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CAPITOLO 2-LA LOTTA PER LE INVESTITURE

L’ETA’ DEGLI OTTONI


I regni nati dalla dissoluzione dell’impero carolingio
Nell’887 viene deposto l’ultimo imperatore carolingio(discendente di carlo
Magno),Carlo III il grosso,che era riuscito brevemente a riunire le tre parti
dell’impero.
Dopo la sua deposizione lo stato di turbolenza che regnava in europa si aggravò.
Durante questo periodo si formarono:
il regno dei franchi occidentali,orientali,il regno di Borgogna e il Regno d’Italia.
Nel regno di Francia la corona dei Franchi occidentali era passata nell'anno 987
nelle mani del conte di Parigi Ugo capeto,con il quale ebbe inizio la dinastia dei
capetingi.
Questa dinastia regnò sulla Francia per molti secoli,fino al 1328 regnò infatti in linea
diretta,cioè con una serie di primogeniti che si succedettero al trono.
Dopo il 1328 cominciò una subentrare sul regno di Francia i cosiddetti rami cadetti
cioè la discendenza dei figli non primogeniti,ma comunque appartenenti alla stessa
dinastia.
Nel regno dei Franchi orientali si erano affermati invece dei grandi Ducati
regionali(Sassonia,la Lorena,Franconia,Svevia,Baviera)sempre in lotta tra di loro per
la corona.
Il regno d’Italia comprendeva l’area settentrionale della penisola e una parte delle
regioni centrali.Il regno era minacciato a nord dalle pretese imperiali dei sovrani
germanici e a sud dalle ambizioni del papa,ed era inoltre segnato dalle lotte tra i
feudatari.
Ottone I e la rinascita dell’Impero.
Ottone I dopo aver vinto una serie di guerre riuscì ad ottenere il regno d’Italia.
Fu spinto a questa conquista da Adelaide,vedova del precedente re Lotario II,ucciso
dal suo consigliere,il marchese di Ivrea Berengario che si impossessò della corona e
fece imprigionare Adelaide.La donna riuscì a scappare in Germania e si offrì in
sposa ad Ottone I e gli chiese di cacciare il re usurpatore.
Ottone ne approfittò e lo riuscì a sconfiggere a Pavia e a cingere la corona d’Italia
nel 951.
Nel 955 pose fine agli attacchi degli Ungari nella battaglia di Lechfeld e ottenne
dall’esercito l’appellativo “Il grande”.cinse a roma nel 962 la corona imperiale dalle
mani di Papa Giovanni XII.In europa ritornò quindi l’impero,secondo la nuova forma
di Sacro romano impero di nazione germanica,che comprendeva i regni di Germania
e Italia.
Ottone I e la chiesa.
Ottone I dopo essere divenuto imperatore regola i rapporti tra Impero e Chiesa.
Per diminuire il potere delle famiglie romane riservò alla sua persona il potere di
nominare il pontefice,chiamato Privilegium Othonis.
Per rinsaldare il proprio potere puntò sui vescovi mediante l’investitura,ottenendo
duplice vantaggio.Da una parte il beneficio assegnato gli poteva tornare dato
l’obbligo dei vescovi al celibato e quindi l’assenza di figli a cui trasferire l’incarico.In
secondo luogo,correva meno rischi di tradimenti o ribellioni riponendo la sua fiducia
nei vescovi.
Più vescovi investiva e più allargava la cerchia di persone di cui fidarsi.
Ottone I e l’Impero Bizantino
Ottone,ritenendo che il suo potere derivasse da Dio,riteneva importante proteggere
la chiesa e il papa.Per questa ragione volle cacciare i musulmani e i bizantini che
erano in continuo contrasto con il papa con una serie di campagne militari nell’Italia
meridionale e insulare,che a lungo andare fallirono.Nonostante ciò l’ambizione
espansionistica di Ottone spaventò l’imperatore di Bisanzio,Niceforo I di Foca,che
riconobbe Ottone I come imperatore e che per suggellare la pace diede in sposa la
figliastra ad Ottone II,il figlio dell’imperatore diciassettenne.Un anno dopo il
matrimonio Ottone I morì,nel 973.
Ottone II e Ottone III
Ottone II riprese il progetto paterno di conquista dell’italia meridionale,ma non riuscì
a portarlo al termine e morì di malaria a 28 anni nel 983.Alla sua morte il figlio Ottone
III aveva solo 3 anni.La madre,la principessa bizantina Teofano,governò e gli
mantenne il regno fino a alla sua morte,avvenuta quando Ottone III aveva 11 anni.
Per questo la nonna Adelaide prese il controllo fino a quando egli non compì 14
anni.
Fu incoronato dal cugino,papa Gregorio V,a soli sedici anni come imperatore di
Roma.
Il sogno di Ottone III era quello di restaurare l’antico impero romano,ispirandosi a
Carlo Magno e Costantino il Grande.Avrebbe regnato insieme al nuovo pontefice
Silvestro II,uomo di chiesa che destava in molti sospetti di stregoneria.Questo sogno
fu infranto dalla ribellione dei feudatari tedeschi e dalle potenti famiglie
romane.Ottone III morì improvvisamente nel 1002,a soli 22 anni.

