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BORGHESIA TRIONFANTE

Nei primi anni del Novecento l’Europa ha una profonda trasformazione a livello economico e politico. Gli europei
hanno una totale egemonia sul resto del mondo grazie alla loro superiorità tecnologica e militare.

Oltre a permettere uno sfruttamento delle ricchezze economiche del resto del globo, tale supremazia alimentò
nell’uomo bianco occidentale la convinzione di incarnare lo stadio più avanzato dell’evoluzione umana.

L’Europa era dominata da un’alta borghesia imprenditoriale.

BELLE ÉPOQUE

Durante questo periodo, definito successivamente come Belle Époque, Marx (economista) mise in risalto il problema
sociale: i lavoratori venivano sfruttati mentre i padroni detenevano il monopolio.

Il secondo pensatore che esercitò un’influenza predominante su tutto il secolo a venire fu il medico Sigmund Freud:
inventore della psicanalisi.

DEMOCRAZIE INCOMPIUTE
L’Ottocento è caratterizzato da democrazie parlamentari incompiute poiché il diritto di voto era esteso in base al
censo: solamente la parte più ricca della società poteva gestire gli affari dello Stato.

Nel corso del XIX secolo, si cercò di trovare una soluzione alle democrazie incompiute: si introdusse il suffragio
universale maschile.

La metà femminile, invece, fu esclusa dalla vita politica a lungo.

- Inghilterra: 1918 (nonostante la lotta delle suffragette risaliva già all’Ottocento);


- Italia e Germania: 1945.

LE PAURE DELLA BORGHESIA

I borghesi avevano 2 grandi paure:

1. comunismo (Marx): ‘Non esiste la proprietà privata’;


2. ebrei (Rothschild): una delle più importanti e potenti banche d’Europa, comprano dei territori in Palestina
sulle colline di Sion (SIONISMO) per rifondare la nazione ebraica.

LA RIPOSTA SOCIALISTA
Nacquero delle associazioni sindacali che tutelavano i diritti dei lavoratori. In risposta all’economia borghese nasce,
inoltre, il socialismo.

֍ socialismo marxista: secondo Marx (socialismo rivoluzionario, Togliatti) NON esiste la proprietà privata e il
capitalismo deve finire. Marx desiderava un governo proletario organizzando rivolte da parte dei ceti meno
abbienti;
֍ corrente anarchica: guidata da Bakunin, NON voleva nessuna forma di governo. Teorizzava l’abolizione dello
Stato come organizzazione istituzionale. Non hanno alcun successo ma hanno una modalità operativa che
influenza la storia (pensano di poter decapitare il governo ammazzando il re, Umberto I);
֍ socialismo moderato (Turati): si sostiene che è INUTILE organizzare rivolte perché si creerebbero ulteriori
ingiustizie, garantisce la proprietà privata.
LA RISPOSTA NAZIONALISTA
Nell’800 oltre al socialismo nasce il NAZIONALISMO, ovvero la superiorità della propria nazione destinata ad imporsi
sulle altre.

Il nazionalismo si fece via via più aggressivo, nacquero così:

֍ razzismo;
֍ antisemitismo.

Il nazionalismo di fine Ottocento può contare anche sul ‘darwinismo sociale’ di Darwin e sul pensiero di Nietzsche
(superuomo), entrambi fondati sulla convinzione della prevalenza naturale dei più forti.

L’ITALIA LIBERALE E RIFORMISTA DI GIOLITTI

Il problema principale in Italia, nel primo Novecento, rimaneva l’integrazione delle masse popolari nella vita politica e
la repressione violenta dei movimenti sindacali.

Il principale protagonista di tale svolta fu Giovanni Giolitti che, nel 1903, divenne presidente del Consiglio. La sua
azione fu così incisiva che, per indicare il decennio che vide protagonista Giolitti, si parla di ‘età giolittiana’.

Durante questo decennio Giolitti incoraggiò la modernizzazione industriale del Settentrione e significative riforme
sociali.

Nel 1914 si dimette perché è contrario alla guerra.

LA POLITICA DI GIOLITITI
Giolitti crede che il Governo debba avere una posizione neutrale tra lavoratori e borghesia e che il mercato debba
essere libero (liberale). Inoltre, favorì una crescita dei salari, così da incentivare l’espansione della domanda interna.

Sotto i governi Giolitti fu garantita:

◊ istruzione elementare gratuita fino ai 13 anni;


◊ leggi CONTRO il lavoro minorile;
◊ si fissarono a 8 ore le giornate di lavoro;
◊ si creò un sistema pensionistico;
◊ si diede avvio a un sistema di assistenza sanitaria nazionale.

Lo scopo di queste riforme era risanare il legame tra il proletariato e la borghesia produttiva.

RISANAMENTO FINANZIARIO E LO SVILUPPO INDUSTRIALE

Le riforme sociali promosse da Giolitti contribuirono al miglioramento delle condizioni economiche della popolazione
italiana. L’incremento delle entrate dell’erario era dovuto a:

࣢ conversione rendite titoli di Stato;


࣢ afflusso di denaro inviato dagli emigrati.

Il sistema bancario fu caratterizzato dall’operato delle ‘banche miste’: le quali, oltre ad occuparsi della consueta
attività finanziaria, investivano somme consistenti nell’industria.

Nacquero molte nuove industrie: siderurgiche, meccaniche, chimiche e idroelettriche. L’età giolittiana vide anche
l’ampliarsi di un nuovo settore industriale: quello automobilistico.
LIMITI DELLA POLITICA GIOLITTIANA

Il tallone d’Achille del governo giolittiano rimase la questione meridionale. Erano state attuate poche riforme e,
soprattutto, NON era stata attuata una riforma agraria. NON si riuscì ad attuare una riforma agraria anche perché chi
appoggiava Giolitti erano i latifondisti.

Il settore agricolo meridionale era profondamente arretrato.

L’arretratezza economica del Sud aveva inevitabili ripercussioni in ambito sociale e culturale.

࣢ analfabetismo: il 60% della popolazione meridionale era analfabeta con scarse possibilità di trovare
un’occupazione;
࣢ emigrazione.

OPPOSITORI DI GIOLITTI
Giolitti dovette misurarsi con:

1. l’Italia conservatrice e parlamentare, il cui massimo esponente era Sidney Sonnino. Costui perseguiva lo sviluppo
delle piccole proprietà, era CONTRARIO all’industrializzazione.

2. Luigi Albertini (direttore del ‘Corriere della Sera’) che lo accusò di aver indebolito l’autorità dello Stato cedendo alle
pressioni dei socialisti pur di rimanere al potere.

3. numerosi intellettuali liberali e cattolici che lo accusavano di attuare un ‘riformismo senza riforme’ servendosi
anche di metodi illeciti e appoggiandosi a figure poco trasparenti per garantirsi il sostegno elettorale.

4. Gaetano Salvemini che, in un suo saggio del 1910, dal titolo ‘Il ministro della malavita’ Salvemini accusò Giolitti di
adoperare (nel Sud Italia) brogli e intimidazioni ricorrendo anche alla criminalità organizzata per indurre gli elettori a
votare candidati a lui graditi.

IL PATTO CON I CATTOLICI E LA SVOLTA NAZIONALISTA

Nel 1911 vennero attuate nuove riforme. Venne introdotto il suffragio universale maschile e un ulteriore
rafforzamento della presenza dello Stato nella vita economica.

In vista delle elezioni, intuita la fragilità del blocco sociale sul quale aveva fondato il proprio potere, egli scelse di
stringere un accordo (il cosiddetto patto Gentiloni) con il cattolicesimo politicamente organizzato in cambio del ritiro
di un progetto di legge sul divorzio. Giolitti ottenne l'appoggio dell'elettorato cattolico e del Vaticano interessati a
scongiurare un'eventuale vittoria dei socialisti: gli italiani sono più cattolici che socialisti.

Infine, Giolitti trascinò l'Italia nell'avventura coloniale di Libia (nazionalismo).

LA CONQUISTA DELLA LIBIA

Nel 1912 l’Italia è uno dei pochi stati a non possedere nessuna colonia. Per questo motivo decide di intraprendere una
campagna di colonizzazione della Libia (territorio alquanto vuoto e insignificante) con Giolitti al potere. Per poter
colonizzare la Libia, l’Italia si accorderà con FRANCIA E INGHILTERRA, che a loro volta possedevano Egitto e Algeria.

L’Italia riesce a conquistare la Libia facendo trasparire quanto sia debole l’impero ottomano, che non è in grado di
proteggere i Balcani: nascerà la questione balcanica che sarà una delle cause della Prima guerra mondiale.

LE ALLEANZE

Nel 1882 nasce la Triplice Alleanza (Austria, Germania e Italia) che non è mai stata messa per iscritto. È un’alleanza
difensiva: nel momento in cui una delle 3 nazioni fosse stata attaccata le altre due dovevano intervenire in sua difesa.
Francia e Inghilterra possedevano i territori africani e si allearono per difendersi dalla Germania: qui nacque l’Intesa,
alla quale si aggiunse, in un secondo momento, la Russia.

L’Italia era formalmente alleata con la Triplice Alleanza ma si avvicinava sempre di più all’Intesa.

La Turchia si alleò con l’Austria, quest’ultima possedeva insieme alla Turchia i territori dell’Impero ottomano e non
voleva perderli.

IL GIAPPONE E LA RUSSIA

Il Giappone divenne una nuova potenza, vuole conquistare la Manciuria che è, però, contesa tra Cina e Russia. La
Russia decise di dichiarare guerra al Giappone ma venne sconfitta.

