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«Semper eadem»:

Elisabetta I dalla storia


al mito
Communis opinio

• «Sono certo che Dio abbia rivelato ad alcuni in questo nostro


tempo che è ancor più di un mostro di natura che una donna regni
e abbia potere sull'uomo»

• John Knox, Il primo squillo di tromba contro il mostruoso governo


delle donne
Sovrani inglesi: Tudor
• Edoardo VI (1537-1553): regna 7 anni, figlio di Enrico VIII e Jane
Seymour; re d’Irlanda; fidanzamento con Maria Stuarda (aveva sei mesi,
regina di Scozia dal 1542 al 1567; regina consorte di Francia dal 1559 al
1560; regina d’Inghilterra per i legittimisti, figlia di Giacomo V di Scozia
e Maria di Guisa); a 10 anni incoronato re d’Inghilterra e d’Irlanda; 1544
Atto di Successione firmato da Enrico VIII: dopo Edoardo designata la
cattolica Maria (figlia di Caterina d’Aragona), a seguire Elisabetta;
• Riforma chiesa d’Inghilterra, legami con Cranmer; 1549 Book of Common
Prayer: comunione anglicana; questione sacramentaria; influenza di
John Dudley, duca di Northumberland: designare Jane Grey (linea non
papista); illegittimità dell’atto non in linea con quello parlamentare
della successione; c’erano inoltre le linee della sorella di Enrico VIII,
Margherita Tudor;
• Jane Grey, regina per nove giorni; giustiziati (Dudley)
Maria I Tudor (1516-1558)
• Regina d’Inghilterra e d’Irlanda: 1553-1558; consorte di Spagna dal
1554; nota come la Cattolica, la Sanguinaria (Bloody Mary);
giustiziati Cranmer e oppositori;
• Figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona: recuperare il legame con
Roma e risanare la ferita scismatica;
• Moglie di Filippo II di Spagna;
• Anna Bolena/Enrico VIII: nascita della sorellastra Elisabetta;
esecuzione della Bolena e passaggio a Jane Seymour e poi Anna di
Clèves
• Acclamata e incoronata regina il 19 luglio 1553; sostenuta dalla gentry;
• Legame con Roma: cardinale Reginald Pole, nominato arcivescovo di Canterbury
(ultimo cattolico); linea spirituale ed erasmiana della riforma cattolica;
• Matrimonio con Filippo II: questione asburgica; dominio europeo; scontri nel
Kent con i protestanti (Thomas Wyatt); sconfitti; celebrazione 25 luglio 1554; lei
38 anni, lui 27; repressione dei dissidenti e dei protestanti: esecuzione di Grey e
Dudley; Elisabetta rinchiusa nella Torre di Londra; roghi dei vescovi Hooper,
Ridley, Latimer, Cranmer;
• Scontro con la Francia: perdita di Calais (1558); Paolo IV Carafa antispagnolo;
freddezza con Pole;
• Maria si ammala (sospetto di gravidanza ma tumore ovarico); la fazione
cattolica spinge la regina a firmare la condanna a morte della sorellastra; Maria
non cede; morte nel novembre del 1558; seppellita in Westminster;
Elisabetta I (1553-1603)

