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Manfredi di Sicilia

1.1 La reggenza in Sicilia

Manfredi di Hohenstaufen, o Manfredi di Svevia o


Manfredi di Sicilia (Venosa, 1232 Benevento, 26 febbraio 1266), fu l'ultimo sovrano svevo del regno di Sicilia.
Figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca
Lancia, fu reggente dal 1250 e quindi re di Sicilia dal
1258. Mor durante la battaglia di Benevento, scontto
dalle truppe di Carlo I d'Angi.

Federico II mor il 13 dicembre 1250 e lasci a Manfredi


il Principato di Taranto con altri feudi minori; gli ad inoltre la luogotenenza in Italia, in particolare quella
del regno di Sicilia, nch non fosse giunto l'erede legittimo, il fratellastro di Manfredi, Corrado IV, che in quel
Il suo nome legato indissolubilmente alla citt puglie- momento era impegnato in Germania. Anche se Palermo
se di Manfredonia, da lui stesso fondata il giorno di San era la capitale del suo regno, Manfredi privilegi come
Giorgio nel 1256 e a cui confer il suo nome in segno di dimora il castello di Lagopesole, la cui costruzione, iniziata dai suoi avi normanni, fu terminata da suo padre[4] .
prestigio e potenza.
Il giovane sovrano si trov in una situazione assai dicile
per le molte ribellioni scoppiate nel Regno e fomentate da
papa Innocenzo IV, il quale considerava il Regno di Sicilia sotto la giurisdizione della Santa Sede. Manfredi ag
con energia per ristabilire il dominio svevo e riusc a ri1 Biograa
condurre all'obbedienza varie citt ribelli, ma non Napoli;
in questa impresa fu aiutato dallo zio, Galvano Lancia.
Tent anche di giungere a un accordo con Innocenzo IV,
ma non arriv a nulla (si pensa che volesse farsi investire
del Regno dal papa).

Manfredi sooca il padre, secondo una leggenda riportata dal


Villani; miniatura della Nuova Cronica di Giovanni Villani

Manfredi nacque e visse la sua fanciullezza a Venosa[1] .


Era glio naturale di Federico II di Svevia e di Bianca
dei conti Lancia di Monferrato,[2] sposata dallimperatore
solo poco prima della sua morte e, quindi, pienamente
legittimato, malgrado la Curia romana disconoscesse quel
vincolo matrimoniale, mossa com'era dal suo profondo
odio per la casa di Hohenstaufen.
Studi a Parigi e a Bologna; dal padre apprese l'amore
per la poesia e per la scienza, amore che mantenne da
re. Si narra che l'imperatore avesse avuto una particolare
predilezione fra tutti i suoi gli verso Manfredi ed Enzo,
entrambi nati da relazioni extra-coniugali.

Manfredi incoronato, miniatura della Nuova Cronica di


Giovanni Villani

Nell'ottobre 1251 Corrado scese in Italia e nel gennaio


1252 sbarc a Siponto, proseguendo insieme al fratello
nella pacicazione del regno. Nell'ottobre 1253 Napoli,
inne, cadde nelle mani di Corrado. Questi ben presto
era divenuto sospettoso e ostile verso Manfredi, il quale
dovette rinunciare a tutti i feudi minori e accettare anche la diminuzione della sua autorit nel principato di
Taranto. Il 21 maggio 1254 Corrado mor di malaria[5] ,
lasciando il glio Corradino (ancora bambino e rimasto
Alla ne del 1248 o allinizio del 1249[3] , la data incerta, in Germania) sotto la tutela del papa e nominando gospos Beatrice di Savoia, glia del conte Amedeo IV di vernatore del regno il marchese Bertoldo di Hohenburg.
Savoia e di Margherita di Borgogna.
Il reggente invi un'ambasciata di cui faceva parte anche
1

Manfredi a trattare con il pontece ad Anagni. Il tentativo


di abboccamento fall e Bertoldo rinunci alla carica lasciando campo libero a Manfredi, che riprese il controllo
del Regno di Sicilia. Dichiarato dal Papa l'usurpatore di
Napoli, Manfredi fu scomunicato nel luglio del 1254.

