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L’illuminismo

frutto di:
EMPIRISMO: SENSI= CONOSCENZA E NON IDEE INNATE
+
RAZIONALISMO: FIDUCIA NELLA RAGIONE= conoscenza /dedurre
dall’esperienza
criterio di verità nel soggetto, per cui l’uomo è autosufficiente; FIDUCIA
NELLA NATURA UMANA.
I caratteri:
1. FIDUCIA NELLA RAGIONE
2. NELLA NATURA UMANA l’uomo è buono e non ha bisogno di
redenzione, capace di felicità e seguire ciò che è bene. La corruzione
è solo il frutto di leggi cattive.
3. DISPREZZO DEL PASSATO= tenebre. Responsabile= la Chiesa, ostilità
contro la Chiesa che ha trasformato l’uomo libero in schiavo di una
rivelazione trascendente.
4. OTTIMISMO piena fiducia nelle proprie risorse, aprendo nuove vie
in filosofia, politica, diritto, morale e religione.
La rivoluzione FRANCESE
MONARCHIA ASSOLUTA di Luigi XVI sposato con Maria Antonietta
d’Austria per l’alleanza Francia-Austria.

Ciò che ha determinato lo scoppio è la FORTE CRISI ECONOMICA a carico


soprattutto del “Terzo Stato”, alimentata dai privilegi e dagli sprechi della
nobiltà. L'Ancien Regime ritenuto responsabile di disuguaglianza e
povertà. Numerose ingiustizie.

provoca un cambio di assetto politico e religioso


una CESURA NETTA FRA ETÀ MODERNA CONTEMPORANEA.
La Francia mette mani ai DUE PILASTRI DELL’ANCIEN REGIME:
DIRITTO DIVINO DEL RE (DECAPITAZIONE DEL RE) il potere del re viene dal
popolo, non da Dio.
ELEMENTO RELIGIOSO processo di laicizzazione
=ABOLIZIONE DELLA MONARCHIA ASSOLUTA e dell’Ancien Regime e
PROCLAMAZIONE DELLA REPUBBLICA.
Non si pone primariamente come una rivoluzione antireligiosa ma ben
presto cercherà di creare una Chiesa Nazionale indipendente da Roma
con un TENTATIVO DI SCRISTIANIZZAZIONE.

LE FASI:
1. LUIGI XVI CONVOCA GLI STATI GENERALI (costituiti da
rappresentanti nobiltà, clero e “terzo stato”). Questo, per le
numerose ingiustizie, si proclama Assemblea Nazionale Costituente
in opposizione a clero e nobiltà e insorge con LA PRESA DELLA
BASTIGLIA del 14 luglio 1789 proclamando: ABOLIZIONE DEI DIRITTI
FEUDALI, DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL
CITTADINO, PROVVEDIMENTI ANTI-ECCLESIASTICI (incameramento
dei beni, soppressione ordini), COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO
(ELEZIONE POPOLARE, NUMERO RIDOTTO DI DIOCESI, STIPENDIO
STATALE, OBBLIGO DI RESIDENZA, si imponeva di giurare fedeltà alla
Costituzione. I ribelli verranno perseguitati. Pio VI nel 1791
condannò la Costituzione). Il Re viene obbligato a lasciare Versailles
e a recarsi a Parigi.
2. Prese il posto l'ASSEMBLEA LEGISLATIVA (1791) nel momento in cui
il Re tenta di scappare verso l’Austria-Prussia, intenzionati a
reprimere la Rivoluzione; il governo rivoluzionario dichiarò guerra. È
introdotta la Marsigliese. NUOVA COSTITUZIONE REPUBBLICANA.
Espulsione dei refrattari. Uccisione dei “sospetti”, tra cui 300
sacerdoti. Per cui si passa dalla Chiesa Nazionale alla lotta contro la
religione. Il Re viene arrestato, processato e condannato a morte, e
per la prima volta in Europa si ha una REPUBBLICA.
3. Con la morte del Re PERIODO DI TERRORE sotto ROBESPIERRE a
capo della Convenzione Nazionale (1792). Persecuzione ed
esecuzione dei nemici della Rivoluzione (tra cui Maria Antonietta),
anche contro preti e religiose, procedendo sempre più verso la
scristianizzazione: si introdussero culti della Dea Ragione. Molti
preti furono indotti a sposarsi causando l’indebolimento dell’istituto
parrocchiale. La Repubblica non intendeva professare alcuna
religione.
4. Dopo l’esecuzione di Robespierre si mitigò il terrore. Con il
Direttorio (1795) a capo della Francia, si acuì nuovamente.
5. NAPOLEONE BONAPARTE= politico e generale, giacobino (guidati da
Robespierre). 1796 invade le Romagne e arresta Pio VI obbligando
ad un armistizio; il Direttorio obbliga ad esortare i cattolici francesi a
sottomettersi alla Repubblica. IL COLPO DI STATO 1797 l’esercito
occupa Roma e fonda la REPUBBLICA ROMANA. Fine del potere
temporale del pontefice costringendolo ormai anziano a lasciare
Roma. Dal conclave fu eletto papa BARNABA CHIARAMONTI (PIO
VII). 9/11/1799 Napoleone prende le redini della Francia e sconfigge
l’Austria, ristabilendo il dominio in Italia e fondando un’UNICA
REPUBBLICA ITALIANA. Per Napoleone la guerra contro la Chiesa era
sterile PROPOSE UNA CONCILIAZIONE sperando di guadagnarsi la
popolazione cattolica. Per Pio VII questo poteva rendere di nuovo
libera la Chiesa in Francia. Le trattative a Parigi grazie al Segretario di
Stato della Santa Sede ERCOLE CONSALVI. L’accordo che durò fino al
1905 prevedeva:
 RISTABILIMENTO DEL CULTO
 RICONOSCIMENTO CATTOLICESIMO RELIGIONE DELLA
MAGGIORANZA FRANCESE
 DIMISSIONI DEI VESCOVI (nomina a Napoleone)
 RINUNCIA AI BENI INCAMERATI DALLA FRANCIA.
Negli anni seguenti continuano le concessioni di Pio VII. Napoleone
1804 INCORONATO IMPERATORE a Notre-Dame ma si irrigidisce.
1806 dopo che ERCOLE CONSALVI lascia il ruolo, le truppe francesi e
Napoleone annettono lo Stato Pontificio alla Francia. Pio VII emanò
una bolla di scomunica; poi arrestato e cacciato. 1813 NUOVO
CONCORDATO che lo sottomette all’Imperatore. Pio VII però si
ravvede e cessa l’accordo. Nel frattempo Napoleone è condotto in
esilio così il 24 maggio il papa è libero di ritornare a Roma. Così
finisce l’età napoleonica.
L’800
Inizio 1814
matura sempre più la secolarizzazione
LA RELIGIONE NON È PIÙ IL CONTESTO CULTURALE DELL’UOMO
EUROPEO:
 ANTICLERICALISMO
 LA CHIESA SI IRRIGIDISCE:
 L’UOMO COME SUDDITO DELLA CHIESA
 RIFIUTO DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA
NASCE LA DEMOCRAZIA
E IL VOTO in Francia nel 1848 (non universale fino al 1945 in Italia alle
donne). Introduce la LIBERTÀ DI PENSIERO, l’auto-determinazione e la
scelta del proprio rappresentante politico. Si comincia a parlare della
libertà di coscienza nei valori e soprattutto nel matrimonio con
l’introduzione del divorzio a cui la Chiesa si oppone e si irrigidisce di
continuo su ogni questione. La Chiesa quindi difende non la dignità
dell’uomo ma i diritti di Dio.