A seguito della sconfitta della Russia inizia una rivoluzione interna nel 1905. Gli operai russi si ritrovano in
un’assemblea soprannominata ‘Soviet’ e decidono di protestare: vennero giustiziati.

In Russia esistevano 2 tipi di comunisti, i Menscevichi e i Bolscevichi:

࣢ i Menscevichi erano socialisti moderati, vogliono una riforma/cambiamento attraverso le leggi;


࣢ i Bolscevichi erano, invece, i socialisti rivoluzionari.

Nel 1905 avvenne una votazione e i Menscevichi sono felici della decisione presa, i Bolscevichi, invece, non si
accontentano: il loro capo, Lenin, verrà mandato in esilio in Svizzera.

LE CAUSE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Nei primi anni del ‘900 si diffondono 3 ideali di pensiero che saranno una delle cause della Prima guerra mondiale:

1. nazionalismo: concezione della propria nazione superiore alle altre (patriottismo esagerato);
2. imperialismo: politica di controllo economico e politico di un territorio;
3. colonialismo: vengono controllati e dominati territori esteri da altri stati perché essi si ritengono migliori.

QUESTIONE SERBA

La Serbia era convinta che il suo territorio dovesse essere più grande di quanto fosse: voleva a tutti i costi conquistare
la Bosnia Erzegovina che era, però, possedimento austriaco.

Il 28 giugno 1914 l’Austria manda a Sarajevo (Bosnia) l’Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, i quali
vennero uccisi da Gravilo Princip, un rivoluzionario serbo facente parte della ‘Mano nera’ (organizzazione terroristica
serba).

L’Austria decide di dare un ultimatum alla Serbia prima di dichiararle guerra: chiede alla Serbia di far entrare nel loro
territorio la polizia austriaca e da loro un mese di tempo per rispondere.

Il 28 luglio 1914 l’Austria dichiara GUERRA alla Serbia.

Dalla dichiarazione di guerra, la Germania interviene a sostegno dell’Austria e l’Intesa, invece, in difesa della Serbia.

L’Italia decide, inizialmente, di NON entrare in guerra al fianco della Triplice Alleanza perché:

• l’Alleanza è un patto DIFENSIVO e, in questo caso, è stata l’Austria ad attaccare;


• l’Austria non andava d’accordo con l’Italia a causa delle terre irridenti (Trentino, Friuli e Veneto).

L’Italia si dichiara NEUTRALE.


Formalmente, il governo italiano non entrò in guerra poiché era stata l’Austria ad attaccare per prima. In realtà in
Italia vi era una lotta interna riguardante l’entrare o meno in guerra.

Sono presenti 2 schieramenti: neutralisti ed interventisti.

 tra i neutralisti troviamo Giolitti, la Chiesa e i socialisti moderati, non volevano entrare in guerra perché
sapevano che a combattere, alla fine, sarebbero stati i più deboli. Inoltre, Giolitti sa che l’Italia non era pronta
ad una guerra.
 tra gli interventisti troviamo i nazionalisti, i futuristi, gli irredentisti, D’Annunzio, i socialisti rivoluzionari e il
RE. I socialisti rivoluzionari speravano di entrare in guerra al fine di avere una rivoluzione interna, a capo c’era
Benito Mussolini.

Quale alleanze scegliere? L’Austria promise all’Italia le terre irridenti, l’Inghilterra promise, invece, l’Istria, la Dalmazia,
la Savoia, Nizza e le terre irridenti.

TREGUA DI NATALE: la Prima Guerra Mondiale si pensava fosse una guerra-lampo. I soldati NON capivano il perché del
combattimento, a Natale ci fu una tregua.

Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra al fianco dell’Inghilterra.

La guerra NON ha buoni risvolti per nessuno. I metodi di combattimento sono ottocenteschi: le loro uniformi erano
vistose, ciò li rendeva un bersaglio poiché facilmente identificabili. Inoltre, i soldati utilizzavano la tecnica di assalto a
oltranza. I mezzi di combattimento sono: gas, lanciafiamme e mitragliatrici.

Nascono così le TRINCEE: buche scavate nel terreno per proteggersi al fronte. Il fronte italiano è segnato dal Piave e
Isonzo.

I soldati, in primis, non comprendevano il perché della guerra, molti soldati si suicidarono o abbandonarono la guerra
provocando il fenomeno della decimazione.

Per fronteggiare il bisogno di soldati nella Prima guerra mondiale venne introdotto il servizio di leva. Ciò, segna il
passaggio a una nuova modalità di guerra: Cadorna era il comandante dell’esercito italiano, venne sostituito poiché
era utilizzava ancora le modalità di combattimento dell’800.

LA CROCE ROSSA

Nell’ottobre del 1863 ci fu una conferenza alla quale parteciparono 16 nazioni che formarono la ‘Croce Rossa’. Invece,
ad agosto del 1864 11 paesi, tra cui gli Stati Uniti, firmarono la convenzione di diritto internazionale di tutela dei
soldati feriti in guerra.

Nel 1907, alla conferenza dell’Aia, si stabilì che era necessaria l’introduzione di leggi e tribunali al seguito della nascita
di una nuova forma di crimine, il crimine di guerra.

Venne sancito il DIVIETO di uccidere soldati indifesi o che si erano già arresi, il bombardamento delle città e, infine,
vennero sancite alcune regole riguardanti i prigionieri di guerra. Purtroppo, però, le guerre che ci furono in seguito
dimostrarono l’inefficacia di tali patti.

I FRONTI DI GUERRA NEL 1917

- fronte interno: i soldati combattono in modo spietato, diventa chiaro che la vittoria non arriverà a breve;
tutta la popolazione è coinvolta (è necessario fornire truppe sia perché i soldati muoiono durante gli attacchi
sia perché vi è il bisogno di cibo e vestiti).

IL CULMINE VERRÀ RAGGIUNTO NEL 1917


- fronte italiano: nell’autunno del 1917 gli austriaci mobilitano molte risorse al fine di punire l’ex alleato
italiano. Infatti, l’esercito austriaco trova impreparato l’esercito italiano sconfiggendo Cadorna a Caporetto.
Ciò fa sì che il generale Cadorna fu sostituito da Armando Diaz.

Il generale Armando Diaz cambia la sua strategia, secondo lui è importante che i soldati debbano avere una
motivazione per combattere. Inoltre, istituisce dei turni. Vennero chiamati, in aggiunta, i 1899.

Armando Diaz realizza un cambiamento anche sotto il punto di vista della produzione industriale convertendo molte
imprese: l’Italia è finalmente pronta ad una controffensiva. Nel novembre del 1918 l’Austria chiede armistizio all’Italia.

- nell’ottobre del 1917 scoppia la Rivoluzione Russa. La Russia ha una miriade di persone da mandare in
guerra, però, quest’ultime non erano armate, organizzate e ben nutrite. La guerra non va affatto bene e, una
delle motivazioni, è la rivoluzione stessa. I russi devono arrendersi ai tedeschi pur di mangiare.

Quando Lenin sale al potere, chiede armistizio alla Germania e all’Austria (marzo del 1918).

- nell’aprile del 1917 si inizia ad aprire un nuovo fronte poiché entrano in guerra gli Stati Uniti. Inizialmente,
avevano preso le distanze dalla guerra per la dichiarazione Monroe: ritenevano che le questioni europee non
gli appartenessero, preferivano gestire la propria economia e controllare il Sud America.

Gli Stati Uniti non rimasero del tutto indipendenti, anzi, si schierarono con gli inglesi e i francesi poiché se l’Inghilterra
e la Francia avessero perso la guerra gli Stati Uniti avrebbero perso anche il denaro prestato a Inghilterra e Francia. Gli
Stati Uniti riescono a fare la differenza perché i loro soldati erano freschi, non stremati da combattimenti precedenti e
ben dotati di armi e cibo.

Così, il fronte francese riuscì a vincere e la Germania l’11 novembre 1917 chiede l’armistizio.

RUSSIA

Nel marzo del 1917 lo Zar Nicola II abdicò e venne creato un governo provvisorio menscevico. In Russia l’opinione
pubblica sulla guerra era divisa tra liberali, che volevano continuarla e bolscevichi, che volevano fermarla.

Nel 1917 Lenin torna a Mosca da Zurigo grazie all’aiuto dei tedeschi dopo l’esilio del 1905. Lenin il 16 aprile 1917
pubblica le TESI DI APRILE in cui si concentrò su 10 punti:

1. DENUNCIA ALLA GUERRA: in primis, Lenin voleva chiedere pace alla Germania poiché, secondo lui, l’unica
guerra valida è quella di difesa della rivoluzione, non una guerra minata dall’interesse del capitale. Inoltre,
per arginare i danni causati dalla propaganda borghese, che aveva disegnato la guerra come necessaria, i
bolscevichi dovevano rimediare tramite un’ulteriore propaganda, questa propaganda doveva raggiungere
anche l’esercito;
2. era necessario che il partito bolscevico favorisse il potere proletario rispetto a quello borghese;
3. i bolscevichi NON dovevano appoggiare in alcun modo il governo provvisorio, anzi, dovevano dimostrare la
sua volontà di condurre fino in fondo la guerra imperialistica;
4. i bolscevichi dovevano essere consapevoli di essere attualmente una minoranza all’interno dei Soviet;
5. la Russia doveva divenire una repubblica di Soviet;
6. confisca di tutte le grandi proprietà fondiarie e la nazionalizzazione di tutte le terre, mettendole a
disposizione dei Soviet;
7. occorreva unire tutte le banche del Paese in un'unica banca nazionale, posta sotto il controllo dei Soviet;
8. tutti questi provvedimenti non significavano l'instaurazione del socialismo ma, per il momento, il controllo
della produzione e della ripartizione dei prodotti da parte dei Soviet (COMUNISMO DI GUERRA);
9. cambiamento del nome del partito da «socialdemocratico» a «comunista» (le tesi di aprile sanciscono la
nascita del partito comunista);
10. creazione di una nuova Internazionale in modo tale che il comunismo arrivi ovunque.
IL PRIMO TENTATIVO

A luglio il primo tentativo di questa rivoluzione di Lenin fallì, infatti, egli dovette scappare in Finlandia e venne
costituito un governo provvisorio con Kerenskij.