1.2

Lo scontro con il papato

BIOGRAFIA

baroni del regno invitarono Manfredi a salire sul trono ed


egli fu incoronato il 10 agosto nella cattedrale di Palermo.
Tale elezione non venne riconosciuta dal papa Alessandro
IV che ritenne pertanto Manfredi un usurpatore.
Il 2 giugno 1259 Manfredi, da poco vedovo di Beatrice
di Savoia, spos nel castello di Trani, in virt di una serie di accordi diplomatici, Elena Ducas, glia del despota
d'Epiro Michele II[7] .

Fra il 1258 e il 1260 la potenza di Manfredi, diventato


ovunque capo della fazione ghibellina, si estese in tutta Italia. Il comune romano strinse un'alleanza con lui.
In Toscana il partito ghibellino, capitanato dalla citt di
Siena, guidata da Farinata degli Uberti, ottenne una netta
vittoria nella battaglia di Montaperti (4 settembre 1260)
e divenne cos, con lausilio delle sue truppe, padrone assoluto di Firenze. Anche in Italia settentrionale, dopo la
catastrofe di Ezzelino III da Romano (1259), i ghibellini,
rimasti assai forti, fecero capo a lui. Pot nominare vicari
imperiali in Toscana, nel ducato di Spoleto, nella Marca
anconitana, in Romagna e in Lombardia. Il suo dominio
si estese anche in Epiro (Grecia), sulle terre portategli in
dote dalla seconda moglie Elena Ducas; la sua potenza
L'11 ottobre 1254 presso il ponte del ume Liri a fu aumentata anche dal matrimonio della glia Costanza
Ceprano, Manfredi consuma la sua umiliazione per con Pietro III d'Aragona (1262).
volont di papa Innocenzo IV.
Il Papato, che continuava a non vedere di buon occhio
l'insediamento della casa imperiale di Svevia nel regno
di Sicilia, si accinse a occupare il regno con un esercito, considerando quel territorio come proprio vassallo. In
questo contesto Manfredi si trov subito in chiaro dissidio
con il Pontece; grazie per alla ne abilit diplomatica
ereditata dal padre, concluse con il pontece un accordo
accettando l'occupazione ponticia con una semplice riserva dei diritti di Corradino e propri: fu assolto dalla scomunica, investito dal pontece del principato di Taranto
(27 settembre 1254) e degli altri suoi feudi e nominato
vicario della Chiesa nella maggior parte del Regno. La
Campania venne per occupata dalle truppe ponticie.

La scabrosa posizione di Manfredi divenne ancor pi difcile in seguito all'uccisione, da parte dei suoi uomini, di 1.3
un barone protetto dalla Curia ponticia. Manfredi, non
ritenendosi sicuro di fronte al papa, si rec in Puglia, a
Lucera, ove si trovava la truppa della colonia saracena ivi
stanziata da Federico II. Una volta assicuratasi la loro fedelt, pot arruolare un ingente esercito e muovere guerra
all'esercito ponticio, che sconsse presso Foggia.