• Regina d’Inghilterra e d’Irlanda dal 1558 al 1603; figlia di Enrico VIII e Anna
Bolena; ultima Tudor;
• Bolena venne giustiziata nel 1536: accuse varie (stregoneria, alto tradimento;
incesto, adulterio, etc..); Enrico VIII si lega a Jane Seymour, già dama di Caterina
d’Aragona e la stessa Bolena; legame con Caterina Parr (sesta e ultima moglie di
Enrico VIII), educazione protestante; formazione umanistica; legame con Parker
(primo arcivescovo protestante di Canterbury);
• Incoronata il 15 gennaio 1559: una parte importante di vescovi si rifiuta di
partecipare; si evita il rito cattolico;
• Atto di uniformità (1559): obbliga l’uso del Book of Common Prayer: regina
Supremo governatore della Chiesa d’Inghilterra
• Mancante dell’ordine sacro non poteva esercitare il munus del governo
proprio dell’ordinato;
• Atto di Supremazia (1559): ufficiali pubblici giuravano nel sovrano superiore
alla Chiesa;
• Nomina del Consiglio privato: espulsi i cattolici;
• Respinse il matrimonio con il cognato Filippo II;
• Rivale cugina Maria Stuart (moglie di Francesco II di Francia)
• Nel 1559 si era proclamata regina d’Inghilterra (linea legittimista)
• Presenza francese in Scozia per via della madre Maria di Guisa
• Guerre di religione in Francia, morte di Francesco II (1560); appoggio
segreto agli Ugonotti;
• 1562: vaiolo; rischio vita; Elisabetta non si sposa e non riunisce il
Parlamento; opposizione con la Camera dei Comuni; possibili successioni:
Maria Stuarda o la sorella minore di Enrico VIII (Maria Tudor), etc..
• Maria Stuarda sposa il cattolico Henry Steward: strangolato nel 1567;
sposa l’assassino presunto di suo marito e il figlio Giacomo viene
allontanato; abdicazione; confinata per 19 anni nel castello di Sheffield;
• Ribellione settentrionale: 1569; sostegno del papato; bolla di Pio V 1570
Regnans in Excelsis
• Pio Vescovo, servo dei servi di Dio, a futura memoria sulla questione. Egli
che regna nell'alto dei Cieli, a cui è dato ogni potere in cielo ed in terra, ha
affidato la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, al di fuori della quale
non c'è salvezza, ad uno solo in terra, cioè al principe degli apostoli Pietro, e
al successore di Pietro, il pontefice di Roma per essere da costui governata
con pienezza di potere. Costui e solo costui è stato costituito principe di
tutte le genti e di tutti i regni, per erigere, demolire, disgregare,
disperdere, impiantare e costruire, perché possa preservare il suo fedele
popolo, cinto dal legame reciproco della carità, nell’unità dello Spirito e
presentarlo salvo ed incolume al suo Salvatore.
• Obbedendo a tale dovere, noi chiamati per bontà di Dio al governo della suddetta
Chiesa, non tralasciamo alcuna fatica, adoperandoci con ogni sforzo, affinché la
stessa unità, e la religione cattolica (il di cui Artefice dovendo provare la fede dei
suoi, e correggere noi, ha permesso venisse provata con così tante tribolazioni), sia
conservata integra. Ma il numero degli empi è cresciuto talmente che nessun posto
al mondo è risparmiato perché questi non tentino di corromperlo con le loro
pessime dottrine; fra questi è subentrata Elisabetta, serva di persone ignobili, che
si pretende regina d’Inghilterra, presso la quale come si trattasse di un rifugio
inviolabile hanno trovato asilo pessime persone.
• Ella stessa, occupato il regno, sta usurpando con atti mostruosi a suo
favore il luogo del supremo comando della Chiesa in tutta l’Inghilterra
nonché la sua più alta autorità e giurisdizione, riconducendo lo stesso
regno, che era stato da poco riportato alla fede cattolica e alla retta
via, ad una misera condizione. Proibendo con mano violenta la
