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Contesto storico: Enrico VIII e la chiesa anglicana

Nel 1509 Enrico VIII, figlio di Enrico VII, salì al trono d’Inghilterra. Il giovane re era benvisto
dagli scolari umanisti in quanto possedeva tutte le caratteristiche necessarie per essere
considerato un buon principe: era un soldato, un poeta, un musicista e bravo a cavallo.
Nel 1517, quando Lutero pubblicò le sue tesi, Enrico VIII non esitò a schierarsi in difesa
del cattolicesimo tanto che venne proclamato difensore della fede dal Papa.
Tuttavia le sue relazioni con Roma divennero molto tese per due ragioni fondamentali:
• A causa della sua volontà di esercitare un controllo assoluto il clero inglese ed
impossessarsi dei beni della Chiesa;
• Per la sua spregiudicata politica matrimoniale.

Il sovrano trovò l'occasione di realizzare le proprie aspirazioni quando il Papa Clemente


VII respinse la sua richiesta di divorzio. Nel 1509, Enrico VIII aveva sposato Caterina
d'Aragona, figlia del re di Spagna Ferdinando e di Isabella di Castiglia, ma nel 1527, non
avendo avuto dalla moglie eredi maschi, decise di sposare una damigella di corte, Anna
Bolena.
Enrico VIII decise quindi di separare la chiesa inglese da quella di Roma e di fondarne una
di carattere nazionale.
• Nel 1534 Enrico VIII indusse il Parlamento ad approvare l'Atto di Supremazia, in base
al quale il re fu proclamato capo supremo della chiesa d'Inghilterra e sciolto da ogni
vincolo di obbedienza verso il pontefice, considerato semplicemente “vescovo di Roma”
e non più capo di tutta la cristianità. Il re soppresse tutti i monasteri e conventi,
incamerandone i beni, trasformò vescovi in funzionari di nomina reggia e rese
obbligatoria l'uso della lingua inglese nelle pratiche di culto (al posto del latino).

La decisione di Enrico VIII incontrò alcuni opponenti tra cui Thomas More, filosofo e
umanista (autore di Utopia) il quale fu ministro grande amico del re ma disapprovò la sua
politica matrimoniale e rifiutò di seguirlo nella sua politica religiosa—> venne imprigionato
e condannato a morte nel 1535.
Altre vittime furono Henry Howard, conte di Surrey, e due delle 6 mogli del re: Anna
Bolena e Catherine Howard, le quali vennero accusate di infedeltà e condannate a morte.

La chiesa anglicana però conservò inizialmente riti, dogmi e strutture gerarchiche della
chiesa cattolica e solamente in seguito, durante il regno del figlio di Enrico VIII, Edoardo VI
(1547-53), furono introdotte alcune modifiche di stampo protestante come l'abolizione del
celibato dei sacerdoti e la riduzione del numero dei sacramenti, contenute nel Book of
Common prayer. Questo condusse a una rivolta cattolica sotto il regno di Maria I
(1553-58), figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona, la quale era una fervente cattolica e
promosse una persecuzione dei protestanti—> Bloody Mary.

Quando Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, salì al trono (1558-1603) cerca di
rafforzare l'anglicanesimo e nel 1562 diede alla chiesa anglicana una nuova struttura
gerarchica:
• al vertice era posto l'arcivescovo di Canterbury;
• il sovrano assumeva la posizione di protettore della Chiesa.
Elisabetta I cerco di guidare la chiesa d'Inghilterra tra due poli: quello dei cattolici e quello
dei calvinisti, chiamati puritani in quanto sostenitori di una chiesa più semplice e pura
(anche se le persecuzioni non terminarono).
Questo compromesso assicurò all'Inghilterra un periodo di pace, aumentando il suo
benessere e il potere commerciale—> inizio della Golden Age.

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