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Chiesa e Impero

La lotta per le investiture


Secolarizzazione della Chiesa
• Tra IX e X secolo si riduce l’autonomia della
Chiesa, sempre più sottoposta agli interessi dei
laici:
 Gli imperatori nominano i vescovi affidando loro
funzioni comitali.
 I signori locali intervengono nella designazione di
vescovi, abati e parroci, per controllarne i benefici
 Famiglie signorili creano le loro chiese private,
scegliendone il clero.
Chiesa contro Impero: la lotta per il primato

•Corrado II concede
l’ereditarietà dei feudi minori •la Chiesa versa in un grave
sottraendoli all’arbitrio dei stato di corruzione
grandi feudatari: il potere
centrale si frantuma

•Gregorio VII depone tutti gli


•ha inizio la lotta per le ecclesiastici colpevoli di
investiture tra Gregorio VII e simonia e concubinato e
Enrico IV proclama il primato del
pontefice sull’imperatore
La corruzione del clero

• Il clero nominato dai laici non è spesso


adeguato ai suoi incarichi spirituali ed è
contraddistinto da rilassatezza morale.

• I fedeli, scandalizzati, li accusano di:


 Nicolaismo, ossia di non rispettare il celibato
ecclesiastico.
 Simonia, ossia di aver comprato la propria carica
ecclesiastica.
Riforma dal basso

• Un’azione efficace contro la corruzione non


poteva venire dal papato, soggetto anch’esso
all’ingerenza degli imperatori o delle famiglie
romane.

• La spinta riformatrice venne inizialmente dal


basso: dal rifiorire dell’esperienza monastica e
dalla protesta del popolo dei fedeli contro il clero
corrotto.
I nuovi ordini religiosi
Con l’intento di dar vita ad un radicale risanamento morale e spirituale della
Chiesa nacquero nuovi ordini religiosi. Tra questi alcuni erano figli dell’antica
congregazione benedettina, altri si ispiravano ai nuovi ideali di vita eremitica.
• Ordini eremitici:
• camaldolesi (sorto sulla scia di San Romualdo)
• vallombrosani (creato dal fiorentino Giovanni Gualberto)
• certosini (fondato da Brunone di Colonia)
• Nuovi rami della famiglia benedettina:
• cluniacensi (fondato a Cluny
dal monaco Bernone)
• cistercensi (fondato a Cîteaux
da Roberto di Molesmes)

L’abbazia cistercense di Fossanova (LT)


Cluny

• Monastero fondato in Borgogna nel 909,


soggetto direttamente al pontefice.
• Vi si rinnovarono la spiritualità e la disciplina
monastica.
• Originando un movimento che si diffuse in tutta
l’Europa, attraverso le “filiazioni”.
• Formò grandi personalità che rinnovarono la
gerarchia della Chiesa.
Quanto resta oggi
della Abbazia di Cluny
ricostruita nel XI e XII
secolo e demolita
quasi completamente
nel XIX.
Struttura di un’abbazia cistercense
• Le abbazie cistercensi
nacquero come organismi
autosufficienti. Nella struttura
dovevano incarnare l’ideale di
vita dei monaci, puro e
frugale.
• L’abbazia francese di
Fontenay funse da modello
per le altre abbazie dell’ordine.
• Elementi costanti erano il
chiostro, la chiesa, la sala del
Capitolo, la foresteria,  Pianta dell’abbazia cistercense di Fontenay
l’infermeria.
Altri fermenti riformatori

• In Italia rinasce il monachesimo eremitico con S.


Romualdo (fondatore dei Camaldolesi) e S. Pier
Damiani, poi collaboratore di papi riformatori.

• A Milano nell’ XI secolo i “patarini” organizzano


una rivolta popolare contro i chierici corrotti,
boicottandone le funzioni, e obbligandoli con la
forza al celibato.
Chiesa contro Impero: la lotta per il primato

Corrado II concede l’ereditarietà


dei feudi minori sottraendoli la Chiesa versa in un grave
all’arbitrio dei grandi feudatari: il stato di corruzione
potere centrale si frantuma

