VII
1
I
cara;eri
della
documentazione
epigrafica
• D o c u m e n '
i n
g e n e r e
g i u n '
d i r e ; a m e n t e
dall’an'chità
(tranne
che
per
i
tes'
riporta'
solo
da
manoscri@
epigrafici).
• Documen'
scri@
per
essere
pubblici,
anche
se
non
des'na'
ai
posteri.
• Documen'
fondamentali
anche
in
Storia
romana,
in
par'colare
per
la
storia
locale,
poiché
illustrano
la
situazione
dei
centri
minori
del
mondo
an'co,
che
non
trovano
solitamente
spazio
nelle
opere
le;erarie.
• Ma
una
documentazione
di
notevole
interesse
anche
per
le
vicende
storiche
di
più
ampia
portata.
2
Alcune
classi
di
documen'
epigrafici
di
rilievo
per
la
Storia
romana
• Leggi
e
decre'
• Tra;a'
internazionali
• Corrispondenze
di
natura
ufficiale
• Elogi
• Iscrizioni
onorarie,
in
par'colare
con
la
menzione
di
un
cursus
honorum
• Iscrizioni
sepolcrali,
che
talvolta
hanno
brevi
cenni
a
episodi
storici
famosi
• Le
iscrizioni
(di
natura
onoraria,
o
rela've
alla
costruzione
di
qualche
opera
pubblica)
ove
appare
la
'tolatura
imperiale.
• Inoltre
un
documento
eccezionale,
che
sfugge
ad
una
precisa
classificazione:
le
Res
gestae
divi
Augus3.
– Ancora
una
volta
per
i
singoli
documen'
di
interesse
si
rimanda
alle
Introduzioni
di
Marcone
–
Geraci,
Fon3
per
la
Storia
romana
3
Un
esempio
di
decreto:
Corpus
Inscrip3onum
La3narum,
I2
614
=
A.
Degrassi,
Inscrip3ones
La3nae
Liberae
Rei
Publicae,
Firenze
1963-‐1965,
II,
n°514
• L.
Emilio,
figlio
di
Lucio,
• L(ucius)
Aimilius
L(uci)
imperator,
ha
decretato
che
quelli
degli
schiavi
degli
Astensi
f(ilius),
inpeirator,
decreivit
/
c h e
a b i t a n o
n e l l a
T o r r e
utei
quei
Hastensium
servei
/
Lascutana
siano
liberi;
le
terre
e
i n
t u r r i
L a s c u t a n a
gli
insediamen',
che
essi
habitarent
/
leiberei
essent;
possedevano
a
quel
tempo,
ha
agrum
oppidumqu(e)
/
quod
ordinato
loro
parimen'
di
ea
tempestate
posedisent,
/
possedere
e
detenere
fino
a
item
possidere
habereque
/
quando
ciò
piaccia
al
popolo
e
i u o s i t ,
d u m
p o p ( u ) l u s
al
Senato
romano
oppure
se
ciò
senatusque
/
Romanus
piaccia
al
popolo
e
al
Senato
vellet.
Act(um)
in
castr{e}is
/
r o m a n o .
E m e s s o
nell'accampamento
il
19
di
a(nte)
d(iem)
XII
K(alendas)
Gennaio.
Febr(uarias)
4
CIL
I2
614
=
ILLRP
514
5
CIL
I2
614
=
ILLRP
514
• Una
tabella
in
bronzo
rinvenuta
nei
pressi
di
Cadice,
nel
1866
o
nel
1867.
• La
lingua
e
la
paleografia
orientano
per
una
datazione
nella
prima
metà
del
II
sec.
a.C.
e
inducono
a
iden'ficare
il
L.
Aemilius
L.
f.
con
il
famoso
L.
Emilio
Paolo,
il
vincitore
di
Pidna,
che
fu
governatore
della
Spagna
Ulteriore
tra
il
191
e
il
189
a.C.
• Il
provvedimento
liberava
un
ceto
di
dipenden',
insedia'
nella
Turris
Lascutana,
che
fino
ad
allora
avevano
lavorato
la
terra
per
conto
dei
proprietari
terrieri
della
ci;à
di
Hasta
Regia
(rifle;endo
un’organizzazione
socio-‐economica
di
tradizione
punica).
