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- Nasce a Catania nel 1840 da famiglia di nobili origini che lo affidata a un parente, Antonino
Abate, poeta e patriota per farlo studiare
- In giovane età scrive 3 Romanzi di tipo romantico patriottici (Amore e Patria, I carbonari
della montagna, Sulle lagune)
- Si trasferisce a Firenze e poi a Milano: durante questo periodo scriverà 5 romanzi,
cosiddetti “mondani”: racconti sentimentali, ispirati alle passioni, agli amori tormentati, ai
desideri frustati.
- Nel 1874 scrive in soli 3 giorni Nedda, una novella completamente diversa dalle opere
precedenti perché ambientata in Sicilia e perché descrive la povertà di vita della sua gente
- Comincia in questo modo la CONVERSIONE di Verga al Verismo.
- Ritorna a Catania e scrive un bozzetto Padron ‘Ntoni che amplierà fino a diventare il
romanzo I Malavoglia
- Scrive le novelle di Vita dei campi
- Trascorre lunghi periodi a Roma ed esce a puntate un altro romanzo Mastro don Gesualdo
- Nel 1893 torna definitivamente a Catania e farà una vita isolata dedicandosi alla famiglia.
Sarà nominato senatore
- Muore nel 1922
“Novelle rusticane”
sono 12 novelle tra cui "La roba". I protagonisti delle “Novelle rusticane” sono medici, notai,
guardie comunali, galantuomini. Ruolo importante ha la natura che si vendica in diversi modi
diversi e che segna un limite oltre il quale non si può andare.
I protagonisti dei cinque romanzi infatti sono “vinti”: per loro la vita non è altro che una
lotta di tutti contro tutti in cui il pesce grande mangia il pesce piccolo. La lotta di tutti
contro tutti è provocata dalla ricerca del meglio: il progresso. Il progresso si paga a duro
prezzo e tutti soccombono a questa crudele, lotta per l'esistenza, per il benessere e per
l'ambizione.
I Malavoglia
Ambientato ad Acitrezza, racconta su una famiglia di pescatori che vuole migliorare la condizione
economica ma le conseguenze di questo desiderio porteranno alla rovina.
Trama: ll romanzo ha come protagonisti la famiglia Toscano, soprannominati Malavoglia, una
famiglia di pescatori di Aci Trezza composta dal vecchio Padron ‘Ntoni , da suo figlio Bastiano
(detto Bastianazzo) con la moglie Maruzza (detta la Longa) e i loro cinque figli: ‘Ntoni, Luca,
Alessi, Mena e Lia. Hanno una barca chiamata “La Provvidenza” con cui riescono a mantenersi
fino a quando Padron ‘Ntoni non decide di acquistare a credito un carico di lupini da vendere
alla fiera dei Morti di Riposto. Ma durante il tragitto in mare si scatena un temporale: la barca
dei Malavoglia si capovolge e Bastianazzo muore nel naufragio. Per saldare il debito dei lupini
Padron’ Ntoni deve vendere la propria casa – la casa del nespolo – simbolo concreto dell’unità
familiare. Da questo momento le sciagure dei Malavoglia non hanno più fine e la famiglia è
completamente distrutta.
Tutto il racconto serve a dimostrare che non si salva nessuno dal progresso e che la voglia di
migliorare il proprio benessere porta alla sconfitta.