L'avvento degli angioini e la ne

Nel dicembre 1254 mor papa Innocenzo IV e il conitto


prosegu sotto il comando del suo successore Alessandro
IV, papa assai meno energico del suo predecessore,
che pronunci una nuova scomunica nei confronti dello svevo. Al papa non riusc l'intento di arruolare i re
d'Inghilterra e di Norvegia in una Crociata contro gli Hohenstaufen, anzi la guerra procedette vantaggiosamente
per Manfredi, che nel corso del 1257 sbaragli l'esercito
ponticio e dom le ribellioni interne, rimanendo in saldo
possesso del regno, mentre dalla Germania il giovanissimo nipote Corradino gli conferiva ripetutamente i poteri
vicariali. Roma stessa divenne ghibellina sotto il controllo del senatore bolognese Brancaleone degli Andal e il
Papa fu costretto (1257) a trasferire la sede ponticia a La battaglia di Benevento, miniatura da Grandes Chroniques de
France (BNF, FR 2813)
Viterbo, dove mor quattro anni dopo.
Nel 1256 Manfredi fond Manfredonia, nei pressi
dell'antica Siponto: nei progetti del regnante, Manfredonia era stata designata a fungere da capitale di Puglia
(Apuliae Caput, dove per Apuliae si intendeva in quel
tempo tutto il meridione continentale) e importante
centro per i traci commerciali del Mediterraneo.

Eletto al soglio ponticio nella sede di Viterbo papa Urbano IV nel 1261, questi scomunic nuovamente Manfredi e cerc di assegnare il Regno di Sicilia a un sovrano
pi inuenzabile dal papato. Quindi, in un primo tempo,
Urbano IV tent di vendere il regno a Riccardo di Cornovaglia, che vantava anche una discendenza normanna, e
Diusasi nel 1258, probabilmente per opera stessa di poi a suo nipote Edmondo di Lancaster, ma senza succesManfredi[6] , la voce della morte di Corradino, i prelati e i so. Nel 1263 riusc, invece, a convincere Carlo I d'Angi,

3
fratello del Re Luigi IX di Francia e senza terra a prendere Sicilia e Piemonte. Lo stesso Papa avrebbe incoronato Carlo come Re di Sicilia l'anno successivo: i Francesi
d'Angi venivano ucialmente chiamati in Italia per una
sorta di Crociata nei confronti degli Svevi. Nello stesso
anno 1264 moriva Urbano IV e a questi succedeva papa
Clemente IV che prosegu la politica anti-sveva e favor
ulteriormente lo scontro con gli Angioini.
Carlo giunse a Roma per mare, nel giugno 1265, sfuggendo alla otta siciliana. Vano riusc l'appello rivolto da
Manfredi ai Romani con un manifesto (24 maggio) in cui
chiedeva di essere nominato Imperatore da loro, quali detentori dell'autorit imperiale. L'esercito di Carlo nel dicembre 1265 penetr per la Savoia e il Piemonte in Lombardia, ove la parte ghibellina non riusc ad opporre suciente resistenza, e di l per la Romagna giunse nell'Italia
centrale e a Roma, ove Carlo fu incoronato re di Sicilia
il 6 gennaio 1266. Mosse, quindi, verso il Mezzogiorno
e pot entrare nel regno con poca dicolt dopo che le
truppe di Manfredi cedettero sul ponte sul Garigliano nei
pressi di Ceprano.
La decisiva battaglia di Benevento, avvenne il 26 febbraio
1266; le milizie siciliane e saracene insieme alle tedesche Or le bagna la pioggia e move il vento, incisione di Gustave Dor
difesero strenuamente il loro re, mentre quelle italiane
abbandonarono Manfredi, che mor combattendo con disperato valore. Riconosciutone il corpo, fu seppellito sul
Costanza (1249-1302), che fu poi regina d'Aragona
campo di battaglia sotto un mucchio di pietre da parte
(1262-1285), in quanto sposa di Pietro III
degli stessi cavalieri francesi, che ne vollero cos onorare
d'Aragona, e regina di Sicilia (1282-85), ultima
il valore.
della dinastia.

1.4

La vicenda delle spoglie e Dante

Sette mesi dopo la morte di Manfredi, la tomba fu violata da Bartolomeo Pignatelli, vescovo di Cosenza, con
il consenso di papa Clemente IV. Gli storici sono concordi nel ritenere il fatto derivante da un'iniziativa autonoma dell'arcivescovo che nutriva per Manfredi un
profondo odio personale; Clemente IV diede in realt soltanto il proprio consenso, da Viterbo, a questa
iniziativa[8] e il corpo riesumato fu deposto o disperso, quale scomunicato, fuori dai conni dello Stato della
Chiesa.
Dante Alighieri nella Divina Commedia (Purgatorio canto
III, vv. 103-145), lo pone tra coloro che si sono pentiti in
punto di morte e sono stati accolti dalla bont innita.

