della Russia.
Anche se l-industria progrediva a grandi passi l-agricoltura in Russia, rimaneva la più grande fonte
di reddito. La maggior parte della popolazione russa aveva un’economia basata sull'agricoltura e
sui beni agricoli.
L'impero russo governato dallo zar Nicola II era una struttura governativa estremamente arcaica e
per certi versi come l'autorità indiscutibile della religione, della corona (o come viene chiamato in
Russia lo “zar”) e le tradizioni contadine assomigliava all'antico Egitto e i baroni dove 3000 anni
prima c-era una situazione abbastanza simile.L'impero e l'autorità dello zar comunque avevano
iniziato un’era di forte declino nel 1905.In quest’anno le prospettive di guerra contro la Germania
(prima guerra mondiale) avevano aizzato il popolo a rispondere all’governo dello zar.Sempre in
quell'anno si tenne il congresso di Zemtr in cui i maggiori esponenti rivoluzionari del fronte
anti/zarista chiamato Movimento di liberazioni si riunirono e decisero di proporre allo zar un
parlamento eletto con suffragio universale (sul ramo legislativo). Il congresso infine ottenne la
richiesta ma nonostante questo le cose non cambiarono molto. Lo zar spesso non si appellava o
ignorava il parlamento.
Dopo un anno di attesa la guerra non scoppio e nonostante gli sforzi i moti rivoluzionari si
dispersero un po’.Nel 1914 allo scoppio della guerra pero i moti rivoluzionari ripresero a
protestare ma spesso e volentieri erano oppressi dalle guardie armate dello zar. A volte anche con
risposte violente e sanguinose. Per tre lunghi anni i moti non ebbero successo finche per merito
della guerra mondiale che aveva severamente indebolito lo zar. Il popolo russo aveva perso la
fiducia nella sua capacita di governare. La media bassa borghesia, vedendo la liberta data dai
governi inglesi e francesi alla loro popolazione, iniziò a protestare per avere più liberta di parola. In
seguito a questo le pesanti perdite civili, le sconfitte militari e la grande carestia del 1917
portarono grande scontento tra tutta la popolazione che esasperata dalla fame e dalla perdita di
familiari stretti si ribellarono violentemente contro lo zar facendo la rivoluzione di febbraio.

La rivoluzione di febbraio
La rivoluzione russa di febbraio se non che prima rivoluzione fu quella che in seguito a una serie di
avvenimenti accaduti a Pietrogrado (l'odierna San Pietroburgo) rovesciò lo zar e mise al potere un
governo Centro – rivoluzionario.
La rivoluzione di febbraio fu una rivoluzione spontanea non organizzata dei cittadini di
Pietrogrado. Il 9 febbraio anniversario della domenica di sangue (grande manifestazione pacifica
trasformata in un omicidio di massa) il popolo russo si aizzò spontaneamente contro lo zar. In tutte
le città compreso Mosca e Pietrogtrado (la capitale) manifestazioni contro il potere assoluto dello
zar furono placcate violentemente dalla polizia segreta russa e dall’esercito. Il 14 novembre la
riapertura della duma (ramo legislativo del parlamento) dopo tanti mesi di chiusura non servi a
placcare le rivolte popolari. In seguito il 18 febbraio gli operai della Putilov una delle più grandi
fabbriche del attorno a Pietrogrado scioperarono in protesta. Molti conflitti si ebbero con la
direzione che alla fine sotto pressione dagli operai chiuse la fabbrica.
Il 23 febbraio gli operai della Putilov uniti a lavoratori di altre fabbriche che come loro avevano
abdicato il lavoro si riunirono per manifestare nelle piazze dichiarando uno sciopero generale.