Nel 1917, nonostante la proclamazione della Repubblica, le elezioni non danno abbastanza potere ai bolscevichi nella
costituente, perciò, Lenin deve intervenire nuovamente con la forza. Egli, infatti, spinse per la rivoluzione marxista,
detta di ottobre, cercando di convincere i ceti più bassi facendo propaganda nei loro ritrovi: la rivoluzione proletaria
era la soluzione allo sfruttamento da parte del padrone e alla paga bassa.

Nel novembre del 1917, Lenin attacca il palazzo d’inverno insieme ai bolscevichi sciogliendo la costituente e
instaurando una dittatura bolscevica. Così, nacquero:

֍ la repubblica socialista federativa sovietica russa che venne governata da un consiglio di commissari del
popolo che esprimevano la volontà dei Soviet;
֍ la Ceka, ovvero la polizia segreta
֍ l’Armata rossa, ovvero l’esercito guidato da Trockij. Una tra le prime decisioni prese fu l’armistizio con la
Germania tramite il trattato di Brest-Litovsk: vennero distribuite le terre ai contadini ABOLENDO la proprietà
privata, vennero NAZIONALIZZATE le banche e si diede ai Soviet il controllo delle FABBRICHE.

PRIMA COSTITUZIONE SOVIETICA

La prima costituzione sovietica venne approvata nel 1918. Lenin crea il partito mondiale della rivoluzione, ovvero la
terza internazionale detta Comintern che sfida i paesi capitalisti.

Dopo la pace con la Germania, Lenin teme una guerra civile e nota l’inefficienza del comunismo di guerra.

Il comunismo di guerra mirava al sequestro e alla ridistribuzione della produzione dei campi: non funzionò perché
disincentivava i contadini a produrre. Perciò, per sopperire alla carestia, Lenin introduce la NEP ovvero una nuova
politica economica basata sul lasciare una percentuale del raccolto ai contadini. La NEP funziona perché c’è un
incentivo a produrre per vendere le eccedenze.

Nasce la figura dei kulaki, ovvero dei contadini agiati che avevano alle proprie dipendenze braccianti salariati e che
disponevano di capitale da investire.

GUERRA CIVILE

L’Armata rossa si dovette scontrare con l’Armata Bianca composta dagli oppositori. Nel 1918 l’Armata rossa fucilò lo
Zar Nicola II e l’intera famiglia Romanov in modo da impedire il ritorno dello zarismo. La guerra durò fino al 1920
quando i bolscevichi riuscirono a recuperare l’Ucraina ma dovettero rassegnarsi all’indipendenza di Finlandia, Paesi
Baltici e Polonia. Per la repressione degli oppositori interni si reintrodusse la pena di morte e dei tribunali speciali per
reati politici (la CEKA conduceva le indagini). I nemici venivano mandati in campi di lavoro in Siberia.

Il potere venne mantenuto dal partito comunista, non dato ai Soviet, e si fissò la capitale a Mosca.

URSS

Nel 1922 nacque l’URSS (unione delle repubbliche socialiste sovietiche):

- ogni cittadino aveva diritto di voto;


- la libertà di espressione e opinione venne limitata e controllata;
- lo stato si impegnò a combattere l’analfabetismo
- diffusione degli ideali marxisti e dell’ateismo.
Nel 1922 Lenin è in condizioni di salute critiche e teme Stalin, diventato commissario generale del partito comunista,
Lenin lo vede come un dittatore irrazionale che attua il marxismo più violento.

Nel 1924 Lenin muore, con la sua morte il legame tra chiesa ortodossa e Zar si dissolve. Infatti, secondo Marx, i Santi
devono essere sostituiti dagli eroi e i valori religiosi da quelli positivisti poiché la scienza e la tecnologia rendono
cosciente il popolo.

Tra i possibili successori di Lenin c’erano Trockij e Stalin.

࣢ Trockij voleva portare il comunismo su scala mondiale tramite una rivoluzione permanente, voleva porre fine
alla NEP;
࣢ Stalin voleva la repressione del dissenso. E, inizialmente, mantiene la NEP anche se poi la sospenderà e si
concentrerà sull’URSS.

Nel 1927 Stalin vinse grazie all’appoggio di Bucharin, Trockij verrà deportato. Stalin sospende la NEP perché non
incentiva lo sviluppo agricolo. Inoltre, nazionalizza le terre distribuendole in parte ai Kolchoz (fattorie) e, in parte, ai
Sovchoz (rappresentanti dello Stato).

INIZIO INDUSTRIALIZZAZIONE: PIANI QUINQUENNALI

Inizia l’industrializzazione organizzata in piani quinquennali, il 1° porta a un enorme sviluppo ma anche a un’enorme
carestia in Ucraina dopo la requisizione forzata delle terre. Il 2° porta al pieno impiego: Stalin si concentra
sull’industria pesante per potenziare l’esercito ma trascurando quella leggera come la tecnologia. Comincia, inoltre,
l’urbanizzazione che porta a una scarsità di abitazioni che sfocia in criminalità.

I Kulaki, che secondo Stalin portavano avanti un regime capitalista in un sistema comunista, verranno deportati nei
campi di lavoro in Siberia detti ‘GULAG’ e sterminati.

Come hanno funzionato i piani quinquennali? I piani quinquennali hanno funzionato grazie alla presenza di una serie di
sistemi rigidi dei Soviet che controllavano ogni località produttiva, si lavorava secondo ordini precisi. Era stato
instaurato un sistema di ricompense (premi) e punizioni (turni di lavoro più lunghi). Inoltre, la propaganda diventa un
mezzo importante che puntava sul mettersi al servizio dello stato. La propaganda russa si basava su uno stile: la
retorica dei regimi (la parte grafica, invece, si basa sul futurismo). Ad esempio, Andrej Stakavon era così affascinato
dal suo lavoro che aveva messo a punto un nuovo metodo per estrarre il carbone. Lui, quindi, diventa un punto di
riferimento per una nuova propaganda (si sostiene che, se tutti lavorassero a pieno regime per il benessere della
società, tutti vivrebbero meglio: non bisognava lavorare per il guadagno).

Stalin portò la Russia ad essere una grande potenza.

CONFERENZA DI PARIGI

La conferenza di Parigi iniziò nel 1919, si incontrarono i rappresentanti degli Stati vincitori per ridisegnare i confini
europei dopo la guerra. In particolare, Orlando e Sonnino per l’Italia, Lloyd George per la Gran Bretagna, Clemenceau
per la Francia e Wilson per gli Stati Uniti.

Il presidente americano Wilson nel 1918 aveva già elencato 14 punti da cui ripartire tra cui l’autodeterminazione dei
popoli e la nascita di una società delle nazioni (attuale ONU).

SOCIETÀ DELLE NAZIONI

Nel 1919 a Ginevra nacque la società delle nazioni con lo scopo di mantenere la pace: fu un fallimento fin da subito a
causa dell’esclusione della Russia sovietica, dei paesi sconfitti e degli Stati Uniti che nel 1920 con il presidente Wilson
decisero di indire una politica isolazionista. Il principio di autodeterminazione dei popoli fu un FALLIMENTO, il
Commonwealth ne fu l’esempio: la Gran Bretagna concedeva all’Irlanda e ad altre colonie solo il Parlamento
autonomo. Continuavano ad avere, però, la dipendenza dalla corona così che i dazi non dovevano essere pagati.
TRATTATO DI VERSAILLES: GIUGNO 1919

La Francia e l’Inghilterra riuscirono a imporre una pace punitiva alla Germania tramite il trattato di Versailles. Il
trattato prevedeva la riduzione dell’esercito, le navi vennero cedute all’Inghilterra, il bacino carbonifero e le acciaierie
(Ruhr e Saar) dovettero contribuire per 15 anni ai i guadagni delle aziende francesi.

Inoltre, la Germania dovette pagare un’indennità pari a 269 miliardi di marchi d’oro ai paesi vincitori, questo provocò
un’enorme crisi inflazionistica.

֍ la Francia recuperò l’Alsazia e la Lorena e parte della Slesia;


֍ la Germania perse ulteriori territori a favore della repubblica di Polonia;
֍ il trattato di Brest-Litovsk venne annullato.

La repubblica di Polonia ottenne un accesso al mar Baltico grazie alla creazione di un corridoio polacco tra le terre
tedesche interrotto a Danzica, un importante porto. La Polonia cercò di ampliarsi a est: sconfisse la Russia grazie
all’aiuto dell’Ucraina.

TRATTATO DI SAINT-GERMAIN-EN LAYE: SETTEMBRE 1919

L’impero asburgico invece venne ridisegnato con il trattato di Saint Germain-en-Laye. Il trattato impose:

֍ la divisione tra Ungheria, Austria e Cecoslovacchia e sancì la nascita della Jugoslavia


֍ consegna alla Serbia di Croazia e Slovenia;
֍ in linea con il patto di Londra dovette concedere all’Italia alcune terre irredenti.