Matrimoni e gli

Il 2 giugno 1259 Manfredi, da poco vedovo di Beatrice di


Savoia, spos nel castello di Trani, Elena Ducas, glia del
despota d'Epiro Michele II. Dall'unione nacquero cinque
gli:
Beatrice (1260 - 1307);
Federico (1261 - 1312);
Enrico (1262 - 31 ottobre 1318);
Enzo (o Azzolino) (1265 - 1301);
Flordelis (1266 - 1297).

3 L'eredit culturale
Alla corte di Federico, ebbe probabilmente occasione di
frequentare i cantori della Scuola Poetica Siciliana e di
scrivere composizioni.

Pur non potendosi paragonare al padre nel mecenatismo


delle arti, Manfredi ha lasciato segni e documenti della
Manfredi ebbe due mogli.
sua liberale predisposizione nei confronti delle arti e della
Alla ne del 1248 spos Beatrice di Savoia, glia del con- cultura.
te Amedeo IV di Savoia e di Margherita di Borgogna, da La Bibbia di Manfredi un codice miniato duecentesco
cui ebbe una glia:
scritto dallamanuense Johensis: questa bellissima Bibbia

5 BIBLIOGRAFIA

[5] Corse voce che Manfredi avesse fatto avvelenare il


fratello, ma al riguardo non si hanno prove.
[6] Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, 2009
p. 78.
[7] Attualmente, ogni anno, nella citt di Trani, a cui il re era
molto legato, viene rievocato il matrimonio avvenuto nel
1259.
[8] Ferdinand Gregorovius, Storia della Citt di Roma nel Medioevo, Torino 1973, pag. 1333; Cesare Pinzi,Storia della
Citt di Viterbo, Roma, 1667-89, VI, pag.178).
[9] Princeps Mainfride regali stirpe create / accipe quod scripsit Iohensis scriptor et ipsum / digneris solita leticare
manu.

5 Bibliograa
Karl Hampe, Urban IV und Manfred: 12611264, (Heidelberger Abhandlungen zur mittleren und neueren Geschichte, 11), Carl Winters
Universittsbuchhandlung, Heidelberg 1905.

Lo scrittore Johensis consegna a re Manfredi la Bibbia

- che presenta notevoli inussi dell'arte gotica francese e


inglese - fu realizzata a Napoli per lo stesso Manfredi tra
il 1250 e il 1258, come attesta la dedica al principe[9] : essa fu di prototipo per altri codici, che si pensa siano usciti
da una bottega miniatoria di Napoli attiva per la corte e
per lambiente universitario. A questa bottega si fa riferire
anche il famoso esemplare del De arte venandi cum avibus della Biblioteca Vaticana che una copia parziale ma
splendidamente illustrata del famoso trattato di Federico
II, certamente commissionata da Manfredi.

Note

[1] Mario Bernab Silorata, Federico II di Svevia: saggezza di


un imperatore Convivio, 1993, p. 17
[2] la maternit di Bianca appare non unanimemente accettata; Federico potrebbe aver concepito Manfredi con
un'altra donna, e poi aver legittimato l'erede sposando la
Lancia - probabilmente nel 1248- in articulo mortis, anche
se la Curia non riconobbe mai questa legittimazione
[3] Walter Koller, MANFREDI, re di Sicilia, Dizionario
Biograco degli Italiani, Vol. LXVIII, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana Treccani
[4] Tommaso Pedio, Storia della Basilicata raccontata ai ragazzi, pag. 57, Congedo Editore, 1994. ISBN 88-8086007-0