Gregorio VII depone tutti gli


ha inizio la lotta per le ecclesiastici colpevoli di
investiture tra Gregorio VII e simonia e concubinato e
Enrico IV proclama il primato del
pontefice sull’imperatore
Le conseguenze del privilegio di Ottone
il privilegio di Ottone ha reso i
vescovi dei funzionari politici

le cariche ecclesiastiche sono il clero viene accusato di


oggetto di compravendita concubinato (nicolaismo)
(simonia)

sorgono movimenti di protesta


contro i vescovi corrotti da parte
dei cittadini

a Firenze a Milano
La Constitutio de feudis
Una serie di eventi portò alla
promulgazione della Constitutio de
feudis:
•Corrado II, ultimo imperatore della
dinastia Sassone, si mosse alla
conquista del regno di Borgogna
•la spedizione di Corrado II e l’assenza
dei grandi feudatari provocarono
l’insurrezione dei vassalli minori, in
particolare a Milano
•Corrado II promulgò la Constitutio de
feudis (che sancì l’ereditarietà dei feudi
minori) indebolendo il potere dei grandi
vassalli

L’imperatore Corrado II e l’imperatrice Gisella


Le cause del conflitto tra Chiesa e Impero
Una serie di eventi portarono il papa Gregorio VII a proclamare il primato del
pontefice sull’imperatore:
• dopo l’ascesa al trono di Enrico III(1039-56), favorevole alla riforma
del privilegio di Ottone, una serie di papi tedeschi, di estrazione
monastica, si impegnò nella lotta alla corruzione del clero
• Pier Damiani, Umberto da Silvacandida e Ildebrando di Soana, il
futuro Gregorio VII, ritennero fondamentale risolvere la questione del
primato tra papa e imperatore , non poterono però attaccare l’origine
del problema: l’ingerenza laica
• alla morte di Enrico III, il papa Niccolò II convocò un concilio per
condannare simonia e concubinato e abrogare le prerogative degli
imperatori nell’elezione dei vescovi
• l’imperatore Enrico IV si scontrò con il pontefice Gregorio VII (1073-
1085), accanito sostenitore della riforma
Verso il conflitto
• Enrico IV (1056-1106) eredita il trono a sei anni: la
reggenza lascia al papa una certa autonomia.
• Papa Niccolò II (1059-61), nel 1059
 Stabilisce che l’elezione del pontefice spetti ai cardinali
(= principali collaboratori del papa)
 Riconosce ai Normanni le conquiste che stavano
compiendo nel Sud Italia (Accordi di Melfi con Roberto
il Guiscardo).
• Terminata la reggenza, Enrico iniziò una politica di
ricostruzione del potere monarchico, basata sua una rete
di vescovi e abati a lui fedeli.
• Ciò implicava il suo intervento nella nomina degli
ecclesiastici e lo scontro con il papato, iniziato già con
Alessandro II (1061-73).
Chiesa contro Impero: la lotta per il primato

•Corrado II concede
l’ereditarietà dei feudi minori •la chiesa versa in un grave
sottraendoli all’arbitrio dei stato di corruzione
grandi feudatari: il potere
centrale si frantuma

•Gregorio VII depone tutti gli


•ha inizio la lotta per le ecclesiastici colpevoli di
investiture tra Gregorio VII e simonia e concubinato e
Enrico IV proclama il primato del
pontefice sull’imperatore
Gregorio VII (1073-85)

• Acclamato papa, il monaco cluniacense


Ildebrando di Soana, mira a rafforzare il primato
romano e l’autorità del Papato.

• Nel corso di due concili romani (1074-75)


 ribadisce la condanna di simonia e nicolaismo
 e proibisce con pena di scomunica l’investitura
episcopale da parte di laici.
I Dictatus Papae di Gregorio VII (1075)
I “Precetti” emanati da Gregorio VII nel 1075 rivelarono una netta
volontà di riforma della Chiesa da parte del papa e una concezione del
potere fortemente teocratica. Il pontefice doveva essere al vertice di
ogni gerarchia, laica ed ecclesiastica. Vediamo alcuni articoli:
II. Solo il Romano pontefice è chiamato, di diritto, universale.
III. Soltanto lui ha il potere di deporre o di reintegrare i vescovi.
VIII. Solo lui può servirsi delle insegne imperiali.
IX. Solo al papa tutti i principi devono baciare i piedi.
XII. A lui è lecito deporre gli imperatori.
XVI. Nessun sinodo deve essere considerato generale se non è
comandato da lui.
XIX. Egli non deve essere giudicato da nessuno.
XXII. La chiesa Romana non ha mai sbagliato e, come attesta la
scrittura, non sbaglierà mai.
XXVI. Non si deve considerare cattolico chi non concorda con la chiesa
Romana.
XXVII. Il papa può sciogliere i sudditi dalla fedeltà verso i malvagi.
Chiesa contro Impero: la lotta per il primato

•Corrado II concede
l’ereditarietà dei feudi minori •la chiesa versa in un grave
sottraendoli all’arbitrio dei stato di corruzione
grandi feudatari: il potere
centrale si frantuma

