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Il programma liberal-
liberal-democratico di Giolitti
UNA STAGIONE DI RIFORMISMO SOCIALE: ZANARDELLI E GIOLITTI
Era impossibile opporsi all’azione politica e sociale dei lavoratori attraverso una politica reazionaria.
Per questo Zanardelli intendeva risolvere questi conflitti sociali attraverso:
• L’inserimento dei ceti subalterni nella vita politica.
• L’attuazione di un riformismo sociale.
Questo piano politico fu mantenuto anche dal successore di Zanardelli: Giolitti (entriamo nell’età giolittiana). Egli era nato da famiglia borghese
impiegatizia percorrendo tutti i gradi della carriera statale. Nell’anno in cui venne eletto deputato per la sinistra si era avvicinato a Crispi e tra il
1892/3 fu primo ministro, ma si dimesse per il coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana. Così abbandona Crispi e diventa capo della
Sinistra costituzionale. Egli fondò la sua politica nel tentativo di conciliare gli interessi della borghesia industriale e le aspirazioni del
proletariato urbano e agricolo. E quindi:
• Cerca di associarsi al governo Filippo Turati (socialista riformista).
• Promosse leggi a tutela del lavoro (donne, bambini, infortuni e vecchiaia).
• Creò comitati consultivi per l’emigrazione e per il lavoro.
• Diede nuovo slancio al settore dei lavori pubblici.
• Lavoratori (socialisti e cattolici) furono ammessi alle gare d’appalto.