Fabbrica dopo fabbrica tutto il circondario industriale di Pietrogrado crollo violentemente con gli
operai in sciopero. Per due giorni le manifestazioni di sciopero continuarono fino a quando sotto
ordine dello zar un reggimento sistemato a Pietrogrado per la protezione della città fu chiamato in
causa a placcare le rivolte popolari. Il reggimento si recò al nucleo delle manifestazioni, la piazza e
sparò contro l’immensa folla di lavoratori in sciopero. Oltre sessanta furono i morti uccisi da
proiettili vaganti. Nonostante questo i manifestanti non cedettero e il reggimento si ritirò. In un
ultimo disperato tentativo di placcare la rivolta, la Duma, cercò di fare approvare allo zar Nicola II
delle concessioni per gli operai in rivolta ma nonostante le pressioni della duma la risposta dello
zar fu di liquidare in ogni modo i manifestanti.
La duma quindi richiamo la gran parte della guardia di Pietrogrado (I reggimenti: Volinia,
Preobraženskij e Litovskij) Questi reggimenti però si rifiutarono di sparare contro la folla e
abdicando si unì ai manifestanti. Persa ogni speranza di ritrovare il controllo su Pietrogrado la
Duma decise di riunirsi per creare un nuovo governo centro-rivoluzionario in sostituzione
dell’arcaico sistema monarchico dello zar. Tra il comitato riunitosi nel Palazzo di Tuaride c’erano:
rappresentanti del partito liberale e menscevichi. Oltre a questi c’era anche il leader dei Socialisti
Rivoluzionari Alexander Kerneskij che più in la nella rivoluzione avrà un ruolo fondamentale nella
formazione del nuovo governo.
Dopo l’invasione del Palazzo di Tauride il 27 febbraio nel pomeriggio gli operai cercano di prendere
il controllo del governo formando il primo Soviet (che in russo significa consiglio e indica quegli
organismi rivoluzionari di lotta espressi direttamente dai lavoratori e dagli operai, sorti a
Pietrogrado durante la rivoluzione russa del 1917, che avrebbero poi costituito almeno in teoria la
struttura fondamentale dello Stato nato dalla rivoluzione bolscevica dell'ottobre 1917: Stato che
avrebbe portato il nome di Unione Sovietica). Il primo soviet era formato da rappresentanti degli
operai (uno per ogni mille) e rappresentanti dell’esercito. Purtroppo il tentativo di controllo totale
della Duma falli e quindi i manifestanti rivoluzionari furono costretti a formare un governo con il
“dualismo dei poteri” questo significa che il governo viene diviso in due parti: Una con tutto il
potere e nessuna responsabilità (in questo caso i Soviet) l’altro con tutte le responsabilità
governative e nessun potere (in questo caso i rappresentanti della Duma). Questo in breve vuol
dire che i rappresentati della duma vengono orchestrati come burattini dai Soviet con il potere ma
all’apparenza prendono le decisioni.
Tutto intorno a Pietrogrado le rivolte continuano con la presa di ogni mezzo di trasporto e
comunicazione (telegrafi, poste, ferrovie, basi militari) e la presa (intorno al 1 marzo sera) del
palazzo Zarskoe Zelo (Palazzo d'Inverno) dove alloggiava la famiglia reale dello zar.
Seguendo l’esempio di Pietrogrado in tutta la Russia scoppiano rivolte contro lo zar che hanno
pressappoco lo stesso esito di quella di Pietrogrado (Mosca, il 28 febbraio scoppia la rivolta).
Mentre la Russia dello zar cade, lo zar abdica passando pieni poteri a suo fratello il Granduca
Mikhail (Michele). Lo stesso granduca però vedendo le condizioni della Russia rifiuta la carica e i
poteri lasciando tutto in mano ai soviet. Il due marzo il consiglio della duma insieme al primo
soviet concordano sulle condizioni della deposizione e l’arresto dello zar e sulla formazione di un
nuovo governo. Lo stesso giorno vengono presentati i nomi dei nuovi ministri. Il principe Georgij
Yevgenyevic L'vov viene nominato alla guidata del nuovo governo composto da maggiormente i
membri del partito di centro e dai menscevichi. Inoltre ci sono anche due importanti socialisti
rivoluzionari: Kerenskij, ministro della giustizia e Cernov, ministro dell’agricoltura.