TRATTATO DI TRIANON (1919): sorti Ungheria

TRATTATO DI NEUILLY (1919): sorti Bulgaria

TRATTATO DI SERVES: AGOSTO 1920

Nel 1920 con il trattato di Sevres i territori ottomani vennero ripartiti, SENZA rispettare il principio di
autodeterminazione, tra Gran Bretagna e Francia.

L’Arabia e l’Armenia vennero proclamate indipendenti.

Smirne venne assegnata alla Grecia ma, nel 1922, il comandante Ataturk la riconquistò e proclamò la repubblica di
Turchia, sostituì il trattato con quello di Losanna del 1923. Ataturk (padre dei turchi) promosse uno sviluppo culturale
attraverso la laicizzazione e l’abolizione del califfato. Infine, la capitale da Istanbul venne trasferita ad Ankara.

ITALIA NELLA CONFERENZA DI PARIGI

Il presidente del Consiglio Orlando e il primo ministro Sonnino chiesero il rispetto del patto di Londra ma non tutti i
territori promessi vennero consegnati. Infatti, l’Italia ricevette solo il Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige. Non
vennero consegnati all’Italia tutti i territori promessi perché, altrimenti, avrebbe dominato il Mediteranno. Ciò
provoca un grande scontento: lo scontento più incisivo è quello dei reduci e degli ufficiali.

D’Annunzio conia il termine ‘VITTORIA MUTILATA’ per descrivere la situazione.

IMPRESA DI FIUME

Fiume non era incluso nel Patto di Londra ma, nel 1918, manifestò la volontà di annettersi all’Italia.

Gli Iugoslavi, però, non volevano questa annessione e trovarono appoggio in Wilson e nella Francia, che non volevano
il dominio italiano sull’Adriatico, ed invasero la città. Questa azione aumentò lo scontento dei nazionalisti e,
soprattutto, di D’Annunzio. Egli riunì un esercito di volontari e occupò Fiume con la MARCIA DEI RONCHI, nel 1919.
Qua forma un governo autonomo (con lui come governatore) e applica l’isolamento politico ed economico. Questo
fino a quando la Francia non manda un ultimatum all’Italia: Giolitti manda un esercito a Fiume, D’Annunzio si arrese e
la città viene dichiarata libera grazie all’accordo di Rapallo, con la cessione della Dalmazia e della Iugoslavia.

L’impresa di Fiume sarà oggetto di denuncia da parte di Mussolini, in quanto riguarda le sconfitte dell’Italia:
quest’ultime saranno alla base della propaganda fascista.

L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE

L’Italia si trova in un momento delicato: gli ex militari tornati dal fronte dispongono di un sacco di problemi: non si
riescono ad inserire nelle industrie e, tutte le aziende che si erano rivolte alle donne le licenziano. Gli ufficiali
aristocratici, solitamente appartenenti alla media borghesia, al ritorno dalla guerra riescono solamente a ricoprire il
ruolo da impiegati.

L’Italia si divide in 2:

1. i soldati depressi e arrabbiati trovano conforto nei movimenti di protesta, questi ultimi faranno poi parte
delle CAMICE NERE.
2. gli operai e i contadini, che non avevano ricevuto ciò che gli era stato promesso, sfogano la loro rabbia
tramite una propaganda politica, come nella Rivoluzione russa.

Nel 1921, a Livorno, c’è un ulteriore divisione: viene fondato il PARTITO COUNISTA D’ITALIA guidato da Gramsci e
Togliatti, vogliono una rivolta proletaria.

BIENNIO ROSSO

Tra il 1919 e il 1920 l’Italia era, appunto, sull’orlo di una rivoluzione. Si verificano scioperi, rivendicazioni ed
occupazioni delle fabbriche che terrorizzano i borghesi. Infatti, la causa dell’avvento del fascismo è la paura del
comunismo.

Benito Mussolini, ex socialista, divenne leader del PARTITO COMUNISTA.

Mussolini, aveva fondato un nuovo giornale ‘Il popolo d’Italia’ e, nel 1919, in piazza San Sepolcro fondò i FASCI
ITALIANI DI COMBATTIMENTO cioè un movimento nazionalista e rivoluzionario, mostrando nella DICHIARAZIONE DI
SAN SEPOLCRO gli obbiettivi politici (simili alle tesi di aprile).

La Dichiarazione di San Sepolcro prevedeva:

◊ suffragio universale, l’età minima per votare era 18 anni;


◊ abolizione del Senato;
◊ convocazione di Assemblea nazionale;
◊ formazione di Consigli nazionali (simili ai Soviet);
◊ minima paga e ore lavorative massime;
◊ partecipazione dei lavoratori delle decisioni aziendali;
◊ nazionalizzazione di tutte le fabbriche di esplosivi;
◊ espropriazione di alcune ricchezze (come aveva fatto Lenin con le banche e le terre);
◊ pensione anticipata.

Mussolini è il leader del nazionalismo di sinistra: tramite i fasci di combattimento dice agli italiani ciò che si vogliono
sentir dire, per questo ha molto seguito popolare.

PERIODO STORICO COMPLESSO

• sconvolgimento politico e lotta interna tra nazionalisti e sinistra;


• divisione tra socialismo e comunismo;
• nelle fabbriche gli operai protestano, le fabbriche faticano a modificarsi dopo la guerra, si ha paura di una
rivoluzione (come quella russa);
• vittoria mutilata;
• governo proporzionale (NON c’è stabilità).

Coloro che facevano parte dei FASCI DI COMBATTIMENTO ricorsero a METODI SQUADRISTICI utilizzando violenza e
terrorismo, riconoscibili per manganello e CAMICIA NERA.

NASCITA PARTITO NAZIONALE FASCISTA

Alle elezioni del 1921 iniziava ad esserci la presenza dei primi deputati fascisti, a novembre Mussolini trasformò i FASI
ITALIANI DI COMBATTIMENTO nel PARTITO NAZIONALE FASCISTA, adottò la politica del DOPPIO BINARIO: da un lato
Mussolini si mostrò moderato e istituzionale per apparire rassicurante nei confronti della borghesia; dall’altro lato
commetteva violenze tramite le sue squadre d’azione.

MARCIA SU ROMA

Gli uomini di Mussolini avevano già conquistato alcune città come Ferrara, il 28 ottobre organizzarono la MARCIA SU
ROMA (tentativo colpo di Stato) per ottenere le dimissioni del Primo ministro e un ruolo da parte del re per Mussolini.

Questa rivolta non venne mai interrotta poiché era necessaria la firma del re Vittorio Emanuele III, quest’ultimo non
firmò, al contrario il re affidò a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo dando inizio al ventennio fascista nel
‘rispetto’ dello Statuto Albertino.

Dal 1923 Mussolini istituì la MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE. Inoltre, riorganizzò il partito con un
nuovo organo direttivo chiamato GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO.

Sempre nel 1923 Mussolini fece votare, tramite la violenza, la legge ACERBO (non fa andare a votare i comunisti o fa
dichiarare alcune schede nulle). Tramite la LEGGE ACERBO era necessario ottenere 257 suffragi, in questo modo a
Mussolini venne garantito il potere: queste irregolarità di voto vennero denunciate da Matteotti, poi ucciso.

Questo evento portò ad una crisi dei consensi, si accusava il Governo di essere il mandante dell’omicidio sia dagli
oppositori sia dall’opinione pubblica: si chiede al re di sciogliere le Camere, lui non lo fece.

Il 3 gennaio 1925 Mussolini tiene un discorso dove si assume la piena responsabilità di tutte le violenze commesse in
nome del fascismo, è questo il momento in cui inizia la dittatura fascista: un uomo qualsiasi dopo queste determinate
dichiarazioni sarebbe stato arrestato, Mussolini no.

INIZIO DELLA DITTATURA

Mussolini, tra il 1925 e il 1926, introduce le LEGGI FASCISTISSIME:

֍ vengono sciolti sia il Parlamento sia la Camera dei deputati, il Senato viene mantenuto poiché era a nomina
regia;
֍ il Consiglio dei ministri cambiò nome in Gran consiglio del fascismo, il quale governava (eletto da Mussolini);
֍ si istituì un partito unico: il partito fascista;
֍ lista unica di candidati, stilata dal Gran consiglio del fascismo;
֍ l’opposizione viene ridotta al minimo: furono adottate misure severe contro la libertà di stampa, di
associazione, di insegnamento;
֍ venne istituito, nel 1926, il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, competente a giudicare i reati di
opinione e di dissenso politico: si veniva condannati al carcere (GRAMSCI) o al confine;
֍ fu reintrodotta in Italia la pena di morte;
֍ venne creato un organismo di polizia politica: l’Ovra.
Il territorio italiano è in mano a 2 elementi:

1. carabinieri: arma dell’esercito che deve far mantenere l’ordine;


2. milizia fascista: arma del fascio.

LA COSTRUZIONE DEL CONSENSO

Per Mussolini era fondamentale l’allargamento del consenso, per farlo si dovevano abbandonare gli atti estremisti. Si
cercò l’appoggio dei cattolici non impegnati nel sociale.

PATTI LATERANENSI

Vennero sanciti, nel febbraio del 1929, i Patti Lateranensi: un vero e proprio capolavoro diplomatico. Si fissò il
pagamento di un indennizzo finanziario alla Chiesa, quale risarcimento delle conquiste territoriali risorgimentali.
Inoltre, lo Stato italiano rinunciava al principio di laicità: l’insegnamento della religione cattolica trovò posto nei
programmi scolastici: si instaurò lo Stato fascista cattolico.

Tramite i Patti lateranensi, Mussolini divenne ufficialmente il Duce.