• Il
provvedimento
di
Emilio
Paolo
semplificava
il
quadro
sociale
dell’area,
riconducendolo
allo
schema
romano
di
una
ne;a
divisione
tra
liberi
e
schiavi,
ma
allo
stesso
tempo
cos'tuiva
una
dura
punizione
per
gli
Hastenses,
forse
colpevoli
di
aver
parteggiato
per
Cartagine.
• Un
interessante
problema
interpreta'vo
sul
valore
da
dare
a
dum:
temporale
o
condizionale?
6
Inscrip3ones
Graecae
IX2
1,
241:
il
tra;ato
romano-‐etolico
del
212
a.C.
• E
se
i
Romani
prenderanno
con
la
forza
alcune
ci;à
di
ques'
popoli,
queste
ci;à
e
i
rispe@vi
territori,
per
quanto
è
in
potere
del
popolo
romano,
sia
lecito
che
li
tenga
il
popolo
degli
Etòli;
e
ciò
che
i
Romani
prenderanno
all'infuori
delle
ci;à
e
del
territorio,
lo
tengano
i
Romani.
E
se
alcune
di
queste
ci;à
saranno
prese
insieme
da
Romani
e
Etoli,
queste
ci;à
e
i
rela'vi
territori,
per
quanto
è
in
potere
del
popolo
romano,
sia
lecito
agli
Etòli
tenerli.
E
ciò
che
prenderanno
all'infuori
delle
ci;à,
sia
in
comune
di
ambedue.
E
se
alcune
di
queste
ci;à
si
consegneranno
o
intenderanno
consegnarsi
ai
Romani
o
agli
Etòli,
ques'
uomini
e
le
ci;à
e
i
territori,
per
quanto
è
in
potere
del
popolo
romano,
sia
lecito
agli
Etòli
di
accogliere
nella
propria
lega
...
7
IG
IX2,
1,
241:
il
tra;ato
romano-‐
etolico
• Un’epigrafe
rinvenuta
a
Tyrrheion,
in
Acarnania,
a
poca
distanza
dall’Etolia.
• Il
tra;ato
tes'monia
la
strategia
di
Roma
durante
la
I
Guerra
Macedonica:
– Fronteggiare
la
minaccia
di
Filippo
V
grazie
ad
una
coalizione
di
sta'
greci,
mentre
Roma
era
impegnata
con
Annibale
in
Italia.
• Le
clausole
del
tra;ato
sono
note
anche
da
Livio,
XXVI,
24,
10-‐13
(da
Polibio),
con
qualche
divergenza.
• Il
tra;ato
dimostra
un
certo
disinteresse
di
Roma
verso
ampliamen'
territoriali
in
Grecia:
le
ci;à
conquistate
sarebbero
state
cedute
agli
allea'.
8
L’elogio
di
C.
Duilio
• O r i g i n a r i a m e n t e
inciso
sulla
base
di
u n a
c o l o n n a
rostrata,
di
cui
qui
si
p r o p o n e
u n a
ricostruzione.
9
Il
testo
dell’elogio
di
C.
Duilio
10
CIL
I2,
25
=
ILLRP
I,
319:
l’elogio
di
C.
Duilio
• [Consol
Secest]ano[s
socios
p(opli)
R(omani)
Cartaciniensiom]
/
[obsidione]d
exemet
lecione[sque
Cartaciniensis
omnis]
/
[m]aximosque
magistr[a]tos
l[uci
palam
post
dies]
/
[n]ovem
castreis
exfociont
Macel[amque
opidom]
/
[p]ucnandod
cepet
enque
eodem
mac[istratud
bene]
/
[r]em
navebos
marid
consol
primos
c[eset
copiasque]
/
[c]lasesque
navales
primos
ornavet
pa[ravetque]
/
12
L’elogio
di
C.
Duilio
• L’elogio,
per
la
parte
supers'te,
tra;a
delle
imprese
compiute
da
Duilio
durante
il
suo
consolato
del
260
a.C.,
nel
corso
della
I
Guerra
Punica.
– Le
operazioni
terrestri
intorno
alle
ci;à
siciliane
di
Segesta
e
Macella.
– Ma
sopra;u;o
la
clamorosa
vi;oria
navale
di
Milazzo,
enumerando
le
perdite
nemiche
e
il
bo@no
conquistato.
• L’epigrafe
presenta
una
lingua
di
III
sec.
a.C.,
ma
cara;eri
paleografici
della
prima
età
imperiale,
quando
venne
reincisa,
forse
perché
l’originale
era
consunto.
13
W.