L’800 è il secolo dei popoli e delle Rivoluzioni politiche e sociali, vedi
Marx. Si affacciano anche nuovi modelli di preti come san Giovanni Bosco.
CLERO E CATTOLICI NELL’800
L’avvio della Restaurazione dopo il Congresso di Vienna (1814-1815)
rallentò il processo di SCRISTIANIZZAZIONE ma non lo bloccò, infatti:
PERMANE SECOLARIZZAZIONE distanze dal religioso
 LAICIZZAZIONE DI STRUTTURE prima appartenenti solo alla Chiesa
come anagrafi, cimiteri, matrimoni, scuole.
 CIÒ CHE È PECCATO NON È REATO prima di essere una persona di
fede o meno si è prima di tutto cittadini.
 DIRITTO DI LIBERTÀ RELIGIOSA
NASCE LA DEMOCRAZIA
Ristabilisce un concordato tra Stato e Chiesa. Ormai però quella mentalità
rivoluzionaria spingerà sempre più verso una nuova società.
DIVERSE LINEE DI PENSIERO CATTOLICO
 NOSTALGICI ritengono che la soluzione alla Rivoluzione Francese sia
ritornare all’Ancien Regime/STATO CONFESSIONALE riconoscendo
comunque quei diritti che vengono dalla Rivoluzione Francese,
prendendo le distanze dalla Restaurazione perché non ha ridato alla
Chiesa i privilegi e i diritti.
 INTRANSIGENTI ritenevano che la Rivoluzione Francese non fosse
frutto della libertà politica ma religiosa originata dal
protestantesimo. Spingevano per il ritorno a ciò che era prima di
Lutero, la figura del Papa come massima autorità religiosa e politica
come nel Medioevo.
 LIBERALI TRANSIGENTI la loro posizione è favorita dalla salita al
trono di Filippo d’Orleans. ROSMINI e LAMENNAIS che ritengono che
LA LIBERTÀ introdotta dalla Rivoluzione Francese NON SIA UN MALE
MA UN VALORE della Chiesa Cattolica e dei Vangeli. La Chiesa deve
quindi ricollocarsi nella società. SONO IN ACCORDO ALLA
SEPARAZIONE TRA CHIESA E STATO riguardo attività che le sono
proprie come la nomina dei vescovi. Rosmini identifica le 5 PIAGHE
DELLA CHIESA:
1. ASSENTE PARTECIPAZIONE LAICALE
2. INSUFFICIENTE FORMAZIONE DEI PRETI
3. CARENTE COLLEGIALITÀ EPISCOPALE
4. INTERVENTO POLITICO NELLA NOMINA DEI VESCOVI
5. ATTACCAMENTO A BENI MATERIALI
CARATTERI
I PAPI SCRIVONO LE ENCICLICHE E SPIEGANO LA FEDE in uno stato laico in
cui la fede non è più imposta dall’alto: è lei che deve proporsi bella;
I VESCOVI SONO INTERLOCUTORI DEI SOVRANI E SCRIVONO LETTERE
PASTORALI;
RINASCONO LE PARROCCHIE;
MAGGIORE FORMAZIONE NEI SEMINARI;
RUOLO PIÙ ATTIVO DEI LAICI (L’AZIONE CATTOLICA);
RUOLO ATTIVO anche della DONNA (suore);
FORTE ONDATA DI MISSIONI POPOLARI;
FORTE SCONTRO CON LA CULTURA E LA SOCIETÀ ed è per questo che nel
1861 nasce l’Osservatore Romano;
CAMBIA IL MODELLO DI SANTITÀ cioè il prete non è più il funzionario del
sacro ma è orientato alla società con attenzione a tutti i suoi problemi;
ROTTURA BINOMIO SANTITÀ - IMPEGNO PERSONALE, nato con il
protestantesimo per opera di Teresina di Lisieux;
ALFABETIZZAZIONE DEL POPOLO e DIFFUSIONE DEI CATECHISMI
DEVOZIONE MARIANA
I PONTEFICI
Con la fine dell’età napoleonica
il papato è chiamato a riprendere il governo della Chiesa e dello Stato
Pontificio
Pio VII, ritornato a Roma, pone di nuovo CONSALVI come Segretario di
Stato (1814-1823) a cui si deve:
L’AVER SALVATO I TERRITORI PONTIFICI AL CONGRESSO DI VIENNA laddove
il cardinale Della Genga li stava perdendo
AMMINISTRAZIONE ATTENTA
HA DATO IL VIA ALL’ETÀ DEI CONCORDATI La Chiesa giunge ad accordi con
i governi liberali, accettando una società secolare e laica e riconoscendo
legittimità giuridica agli stati laici, seppure IN VIA TEMPORANEA e in
cambio di alcuni vantaggi.
FA LEVA SUL CONSENSO POPOLARE
Morto Pio VII
1823 conclave che vede l’opposizione tra ZELANTI-INTRANSIGENTI e
LIBERALI-MODERATI. Non ci sono cardinali che dimostrino di avere delle
doti spiccate; si distinguono solo ERCOLE CONSALVI e GIACOMO
ANTONELLI, due grandi segretari di stato.
> intransigenti per cui viene fatto papa DELLA GENGA, nome di Leone XII
(1823-1829) che rimuove Consalvi ponendo prima un cardinale anziano
poi il giovane BERLETTI.
Si devono:
ENCICLICHE PROGRAMMATICHE
CONVOCA UN GIUBILEO 1825, per presentare Roma come città sacra
dopo essere stata profanata da Napoleone, in modo che gli uomini
possano di nuovo sottomettersi. Con il Giubileo il papa interrompe ogni
tipo di nuova attività culturale moderna, limita la libertà di stampa e
ritorna ad una cultura passata.
Morto Leone XII
succede breve periodo Pio VIII
che propone comunque l’opposizione Chiesa-mondo moderno,
riconoscendo però le libertà moderne a Francia e Belgio.
Conclave che vede l’opposizione tra ZELANTI-INTRANSIGENTI e LIBERALI-
MODERATI. > intransigenti per cui viene fatto papa il monaco CAPPELLARI
con il nome GREGORIO XVI, che cercherà di restaurare la supremazia
della Chiesa. Nel 1799, prima di diventare Papa, pubblica Il trionfo della
Santa Sede e della Chiesa contro gli assalti dei novatori, in cui:
 RIVENDICA IL CARATTERE MONARCHICO DEL PAPATO
 RIBADISCE L’INFALLIBILITÀ E SUPREMAZIA POLITICA DEL PAPA
 CONVINZIONE DELLA VITTORIA DELLA CHIESA DI FRONTE ALLA
RIVOLUZIONE
Eletto papa cerca di mettere in atto questi punti ma le potenze europee
cercano di opporsi.
Il papa è molto restio per cui scoppiano rivolte e tensioni all’interno dello
Stato Pontificio in cui si fanno strada DUE CORRENTI:
MAZZINIANA volta alla costruzione di una Repubblica Democratica
attraverso una rivoluzione popolare.