professione della vera religione, già una volta destituita da
quell'apostata di Enrico VIII ma poi ripristinata dalla regina legittima di
chiara memoria Maria, seguendo ed abbracciando gli errori degli eretici,
ha alterato il consiglio reale rappresentante della nobiltà d'Inghilterra
riempiendolo di oscuri uomini eretici, ha represso i cultori della fede
cattolica sostituendoli con improbi imbonitori e ministri di empietà.
• Ha abolito il sacrificio della Messa, le preghiere, le feste religiose, la
selezione dei cibi, il celibato ed i riti cattolici. Ha disposto che in tutto il
regno venissero distribuiti libri contenenti manifeste eresie, stregonerie e
che quei riti empi e prescrizioni di Calvino, da lei stessa accettati ed
osservati, venissero seguiti anche dai suoi sudditi. Ha vietato ai prelati, al
clero e al popolo di riconoscere la chiesa romana nonché di ottemperare ai
suoi precetti e alle leggi del canone; obbligando molti a giurare di
sottomettersi alle sue leggi immonde e di abiurare l’autorità e l’obbedienza
del pontefice romano, facendo riconoscere solamente se stessa come signora
delle cose materiali e spirituali. A coloro che si sono dichiarati non disposti
ad obbedire ha inferto punizioni e supplizi e a questi medesimi, che hanno
perseverato nell’unità della fede e nell’obbedienza suddetta, si è imposta.
• Ha messo in prigione i vescovi cattolici ed i parroci delle chiese dove, infliggendo loro a lungo
grande dolore e tristezza, hanno miseramente terminato la loro vita. Essendo tutti questi fatti
ben palesi e noti a tutte le nazioni e comprovati da pesantissime testimonianze di molti,
cosicché non vi è più spazio rimasto per giustificazioni, difese o temporeggiamenti, d’innanzi
all’empietà e ai crimini moltiplicati senza fine, nonché alla persecuzione dei fedeli e al tormento
della religione, per impulso e ad opera di detta Elisabetta, ogni giorno sempre più gravi, poiché
vediamo il suo animo così rigido ed indurito che ella non solo ha ignorato le pie preghiere e le
ammonizioni di salvezza e conversione a lei rivolte dai prìncipi cattolici, ma non ha neppure
permesso ai nunzi a lei inviati a tal motivo da questa sede di raggiungerla in Inghilterra, siamo
costretti dalla necessità a levare contro di lei le armi della giustizia, non potendo placare
l’indignazione, a ciò essendo addivenuti con quell’unica consapevolezza, che i padri della
comunità cristiana con così mirabili opere hanno guadagnato. Sorretti dunque da quella Autorità
che volle collocarci su questo supremo trono di giustizia permettendo tale dismisurato onere, in
pienezza della potestà apostolica, dichiariamo tale Elisabetta eretica, nonché generatrice di
eretici, assieme ai suoi seguaci suddetti per essere incorsi nella sentenza di scomunica venir così
distaccati dall’unità del corpo di Cristo
In aggiunta, dichiariamo la medesima Elisabetta, con il predetto diritto, privata del
regno, così come di ogni dominio, dignità e privilegio; nonché solleviamo i nobili, i sudditi
ed i popoli di questo regno, e tutti gli altri uomini, e coloro che hanno in qualche modo
prestato giuramento, e noi stessi con la presente autorità, dal rispettare ogni altro suo
potere, fedeltà e debito, ora e per sempre. Raccomandiamo ed ordiniamo a tutti e ai
singoli nobili, ai sudditi, ai popoli e agli altri già detti, di non obbedire ai suoi ordini né
alle sue leggi. Coloro che agissero diversamente, li includiamo nella sentenza della stessa
scomunica. Poiché sarebbe in realtà troppo difficile che tali atti venissero portati
ovunque sarebbe necessario, vogliamo che le copie di questi, effettuate per mano di un