Di;enberger,
Sylloge
Inscrip3onum
Graecarum,
Lipsiae
1915-‐19243,
n°
643
=
R.K.
Sherk,
Roman
Documents
from
the
Greek
East,
Bal'more
1969,
n°
40:
una
le;era
di
accuse
contro
Perseo
(171-‐170
a.C.)
• [Perseo]
ha
con'nuato
a
compiere
le
peggiori
azioni
nei
confron'
dell'intera
Grecia,
accogliendo,
tra
le
altre
malvagità
da
lui
concepite,
coloro
che
erano
sta'
esilia'
dalle
loro
ci;à.
Egli
indebolì
le
classi
dirigen',
acca@vandosi
al
contempo
il
favore
delle
masse,
con
la
promessa
della
cancellazione
dei
debi'
e
l'organizzazione
di
rivoluzioni,
chiarendo
in
tal
modo
quale
era
il
suo
a;eggiamento
nei
confron'
dei
Greci
e
dei
Romani.
In
conseguenza
di
ciò
i
Perrebi,
i
Tessali
e
gli
Etòli
pa'rono
irrimediabili
sciagure
e
i
barbari
si
fecero
ancora
più
minacciosi
per
i
Greci.
Proge;ando
da
lungo
tempo
la
guerra
contro
di
noi,
in
modo
che,
lascia'ci
privi
d'aiuto,
potesse
asservire
tu;e
le
ci;à
della
Grecia
senza
che
nessuno
si
opponesse,
corruppe
l'illirico
Genzio
affinché
insorgesse
contro
di
noi.
Proge;ò
di
uccidere,
con
l'aiuto
di
Evandro,
il
re
Eumene,
nostro
amico
e
alleato,
quando
ques'
si
recò
in
pellegrinaggio
a
Delfi
per
adempiere
al
voto,
non
curandosi
della
protezione
che
il
dio
assicura
a
tu@
coloro
che
si
recano
presso
di
lui
e
del
fa;o
che
la
sacralità
e
l'inviolabilità
della
ci;à
di
Delfi
per
i
Greci
e
per
i
barbari
è
stata
riconosciuta
da
tu@
gli
uomini
da
tempo
immemorabile.
14
SIG3
643
=
Sherk,
RDGE,
40:
una
le;era
di
accuse
contro
Perseo
• Una
stele
in
marmo
rinvenuta
a
Delfi
nel
1887.
• Un
testo
fortemente
lacunoso,
ma
che
può
essere
integrato
partendo
dalle
accuse
formulate
da
Roma
contro
Perseo
che
ci
sono
note
da
Polibio
e
Livio.
– Se
il
senso
generale
è
chiaro,
le
integrazioni
testuali
proposte
variano
sensibilmente:
la
traduzione
proposta
alla
diaposi'va
precedente
è
solo
una
delle
possibili
.
• Il
testo
ha
la
forma
di
una
le;era,
chiaramente
indirizzata
all’Anfizionia
di
Delfi,
in
considerazione
del
luogo
di
ritrovamento.
• Diba;uta
l’iden'tà
dell’autore
della
le;era:
si
può
escludere
Eumene
di
Pergamo,
fiero
avversario
di
Perseo,
di
cui
si
parla
qui
in
terza
persona;
si
può
pensare
al
Senato
di
Roma,
o
a
qualche
rappresentante
del
governo
romano.
15
CIL
IX,
3306
=
H.
Dessau,
Inscrip3ones
La3nae
Selectae,
Berolini
1892-‐1912,
n°932
a:
il
primo
senatore
peligno
16
CIL
IX,
3306
=
ILS
932
a:
il
primo
senatore
peligno
• A
Quinto
Vario
Gemino,
figlio
di
• Q(uinto)
Vario
Q(uin3)
f(ilio)
/
Quinto,
legato
del
divino
G e m i n o ,
/
l e g ( a t o )
d i v i
A u g u s t o
p e r
d u e
v o l t e ,
Aug(us3)
II,
/
proco(n)s(uli),
proconsole,
pretore,
tribuno
pr(aetori),
tr(ibuno)
pl(ebis),
/
della
plebe,
questore,
giudice
q ( u a e s t o r i ) ,
q u a e s i t ( o r i )
i s t r u ; o r e ,
p r e f e ; o
p e r
iudic(i)
/
praef(ecto)
frum(en3)
l'assegnazione
del
frumento,
dand(i),
/
Xvir(o)
stl(i3bus)
decemviro
per
il
giudizio
delle
iudic(andis),
/
curatori
aedium
controversie,
curatore
per
la
sacr(arum)
/
monumentor(um)-‐
tutela
dei
sacri
templi
e
dei
que
public(orum)
/
tuendo-‐
monumen'
pubblici.