NEO-GUELFA che propone l’unificazione in una Confederazione di Stati
con a capo il papa.
1832 subito dopo l’incontro con Lamennais e due collaboratori che
chiedevano approvazioni di libertà in Francia, il papa pubblica l’Enciclica
MIRARI VOS, manifesto della mentalità ecclesiastica del tempo in cui:
AFFRONTA DIVERSI PROBLEMI POLITICI
RESPINGE COME NON ACCETTABILE LA LIBERTÀ DI COSCIENZA, DI
PENSIERO E DI STAMPA
RIPROPONE ALLEANZA CHIESA-STATO
NON AMMETTE ALCUNA RIFORMA DELLA CHIESA
RISTABILISCE INDISSOLUBILITÀ MATRIMONIO E CELIBATO SACERDOTALE
L’intento di Gregorio XVI è di tutelare esclusivamente i suoi interessi
temporali, rifiutando ogni tipo di proposta liberale e condannandole
nell’enciclica Singulari Nos. Proprio per questo nel 1844 Rosmini scrive Le
5 piaghe della Santa Chiesa.
1846 conclave eletto papa Giovanni Mastai Ferretti con il nome di PIO IX;
diventato prete entra nella diplomazia in Cile, il che gli consente di avere
una visione mondiale dei problemi della Chiesa. Viene eletto vescovo di
Spoleto, poi di Imola, poi cardinale; pur censurando le istanze
rivoluzionarie, è aperto alle tesi riformatrici di D’Azeglio e dei moderati.
Diventato papa scrive la QUI PLURIBUS in cui condanna razionalismo e
liberalismo, procedendo con riforme politiche:
 AMNISTIA PER REATI POLITICI
 ISTITUISCE LA CONSULTA DI STATO per la revisione delle leggi della
Santa Sede
 NOMINA LAICI MINISTRI DEL GOVERNO PONTIFICIO
 ISTITUISCE IL MUNICIPIO DEL COMUNE DI ROMA
 INTRODUCE UNA MODERATA LIBERTÀ DI STAMPA
 TRATTATIVA DIPLOMATICA PER UNA LEGA DOGANALE ITALICA
Divenne altissimo il gradimento popolare; in Italia:
LE MINORANZE RELIGIOSE auspicavano ad una libertà di culto.
LA BORGHESIA auspicava a cambiamenti nella società.
GLI ASPIRANTI ALL’UNITÀ D’ITALIA si sentivano legittimati.
La politica riformatrice del papa era però spinta dai liberali
soprattutto per smorzare gli intransigenti che respingono ogni novità e
mettono in atto congiure nei confronti del pontefice.
Alle sue spalle c’era però chi tramava, un genio della politica, Giuseppe
Mazzini, che aspettava il crollo della sua popolarità.
Nel marzo del 1848, a causa dei moti rivoluzionari, Pio IX concede una
Costituzione per lo Stato Pontificio. I rivoluzionari leggono in questi atti
l’appoggio del papa
così scoppia la PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA contro l’Austria.
A Roma c’è Massimo D’Azeglio che emana un proclama in cui si dice che
il papa comanda alle truppe pontificie l’attacco alle truppe austriache.
Il papa sceglie il conservatore GIACOMO ANTONELLI come Segretario di
Stato in modo da garantire un equilibrio interno.
Il progetto del papa è quello di promuovere una lega che difenda e liberi
gli Stati Italiani dalla presenza Austriaca, per cui non si trova in accordo
con gli stessi capi di stato che invece cercano un conflitto militare. Sceglie
di prendere le distanze da questo conflitto contro uno stato cattolico
come l’Austria, ma viene additato come traditore.
Il Papa allora nomina PELLEGRINO ROSSI, progressista e liberale, come
capo del governo, contrario anche lui al conflitto, in modo da RISTABILIRE
L’ORDINE. Nell’ottobre presenta al papa il progetto di riforma dello Stato
Pontificio, e questo convoca le camere per avere la fiducia.
I patrioti radicali decisero di attentare il capo del governo uccidendolo
sulle scale del palazzo della Cancelleria, sede del Parlamento, chiedendo
la dichiarazione di guerra all’Austria. Pio IX decide dopo pochi giorni di
fuggire da Roma e recarsi in esilio a Gaeta sotto la protezione del Re di
Napoli, Ferdinando II.
In quei due anni a Roma si costituì la Repubblica Romana guidata da
Mazzini, ma nel 1850, grazie alle truppe francesi si ristabilì lo status quo
dello Stato Pontificio con il ritorno del Papa. La reazione di Pio IX fu forte,
si dimostrò infatti contrario alla cessione del potere politico, in quanto
l’attentato a Rossi non era un progetto politico ma aveva uno scopo
ideologico e religioso, per cui:
SCOMUNICÒ TUTTI I FAUTORI
PROIBÌ LE OPERE DI CARATTERE LIBERALE
TORNA ALLA CONTRAPPOSIZIONE TRA CHIESA E STATO
Nell’800 quindi non si riesce ancora a capire la differenza tra Papa e
Sovrano Pontefice, a distinguere religione e politica; tutto qui è il dramma.
PIO IX/ SECONDA METÀ DELL’800
Dopo essere ritornato da Gaeta, si adattò alle circostanze pur rimanendo
fedele alla sua mentalità. In questo periodo numerosi attacchi
complottistici, massonici e satanici contro la Chiesa
che SENTE DI ESSERE ASSEDIATA per cui denuncia gli errori moderni e
rifiuta di riconoscere l’ipotesi di un suo errore.
Il quadro della situazione si divide in:
 TRANSIGENTI CATTOLICI/ E ANTICLERICALI ritengono che il
processo in atto ha solo una finalità politica per garantire all’Italia
un nuovo aspetto istituzionale (Cavour e sacerdoti).
 INTRANSIGENTI CATTOLICI/ E ANTICLERICALI ritenevano che il
motivo dello scontro fosse di tipo ideologico e dottrinale per cui
non ci sia compatibilità.
In questo quadro, si fanno spazio DUE IDEE riguardo questo periodo:
 SECOLARIZZAZIONE, adoperata dai TRANSIGENTI, cioè restituzione
all’ambito civile di ciò che non appartiene al religioso.
 SECOLARISMO proprio degli INTRANSIGENTI di entrambi le parti
cioè espellere o meno totalmente il religioso dalla società, non
riconoscere altre realtà se non quella dell’immanenza cioè il secolo,
il mondo sia l’unica realtà possibile, e ogni visione soprannaturale e
metafisica sia falsa e fuorviante.
I Gesuiti fondano la Civiltà Cattolica in risposta a questi eventi, promotrice
non di una civiltà laica o cristiana ma cattolica.
La Santa Sede sceglie di enunciare la sua posizione non sulla base di
iniziative politiche ma sposta la questione sul piano dottrinale.
Ma Pio IX non lascerà passare inosservato l’accaduto, per cui elaborerà il
progetto di CONDANNARE CON UN SOLO DOCUMENTO TUTTI GLI ERRORI
MODERNI basi di un consapevole attacco alla Chiesa Cattolica, attraverso:
 PROMULGAZIONE DOGMA IMMACOLATA CONCEZIONE 1854
 PUBBLICAZIONE DEL SILLABO DEGLI ERRORI MODERNI 1864
 CELEBRAZIONE DEL VATICANO I 1870
IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
In esilio Pio IX è influenzato dalla devozione all’Immacolata già presente
nei secoli passati per chiedere la sconfitta dei liberali. Il pontefice allora
pensa possa essere una buona strada. Nel ’48 dà avvio ai lavori. Rientrato
dall’esilio darà una spinta ulteriore.
