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COMUNI E IMPERO
• 1125: alla morte dell'imperatore ENRICO 5°, si
scatenò una lotta per la successione all'impero,
in cui emersero due fazioni:
• E' la più grave delle pene che possa essere comminata a un battezzato: lo
esclude dalla comunione dei fedeli e lo priva di tutti i diritti e i benefici
derivanti dall'appartenenza alla Chiesa
• Federico, allora, per farsi togliere la
scomunica, partì per la Terrasanta
• 1229: Federico, invece di
combattere, fece un accordo con il
sultano di Egitto
• L'accordo prevedeva:
1- Una pace decennale
2- Il sultano, in cambio, si impegnava a
non ostacolare i pellegrinaggi dei cristiani
in Terrasanta e restituiva loro
Gerusalemme
• Tuttavia, l'idea che un imperatore cristiano potesse
accordarsi con i musulmani apparve come un
tradimento al papa, che scomunicò di nuovo
Federico
• Federico, a quel punto, tornò in Italia, affrontò il
papa e lo sconfisse
• 1230, PACE DI SAN GERMANO: Federico
ottenne dal papa la revoca della scomunica
• Federico si interessò poco all'impero e si concentrò sul regno delle due Sicilie
• La capitale del regno fu PALERMO
• POLITICA CULTURALE
• 1224: fondò l'Università di Napoli, la prima Università
statale, specializzata negli studi di diritto
• Alla corte di Federico 2° si sviluppò la scuola poetica siciliana, un
movimento letterario che produsse testi in volgare siciliano
• 1231 COSTITUZIONI MELFITANE: sono un corpo di leggi, così chiamate
perché emanate a Melfi (Basilicata)
• Con queste leggi Federico accentrò il potere nelle proprie mani, vietando ogni
forma di potere autonomo, riducendo, così, il potere dei feudatari
• Esse riconoscevano al solo imperatore (o ai suoi funzionari) i compiti di governo
• Imponevano un sistema di tassazione, per mantenere l'esercito
• Imponevano leggi valide in tutto il regno, cui tutti, tranne il clero, dovevano
sottostare
• Proclamavano l'uguaglianza di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro
religione
• Lo Stato creato da Federico 2° fu il primo esempio di Stato moderno, in cui non
solo i sudditi avevano obblighi nei confronti del sovrano ma anche viceversa, il
sovrano doveva rendere conto ai suoi sudditi
• Federico cercò di imporsi anche sui comuni
ma incontrò l'ostilità di:
• 1- NOBILI, che non volevano perdere i propri
privilegi
• 2- PAPATO, che non accettava un imperatore
così potente e temeva l'accerchiamento
(poiché Federico era anche imperatore)
• 3- COMUNI, che volevano mantenere
l'autonomia conquistata
• 4- TUTTI GLI STRATI DELLA
POPOLAZIONE, a causa della pressione
fiscale e della tolleranza di Federico verso gli
arabi
• Federico ebbe, quindi, tanti avversari
• Lo scontro fu aperto da suo figlio, ENRICO
7°, a cui Federico aveva affidato l'impero
• 1234: Enrico 7° si alleò con i comuni della
Lega lombarda e si ribellò al padre,
accusandolo di aver abbandonato l'impero
per privilegiare il Regno delle due Sicilie
• 1235: Federico sconfisse il figlio e lo
imprigionò
• La lotta di Federico 2° con i
Comuni lombardi durò 36
anni: dal 1212 al 1248, data in
cui Federico fu sconfitto a
Parma, dopo essere stato
scomunicato una terza volta
(1239)
• Federico morì due anni
dopo (1250)
• Alla morte di Federico 2° divenne imperatore suo figlio, Corrado 4° (1250-'54)
• Un altro figlio di Federico, Manfredi (1250-'66), divenne re delle due
Sicilie e si alleò con Pietro 3°, re di Aragona, dandogli in sposa sua figlia
Costanza
• In conseguenza di questo, il papa, Clemente 4°, si alleò con Carlo d'Angiò, fratello
di Luigi 9° il Santo, re di Francia
• Si scatenò una guerra e, nella battaglia di Benevento (1266), Manfredi fu
sconfitto e ucciso
• I ghibellini italiani chiesero allora aiuto a Corradino, figlio di Corrado 4°, fu
sconfitto e ucciso da Carlo d'Angiò nella battaglia di Tagliacozzo (1268)
• Con questo episodio termina la dinastia dei ghibellini e il regno delle due
Sicilie passa agli Angioini
• IL REGNO DI SICILIA E DI NAPOLI
• Carlo d'Angiò spostò la capitale a Napoli, impose nel regno l'uso del francese e
aumentò la pressione fiscale
• Questo generò uno scontento in Sicilia che si concretizzò nei:
• VESPRI SICILIANI (1282- 1302): è un'insurrezione, scoppiata a Palermo,
che si diffuse in tutta l'isola. I nobili, avendo paura di Carlo d'Angiò, offrirono la
corona del Regno a Pietro 3° di Aragona, che era anche il legittimo erede, in
quanto genero di Manfredi
• La guerra fra angioini e aragonesi durò vent'anni e si concluse solo nel 1302, con
la battaglia di Caltabellotta (Agrigento).
• La pace che ne seguì assegnò l'Italia peninsulare agli angioini e la Sicilia a Pietro
3°, con l'impegno che, alla sua morte, sarebbe stata restituita ai d'Angiò (cosa
che poi non avvenne)