Ideologicamente, il fascismo ebbe 2 facce:

• si insistette sulla morale tradizionale e sui valori della famiglia, si promosse una politica di natalità;
• si coltivò, dall’altro lato, un’immagine modernista: accelerazione economica e sociale del Paese.

RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE

Il regime fascista aveva bisogno, evidentemente, di essere legittimato anche da un riconoscimento internazionale. Il
primo atto di questa strategia furono gli accordi di Locarno, dell’ottobre 1925: si giunse a un’intesa sui confini di
Versailles. Nel 1925 in Germania non si riesce ad avere un governo saldo a causa della repubblica di Weimar,
Mussolini si presenta come difensore dell’Italia ma, soprattutto, dell’Europa e, nel 1935, a Stresa venne riconfermato
come tale.

Nel 1929, prima della crisi, Mussolini è al MASSIMO del suo riconoscimento.

TEMPI BUI

Tra il 1929 e il 1938, l’Italia affronta gli anni più bui dal punto di vista economico. L’Italia NON aveva risorse, neanche
quelle alimentari: per questo motivo Mussolini era interessato all’Etiopia e alla Somalia. A causa della mancanza delle
risorse alimentari si diffonde il razionamento dei beni tramite la tessera annonaria. Avere la tessera del Partito
fascista significava godere di agevolazioni quali avanzamenti professionali.

POLITICA ECONOMICA DI MUSSOLINI

Il fascismo NON è liberista.

All’inizio, Mussolini, attua una politica liberista, ben presto, però, mutò la sua decisione. Per facilitare l’acquisto di
materie prime dall’estero Mussolini impose il raggiungimento di un cambio favorevole tra la lira e la sterlina inglese: la
moneta italiana raggiunse quota 90: era una quota formale, non economica.

Con il peggiorare della situazione economica a livello mondiale, Mussolini virò sempre più verso un maggior
interventismo dello Stato nel ciclo produttivo: tappa significativa di questo processo fu la creazione dell’Istituto per la
ricostruzione industriale (Iri).

La politica economica di Mussolini è una politica MISTA.


ll regime diede avvio alla costruzione di grandi opere pubbliche, quali ad esempio le prime autostrade. Nel settore
agricolo fu intrapresa la ‘battaglia del grano’ che aveva come obbiettivo un consistente aumento della produzione di
frumento, tale da rendere il paese autosufficiente in questo consumo di base. Tale politica non funzionò perché non
tutti i campi erano adatti alla produzione.

Mussolini, come precedentemente detto, attaccò la Somalia e l’Etiopia sperando di aumentare la produzione. Il suo
attacco si rivelò invano, l’Italia si isolò dal resto d’Europa nel 1936.

Mussolini inaugurò una stagione di autarchia, mirata a realizzare l’autosufficienza produttiva.

Dopo l’attacco a Somalia ed Etiopia vengono date pesanti sanzioni all’Italia. Per questo motivo, Mussolini si avvicinò al
nazismo: Hitler era disposto ad avere l’Italia come alleato (ci si avvicina alla Germania poiché era l’unica che non si era
isolata dall’Italia).

NAZISMO

La Germania è in crisi, una crisi finanziaria e politica.

NON è presente un governo stabile: la destra e la sinistra lottano tra di loro SENZA trovare un punto d’incontro.

Inoltre, dal punto di vista economico continuava a persistere l’inflazione. La produzione alimentare, infatti, è dominata
dagli stranieri.

In questo periodo di instabilità politica chi promette di avere una soluzione riesce a farsi ascoltare: questo è il motivo
del ritorno all’orgoglio nazionale tedesco.

Nel 1920 Hitler fonda il partito Nazionalsocialista.

E, conseguentemente, nel 1923 organizza un colpo di stato a Monaco con la quale dichiara la nascita del nuovo
governo Nazionalsocialista e dichiara l’indipendenza di Monaco: questo determinato colpo di stato fallisce e Hitler
viene incarcerato per circa 5 anni.

Qui, conosce un antisemita che scatena in lui il razzismo, secondo la sua ideologia i tedeschi sono il popolo eletto che
deve dominare il mondo.

La sua campagna elettorale è stata gestita in modo molto simile a quella di Mussolini, con particolare attenzione
all’approvazione degli elettori: nelle elezioni del 1930 il partito nazista è il secondo partito tedesco. Invece, nel 1932 il
primo partito tedesco è il partito nazista.

Hitler è stato efficiente a gestire la sua campagna elettorale perché è un bravo oratore e ascoltatore.

Nascono, di conseguenza, le SS (guardie del corpo di Hitler).

Nel 1933 Hitler viene nominato cancelliere da Hindenburg (Presidente della Repubblica).

Un avvenimento molto importante che ricordiamo è l’incendio di febbraio al Parlamento, questo incendio è stato un
modo, per Hitler, per CONFERMARE la sua posizione di dittatore.

La colpa di questo incendio viene data ai comunisti, questo permette ad Hitler di firmare così una legge d’emergenza
che, a sua volta, gli permetteva di firmare una legge militare: Hitler trasformò la Germania in una DITTATURA.

A questo punto, venne SOSPESA la costituzione e vennero cambiati tutti i ministeri, sostituendoli con i gerarchi
fascisti. In seguito, inizieranno diversi interventi per assicurare il totalitarismo.

Fin da subito, si attua un’oppressione violenta degli oppositori che vengono mandati nei campi di concentramento,
che poi diventeranno campi di sterminio.
Nel marzo del 1933 Hitler diventa Fuhrer del 3 Reich (si chiama così poiché ricorda il primo Reich fondato da
Ottone I di Sassonia): Hitler comunica a tutti che tornerà a governare l’Europa.

Da qui, iniziano i controlli precisi sullo Stato.

Durante il regime di Hitler si ha una forte alleanza con gli industriali (Krup, Mercedes, Beiern): essi hanno diritto ad un
costo del lavoro NULLO ed una tassazione ulteriormente NULLA; sono presenti anche grandi Commesse industriali.

COME RIESCE, HITLER, A PAGARE LE COMMESSE?

Hitler riesce a sostenere il peso delle Commesse attraverso alcune scelte politiche:

- NON paga più i debiti di guerra;


- attua una serie di ‘acquisti’ economici che garantiscono liquidità al governo. Rothschild e Mayer (2 banchieri
ebrei) vengono accusati di alto tradimento per acquisire le loro proprietà.

Si introduce, appunto, la pena per alto tradimento e la pena di morte.

PROBLEMA

Le SA (squadristi) avevano moltissime conoscenze nell’esercito. Quest’ultimo deve essere controllato assolutamente
da Hitler.

Il 30 giugno 1934, in Germania è la Notte dei lunghi coltelli.

Vengono eliminati fisicamente gli oppositori politici di Hitler, le SA (squadre d’assalto), che avevano acquisito maggior
potere, costituiscono una minaccia per il Führer, esse avevano un legame autonomo con i territori più piccoli e con
l’esercito. Per questo motivo, le SS eliminano le SA: il capo delle SA andrà in carcere, dove si ammazzerà. Inizierà, così,
una serie di suicidi.

Le SS erano a capo dei campi di sterminio.

La polizia segreta (GESTAPO) aveva il compito di perseguitare gli oppositori politici.

1935: LEGGI DI NORIMBERGA


Gli ebrei sono esclusi da qualsiasi attività lavorativa, viene eliminato qualsiasi simbolo che li rappresenta, sono
obbligati a condurre la loro vita nei quartieri a loro dedicati. Infine, vengono requisite le loro proprietà, di qualsiasi
tipo.

1938: NOTTE DEI CRISTALLI


La Notte dei cristalli identifica la notte dal 9 al 10 novembre 1938, durante la quale si scatenò in tutta la Germania la
furia antisemita contro i negozi e le sinagoghe ebraiche. Quella notte furono attaccati e distrutti migliaia tra
sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei e quasi duecento persone furono uccise. Gli ebrei verranno i deportati nei
campi di sterminio insieme a coloro che non corrispondevano alla concezione di razza pura.

1938-1939 = periodo nero, in molti luoghi si afferma il pensiero di Destra.

GUERRA CIVILE SPAGNOLA

Nel periodo tra il 1938 e 1939 la situazione in Europa non è delle migliori: non solo perché la Germania e l’Italia sono
vittime dell’antisemitismo e del nazionalismo ma anche perché in altri luoghi si affermano le tendenze della destra
conservatrice.

Ne fu esempio la Spagna dove scoppiò la guerra civile spagnola.


In Spagna c’è una forte contrapposizione politica tra destra e sinistra perché dall’inizio degli anni Trenta si instaura la
dittatura di Primo de Rivera che viene travolta da una crisi economica. Nel 1930 a seguito del crollo economico
scoppiano ribellioni in tutta la Spagna e, alla fine, Primo de Rivera viene allontanato.

Con le elezioni del 1931 sale al potere la sinistra di stampo comunista e si instaura la Repubblica spagnola (le elezioni
sono a suffragio universale per cui vanno a votare i contadini per la prima volta, essi sono la parte di popolazione da
convincere per far sì che votino questo partito).

Questo governo attua una serie di riforme a livello sociale ed economico:

֍ riforma agraria (i contadini vanno a votare e vogliono questa garanzia): l’obiettivo era di sequestrare i grandi
latifondi e dividerli tra i vari contadini;
֍ potenziamento dell’istruzione che viene resa obbligatoria: è un cambiamento importante. Molti NON erano
d’accordo perché, di solito, i bambini dovevano lavorare per portare soldi alle famiglie e, soprattutto, i grandi
industriali non volevano questo cambiamento perché, essendo bambini, potevano pagarli poco;
֍ laicizzazione della vita culturale: la chiesa viene separata dagli ambiti culturali come la scuola, che per la
maggior parte dei casi era gestita da preti.