Il dogma allora non ha come obiettivo quello di smentire una posizione
eretica ma la VOLONTÀ DI PRENDERE POSIZIONE DI FRONTE
ALL’ATTEGGIAMENTO FILOSOFICO E LIBERALE.
Il pontificato si interroga sul ruolo della ragione: nasce la RIFLESSIONE SUL
RAPPORTO TRA FEDE E RAGIONE.
Il Dogma afferma TRE QUESTIONI:
1. SPOSTA SU UN PIANO DOTTRINALE UNA QUESTIONE POLITICA
cioè diventava una lettura di tipo dottrinale di una difficoltà politica,
a seguito della precedente perdita di potere del papa con la
Repubblica Romana napoleonica. Ritiene che la fine del potere
temporale non sia una normale evoluzione politica ma un frutto
ideologico.
2. LA SANTA SEDE SI ALLONTANA DA OGNI TIPO DI DIALOGO CON
GLI OPPOSITORI POLITICI, da Mazzini a Vittorio Emanuele II, visto il
problema politico in questione di garantire o meno la presenza dello
Stato Pontificio sul territorio italiano che si sta unendo.
3. TUTTI HANNO BISOGNO DELLA CONDIZIONE SALVIFICA DELLA
CHIESA solo una donna era preservata dal peccato originale Maria
mentre tutti gli uomini non sono in grado di autodeterminarsi. In
questo modo il tentativo della rivoluzione francese di costruire una
civiltà non cristiana era destinato a fallire.
8 dicembre 1854 promulga il dogma con la bolla INEFFABILIS DEUS, da cui
emerge l’idea di questo culto come via per contrastare gli errori della
modernità.
Lo Stato a cui era più legato, il Piemonte dei Savoia, iniziò a portare avanti
un progetto anticlericale. Nel novembre Cavour propone un disegno di
legge insieme a Rattazzi:
SOPPRESSIONE DEGLI ORDINI RELIGIOSI CONTEMPLATIVI tranne quelli
dediti alla carità, in quanto contro l’etica del lavoro.
INCAMERAMENTO E VENDITA BENI costituendo uno stipendio mensile
per i sacerdoti poveri piemontesi.
La legge ebbe l’approvazione della camera; Vittorio Emanuele II cercò di
respingerla. Si oppose anche Giovanni Bosco che scrisse due lettere al re
comunicando di aver avuto un sogno che gli annunciava quattro funerali
nella sua famiglia se il re non avesse impedito la promulgazione; di fatto la
legge andò avanti e nel giro di un mese, il re perse madre, moglie, figlio e
cugina.
NEL MAGGIO DEL ’55 VIENE APPROVATA LA LEGGE: 34 ordini furono
soppressi, per un totale di 331 monasteri incamerati. Pio IX scomunicò re
e parlamentari.
PERIODO DELLA RIVOLUZIONE ITALIANA, cioè il sollevamento dei regni
italiani contro i sovrani austriaci per l’unificazione del paese sotto un solo
sovrano. Anche lo Stato Pontificio fu coinvolto da questi moti, tanto che
perse molti territori mantenendo il governo solo del Lazio.
La svolta si ha con la SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA DEL 1859 con
la SPEDIZIONE DEI 1000 del 1860, così il 17 marzo del 1861, a camere
riunite VITTORIO EMANUELE II FU PROCLAMATO RE D’ITALIA, E NACQUE
IL REGNO DI ITALIA.
Pio IX condannò l’unificazione come un attacco alla Chiesa.
Il Regno dichiarò che avrebbe portato avanti una politica detta
SEPARATISMO, cioè:
 LO STATO NON AVREBBE PERCEPITO LE NORME ETICHE CATTOLICHE
bensì i principi della ragione
 LO STATO GARANTIVA ALLA CHIESA MASSIMA LIBERTÀ DI MANOVRA
ALL’INTERNO DI TUTTO CIÒ CHE LE È PROPRIO, come non interferire
nella nomina dei vescovi
«LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO»
Il Regno però non rispettò del tutto questa politica infatti intervenne per
impedire un riposizionamento della Chiesa e applicando a tutta la
penisola le leggi Rattazzi, intromettendosi nella politica ecclesiastica.
Pio IX ancora scomunicò i fautori. Il conflitto si fa sempre più aspro anche
a causa di interventi militari per privare la Chiesa del Lazio.
Dopo il 1861 LA SANTA SEDE SPINTA DA ALCUNI INTRANSIGENTI del
Piemonte, promuove alcuni episodi di delegittimazione dello stato. Il più
grave di tutti è IL “NON EXPEDIT” cioè “NON CONVIENE VOTARE”, “né
eletti né elettori”, invitando a non partecipare alle elezioni.
LA QUESTIONE ROMANA
Spostamento della capitale prima a Torino, poi a Firenze infine a Roma: LA
SANTA SEDE DOVRÀ LASCIARE LA SOVRANITÀ POLITICA DELLO STATO
PONTIFICIO PERFINO SULLA CAPITALE.
Roma capitale politica o lasciarla capitale religiosa universale? Roma
diventa non più il simbolo di un traguardo politico ma l’approdo di un
processo ideologico: ROMA DEVE ESSERE LAICIZZATA PER LAICIZZARE
ITALIA ED EUROPA.
Secondo Pio IX DEVE MANTENERE ENTRAMBE LE VOCAZIONI, POLITICA E
RELIGIOSA. Roma deve rimanere soprattutto la città del papa e della Santa
Sede.
Negli anni ’60 la Santa Sede si ferma sui problemi di tipo dottrinale e non
politico:
FEDE E RAGIONE
SOCIETÀ DA PROMUOVERE A PARTIRE DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE
LAICA O CONFESSIONALE?
IL SILLABO
Pio IX voleva CONDANNARE GLI ERRORI DEL MONDO MODERNO che già
faceva in parte con il dogma stesso. Accantona però questo progetto che
viene ripreso nel 1862.
In quell’anno presenta a tutti i vescovi d’Italia la bozza ma un terzo lo
boccia. Questa viene riesaminata da BILIO che stende una nuova bozza;
viene ancora rigettata, la successiva invece incontra il gradimento.
Viene emanato l’8 dicembre del 1864 con il nome di “Elenco degli errori
della cultura moderna”. Si tratta di 80 proposizioni che affermano principi
della cultura moderna inconciliabili con la dottrina cattolica.
Implicitamente che la Chiesa è l’unica possibilità di salvezza per la società
civile. Quindi un RIFIUTO DEL MONDO MODERNO ma sul piano pratico
lascia i cattolici liberi di partecipare alla vita pubblica liberale e di
esprimerne le convinzioni.
IL VATICANO I
1867 istituisce una Congregazione di vescovi e cardinali con il compito di
preparare il Concilio MEDIANTE CINQUE COMMISSIONI di teologi.
Pio IX volle un REGOLAMENTO secondo cui SOLO AL PAPA SPETTAVA
PROPORRE I TEMI. In realtà poi a causa dei malumori concesse comunque
libertà ai padri conciliari.