Egli,
rum,
/
is
primus
omnium
primo
fra
tu@
i
Peligni,
fu
fa;o
Paelign(orum)
senator
/
factus
senatore
e
rivesl
queste
est
et
eos
honores
gessit.
/
c a r i c h e .
I
c i ; a d i n i
d i
S u p e r a e q u a n i
p u b l i c e
/
Superaequum
al
patrono
per
patrono.
decreto
pubblico.
17
CIL
IX,
3306
=
ILS
932
a:
il
primo
senatore
peligno
• Qualche
informazione
di
natura
storica
ci
viene
fornita
in
primo
luogo
dal
cursus
honorum
del
personaggio,
riportato
in
ordine
inverso
rispe;o
a
quello
cronologico:
– Il
governatorato
di
una
provincia
in
qualità
di
legatus
Augus3
pro
praetore
poteva
essere
iterato.
– La
partecipazione
come
presiden'
o
come
giura'
semplici
alle
giurie
delle
quaes3ones
perpetuae
di
senatori
ancora
all’inizio
della
loro
carriera.
– La
creazione
di
un
ufficio
preposto
alle
distribuzione
di
cereali,
affidato
a
senatori
all’inizio
della
loro
carriera.
– La
creazione
di
un
ufficio
preposto
alla
tutela
dei
templi
e
dei
monumen'
pubblici,
affidata
a
giovani
senatori
(se
l’ordine
inverso
del
cursus
è
rispe;ato).
• Di
grande
interesse
il
ricordo
del
fa;o
che
Gemino
fu
il
primo
senatore
dell’area
peligna:
una
dimostrazione
tangibile
di
come
in
età
augustea
il
Senato
sia
divenuto
un’assemblea
italica,
ma
anche
del
vigore
del
patrio@smo
municipale.
18
CIL
XIII,
8648:
l’iscrizione
sepolcrale
di
M.
Celio
• R i n v e n u t a
n e l l a
l o c a l i t à
d i
C a s t r a
V e t e r a
( o d i e r n a
Xanten),
l’iscrizione
si
c o n s e r v a
o g g i
a l
Museo
di
Bonn.
• Un
calco
nell’aula
Marco
Celio
della
n o s t r a
s e z i o n e
d i
Storia
An'ca.
19
CIL
XIII,
8648
=
ILS
2244:
l’iscrizione
sepolcrale
di
M.
Celio
20
CIL
XIII,
8648:
l’iscrizione
sepolcrale
di
M.
Celio
• Un
caso
in
cui
la
microstoria
individuale
incrocia
la
Grande
Storia:
il
centurione
bolognese
M.
Celio
cadde
nella
Guerra
di
Varo,
presumibilmente
proprio
nella
disfa;a
della
Selva
di
Teutoburgo
del
9
d.C.
• Nella
“lapidaria”
comunicazione
epigrafica
anche
la
più
piccola
notazione
ha
il
suo
peso:
l’espressione
ossa
[hic?]
inferre
licebit
ci
segnala
non
solo
che
il
nostro
monumento
è
un
cenotafio,
ma
comunica
anche
il
senso
di
onta,
per
aver
lasciato
insepol'
i
solda'
cadu'
con
Varo.
• Il
testo
deve
essere
le;o
insieme
all’apparato
iconografico:
Publio
Celio
fa
raffigurare
orgogliosamente
il
fratello
con
le
sue
insegne
e
le
sue
decorazioni
militari:
la
corona
civica
sulla
testa,
un’armilla
al
polso
destro,
le
phalerae
sulla
corazza,
due
torques
sulle
spalle.
• Il
confronto
s'lis'co
pare
dimostrare
che
il
monumento
sia
opera
di
maestranze
bolognesi,
o
comunque
dell’Italia
se;entrionale.