•Gregorio VII depone tutti gli


•ha inizio la lotta per le ecclesiastici colpevoli di
investiture tra Gregorio VII e simonia e concubinato e
Enrico IV proclama il primato del
pontefice sull’imperatore
Lo scontro

• Enrico nominò un nuovo vescovo di Milano e


riunì a Worms un’assemblea di vescovi che
depose Gregorio (1075)
• Il papa rispose con la scomunica (1076).
• Per prevenire la rivolta dei principi, che
minacciavano di scegliere un nuovo re, Enrico
implorò il perdono del papa a Canossa (1077),
ottenendolo.
Enrico implora il
perdono
dall’abate Ugo di
Cluny e dalla
contessa Matilde
di Canossa.
Antire e antipapa

• Enrico dovette combattere il re oppostogli dai


principi (Rodolfo di Svevia), rifiutando la
mediazione del papa e ottenendo una nuova
scomunica (1080).

• Questa volta non cercò l’assoluzione: fece


nominare un “antipapa”, Clemente III, e lo
impose a Roma, occupando la città (1081).
• Gregorio fu liberato dai Normanni che, però,
saccheggiarono Roma.
• Dovette perciò seguirli a Salerno, d ove
morì (1085).
Mezzo secolo di lotte per le investiture
Vediamo le principali tappe che caratterizzarono la lotta per le investiture tra
Gregorio VII e Enrico IV:

• Gregorio VII promulga i Dictatus Papae


• Enrico IV tenta di far deporre il papa
• Gregorio VII scomunica Enrico IV sciogliendo i sudditi da qualsiasi obbligo nei
confronti dell’imperatore
• i vassalli di Enrico IV insorgono contro l’imperatore scomunicato
• Enrico IV, servendosi della mediazione della contessa Matilde di Canossa,
chiede perdono al papa
• Gregorio VII concede la revoca della scomunica
• Enrico IV, col sostegno degli ecclesiastici nemici della riforma gregoriana, riprende
la lotta per le investiture e insedia a Roma un antipapa, Clemente II (1084)
• I Normanni di Roberto il Guiscardo accorrono in difesa del pontefice, ma la loro
azione violenta suscita l’odio della popolazione dell’Urbe verso il papa e i suoi
soccorritori
• Gregorio VII è costretto a fuggire da Roma
Sviluppi della lotta

• La “lotta per le investiture” continuò dopo la


morte di Gregorio e di Enrico IV.
• Sotto Urbano II (1088-99) si fa strada la
tendenza al compromesso,
• basata sulla distinzione (proposta dal canonista
Ivo di Chartres) tra poteri spirituali e secolari, per
i quali il vescovo dipendeva da differenti autorità.
Concordato di Sutri (1111)

• Enrico V (1106-25) e papa Pasquale II


adottarono invece un accordo di principio:
 L’imperatore rinunciava a investire i vescovi;
 Il papa ordinava a tutti i vescovi di restituire
all’imperatore tutti i diritti regi (“regalie”).

• L’accordo però non fu mai applicato, a causa


della reazione dei vescovi.
Concordato di Worms (1122)
• La soluzione definitiva, di compromesso, fu
trovata sotto papa Callisto II (1119-24):
 L’imperatore si impegnava a non investire i vescovi
con l’anello e il pastorale, simboli del potere
spirituale, che spettavano alla Chiesa; l’investitura
ecclesiastica veniva riconosciuta appannaggio
esclusivo della Chiesa.
 Egli manteneva però il diritto ad investirli con lo scettro
delle regalie, ossia delle funzioni pubbliche.
 in Germania l’investitura feudale avrebbe preceduto
quella religiosa; in Italia e in Borgogna, al contrario,
l’investitura religiosa avrebbe preceduto quella
feudale
•Conseguenze del concordato di Worms

•il concordato sancisce


regole precise per le
investiture

•separazione delle sfere di •la questione del primato tra


influenza tra potere papa e imperatore non è
ecclesiastico e potere statale tuttavia risolta

•si assisterà ad una ripresa


dello scontro con l’ascesa al
seggio imperiale e pontificio
di figure dalla personalità
più forte
Chiesa contro Impero: la lotta per il primato (XI-XII secolo)

•Corrado II concede
l’ereditarietà dei feudi minori •la chiesa versa in un grave
sottraendoli all’arbitrio dei stato di corruzione
grandi feudatari: il potere
centrale si frantuma

•Gregorio VII depone tutti gli


•ha inizio la lotta per le ecclesiastici colpevoli di
investiture tra Gregorio VII e simonia e concubinato e
Enrico IV proclama il primato del
pontefice sull’imperatore

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