Tra i 70 documenti preparatori va ricordato quello sul RAPPORTO TRA
FEDE E RAGIONE. La prima bozza di Franzelin era ineccepibile ma chiusa al
mondo moderno per cui fu rifiutata dai padri. Il documento fu rivisto e
approvato il 24 aprile 1870 con il nome di DEI FILIUS ripreso poi dal
Vaticano II con la Dei Verbum.
PICCOLO E LINGUAGGIO SEMPLICE
CONTENUTO BEN ORGANIZZATO
NON È UN DOCUMENTO DI CONDANNA
TRE QUESTIONI:
1. ALCUNE VERITÀ RELIGIOSE POSSONO ESSERE RAGGIUNTE
CON CERTEZZA DALLA RAGIONE UMANA
2. FEDE-RAGIONE, FEDE-SCIENZA SONO E DEVONO ESSERE TRA
LORO CONCILIABILI
3. ESPOSIZIONE SULLA NATURA DELLA FEDE E DELLA
RIVELAZIONE
Il 2° tema è L’INFALLIBILITÀ DEL PAPA.
Affrontato nel DE ECCLESIA che vedrà la sua stesura dopo 10 mesi. Visti i
tempi lunghi, la maggioranza decide di scorporare questo tema in un
documento PASTOR AETERNUS che trattava:
1) ISTITUZIONE DIVINA E NATURA DEL PRIMATO
2) TRASMISSIONE DA PIETRO AI PONTEFICI
3) INFALLIBILITÀ
I. IN COSA? D'ACCORDO SOLO FEDE e MORALE. Ancora oggi non
concordi.
II. QUANDO? discussione più accesa. Diversi vescovi ritenevano
fosse sempre ma si portò l’esempio di Onorio I che aveva affermato
una tesi eretica. Si arrivò quindi alla conclusione che NON È SEMPRE,
ma QUANDO PARLA EX CATHEDRA COME PASTORE DELLA CHIESA
UNIVERSALE, cioè quando lo dichiara esplicitamente anche se non è
ancora chiaro quando parla ex cathedra o meno.
DUE POSIZIONI:
INFALLIBILISTI (MAGGIORANZA) A FAVORE DELL’INFALLIBILITÀ.
ANTI-INFALLIBILISTI (MINORANZA) CHE SI OPPONEVA.
Pur essendo molti a favore la maggior parte riteneva che non fosse
opportuno affrontare questo problema per non creare ulteriori
spaccature con le forze politiche.
Alcuni padri chiesero al papa di non firmare il documento ma
l’approvazione arrivò lo stesso il 18 luglio 1870 assumendo un rilievo
importante riguardo la presenza della Chiesa nella società. Era ancora una
volta una risposta a quella rivendicazione di indipendenza dell’uomo
moderno, ricordando che il Cristianesimo consiste nella subordinazione
all’autorità.
IL POTERE DEL PAPA DIVENNE PIÙ VASTO ma allo stesso tempo si isolò dal
contesto sociale e politico.
NASCE UNA DEVOZIONE NEI CONFRONTI DEL PAPA, visto come vittima
della Rivoluzione Italiana, sfociando anche nella papolatria.
L’INFALLIBILITÀ È ASSORBITA SOLO NEL 1917 CON IL PRIMO CODICE DI
DIRITTO CANONICO.
LA BRECCIA DI PORTA PIA
Il giorno dopo l’approvazione del documento scoppia la guerra franco-
prussiana. La maggior parte dei vescovi che erano a Roma ritornano
immediatamente nelle loro diocesi, così che il Concilio non viene più
ripreso.
Il governo italiano tenta di conquistare Roma. Pio IX è deciso a non
arrendersi e ad agire militarmente. Ciò non varrà a nulla perché il 20
settembre 1870, attraverso un bombardamento di Porta Pia, un reparto di
bersaglieri conquista Roma PONENDO FINE AL POTERE TEMPORALE DEL
PAPA.
Il papa così si ritrova chiuso in Vaticano e con l’enciclica Respicientes
scomunica i fautori dell’occupazione. Il governo però risponde con la
LEGGE DELLE GUARENTIGIE:
INVIOLABILITÀ DEL PONTEFICE
LIBERO ESERCIZIO DELLA SUA FUNZIONE
RAPPORTO TRA STATO E CHIESA
Pio IX rimane comunque contrario perché il governo, tra tutte le garanzie,
non assicura quella più importante cioè la sovranità territoriale.
Il papa chiede aiuto ai principi d’Europa ma questi scelgono di non
intervenire sia perché ritengono la Chiesa non capace di amministrare lo
Stato pontificio sia perché contrari alla questione dell’infallibilità e del
supremo potere. In Germania un gruppo di professori rifiuta le decisioni
del Vaticano I in merito all’infallibilità, andando a creare una Chiesa
vetero-cattolica. Lo stesso Bismarck, capo del governo
RIFIUTA LA RICHIESTA DELLA SANTA SEDE DI SOSTITUIRE QUEI
PROFESSORI
SOSTIENE CHE IL CONCILIO IMPONE UNA CONCEZIONE TEOCRATICA
CONTRO GLI INTERESSI NAZIONALI
Infatti avvierà una politica di repressione nei confronti delle chiese locali
che si attenuerà solo con un concordato con Leone XIII.
I due protagonisti della scena politica italiana, cioè Pio IX e Vittorio
Emanuele II, muoiono nel giro di pochi giorni tra gennaio e febbraio del
1878. Tutti i problemi di quel tempo furono così “risolti”.
LEONE XIII (VINCENZO GIOACCHINO PECCI)
Eletto nel 1878 a 68 anni, si pensava non sarebbe rimasto a lungo a
motivo della sua salute non molto robusta, invece vi rimane per 25 anni.
Nobile di Perugia, studiò a Roma divenendo nunzio in Belgio. Divenne
arcivescovo di Perugia assumendo una posizione intransigente che dopo
la presa di Roma divenne più transigente. Era contrario a ciò che era
accaduto ma si rese conto che non si poteva solo adottare la linea della
condanna ma ci voleva anche uno spirito di adattamento e una
conciliazione.
RIFORMA DELLA CURIA ROMANA con la fine del potere temporale tanti
uffici della Santa Sede deputati al governo politico vengono meno, per cui
cerca di riformare l’assetto della Curia Romana. La cosa è impraticabile a
causa di numerose resistenze e quindi desiste. Tuttavia mette mano a TRE
QUESTIONI che gli permettono di migliorare il funzionamento della Curia
Romana:
 RIVEDE LA CONGREGAZIONE DELL’INDICE DEI LIBRI PROIBITI che
elencava tutti i testi condannati. Fa rivedere questo libro e lo fa
alleggerire disponendo misure meno gravi. La produzione dei libri è
ormai vasta quindi non è più possibile per quei pochi sacerdoti della
congregazione, l’unica possibilità è farsi coadiuvare dai vescovi
diocesani. La Chiesa non riuscì più a condannare libri di laici
pertanto PERDE TERRENO SUL MONDO CULTURALE SEMPRE PIÙ
LAICO. La Congregazione si occuperà solo dei libri dei sacerdoti.
 CREA COMMISSIONI COMPOSTE DA COLLABORATORI DI FIDUCIA ai
quali indica le linee da seguire per il governo della Chiesa, anziché gli
organi istituzionali già esistenti.