LA RIFORMA DELLA CHIESA:I NUOVI ORDINI MONASTICI


Una chiesa da rinnovare
Durante la dinastia degli ottoni si venne a creare un’aristocrazia
ecclesiastica,composta da uomini di chiesa che ostentavano un lusso ben fuori dai
canoni evangelici.
La simonia era divenuta molto diffusa e i vescovi venivano scelti per le capacità
militari e la fedeltà all’imperatore,e non per le qualità religiose.
Era molto diffuso anche il nicolaismo,per cui numerosi preti vivevano con delle
concubine,nonostante allora si potessero sposare regolarmente.
Questa corruzione diffusa fece nascere un forte bisogno di rinnovamento e alla
creazione di movimenti che spesso la chiesa definiva eretici.
Il ruolo dei monaci nella riforma ecclesiastica
Nell’Xi secolo furono i monaci a spingere per una riforma ecclesiastica,poichè loro
stessi erano quelli che vivevano in castità e sognavano il ritorno a una vita pura
come quella monacale.Il faro della riforma monastica fu l’abbazia benedettina di
Cluny,di cui i monaci proponevano il ritorno allo spirito originario della regola
benedettina.
Il monastero di Cluny riuscì a rendersi indipendente e acquisì molto
successo,trovandosi a capo di una rete di circa duemila monasteri benedettini in
tutta europa.
Nel secolo successivo fecero la loro comparsa nuovi ordini,come quello dei
camaldolesi o quello dei certosini.Nel 1098 fu fondato l’ordine dei cistercensi,che
riproposero l’ideale di radicale povertà,eremitismo e ascetismo.

LA RIFORMA DEI PAPI


L’intervento di Enrico III contro i “papi indegni”
Nacquero i primi movimenti pauperistici,che miravano al ritorno di una chiesa
povera.
Il re tedesco Enrico III di Franconia nel 1046 scese in Italia per porre fine ai numerosi
scontri tra le famiglie romane che erano arrivate ad eleggere tre papi
contemporaneamente.
Appellandosi al Privilegium Othonis nominò pontefice Clemente II,da cui fu poi
consacrato imperatore.Enrico III si apprestò poi a combattere la simonia e depose
anche alcuni vescovi accusati di immoralità.
Leone IX e la libertas ecclesiae
A Clemente II succedettero altri tre pontefici,i cosiddetti “ottimi papi”,tra cui Leone
IX,che fu il primo a teorizzare la libertas ecclesiae,cioè l’autonomia della chiesa dalla
soggezione imperiale.L’azione del papa fu rallentata dai Normanni,desiderosi di
espandersi al sud.
Leone IX fu imprigionato nel 1053.Venne liberato nel marzo dell'anno successivo e
morì un mese dopo a Roma.
Lo scisma d’Oriente
Leone IX entra in contrasto con Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli,che nel
1054 diede vista allo scisma d’Oriente a causa di gravi dissidi teologici.
Le ragioni del dissenso erano anche di natura politica;il patriarca di costantinopoli
non riconosceva il papa come supremo capo del mondo cristiano,ma come un
semplice vescovo.Da quel momento la chiesa orientale si dichiarò ortodossa e
quella romana cattolica.
Niccolò II e Alessandro II
La riforma di Leone IX venne ripresa da Niccolò II,che nel concilio lateranense del
1056 con il decretum in electione papae decise che fossero i cardinali-vescovi ad
eleggere il papa,abolendo il privilegium othonis.Egli risolse anche i rapporti con i
normanni nel meridione nominando come vassallo il loro capo Roberto
Altavilla,concedendogli l’investitura in tutta l’Italia Meridionale.Le nuove norme
sull’elezione lo portarono al soglio pontificio,ma non senza contrasti;infatti gli si
oppose il vescovo di Parma che fu eletto antipapa con il nome di Onorio II.Anche
Alessandro II proseguì nella lotta contro la simonia e il concubinato e fu il primo a
teorizzare il primato del papa.

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