Non tutti condividevano queste scelte. La destra, soprattutto quella dei grandi industriali, borghesi e conservatori,
reagisce chiudendosi e iniziando a opporsi con toni ostili. Nel 1932 la destra monarchica, dopo essere salita al potere,
inizia un processo di restaurazione dove vengono abolite le riforme messe in atto in precedenza.

Nel 1935 la sinistra crea un fronte popolare e nel 1936 vince le elezioni provocando una reazione nella destra: nel
mese di luglio 1936 un gruppo di soldati e generali appartenente all’esercito e stanziati nel Marocco spagnolo
decidono di passare all’azione. Questi, sono guidati da Francisco Franco e avanzano dal Sud della Spagna verso
Madrid: il loro tentativo di golpe fallisce ma da inizio alla guerra civile spagnola (l’esercito regolare di una Repubblica
eletta regolarmente dal popolo combatte contro esercito di ribelli che stanno organizzando un colpo di Stato,
appoggiati dalla destra conservatrice).

La guerra civile spagnola è una prima prova di Seconda guerra mondiale poiché intervengono altre potenze fino a
diventare una guerra internazionale:

◊ a sostegno dei franchisti:


Germania: vuole sperimentare le armi dell’aeronautica militare (usate nella Seconda guerra mondiale). Con
la Legione Condor si riuscirono a provocare moltissimi bombardamenti come accade nel 1937 a Guernica;
Italia: Mussolini non aveva armi perciò manda uomini.
◊ a sostegno dell’esercito repubblicano:
Brigate internazionali (pag. 233): NESSUN governo interviene, si mandano dei volontari (non soldati ufficiali)
disposti a lottare per la repubblica;
Unione Sovietica: fornisce le armi;
Francia e Gran Bretagna: NON intervengono ufficialmente per non scatenare un’altra guerra ma mandano
comunque dei militari.

CONFERENZA DI MONACO (1938) - GIAPPONE

Il Giappone ricompare nella politica e nella scena internazionale però, ha poche risorse primarie e terreni. Per questo
motivo si inizia una cavalcata industriale (seconda rivoluzione industriale, metà dell’800) e una politica imperialista
tramite la guerra russo-giapponese nella quale il Giappone invade la Manciuria. A causa di questa azione, viene
condannato dalla Società delle Nazioni e nel 1932 escluso.

L’Europa è ancora sotto il terrore del comunismo di Stalin e cerca di diventare una grande potenza.
o È in atto una crisi interna italiana e si assiste al declino di Mussolini (non ci sono risorse a causa della
autarchia): ha bisogno di riguadagnare successo;
o Il Giappone diventa sempre più aggressivo e potente;
o Vi è una forte contrapposizione tra capitalismo europeo, comunismo e nazifascismo.

A Monaco si riuniscono i leader di Regno Unito, Francia, Italia e Germania per discutere della rivendicazione tedesca
nei confronti dei Sudeti (Hitler cancellò tutto ciò che stabiliva il trattato di Versailles). Inoltre, riprese il controllo delle
acciaierie e dei bacini carboniferi, SMISE di pagare i debiti di guerra e sostenne che la regione dei Sudeti deve essere
tedesca perché lì molti parlano tedesco.

La conferenza si conclude con l’ammissione dell’annessione legittima dei territori della Cecoslovacchia da parte della
Germania, ciò fu possibile perché si pensava che, in questo modo, Hitler si sarebbe fermato. Questo succede perché
gli altri Paesi adottavano una politica chiamata ‘appeasement’, dove si cerca di mantenere la pace. Infatti, Inghilterra e
Francia pensarono fosse un successo diplomatico: in realtà ottennero il risultato opposto.

Hitler subito dopo conquista l’Austria (Anschluss). L’11 marzo del 1938 Hitler si presenta con i carri armati in Austria e
la attraversa annettendo ai territori tedeschi l’intero Paese, anche se molti non erano d’accordo (presero di mira gli
oppositori, tra cui i rappresentanti della chiesa cattolica e gli ebrei). L’Italia non voleva che Hitler si espandesse troppo
verso l’Austria e i Balcani ma dopo la perdita di potere di Mussolini egli acconsentì all’invasione.

L’allargamento dei suoi confini è un indizio di ciò che lui farà dopo (politica imperialista): si prepara ad attaccare
direttamente la Francia.

Hitler sa che la Germania è stata sconfitta nella Prima guerra mondiale perché non si è riusciti pienamente ad
attaccare su due fronti, per cui si accorda prima con l’Italia e poi con la Russia.

1. PATTO D’ACCIAIO, nella primavera del 1939: alleanza militare e politica con l’Italia. Inizialmente rimase
segreto, l’accordo obbligava i due Stati a entrare in guerra nel caso in cui l’altro vi fosse coinvolto.
2. PATTO MOLOTOV (ministro degli esteri russo) - RIBBENTROP (ministro degli esteri tedesco), il 23 agosto
1939: Stalin e Hitler si garantiscono la spartizione della Polonia e fanno un ACCORDO DI NON AGGRESSIONE
reciproca, fu un vero capolavoro diplomatico.

(Stalin non vuole entrare in guerra con Hitler)

CAUSE SECONDA GUERRA MONDIALE

֍ la Germania vuole vendicarsi e avere un suo riscatto dopo Versailles e la crisi economica, per questo Hitler
vuole ricostruire il terzo Reich;
֍ la Francia e l’Inghilterra sono più terrorizzate dal comunismo che da Hitler; quindi, praticano la politica
dell’appeasement;
֍ nel 1926 ci fu una crisi interna perché gli italiani stavano pagando un prezzo altissimo a causa della dittatura.
Infatti, infatti non c’è cibo, i soldati a combattere in Etiopia e Mussolini vuole riguadagnare la sua forza;
֍ il Giappone è una nuova potenza che applica una politica imperialista;

La Germania e il Giappone vogliono attuare un espansionismo territoriale. La Germania vuole le risorse di cui è stata
privata e il Giappone vuole lo stesso. Entrambi, hanno l’obbiettivo di allargarsi sulla Cina e sul fronte del Pacifico
perché vogliono occupare le basi commerciali e appropriarsi del petrolio che passa dal Sudamerica.

Uno dei motivi per cui sarà una lunga guerra è che si deve avere a disposizione anche il petrolio e il ferro per
combattere: tutto il mondo nel Novecento è succube del petrolio, siamo nell’epoca della carbonizzazione.
SECONDA GUERRA MONDIALE

I passi di Hitler:

• VIOLA il trattato di Versailles costruendo un nuovo esercito;


• vengono stipulate commesse statali industriali per la produzione di nuove armi;
• venne migliorato l’esercito e rafforzato sui confini, così da impadronirsi della Ruhr e della Sahr;
• annessione della Cecoslovacchia con la conferenza di Monaco;
• cerca un’alleanza con chi poteva essere isolato dalla Società delle Nazioni come lui, quindi firma:
֍ ASSE ROMA/BERLINO (1939): è contratto molto simile alla Triplice Alleanza ma, al contrario, questo patto
prevede l’intervento dell’alleato sia in caso di difesa sia in caso di attacco;
֍ ASSE ROMA BERLINO TOKYO: alla fine del 1939 anche Tokyo si unisce.
• vuole evitare di doversi ritrovare a combattere su 2 fronti. Per questo motivo, firma il patto con la Russia di
NON AGGRESSIONE.

Inoltre, per quanto riguarda la Spagna, Franco non interviene nella guerra e questo fu uno dei motivi che gli garantisce
la possibilità di rimanere al potere fino alla fine della sua vita.

LA GUERRA LAMPO DEL FÜHRER

Il 1° settembre 1939 scoppia ufficialmente la Seconda guerra mondiale. I tedeschi invadono il confine polacco con
l’intento di riappropriarsi della Danzica. Dato che la Polonia era un alleato inglese, quest’ultima e la Francia dichiarano
guerra al terzo Reich.

Il Führer descrive questa guerra come una guerra di movimento detta anche guerra lampo in cui contavano la velocità
dell’azione, sorprendere il nemico e servirsi di aviazione e carri armati.

L’esercito polacco resistette un mese ma la Germania si dimostrò molto forte: Hitler convinse il suo esercito ad
annientare la popolazione civile per poter germanizzare i nuovi territori conquistati.

Anche l’armata Rossa di Stalin invade la Polonia dal lato orientale e inizia come la Germania una forte repressione
impossessandosi in un secondo momento di Bielorussia, Ucraina e Paesi baltici.

FRANCIA

Dopo aver conquistato il fronte orientale Hitler si sposta su quello occidentale. I francesi costruiscono la linea Maginot
e spostano il grosso delle truppe lungo la frontiera belga (costruiscono bunker e ripari), dopo l’esperienza che avevano
vissuto durante la Prima guerra mondiale.

Hitler aspetterà di invadere la Danimarca e Norvegia solamente nella primavera del 1940 e il 10 maggio 1940 decide
di invadere la Francia passando per le foreste di Ardenne cogliendo i francesi impreparati. Contemporaneamente
sconfigge Polonia, Olanda, Francia e Belgio e il 14 giugno 1940 Parigi cade. La Francia si divide in 2:

• il nord occidente è sotto il controllo diretto del terzo Reich (anche Parigi), territorio occupato;
• centro e sud: territorio indipendente con un nuovo governo con capitale a Vichy e con a capo Philippe
Pétain noto come governo di Vichy. In realtà questa è solo una FORMALITÀ perché anche questo territorio è
influenzato dal nazismo.