 AFFIDA IL GOVERNO DELLA SEGRETERIA DI STATO A MARIANO
RAMPOLLA DEL TINDARO
NUOVO RAPPORTO DEI CATTOLICI CON LA SOCIETÀ MODERNA con la
INSCRUTABILI DEI CONSILIO, pur non mettendo in discussione la linea
intransigente (=la modernità deve essere respinta e la Chiesa deve
recuperare tutti i privilegi che le sono stati negati e quel ruolo di guida e
maestra. Non si accetta nessuna forma di società se non quella disegnata
dalla Chiesa cattolica: no alla società che si fonda sui diritti del cittadino
nati dalla Rivoluzione Francese) cerca di modularla in modo che possa
diventare attraente per i cattolici contemporanei, infatti concede di
ASSUMERE TUTTI GLI STRUMENTI E LE PRATICHE DEL MONDO
MODERNO al fine di ricondurlo sotto la guida della Chiesa. La linea di
fondo però era sempre la stessa:
 SOTTOLINEA GLI ERRORI DELLA MODERNITÀ CONTRO LA CHIESA
CATTOLICA
 RIVENDICA IL PRINCIPATO DELLO STATO PONTIFICIO inoltre
condanna ancora l’unificazione vista come un disegno diabolico per
distruggere la Chiesa.
 RECUPERA L’IDEA DI CHIESA COME SALVEZZA DELLA SOCIETÀ.
C’è quindi un braccio di ferro culturale, sociale e politico. La Chiesa si
trova ad affrontare anche il fenomeno del COMUNISMO.
LA MODERNIZZAZIONE POLITICA
In EUROPA l’uomo comincia a fare politica. Il pontefice è dell’idea che la
linea politica migliore per i cattolici sia quella dei partiti invitati a farsi
portatori delle istanze e dei bisogni della Chiesa cattolica, sfruttando le
nuove libertà di riunione e associazione insinuandosi come un cavallo di
Troia. Leone XIII pensa sia lo strumento per riottenere il governo della
società, non potendo più fare affidamento sui prìncipi che in ambito
morale sono in accordo con la Chiesa ma non sempre in ambito politico,
infatti in alcuni stati si oppongono alle direttive della Santa Sede.
IN ITALIA NON LO PERMETTE in quanto rifiuta di riconoscere la legittimità
al Regno di Italia. Ritiene quindi non superata l’usurpazione dei suoi
territori. Invita ancora i cattolici al NON EXPEDIT e, sotto pena di peccato
grave, CHIEDE DI COMPIERE UN ATTO DI OSTRUZIONISMO POLITICO nei
confronti dello Stato.
LA RICHIESTA DI NON VOTARE È UN INCULCARE UNA DISAFFEZIONE
GRAVE ALLO STATO
IL PAESE REALE NON CORRISPONDE AL PAESE LEGALE E VICEVERSA
L’unica associazione che permette è l’OPERA DEI CONGRESSI, cioè una
associazione di cattolici che cerca di difendere i diritti usurpati del papa. Il
problema di questo periodo continua ad essere IL POTERE DEL PAPA. La
proposta dell’Opera dei Congressi era di dare un piccolo potere alla Santa
Sede, solo una parte di Roma. Fu rifiutata questa proposta perché ormai
era irreversibile lo stato di occupazione di Roma.
Nel 1890 preti e laici cattolici dell’Opera aprono una corrente politica con
l’obiettivo di mettere fine al desiderio di creare una contro-società
cattolica, non realizzabile ormai, e iniziano a proporre un’altra presenza
politica che offra alla società valori che non portino avanti esigenze
politiche della Santa Sede ma quelle del Vangelo: è la DEMOCRAZIA
CRISTIANA. Si accettano le istanze della modernità in accordo alla cultura
cristiana: si abbandonano le pretese temporalistiche della Santa Sede per
dare un contributo cristiano ed evangelico all’interno dello Stato.
A capo di questa corrente c’era il sacerdote Romolo Murri, ma il papa nel
1901 la condanna e scomunica, obbligando Murri all’esilio. È la Chiesa
ancora una volta a decidere.
LA MODERNIZZAZIONE CULTURALE
1. Nel 1879 pubblica l’AETERNI PATRIS che ha avuto una ricaduta
fino alla Fides et Ratio, vedendo i suoi primi effetti 40 anni dopo.
Con l’enciclica chiedeva al mondo cattolico di prendere in mano la
filosofia e il pensiero tomistico per tutte le università e istituti
culturali per proporre una base intellettuale da cui attingere i
principi per la riformulazione di una nuova cultura cristiana, nonché
utile per il dialogo con l’esterno. Nascono istituti culturali e riviste su
Tommaso come la Divus Thomas o l’Istituto Superiore di Filosofia di
Lovano e l’Accademia Romana di San Tommaso. Con il richiamo al
pensiero tomista la Chiesa tenta di elaborare una cultura
universalmente accettata e così riavere il consenso degli uomini.
Comparvero pensatori di grande valore: ETIENNE GILSON, JACQUE
MARITAIN, CORNELIO FABRO, MONDÌN.
2. Con la lettera SAEPENUMERO CONSIDERANTES stabilì
L’APERTURA DELL’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO, secondo cui una
ricerca di storia della Chiesa non si può fare se non sulla base delle
fonti. Questo favorì la ricerca storica ma non la maturazione di
questa disciplina. Sollecita quindi una rivista di storia della Chiesa
perché elevi la disciplina all’altezza di altre; solo nel 1930 si apre alla
Gregoriana la facoltà di Storia della Chiesa. La disciplina storica viene
però guardata con sospetto fino a quando non cominciò la ricerca
sul Gesù storico.
Il limite di questa modernizzazione culturale lo si riscontra nell’ambito
dell’esegesi biblica e con il diffondersi del metodo storico-critico. In
questo senso ci si approccia ai testi biblici come a qualsiasi altro
documento trascurando tutto l’aspetto della teologia e della fede. Per
porre rimedio il papa interviene con l’enciclica Provvidentissimus Deus
con la quale invita a ricorrere ai testi originali, ad approfondire gli studi
biblici.
LA MODERNIZZAZIONE SOCIALE
Per la prima volta il papato affronta il tema del LAVORO e dei PROBLEMI
SOCIALI a partire dal lavoro minorile e dalle condizioni pessime dei
lavoratori. Il tema è già affrontato nella prima metà dell’800, dalla
letteratura inglese e italiana, dalla filosofia e dal Manifesto del partito
comunista, ma la Santa Sede è arrivata con grande ritardo nel 1891.
Fino all’800 solo la Chiesa si occupava di politiche sociali, vedi gli ospedali,
orfanotrofi, scuole, case di accoglienza e così via. Il ritardo fu dovuto al
tentativo imperterrito di salvare l’alleanza tra trono e altare e mettere a
bada quelle libertà che la modernità aveva inaugurato.
L’enciclica RERUM NOVARUM fu un grande passo in avanti ma non
superava del tutto l’impostazione paternalistica della Chiesa. In modo
particolare si contrappone alle tesi liberali e socialiste proponendo una
terza soluzione cattolica ai problemi dello sviluppo industriale:
CONDANNA IL LIBERALISMO cioè il lasciare libero il mercato perché da
solo produrrà ricchezza e l’indifferenza nei confronti degli operai che non
hanno guadagni e devono avere pazienza.