Le Tesi di Aprile
La caduta del governo zarista la situazione precaria del nuovo governo socialista moderato
permise il rientro in patria dei maggiori esponenti bolscevichi (I bolscevichi erano il secondo
partito più influente nel governo, erano più socialisti e radicali dei Cadetti del centro). Tra questi il
noto “padre della rivoluzione d’ottobre” Lenin.
Tornato dalla svizzera, Lenin formulò le famose tesi di aprile.
Fino a quel momento il governo e i soviet litigavano spesso ma I soviet non essendo in grado di
governare e non essendo forti abbastanza per ottenere la maggioranza politica si erano limitati al
dualismo del potere. Con l’arrivo di Lenin tutto questo era destinato a cambiare. La nuova idea di
governo di Lenin stava per essere messa in opera.
Lenin nelle sue tesi stupì tutti persino i membri del suo partito i bolscevichi. Egli disse che l’era
dell’imperialismo, del capitalismo corrotto era finita, non c’era più punto di ammazzarsi a vicenda
per i soldi e il potere. Lenin disse anche che ora era arrivata l’ora del socialismo, L’uguaglianza più
pace e più terra per tutti. Niente più distinzioni tra la massa l’unica cosa che conta veramente e chi
siamo non cosa facciamo o da dove veniamo. Il popolo non capiva bene l’idea di uguaglianza e il
comunismo formulata in precedenza da Carl Marx e poi adattata da Lenin ma le parole pace e
terra bastavano a rendere loro la felicità. Lenin trovò poca opposizione alle sue teorie tranne
qualche giovane del suo partito. Invece il governo provvisorio lo accusò di essere un avventuriero
fuori dal mondo che non riesce a pensare razionalmente. Ma nonostante questo fosse
parzialmente vero avevano sottovalutato l’impatto delle parole di Lenin sulla popolazione.
Verso L’inizio dell’estate 1917 i contadini scontenti del nuovo governo, della mancata riforma
agraria, e della guerra che anche se persa continuava on pensanti costi economici e umanitari e
ispirati dalle parole di Lenin presero in mano le redini e si scagliarono contro quello che al tempo
rappresentava il governo (l’autorità) cioè i borghesi proprietari terrieri. I contadini meglio
organizzati e armati spontaneamente presero d’assalto i grandi possedimenti terrieri e
impadronirono della terra anche commettendo svariati omicidi. In seguito il continuo crescere
dello scontento portò all’apice della rivolta contro il governo, le sanguinose giornate di luglio.
Manifestazioni per tutte le città della Russia si aizzarono contro il potere. Queste manifestazioni
furono represse violentemente causando migliaia di morti. In seguito alle giornate di luglio ci fu
una crisi politico –sociale che infine portò alle dimissioni del capo di stato L’vov che fu
prontamente rimpiazzato da Kerniskij. Salito al potere Kerniskij esiliò e imprigionò i bolscevichi
responsabili di aver ispirato le rivolte popolari e le giornate di luglio. Lenin fuggì per breve tempo
in Finlandia fino a quando il tentativo di Kornilov di instaurare una dittatura militare non li fece
richiamare dall’esilio. Mentre i bolscevichi erano in clandestinità il loro consenso crebbe in
maniera notevole e città dopo città presero controllo di gran parte della popolazione. Ad Agosto
Kornilov, capo supremo delle forze armate tentò un'altra di riprendere il potere conquistando
Pietrogrado e impone dosi come dittatore militare. Dopo aver saputo questo Kerniskij richiamò i
bolscevichi in patria a combattere dopo che li aveva esiliati e con l’aiuto dei bolscevichi respinse
alle porte della capitale con le armate rosse le divisioni di cosacchi inviati da Kornilov facendo
fallire il tentativo controrivoluzionario. Kornilov fu arrestato e imprigionato ma nonostante la
vittoria Kerniskij perse la sua affidabilità. Molti all’interno dei soviet e anche al di fuori lo
pensavano un falso, un opportunista, uno sfruttatore. In seguito a questo ci fu un'altra crisi
ministeriale e il 25 ottobre Kerniskij formulò il suo ultimo governò. Dall’altro lato i bolscevichi
avevano conquistato un consenso molto ampio che comprendeva i soviet di mosca e Pietrogrado.