21
L’iscrizione
dell’Arco
degli
Argentari
e
la
'tolatura
imperiale
22
CIL
VI,
1035
=
ILS
426:
le
due
versioni
dell’iscrizione
dell’Arco
degli
Argentari
• Imp(eratori)
Caes(ari)
L(ucio)
Sep3mio
Severo
Pio
Per3naci
Augusto
Arabic(o)
• Imp(eratori)
Caes(ari)
L(ucio)
Sep3mio
Adiabenìc(o)
Part(hico)
Max(imo)
Severo
Pio
Per3naci
Augusto
Arabic(o)
for3ssimo
felicissimo,
/
pon3f(ici)
Adiabenìc(o)
Part(hico)
Max(imo)
max(imo),
trib(unicia)
potest(ate)
X\I\I\,
for3ssimo
felicissimo,
/
pon3f(ici)
imp(eratori)
X\I\,
co(n)s(uli)
I\I\I\,
patri
max(imo),
trib(unicia)
potest(ate)
X\I\I\,
patriae
et
/
Imp(eratori)
Caes(ari)
imp(eratori)
X\I\,
co(n)s(uli)
I\I\I\,
patri
M(arco)
Aurelio
Antonino
Pio
Felici
patriae
et
/
Imp(eratori)
Caes(ari)
Aug(usto),
trib(unicia)
potest(ate)
V\I\I\,
M(arco)
Aurelio
Antonino
Pio
Felici
co(n)
s(uli)
[[et
P(ublio)
Sep3mio
Getae
Aug(usto),
trib(unicia)
potest(ate)
V\I\I\,
nobilissimo
Caes(ari)]]
et
/
Iuliae
co(n)s(uli)
«I\I\I\,
p(atri)
p(atriae),
A u g ( u s t a e ) ,
m a t r i
A u g [ [ g . ] ]
e t
proco(n)s(uli),
for3ssimo
felicissimoque
castrorum
et
[[Fulviae
Plau3llae
principi»
et
/
Iuliae
Aug(ustae),
matri
Aug(ustae)]]
Imp(eratori)
Caes(ari)
Aug(us3)
«n(ostri)»
et
castrorum
et
M(arci)
Aureli
Antonini
Piì
Felicis
«senatus
et
patriae
et»
Imp(eratori)
Aug(us3)
/
[[uxori,
filiae
C(ai)
Fulvi
Caes(ari)
M(arci)
Aureli
Antonini
Piì
Plau3ani,
c(larissimi)
v(iri),
pon3f(ici),
Felicis
Aug(us3)
«Parthici
Maximi
nobilissimi
pr(aefec3)
pr(aetori),
Britannici
Maximi»,
/
argentarì
et
co(n)suli
I\I\
et
comi3s
Aug(ustorum)]],
nego3antes
boarì
huius
«loci,
qui
/
argentarì
et
nego3antes
boarì
huius
invehent»,
devo3
numini
eorum.
[[loci]],
devo3
numini
eorum.
23
CIL
VI,
1035:
un
de;aglio
dell’iscrizione
24
CIL
VI,
1035
=
ILS
426:
le
due
versioni
dell’iscrizione
dell’Arco
degli
Argentari
• Un’epigrafe
di
natura
onoraria,
posta
dagli
argentarii
(“banchieri,
cambiavalute”,
ma
talora
anche
“lavoratori
dell’argento”)
e
dai
nego3antes
boarii
(“commercian'
di
bes'ame”)
in
onore
della
casata
dei
Severi.
• L’iscrizione
venne
incisa
una
prima
volta
nel
204
d.C.:
vi
avremmo
le;o
il
ricordo,
oltre
che
di
Se@mio
Severo,
Caracalla
e
Giulia
Domna,
anche
del
figlio
minore
di
Se@mio
Severo,
Geta,
della
moglie
di
Caracalla,
Plau'lla,
e
del
padre
di
costei,
il
prefe;o
del
pretorio
Plauziano.
• Il
testo
dell’iscrizione
dove;e
essere
rivisto
(a
più
riprese?)
a
seguito
della
disgrazia
e
della
damna3o
memoriae
di
tre
dei
protagonis':
– Plauziano,
accusato
da
Caracalla
di
aver
ordito
una
congiura,
venne
messo
a
morte
nel
205
d.C.
– Plau'lla,
coinvolta
nella
disgrazia
del
padre,
fu
costre;a
al
divorzio,
esiliata
a
Lipari
e
poi
uccisa
nel
211.
– Geta
venne
ucciso
dallo
stesso
Caracalla,
poco
dopo
che
i
due
erano
succedu'
al
padre
Se@mio
Severo,
nel
211.