Questo governo firmò l’armistizio con la Germania ma alcuni francesi decidono comunque di rifugiarsi in Inghilterra
dove alcuni generali tra cui de Gaulle formano un governo in esilio.

Questa guerra è definita strana per 2 motivi:

◉ è poco sentita dai combattenti come guerra legittima perché nessuno aveva capito la vera motivazione;
◉ tra il 1939 e il 1940 in realtà è stata una guerra NON combattuta.

INGHILTERRA

Hitler NON attacca il Regno Unito nella speranza di trovare un accordo di pace ma, il nuovo premier Winston Churchill,
decide di NON trattare poiché aveva sempre considerato Hitler come un pericolo.

Questa decisione portò la Gran Bretagna a subire pesanti bombardamenti aerei ma, fortunatamente, riesce a resistere
anche grazie ai radar (strumento non conosciuto dai nazisti che permise anche all’aviazione britannica, la RAF di
intraprendere una battaglia area conosciuta come la battaglia d’Inghilterra).

Inoltre, il governo londinese poté contare sull’appoggio economico degli Stati Uniti che inviavano scorte militari e
munizioni.

L’Inghilterra rimane comunque una zona tranquilla per 2 motivi:

֍ è un’isola quindi che Hitler non entrerà;


֍ aveva ancora il più grande impero coloniale del Commonwealth, quindi, poteva reclutare soldati da
tantissime parti del mondo.

ITALIA

L’Italia aveva firmato un patto di alleanza (patto d’acciaio) che invitava l’Italia ad entrare in guerra sia per difendere
l’alleato sia nel caso in cui l’alleato attaccasse. In teoria, anche Mussolini avrebbe dovuto entrare in guerra contro
Inghilterra e Francia. L’Italia però non è pronta a partecipare ad una guerra: non possiede i giusti armamenti e il giusto
esercito: le nostre armi erano vecchie e obsolete.

Quindi, quando Hitler dichiara guerra alla Polonia, l’Italia DEVE intervenire: NON possiamo dichiararci neutrali. L’Italia
cerca una soluzione dichiarandosi non belligerante. Anche a Hitler sta bene la non belligeranza perché l’Italia non gli
serve.

Gli altri paesi avrebbero potuto attaccarci ma non lo fanno perché non stiamo combattendo. Mussolini non apre
trattative con nessuno, sa che se entra in guerra entra con Hitler. Hitler si era già coperto le spalle con il patto con la
Russia, sa che la Russia non lo attaccherà.

Mussolini, nel 1938 aveva iniziato a perdere popolarità: vede che l’alleato sta vincendo trionfalmente quindi ha paura
che nel trattato di pace (Francia aveva firmato armistizio), l’Italia non conti nulla come nella scorsa guerra: decide di
intervenire. Per giustificare l’entrata in guerra, Mussolini spiegò al generale Badoglio, scettico sulla decisione, che gli
servivano qualche migliaia di morti per poter far valere l’Italia sul tavolo delle trattative di pace.

Il 10 giugno 1940 dichiara guerra a Francia e Inghilterra ma non ha il fronte dove combattere. I francesi ci bloccano
quindi, Hitler, interviene salvando gli italiani. Mussolini apre un nuovo fronte:

֍ nei Balcani: dopo la campagna di Grecia del 1940 anche questa spedizione andò male per l’Italia, finché la
Germania non intervenne (1941). Si riprende infatti i Balcani e l’Italia fallisce nell’intento di allargare i suoi
territori albanesi;
֍ Nord Africa: viene inviato un gruppo di soldati, che presero il nome di Africakorbs, guidato da Erwin Rommel,
uno dei generali preferiti da Hitler. Veniva chiamato ‘la volpe del deserto’ (la sua tecnica era attaccare
velocemente e poi scappare): lo riesce a fare grazie a dei cannoni leggeri montati su camionette. Questa
tattica funziona all’inizio, infatti conquista e assedia molti territori e l’esercito tedesco sembra avere la meglio
ma poi inizia un DECLINO: molti pensano sia stato per colpa di Mussolini (aveva aperto il fronte balcanico e i
tedeschi non si sono potuti concentrare sulla conquista africana lasciando i territori della Somalia, dell’Eritrea
e della Libia agli inglesi).
Nel 1941 l’esercito tedesco deve sistemare ciò che ha procurato Mussolini. Deve sistemare i 2 fronti che mussolini ha
aperto non riuscendo a gestirli. In pochi giorni la nostra offensiva si trasforma in una ritirata.

Perché l’Inghilterra non vuole arrendersi?

Sa per certo che Hitler NON riuscirà ad invaderla (‘operazione Leone marino’, Hitler vuole attaccare l’Inghilterra ma
non riesce perché è dotata die radar per sottomarini e aerei, al contrario della Germania). Inoltre, l’Inghilterra nel
1940 aveva ancora il più grande impero coloniale del mondo, poteva avere a disposizione infinite risorse. Infatti, in
Egitto arrivano rinforzi dalla Nuova Zelanda e l’Italia si ritrova in una catastrofe già a dicembre.

Anno fondamentale: 1941 segna un cambiamento nella guerra.

A giugno Hitler attacca la Russia violando il patto (operazione Barbarossa). In questo momento iniziano a crearsi
troppi fronti per la Germania.

Il 7 dicembre 1941 dei caccia giapponesi si schiantano contro due porta-aerei americani nel porto di Pearl Harbur.
Questo segna la data dell’ingresso in guerra dell’America che dichiara guerra al Giappone, Germania e Italia
(Giappone e i suoi alleati). Questo è un ingresso fatale poiché da questo momento in poi sarà una guerra della
Germania contro tutti.

Seconda guerra mondiale: grande impatto sui brevetti e nuove tecniche di combattimento.

FRONTI - FRONTI DEL PACIFICO E DELL'ATLANTICO

Perché nel 1942 non finisce la Seconda guerra mondiale? Poiché Hitler dichiara guerra alla Russia.

Hitler attacca la Russia anche perché NON accettava il comunismo. L'attacco in Russia apre l'ennesimo fronte, Hitler
combatte sul fronte russo, africano e dei Balcani. Hitler chiede l'aiuto agli italiani e parte la ‘Spedizione degli alpini’ ma
fu un vero suicidio.

I russi, invece, si rinchiudono nelle proprie città e aspettano che le armate tedesche entrino nel territorio e muoiono di
fame perché privi di risorse e armi.

1942

Con l'ingresso del Giappone tutto si sposta sul Pacifico e lanciano il loro slogan "Asia agli Asiatici", l'esercito entra in
Malesia e l'esercito inglese viene sconfitto.

Incontrano il generale MacArthur, nella loro ricerca di conquista (americano); si scontreranno in modo violento fino
all'ultima battaglia nel giugno del 1942 in cui si registra la prima battaglia navale in cui è l'America a vincere.

Tra il 2-10/4-11 la battaglia ‘El Alamein’ verrà combattuta tra gli italiani e gli inglesi sul fronte africano, con cui si
chiude il fronte africano. Nel dicembre del 42 l'Africa è TUTTA in mano agli inglesi.

Operazione Valchiria: tentativo di uccidere Hitler da parte del suo esercito (era odiato del suo stesso esercito).

Gli americani, nel frattempo, mandavano su tutta Europa aerei enormi carichi di bombe. Alla fine del 1942 si ribalta il
fronte del Pacifico con le vittorie americane e in Russia a Leningrado VIENE LIBERATA la città dall'assedio.

CADUTA DEL FASCISMO IN ITALIA

Gli americani sbarcano in Sicilia il 10 luglio 1943.

Come precedentemente detto, Mussolini continua a perdere consensi a causa del razionamento del cibo, l’aumento
dei prezzi, il blocco dei salari e i bombardamenti aerei su varie città. Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo, con
l’appoggio del re Vittorio Emanuele III, costrinse Mussolini a dare le dimissioni, viene arrestato e imprigionato sul
Gran Sasso.

Il generale Badoglio venne incaricato di creare un nuovo governo. I tedeschi occupano l’Italia nel timore di un attacco
italiano. Badoglio firma il 3 settembre un armistizio reso pubblico l’8 settembre con gli americani.

L’Italia è divisa in 2:

❖ il generale Badoglio e il re fuggono a Sud, nella zona controllata dagli alleati. Mussolini viene liberato dalle SS
tedesche e fonda la Repubblica di Salò (al nord), era un governo fantoccio come base logistica per i nazisti.
❖ Al centro-nord i nazisti bloccavano l’avanzata americana sulla linea Gustav a Roma.

SBARCO IN NORMANDIA

• Conferenza di Casablanca (Churchill e Roosevelt – inizio 1943)


gli alleati devono organizzare sbarchi per colpire Hitler;
si accetta la sconfitta della Germania solo in caso di resa totale.
• Conferenza di Teheran (Churchill, Roosevelt e Stalin - fine 1943)
continuare la guerra fino alla distruzione totale del regime nazista;
il 6 giugno 1944 gli alleati sbarcano sulle coste della Normandia a nord della Francia.

Operazione Overlord: colonizzare nuovamente Francia.

I tedeschi vengono chiusi a Berlino a est dalla Russia e a ovest da angloamericani.

IN ITALIA

La linea Gustav rimase per tutto il 1943/1944. Roma venne liberata il 4 giugno 1944, i tedeschi creano una linea gotica
sull’appennino tosco-emiliano.

La liberazione dell’Italia partì il 25 aprile 1945 anche grazie ad un’insurrezione partigiana. Mussolini viene arrestato a
Como e fucilato il 28 aprile. Cadaveri appesi a piazzale Loreto il 29 aprile.