Ritornato dall’esilio in Finlandia Lenin insistette che era il momento di abbattere il potere e
completare l’ultimo stadio della rivoluzione, l’arrivo al comunismo puro descritto da Marx.
La rivoluzioni di ottobre
Approfittando di questa situazione i bolscevichi (partito di Lenin) presero la decisione di fare
un’insurrezione a mano armata dentro Pietrogrado. Quello stesso giorno il soviet di Pietrogrado
capitanato da L.D. Trockij formò un comitato rivoluzionario per passare alla fase operativa di
comando bolscevico dopo la caduta del governo provvisorio. La sera tra il 24 e il 25 ottobre i
soldati, cittadini e marinai dell’insurrezione bolscevica presero il controllo delle posizioni
strategiche della città. La mattina dopo ci fu l’annuncio della caduta del governo. E la sera Trockij
era già al lavoro per elaborare il piano per il nuovo governo. Nel frattempo Kerniskij residente nel
palazzo d’inverno elaborava un piano per contrastare i bolscevichi ma infine non riucì per l’assenza
di truppe. La sera del venticinque Lenin e le sue armate entrarono nel palazzo d’inverno con
nessuno sforzo perché ormai la caduta del governo era certa e le truppe di Kerniskij erano scarse.
Lenin arrestò gran parte del governo provvisorio ma Kerniskij riuscì a scappare.
Appena assunto il potere Lenin decretò la riforma agraria che dava le terre ai contadini,
nazionalizzò le banche e le fonti di credito popolari russe, si ritirò dalla guerra (con il patto Brest-
Litovsk) e stabili il primo governo socialista nella storia del mondo. Aveva vinto, aveva conquistato
la Russia rendendola finalmente un paese democratico. Quella sera del ventisei con grande onore
fu annunciato al mondo e in particolare agli stati uniti le riforme del nuovo governo.

Lettera da Trockij
Sig. Ambasciatore degli Stati Uniti,
con la presente ho l'onore di informarvi, sig Ambasciatore, che il Congresso Nazionale dei
Consigli dei Deputati degli operai e dei soldati ha costituito il giorno 26 del mese di ottobre c.a. un
nuovo governo della Repubblica Russa sotto la forma di Consiglio dei Commissari del Popolo.
Presidente di questo governo è il Sig. Vladimir Ilich Lenin e la direzione della politica etera è stata
affidata a me in qualità di Commissario del Popolo per gli Affari Esteri.
Richiamando la vostra attenzione al testo della proposta di armistizio e di pace democratica senza
annessioni e contribuzioni, fondata sul diritto dei popoli a disporre di sé medesimi (proposte
approvate dai Congressi dei Consigli dei Deputati degli operai e dei soldati) ho l'onore di
pregarvi, signor Ambasciatore, di voler attentamente considerare il suddetto documento alla
stregua di una formale proposta di armistizio immediato su tutti i fronti, e dell'apertura, senza
indugio, di negoziati di pace. Il governo plenipotenziario della Repubblica russa rivolge
contemporaneamente questa proposta a tutte le nazioni belligeranti ed ai loro governi.
Vi prego, Signor Ambasciatore, di voler gradire la conerma della perfetta stima e del profondo
rispetto, che il governo dei Consigli sente per il popolo degli Stati Uniti, il quale, come tutti gli altri
popoli stremati da questo macello senza precedenti, non può non desiderare ardentemente la pace.

Il Commissario del popolo per gli Affari Esteri.


Lev Trockij

Sfortunatamente poco dopo sfociò una sanguinosa guerra civile che durò oltre due anni. In seguito
ala guerra civile ci furono lunghi anni di dittatura comunista ma nonostante questo la Russia dal
nulla era diventata un paese, libero con un governo equo e innovativo e. Un piccolo passo per la
Russia ma un grande passo per l’avanzamento dell’umanità.

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