Arnold Bergmann, Knig Manfred von Sizilien: Seine Geschichte vom Tode Urbans IV bis zur Schlacht bei Benevent 1264-1266, (Heidelberger Abhandlungen zur mittleren und neueren Geschichte, 23), Carl Winters Universittsbuchhandlung,
Heidelberg 1909.
Adalbert Graf zu Erbach-Frstenau, Die Manfredbibel, Leipzig 1910.
Helene Arndt, Studien zur inneren Regierungsgeschichte Manfreds: Mit einem Regestenanhang als Ergnzung zu Regesta Imperii V, (Heidelberger Abhandlungen zur mittleren und neueren Geschichte, 31),
C. Winters, Heidelberg 1911.
P.F. Palumbo, Contributi alla storia dell'et di
Manfredi, Roma 1959.
Eucardio Momigliano, Manfredi, Dall'Oglio, Milano 1963.
Ferdinand Gregorovius, Geschichte der Stadt Rom in
Mittelalter, Stuttgart 1859-1872 (ed. it. Storia della
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Enrico Pispisa, Nicol di Jamsilla: un intellettuale alla corte di Manfredi, Rubbettino, Soveria Mannelli
1984.
Enrico Pispisa, Manfredi nella storiograa dell'Otto
e Novecento, in Mediterraneo medievale: scritti in
onore di Francesco Giunta, vol. 3, pp. 1015-1044,
Rubbettino, Soveria Mannelli 1989.
Enrico Pispisa, Il regno di Manfredi, Messina 1991.

5
Enrico Pispisa, I Lancia, gli Agliano e il sistema di
http://www.frmagazine.it/news/index.php?
potere organizzato nell'Italia meridionale ai tempi di
subaction=showfull&id=1223496640&archive=
Manfredi, in Bianca Lancia d'Agliano. Fra il Pie&start_from=&ucat=7&do=ricerca
monte e il Regno di Sicilia, atti del Convegno (1990)
a cura di Renato Bordone, Alessandria 1992, pp. Controllo di autorit VIAF: 268054772 LCCN:
165-181.
n86095946
H. Bresc, Manfredi (1232-1266), in Dizionario enciclopedico del Medioevo, II, 2, Roma 1998, pp. 1118
e segg.
Walter Koller, MANFREDI, re di Sicilia,
Dizionario Biograco degli Italiani, Vol. LXVIII,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
Walter Koller, Manfredi, Re
Enciclopedia Federiciana, Vol.
dell'Enciclopedia Italiana Treccani.

di Sicilia,
II, Istituto

M. Brantl, Urkunden- und Kanzleiwesen Manfreds


von Sizilien 1250-1266, in Archiv fr Diplomatik,
LI (2005), pp. 127-252.
Arsenio Frugoni, Scritti su Manfredi, con una presentazione di Enrico Pispisa, Istituto storico italiano
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Alessandra Rullo, Alcune novit sulla Bibbia di
Manfredi della Biblioteca Apostolica Vaticana (Ms.
Vat. Lat. 36), in Arte Medievale, n.s., VI, 2007, 2,
pp. 133-140.

Voci correlate
Elenco dei conti e dei re di Sicilia

Altri progetti

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di Sicilia

Commons contiene immagini o altri le su


Manfredi di Sicilia

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Scuola siciliana.

Collegamenti esterni
Biograa
Manfredi e Corrado
Markus Brantl, Regesten und Itinerar Knig Manfreds von Sizilien (Itinerario e regesti di Manfredi, re
di Sicilia), 2005 in tedesco

9 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

Fonti per testo e immagini; autori; licenze

9.1

Testo

Manfredi di Sicilia Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Manfredi%20di%20Sicilia?oldid=70236584 Contributori: Frieda, Twice25, Snowdog, Ary29, Marcok, Sicilarch, Retaggio, Margherita, Alobot, Pippu d'Angelo, Panairjdde, Piero, Giaros, ZeroBot, Luisa, LuckyLisp,
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9.2

Immagini

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9.3

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