pubblico notaio e sigillate con il sigillo di un prelato ecclesiastico di questa curia, abbiano
validità in ogni procedura giuridica, e in qualunque località presso qualunque popolo, nel
caso siano esibite o esposte.
Dato a Roma presso il santuario di Pietro, nell’anno dell’incarnazione del Signore 1570, il
25 febbraio, nel quinto anno del nostro pontificato.
• Bolla: Filippo II, duca di Norfolk Thomas Howard, Maria Stuart: passano undici
anni prima della promulgazione; rivolta settentrionale 1569 e dell’Irlanda ( dei
Desmond).
• Rivolte nel paese; attacco ai Gesuiti (filospagnoli); tentativo di assassinio da
parte del banchiere Roberto Ridolfi e con l’appoggio del duca di Norfolk
(obiettivo di legittimare Maria di Scozia)
• Scontro parlamentare: 1570 atto contro Roma; nel 1580 Gregorio XIII decide di
sospendere la Bolla; invito ai cattolici all’obbedienza verso la regina; guerra
anglo-spagnola (1585-1604): il parlamento emana un atto contro i Gesuiti e i
disobbedienti;
• 1588 Sisto V riporta in osservanza la Bolla dopo il regicidio di Maria Stuart (1587);
impatto modesto in Inghilterra, più forte in Irlanda.
• 1568 Filippo II attacca le navi corsare di Drake ed Elisabetta risponde nel 1569; il
Cattolico era impegnato nelle Fiandre; tentato assassinio contro Elisabetta: la Spagna
è considerata nemica;
• Vicinanza con la Francia ma massacro di San Bartolomeo contro i protestanti;
negoziazioni matrimoniali: prima con il duca di Anjou Enrico III e poi con il fratello il
duca di Alençon, Francesco; nessun esito;
• 1580: il papa Gregorio XIII aiuta l’Irlanda ma invano; Portogallo annesso alla Spagna;
nelle Province Unite muore Guglielmo d’Orange: vicinanza dell’Inghilterra; complotti;
morte dalla Stuarda ed eredità spirituale a Filippo II
• 1588: Invincibile Armata, sconfitta; discorso celebre di Tilbury: protagonista
Drake e Howard; popolarità della regina; guerre continue con Spagna e Olanda;
Enrico di Borbone, protestante, prende il regno di Francia; aiuto inglese;
• 1598: morte di Cecil, consigliere di lungo corso di Elisabetta; la questione dei
monopoli reali; opposizione parlamentare; promesse di riforme;
• Ribellione di Tyrone: Hughe O’Neill si era proclamato re; 1595 dichiarato
traditore: aiuto spagnolo; battaglie vinte sugli inglesi; 1600 inviato Blount che
vince sugli irlandesi nella battaglia di Kinsale;
• Ultimi anni: stato depressivo, muore il 24 marzo del 1602 a Richmond
• Sepolta nell’abbazia di Westminster accanto alla sorella Maria: "Compagne nel
trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella
speranza di un'unica resurrezione«
• Succede Giacomo I d’Inghilterra, Stuart, figlio della cugina, come VI di Scozia:
riserbo di Elisabetta I: questione testamentaria di Enrico VIII che escludeva la
linea scozzese della sorella maggiore; in verità nessuno pose resistenza a
Giacomo;
• Nubilato di Elisabetta: sorte avversa della madre? Questione del parto come
nella Seymour e nella Parr morte di febbre collegata alla gravidanza?
Spiritualizzazione e sacralizzazione della verginità: ruolo di madre del popolo;
purezza e religione? Ipotesi di sofferenze psicologiche (molestie da Lord
Seymour)
• Dimensione simbolica: giudizio storico moderato: questione spagnola;
pacificazione e pratica della tolleranza; sostegno ai protestanti? Narrazione
mitica; questione della comunicazione e politica dell’immagine;
• Età elisabettiana: fioritura artistica; Shakespeare, Marlowe, Spenser, Bacone;
• Politica imperiale: colonie americane; Virginia.
Discorso del 20 novembre 1558 presso la residenza
di Hatfield dopo la scomparsa della sorellastra

