Sei sulla pagina 1di 1

Alla morte di Lenin nel 1924 il potere era nelle mani dei bolscevichi divisi però in due linee

politiche: quella
di Trocky (capo dell’armata rossa) e quella di Stalin (= uomo di acciaio), segretario del partito comunista.
Trocky sosteneva che compito dell’URSS fosse armare la rivoluzione permanente in Europa e nel mondo,
con la necessità di esportare la rivoluzione russa (mondializzazione della rivoluzione) e ciò era la condizione
indispensabile per la sopravvivenza dell’esperienza sovietica. Secondo Stalin, invece, il governo doveva
concentrarsi sul consolidamento del comunismo russo e in un secondo momento pensare di portare la
rivoluzione nell’Occidente capitalistico.

LA VITTORIA DI STALIN

Stalin ebbe la meglio e lentamente consolidò il proprio ruolo di capo dell’Unione sovietica e allontanò dal
partito chi non si alienava. Lo stesso Trocky fu oggetto di una persecuzione che culminò col suo esilio e con
il suo assassinio in Messico nel 1940.

PIANIFICAZIONE DELL’ECONOMIA

Assunse il potere nel 1927, mise adottando una politica economica che prevedeva l’intervento dello stato al
fine della modernizzazione dell’industria e l’impianto di nuove imprese nelle campagne.

Nel 1927 stende un piano di intervento quinquennale per trasformare l’economia sovietica da agricola ad
industriale. Suo fine era quello di superare tecnicamente ed economicamente i paesi capitalistici

PIANI QUINQUENNALI

Stalin articolò tre piani quinquennali in produzione.

Questa programmazione doveva stabilire: [1] quali beni dovevano essere prodotti, [2] in quali quantità eda
quali fabbriche in quali proporzioni per il mercato interno e per l’esportazione.

Potrebbero piacerti anche