CONDANNA IL SOCIALISMO cioè la distribuzione forzata della ricchezza di
pochi a tutti e l’abolizione del diritto alla proprietà privata.
CONDANNA IL SINDACATO e chiede che SI RIFORMINO LE
CORPORAZIONI, in cui confluiscono datori e lavoratori, per tutelare gli
interessi dei lavoratori. Devono essere confessionali, guidate da un
sacerdote, perché è la Chiesa a dover dire cosa sia giusto e sbagliato.
PROPONE CHE IL DATORE DI LAVORO RICONOSCA UN GIUSTO SALARIO
PRESENTA SE STESSA COME MADRE E MAESTRA
La Chiesa non è sullo stesso piano della società ma rimane ancora guida al
di sopra. Solo nel Vaticano II si dirà che la Chiesa è madre, maestra e
compagna di viaggio (Gaudium et Spes).
PIO X
Primo non nobile o borghese
non diplomatico
vescovo di Mantova poi cardinale di Venezia
nel conclave del 1903 la maggioranza protendeva per Rampolla,
segretario di Leone XIII deciso a continuare la sua politica, però prima
dell’accettazione dell’elezione il cardinale arcivescovo di Cracovia
comunica il veto alla sua nomina a nome del governo austro-ungarico, in
quanto era risaputo avesse preferenze per la Francia. E quindi fu eletto
Giuseppe Melchiorre Sarto in quanto non era all’interno di giochi politici.
Primo atto fu l’enciclica E SUPREMI APOSTOLATUS:
CANCELLA IL DIRITTO DEI PRINCIPI CATTOLICI DI PORRE IL VETO NEL
CONCLAVE.
TEMA DEL SECOLARISMO E ATEISMO, l’abbandono di Dio e della Chiesa
che si diffonde in Europa. Rifiuta e condanna ogni tipo di libertà religiosa e
laicità proposta dagli Stati.
PERICOLO DI GUERRE associato all’abbandono di Dio fondamento della
pace.
LA SOCIETÀ PUÒ SUPERARE LA CRISI SOLO CON LA MEDIAZIONE DELLA
CHIESA.
Pio X assicura che la Chiesa si riavvicini alla società, insiste sull’importanza
della santità del clero per cui cura i seminari.
CONSENTE LA PRASSI DELLA COMUNIONE QUOTIDIANA
ABBASSA L’ETÀ DELLA PRIMA COMUNIONE da 12-14 a 7
COSTITUZIONE SAPIENTI CONCILIO (1908) con cui ridisegna la Curia
Romana, in particolare:
 11 CONGREGAZIONI tra cui quella CONCISTORIALE che prese il
controllo della Curia. Oltre che occuparsi della nomina dei vescovi e
della cura dei seminari, era incaricata della vigilanza dei governi
delle diocesi e dei dicasteri, in modo da procedere alla repressione
anti-modernista. Evidentemente non aveva fiducia nel Sant’Uffizio
perché questo non approvava la sua dottrina. La Congregazione fu
poi abolita da Benedetto XV e i suoi compiti riassegnati al
Sant’Uffizio.
 3 TRIBUNALI
 5 UFFICI tra cui la Segreteria di Stato deputata ai rapporti con gli altri
paesi.
Pio X non si fidava neanche della Segreteria di Stato in quanto voleva
controllare le cose di persona avvalendosi della Segretariola con cui
attuava le decisioni, composta da amici, né cardinali né vescovi, con a
capo Bressan.
AVVIA LA STESURA DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO (1917) che aveva
la sovranità su tutta la Chiesa universale dandole unità.
PROMULGA IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, sempre con lo
stesso intento in modo che la Chiesa e la società avesse un unico
orientamento (si chiude a riccio).
PRESA DI POSIZIONE DI FRONTE AI SAPERI MODERNI
LA CENSURA DEL MODERNISMO che definisce “SINTESI DI TUTTE LE
ERESIE” con l’enciclica PASCENDI DOMINICI GREGIS (1907) e con le
LAMENTABILI SINE EXITU (1907).
Definisce il modernismo un pretesto per rinnovare la Chiesa, adeguandola
alla cultura e alla società contemporanea, ma in realtà è un tentativo per
distruggerla e soprattutto soppiantare l’autorità ecclesiastica.
In modo particolare lo affronta con 5 discipline ossia astronomia,
antropologia, politica, psicologia e storia:
L’EVOLUZIONE DEL MONDO NON È COME QUELLA DESCRITTA DALLA
GENESI
L’UOMO È FRUTTO DELL’EVOLUZIONE DALLE SCIMMIE
Chi entra in politica deve obbedire al papa? Per Pio X si.
FREUD SOSTENEVA CHE NON SIAMO LIBERI MA SIAMO MOSSI DA FERITE
= INCONSCIO Freud spiega che ciò che è letto come religioso non sempre
è un fatto soprannaturale ma può avere altre radici profonde nell’umano.
ANALISI STORICO-CRITICA DEI TESTI BIBLICI si decise di analizzare i testi
non dal punto di vista dell’ispirazione ma letterario. Le discipline
sembravano scardinare nelle fondamenta la fede cattolica. La storia più di
ogni altro sapere.
Si crea uno scontro tra modernisti e Santa Sede, tanto che il Papa
introduce provvedimenti come la scomunica a chi contraddice l’enciclica e
un giuramento anti-modernista, che rimarrà fino al 1967. Si diffondono
crisi di coscienza, abbandoni dello stato clericale, timore, persecuzioni.
L’enciclica Pascendi Dominici Gregis si struttura in TRE PARTI:
 MODERNISMO NELLA RIFLESSIONE TEOLOGICA
 MODERNISMO NELLA RIFLESSIONE MORALE
 MISURE DISCIPLINARI CONTRO IL MODERNISMO.
L’INTEGRISMO corrente ANTI-MODERNISMO. Secondo gli integristi:
1. I MODERNISTI VOGLIONO PORTARE LA RIVOLUZIONE
ALL’INTERNO DELLA CHIESA e UNA DEMOCRATIZZAZIONE;
2. COMPLOTTO MASSONICO PER ABBATTERE IL CRISTIANESIMO;
3. LEGGONO LA STORIA COME UNA SERIE DI ERRORI (dalla
Riforma fino alla Rivoluzione Francese).
Nacque il SODALIZIO PIANO, un'associazione segreta incaricata di
denunciare alla Santa Sede tutti i sospettati di modernismo. Era approvata
dallo stesso Pio X infatti durante il suo processo di beatificazione si indagò
confermando il fatto che approvava il sodalizio. Tra i tanti furono
sospettati anche Roncalli e Montini, Olinto Marella e Teresina di Lisieux.
Fu uno dei momenti più terribili della Chiesa cattolica e scavò un solco
così vasto tra Chiesa e mondo contemporaneo che verrà colmato solo con
il CVII. Se il mondo ecclesiastico evolve così lentamente è dovuto anche a
quella diffidenza.
Benedetto XV fin dall’inizio impose la cessazione di questa polemica anti-
modernista e, prima ridimensionò, poi fece sciogliere il Sodalizio Piano.
Umberto Benigni invece continuò la sua attività con nuovi organi di
stampa, nuova associazione e soprattutto con l’appoggio del regime
fascista, di cui fu informatore, contribuendo così alla permanenza di
questa ideologia.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Ha un carattere innovativo senza precedenti, con l’introduzione di nuove
armi e delle trincee, ma soprattutto si configura come GUERRA TOTALE.