25
CIL
VI,
1035
=
ILS
426:
le
due
versioni
dell’iscrizione
dell’Arco
degli
Argentari
• Meno
chiare
le
ragioni
che
portarono
a
sos'tuire
huius
loci
con
huius
loci,
qui
invehent,
che
qualifica
i
commercian'
di
bes'ame
come
“coloro
che
importano”
merci
in
questo
mercato.
• Da
notare
anche
le
informazioni
storiche
fornite
dai
cognomina
ex
virtute
di
Se@mio
Severo
e
Caracalla:
– Adiabenicus
e
Arabicus
alludono
alle
prime
fasi
della
campagna
orientale
di
Se@mio
Severo
(195
d.C.)
– Parthicus
maximus
allude
al
coronamento
della
campagna
orientale,
con
la
sconfi;a
dei
Par'
(198
d.C.)
– Britannicus
maximus,
allude
alla
vi;oriosa
campagna
condo;a
da
Se@mio
Severo
e
Caracalla
in
Britannia
(209
o
210
d.C.).
26
Le
Res
gestae
divi
Augus3
• Un’opera
alla
quale
Augusto
lavorò
per
buona
parte
della
sua
vita
e
che
voleva
fosse
incisa,
dopo
la
sua
morte,
davan'
al
suo
Mausoleo,
come
apprendiamo
da
Svetonio,
Vita
di
Augusto,
101
e
da
Cassio
Dione,
LVI,
33,
1-‐3.
• L’originale
è
andato
perduto,
ma
il
testo
è
noto
da
tre
copie,
curiosamente
tu;e
provenien'
dalla
provincia
di
Galazia.
• La
più
completa
delle
tre
è
incisa,
nell’originale
la'no
e
nella
traduzione
greca,
sul
tempio
di
Roma
e
di
Augusto
di
Ancyra
(odierna
Ankara).
• I
danni
infer'
dall’uomo
e
dalla
natura
hanno
provocato
purtroppo
una
degradazione
dell’epigrafe,
che
oggi
tu;avia
è
ogge;o
di
interven'
di
tutela.
27
I
res'
del
tempio
di
Roma
e
di
Augusto
ad
Ankara
28
I
res'
del
tempio
di
Roma
e
di
Augusto
ad
Ankara
29
I
danni
subi'
dal
Monumentum
Ancyranum,
in
corrispondenza
delle
par'
iniziali
delle
Res
gestae
30
Res
gestae
divi
Augus3,
34,
1-‐3:
Augusto
restaura
la
Repubblica
(e
crea
un
Impero
…)
31
Res
gestae
divi
Augus3,
34,
1-‐3:
Augusto
restaura
la
Repubblica
(e
crea
un
Impero
…)
• [et
clu]peus
[aureu]s
in
[c]uria
• …
e
nella
curia
Giulia
fu
posto
Iulia
positus,
quem
mihi
uno
scudo
d'oro
che,
come
s e n a t u m
p o p [ u l u m q ] u e
a;esta
l'iscrizione
sullo
scudo
R o m [ a n u ] m
d a r e
v i r t u 3 s
stesso,
mi
fu
conferito
dal
clement[iaeque]
ius33ae
et
senato
e
dal
popolo
romano
in
pieta[3s
cau]sa
testatu[m]
est
riconoscimento
del
mio
valore,
p e [ r
e ] i u s
c l u p e i
della
clemenza,
della
gius'zia
e
[inscrip3on]em.
post
id
tem[pus
della
pietà.
In
seguito
fui
a]uctoritate
[omnibus
praes33,
superiore
a
tu@
per
autorità,
potest]a3s
au[tem
n]ihilo
pur
non
possedendo
un
potere
ampliu[s
habu]i
quam
cet[eri
superiore
a
quello
degli
altri
q u i
m ] i h i
q u o q u e
i n
che
mi
furono
colleghi
nelle
m a [ g i s ] t r a [ t ] u
c o n l e g a e
magistrature.
f[uerunt].
32
Gli
elemen'
di
interesse
nel
passo
delle
Res
gestae
• La
restaurazione
della
Res
publica
nel
27
a.C.,
alla
chiusura
delle
guerre
civili.
• Il
consensus
universorum
per
legi@mare
i
poteri
straordinari
che
Augusto
aveva
tenuto
sino
ad
allora.
• Gli
onori
conferi'
al
Princeps:
il
nome
Augustus,
la
corona
civica,
il
clipeus
virtu3s.
• L’auctoritas
come
chiave
del
potere
imperiale.
33
I
problemi
interpreta'vi
pos'
dalla
documentazione
epigrafica