Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Negli anni di guerra civile Lenin impone al paese il comunismo di guerra per
assicurare il pieno sostentamento all’armata Rossa e vincere così la guerra.
L’intera economia nazionale passa sotto il controllo statale: ciò provoca un
crollo dell’economia e un diffuso malcontento tra la popolazione.
Le condizioni dei sovietici migliorano solo verso la metà degli anni Venti,
grazie alla Nep, la Nuova politica economica. Si ha allora un ritorno parziale
alla proprietà privata e ai metodi dell’economia capitalistica.
4.5 La dittatura di Stalin
Dopo la morte di Lenin, nel 1924, a capo dell’Urss si pone Josif Stalin, che in
poco tempo afferma il proprio governo personale sull’intera Russia,
imponendo il principio del “socialismo in un solo Paese”. Prima di impegnarsi
a esportare il comunismo, infatti, l’Urss deve rafforzarsi e diventare una
grande potenza. Con questo obiettivo, l’agricoltura viene collettivizzata nel
1929 e a partire del 1928 prende avvio un processo di industrializzazione
forzato, basato su piani economici quinquennali.
Nonostante il peggioramento delle condizioni di vita della popolazione, la
pianificazione fa in pochi anni dell’URSS la terza potenza industriale del
pianeta. La dura repressione poliziesca e la gigantesca rete di campi di
concentramento (gulag) rendono la dittatura di Stalin una delle più
sanguinarie del Novecento, causando milioni di morti e isolando la Russia dal
resto del mondo.