CONFERENZE DI JALTA E POTSDAM

I principali attori di queste conferenze sono: Roosevelt, Stalin e Churchill.

JALTA (1945): decisero l’assetto del mondo. Viene istituito l’ONU.

Il 30 aprile Hitler si suicida, l’8 maggio la Germania firma la resa incondizionata.

POTSDAM (luglio 1945): la Germania viene divisa in 4 aree di influenza: britannici, francesi, americani e sovietici.

BOMBE ATOMICHE SUL GIAPPONE


Nell’agosto del 1945 Truman divenne il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. PROGETTO MANHATTAN:
bombe atomiche sul Giappone = Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto —> resa incondizionata del Giappone.

Questo fu l’episodio che diede inizio alla guerra fredda contro la Russia.

CONFERENZA DI PARIGI

Nel febbraio del 1947 la Germania subisce il fenomeno della DEBELLATIO: NON era più un soggetto a diritto
internazionale e NON poteva firmare alcun trattato per cui la sorte territoriale venne affidata alle ordinanze militari
delle 4 potenze occupanti.
ASSEMBLEA COSTITUENTE E NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Il 2 giugno 1946 in Italia ci fu il 1° referendum a suffragio universale dopo il periodo fascista tramite il quale si decise
la forma di Stato. Nonostante l’Italia risultava molto frammentata (NORD: repubblicano – SUD: monarchico)
l’affluenza al voto risultò molto alta.

La nascita della Repubblica venne proclamata dalla Corte di Cassazione.

NASCITA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE


Contemporaneamente a quella della Repubblica si ebbe la nascita dell’Assemblea costituente.

ASSEMBLEA COSTITUENTE (piccolo Parlamento): organo legislativo con incarico di scrivere la Costituzione che andava
a sostituire lo Statuto Albertino.

Oltre a scrivere la Costituzione ha 3 principali funzioni:

֍ votare la fiducia;
֍ approvare le leggi bilancio;
֍ ratificare trattati internazionali come il Trattato di Parigi.

L’Assemblea costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 e nominò Giuseppe Saragat come Presidente. Il 28
giugno 1946 venne nominato Enrico de Nicola come Capo provvisorio di Stato.

I 3 maggiori raggruppamenti furono:

֍ la DC (democrazia cristiana, Alcide de Gasperi);


֍ il Partito socialista di unità proletaria (Turati);
֍ il Partito Comunista (Togliatti).

Ricordiamo anche il partito d’azione, erede dell’antifascismo. Aveva a cuore la libertà di stampa e pensiero, guidato
da Mazzini.

Influenze fasciste, comuniste e democristiane

FASCISMO: DIVIETO di organizzazione militare fascista. Tra l’altro in molti NON volevano concedere al fascismo
l’onore di essere citato nella Costituzione.

COMUNISMO: tutti devono partecipare alla vita sociale e politica.

DC: De Gasperi è il promotore del referendum, voleva evitare il rischio di una Costituzione contro la chiesa.

DONNE NELL’ASSEMBLEA: il 25 giugno 1946 si riunì l’Assemblea costituente ed alcune donne vennero scelte. Ad
esempio, Ilde Iotti venne nominata poi come Presidente della Camera.

I problemi prettamente femminili venivano affrontati da donne come il principio di uguaglianza, leggi sul matrimonio e
sul lavoro.

DE GASPERI E L’ITALIA DEGLI ANNI ‘50

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Italia si trova in uno stato disastroso: l’economia e l’agricoltura sono in condizioni
gravi.

Alcide de Gasperi aveva come obbiettivo quello di risolvere la questione agraria rispettando la proprietà privata: il
loro simbolo era uno scudo con una croce Latina e il motto ‘Libertas’.
Alcide de Gasperi nel 1945 viene eletto Presidente del Consiglio fino al 1953, lui favorisce l’adesione al Patto
Atlantico (trattato difensivo) partecipando anche a diverse riunioni per la formazione dell’Unione Europea.

PIANO MARSHALL
Il piano Marshall, invece, è un piano politico ed economico americano per la ricostruzione europea e prende il nome
dalla persona che lo annuncia il 5 giugno 1947.

Il piano prevede 13.2 milioni di dollari, la fornitura di parecchio grano e altri prodotti per sfamare la popolazione.
C’erano però alcune condizioni da rispettare:

֍ il governo doveva essere eletto con elezioni democratiche;


֍ al Governo NON dovevano esserci partiti di sinistra (socialisti e comunisti).

Gli scopi erano:

֍ riorganizzazione dell’Occidente;
֍ far funzionare il Grand Design di Roosevelt (Bretton Woods, Fondo Monetario Internazionale e ONU);
֍ creazione di un campo economico omogeneo.

LEGGE TRUFFA
La legge del 31 marzo 1953 (legge truffa) fu una legge che modificò il sistema elettorale introducendo un premio di
maggioranza. Prevedeva il 65% seggi della Camera a chi avesse superato il 50% dei voti validi.

La legge restò in vigore e per questo il Governo di De Gasperi venne sconfitto, NON ebbe la fiducia del Parlamento. La
legge venne abrogata nel 1954 e fu ripristinata la legge proporzionale del 1948.

IL BOOM ECONOMICO DEGLI ANNI ‘60

Le modifiche e gli interventi che hanno scatenato il boom sono:

֍ piano Marshall;
֍ incremento demografico e conseguente manodopera a buon mercato con le quali si entra nell’era dell’oro
(alti livelli di produzione);
֍ creazione di alcune comunità europee: CECA e CEE (compito di creare un mercato libero con la libera
circolazione di capitali e beni con l’istituzione di dazi e dogane);
֍ creazione di enti come ENI che si occupa di rendere disponibili i giacimenti di materie prime necessarie e IRI
(istituto ricostruzione industriale) che rendeva disponibili i fondi per le industrie che potevano rinnovarsi.
Questi due enti trascinarono il settore industriale.

Tra i simboli del consumismo troviamo:

֍ televisore: era un oggetto di largo consumo. La Rai diventa uno strumento per diffondere la lingua italiana e
la pubblicità. Grazie al Carosello le aziende sponsorizzavano i loro prodotti;
֍ auto: nuovi reti autostradali;
֍ elettrodomestici (Olivetti).

A causa del consumismo si raddoppiano i consumi e anche i salari aumentano in maniera esponenziale.

Si afferma anche la nascita di supermercati come l’Esselunga che cambiano lo stile di vita.

PRO:

֍ stabilità dei prezzi: la lira viene premiata come moneta più stabile che permette alle famiglie di fare piani a
lungo termine come delle case;
֍ benessere e occupazione: il rapporto tra PIL e inflazione è proporzionato.

CONTRO:

֍ disponibilità economica limitata: a causa dello sfruttamento i salari crescevano in modo MENO CHE
PROPORZIONALE rispetto alla produttività;
֍ era presente molto clientelismo, il Governo NON ha piani a lungo termine.

ANNI DI PIOMBO

Con l’espressione ‘Anni di piombo’ ci si riferisce al periodo compreso tra fine anni ‘60 e inizio ‘80 in cui è presente
un’estremizzazione della violenza politica.

֍ Terrorismo rosso o piombo rosso: eversione armata di ispirazione comunista, nasce per reagire allo Stato
minato dalla corruzione.

1968: ci furono diversi movimenti studenteschi, richiedevano il diritto allo studio che solo le persone benestanti
potevano permettersi, solo alcune scuole davano la possibilità di fare l’università, i libri costavano troppo.

1969: manifestazioni e occupazioni delle fabbriche con nascita di aspettative rivoluzionarie.

֍ Terrorismo nero (organizzazioni di marca fascista): gruppi armati e serie di atti terroristici che creano
tensione sociale con intervento autoritario dello Stato contro i comunisti.

STRAGE DI PIAZZA FONTANA A MILANO: il 12 dicembre 1969 ci fu l’esplosione di una bomba. La popolazione era
spaventata, aveva poca fiducia nel Governo.

Fu solo uno dei tanti di episodi di violenza di matrice neofasciste.

STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA: ci fu una forte presenza dei Servizi Segreti nelle indagini. Il 28 maggio 1974
durante una manifestazione antifascista scoppia una bomba, i responsabili erano di Ordine Nuovo (estrema destra).

MURO DI BERLINO (1961 – 1989)

Nella conferenza di JALTA e POTSDAM del 1945 venne decisa la spartizione della Germania: la Germania dell’Est andò
in mano all’Unione Sovietica, mentre la parte Occidentale agli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia e, nonostante
Berlino si trovasse interamente all’interno della parte sovietica del Paese, la città venne suddivisa in 4 settori nello
stesso modo.

I russi, però, volevano scacciare le potenze occidentali da Berlino e nel 1948 i sovietici bloccarono gli accessi a Berlino
Ovest nel tentativo di far morire di fame la città, nonostante questo gli Stati Uniti e i suoi alleati mandarono forniture
di cibo per via aerea (PONTE AEREO PER BERLINO).

La parte Ovest che era caratterizzata dal capitalismo si contrapponeva alla parte Est, molto povera.

Il muro di Berlino fu il simbolo della divisione ideologica durante la guerra fredda. Nella notte tra il 12 e il 13 agosto
1961 iniziò la costruzione del muro.

Lo scopo era quello di bloccare l’ingresso dei fascisti occidentali nello stato socialista della Germania dell’Est.

Per entrare nella parte Ovest era necessario un permesso: NON tutti ottenevano il permesso e progettavano tentativi
di fuga a nuoto, in mongolfiera e nei tunnel sotterranei.

Il 9 novembre 1989 con l’assoluzione della guerra fredda, la folla berlinese abbatté il muro.

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