• «E siccome io sono solamente un corpo dal punto di vista naturale,


ma anche, per volere di Dio, un corpo politico per governare,
desidero che voi tutti, miei signori principalmente voi nobili,
ciascuno secondo il proprio grado e potere, mi siate d’aiuto»
Discorso del 1559 in risposta a una petizione della
Camera dei Comuni affinché prendesse marito e
assicurasse la discendenza:
• «quando mi venne addosso l’onere pubblico di governare questo
regno, mi sembrò essere un’avventata follia tirare su di me le
preoccupazioni che potessero derivare dal matrimonio. Per
concludere, io sono già vincolata a un marito, che p il regno
d’Inghilterra, e questo vi può bastare. […] E non rimproveratemi
più […] per il fatto che non ho figli: poiché tutti voi, e tutti quelli
che sono inglesi, siete miei figli e parenti; di cui, fino a quando
non ne venga privata, e fino a quando Dio mi proteggerà, voi non
potete accusarmi, senza darmi offesa, di essere priva»
Discorso del 1566 a una delegazione
parlamentare

• «Da parte mia, non mi preoccupo della morte, poiché tutti gli
uomini sono mortali; e sebbene io sia donna, pure ho altrettanto
coraggio, necessario per la mia posizione, quanto ne ebbe mio
padre. Io sono la vostra regina consacrata. Non verrò mai costretta
a far nulla con la violenza. Ringrazio Dio di essere dotata di
qualità tali che, se venissi scacciata dal regno in sottoveste, sarei
in grado di vivere in qualunque luogo della cristianità»
1588, discorso fatto sul campo militare di
Tilbury

• «Mio devoto popolo, da alcuni di quelli che si preoccupano della mia


sicurezza sono stata indotta a far attenzione nell’affidarmi a
moltitudini armate, per timore del tradimento. Ma io vi dico che non
vorrei vivere per diffidare del mio fedele e devoto popolo. Lasciamo
la paura ai tiranni: io mi sono comportata in modo tale che, dopo
che in Dio, ho posto la mia principale forza e salvaguardia nei cuori
leali e nella benevolenza dei sudditi. Pertanto io vengo a voi in
questo momento per tutt’altra ragione che il mio svago e il mio
piacere, essendo risoluta a vivere e morire tra di voi, nella mischia e
nel fervore della battaglia fino al sacrificio estremo del mio onore e
del mio sangue, per il mio Dio, il mio regno e il mio popolo.
So d’avere il corpo di una debole e fragile donna, ma ho il cuore e il
fegato di un re – anzi, di un re d’Inghilterra – e m’indigno che Parma
o qualunque altro principe d’Europa osi invadere le frontiere del
mio regno. Ecco perché, piuttosto che il disonore alligni accanto a
me, io stessa metterò a repentaglio il mio sangue reale; io stessa
sarò il vostro generale, e giudicherò e ricompenserò la vostra virtù
sul campo di battaglia»
1546, 'autore sconosciuto, forse
il fiammingo Guillim Scrots
Ca. 1600: Elisabetta incoronata
Fig. 3 Ritratto di Elisabetta I con un setaccio (1583),
Siena
Fig. 4: Ritratto di Elisabetta I
(1585), collezione privata
Fig. 5: Ritratto dell’Armada (1588)
Fig. 6: ritratto di
Ditchley (1592),
Londra, National
Portrait Gallery
Fig. 7: ritratto
dell’arcobaleno (1600 ca.)
Dalle immagini al cinema

• 1912 Sarah Bernhardt ha interpretato Elisabetta I nel film muto


Les Amours de la reine Élisabeth
Flora Robson (1940) in Lo sparviero del mare
Bette Davis (1955) in Il favorito della grande
regina
Glenda Jackson (1971) nella miniserie
televisiva Elisabetta Regina
Miranda Richardson (1985) nella serie
Blackadder II
Judi Dench (1998) in Shakespeare in Love
Anne-Marie Duff (2006) nella miniserie
televisiva targata BBC The Virgin Queen
Cate Blanchett (1998 – 2007) in Elizabeth e
Elizabeth: The Golden Age
Helen Mirren (2005) in The Queen – La regina
Vanessa Redgrave (2011) in Anonymous
Anita Dobson (2017) nella serie di documentari realizzati
per la BBC Armada: 12 Days to Save England.
Margot Robbie (2018) in Maria Regina di
Scozia
• https://www.youtube.com/watch?v=rOBx-aQcW18
• https://www.youtube.com/watch?v=e4TZOIeCfqE

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