La posizione della Chiesa e della Santa Sede non fu univoca ma cambiò in
base al corso degli eventi.
PREMESSA
Crollo degli Imperi turco, russo e ottomano, sancendo la nascita dei
nazionalismi, l’aspirazione a far coincidere le comunità nazionali= con uno
Stato unitario= con un orientamento politico,= una cultura e= una
religione unitari. Spesso l’ideologia nazionalista rivendica la supremazia su
altri paesi ed è per questo che nascono le conquiste coloniali.
Allo scoppio del conflitto mondiale la Santa Sede si affaccia con la dottrina
della GUERRA GIUSTA, che vede nella guerra il raggiungimento della pace
ma soprattutto riporre la Chiesa nel suo ruolo di guida e maestra, contro
le nuove ideologie nazionaliste (anche se per molte Chiese nazionali non
c’è contraddizione).
D’altra parte c’erano FAZIONI PACIFISTE LAICHE che spingevano per il
dovere morale di abolire la guerra andando quindi contro il parere della
Chiesa.
BENEDETTO XV
Settembre 1914, morte di Pio X, eletto papa Giacomo Della Chiesa sotto il
nome di Benedetto XV, formatosi negli istituti più prestigiosi di Roma e
con una carriera nella diplomazia. La sua prima enciclica programmatica
Ad Beatissimi Apostolorum:
PUNTI PROGRAMMATICI
RIBADISCE LA CONDANNA DEL MODERNISMO MA CENSURA I
COMPORTAMENTI DEGLI INTRANSIGENTI
SOTTOLINEA LA PERDITA DI POTERE E AUTORITÀ A CAUSA DELL’UNITÀ
D’ITALIA
INTERPRETAZIONE DELLA GUERRA che riprende la tradizione =la guerra
come un CASTIGO DI DIO a causa del peccato collettivo di apostasia
sviluppatosi in seguito alla Rivoluzione Francese. Se la guerra è un castigo
di Dio di conseguenza la pace si può raggiungere solo se la Chiesa
riprende il suo ruolo di guida.
Distante dal fenomeno della SACRALIZZAZIONE DELLA GUERRA basata
sulla religione politica delle nazioni, a fronte di forti propagande: morire
per la patria ha il significato di un vero e proprio martirio che procura il
raggiungimento della salvezza eterna. L’intervento di Benedetto XV si
allontana decisamente da questo fenomeno perché se la guerra è castigo
di Dio non può certo procurare vantaggi spirituali.
La Santa Sede, nonostante veda la guerra come castigo di Dio da non
sacralizzare:
da una parte INVITA I FEDELI A OBBEDIRE AGLI ORDINI DELLE AUTORITÀ
dall’altra MOSTRA COME LA GUERRA SIA INCOMPATIBILE CON LA FEDE
CRISTIANA, cerca infatti di far penetrare l’idea che pur combattendo
l’obiettivo da raggiungere sia la pace tra le parti.
Man mano che la guerra mostra i suoi risvolti negativi:
diverse posizioni riguardo L’ATTEGGIAMENTO DA ASSUMERE DI FRONTE AI
CRISTIANI CHE UCCIDONO:
IN AMBITO CATTOLICO È LECITO perché gli uomini devono prestare
obbedienza ai propri sovrani. In questo periodo non esisteva ancora una
riflessione sulla pace.
IN AMBITO LAICO CONTRARI:
TESTIMONI DI GEOVA primi obiettori di coscienza, la vita è sacra.
PARTITO SOCIALISTA il popolo non doveva lottare al suo interno.
PACIFISTI
In base a ciò Benedetto XV CAMBIA LA SUA POSIZIONE e nel 1917 scrive
una nota ai capi delle nazioni in guerra. I fattori che probabilmente hanno
smosso il papa sono stati:
LA LUNGHEZZA DELLA GUERRA senza un favorito
IL TIMORE DI UNA FORTISSIMA CRISI ECONOMICA che avrebbe portato a
pesanti rivoluzioni popolari
L’EMERGERE DI UNA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DELL’ASSETTO DEL
MONDO SECONDO PRINCIPI DISCORDI DALL’ETICA CATTOLICA
Con il documento il papa propone dei principi che avrebbero potuto
garantire una pace futura, come il disarmo reciproco, i negoziati tra gli
Stati, definizione di nuovi assetti europei; in altre parole la Santa Sede si
pone al di sopra delle parti e definisce ora la guerra UN'INUTILE STRAGE.
Da questo momento gli ordini delle autorità non sono più giustificabili
eticamente per cui i fedeli non sono più tenuti a obbedirvi.
Tra il 1917 e il 1918 la guerra è ormai in fase di conclusione vedendo
uscire l’Intesa come vittoriosa. In questo quadro la Santa Sede ritorna alla
posizione tradizionale della Guerra Giusta.
Nel 1920 Benedetto XV pubblica la prima enciclica sul tema della pace
Pacem Dei Munus Pulcherrimum in cui invita a perdonare
reciprocamente, a riconciliarsi con i nemici, a prestare soccorso con
generosità per far fronte ai danni che la guerra ha portato. Il pontefice per
la prima volta affida all’intervento di Dio, e non alla Chiesa, la via maestra
per la pace con la cooperazione tra gli uomini.
Finita la Prima Guerra Mondiale, la Santa Sede dovrà fare i conti in Italia
con la società fascista, ben lungi dalla società cristiana che pensava di
ricostruire. Solo con il Vaticano II capirà che il suo obiettivo non è tornare
indietro ma essere lievito del mondo.
PIO XI
Il pontificato di Benedetto XV finisce nel 1922, solo 8 anni, non incide
molto. Viene eletto papa Achille Ratti con il nome di Pio XI, di grande
cultura, prefetto della biblioteca ambrosiana di Milano. Già la scelta del
nome dice la continuazione della linea intransigente; nonostante questo
però si allinea alle direttive di Benedetto XV.
Con l’enciclica programmatica UBI ARCANO DEI constata come non sia
ancora ritornata la pace a 4 anni dalla fine della guerra. La causa che gli
uomini pensavano di poter riorganizzare autonomamente la vita collettiva
senza riconoscere alla Chiesa il ruolo di maestra e guida, unica capace di
ristabilire LA PACE DI CRISTO NEL REGNO DI CRISTO.
Con l’enciclica del 1925 QUAS PRIMAS ribadisce questo inserendo nel
calendario liturgico la FESTA DI CRISTO RE, con lo scopo di costruire una
società con a capo Cristo. Per instaurare la regalità di Cristo va evitata:
LA PARITÀ GIURIDICA TRA LE RELIGIONI
LA LIBERTÀ RELIGIOSA
L’ATEISMO COMUNISTA
LE GRANDI CORRENTI POLITICHE DEL DOPOGUERRA cioè NAZIONALISMI,
LIBERAL-DEMOCRAZIA e COMUNISMO.
Nel 1926 Pio XI condanna la rivista Action Francaise appartenente al
NAZIONALISMO INTEGRALE, caratterizzato da anti-semitismo, anti-
protestantesimo, anti-democratismo, anti-socialismo, anti-liberalismo, per
un ritorno alla monarchia cattolica. Il movimento conquista molti consensi
nel mondo cattolico francese ma era incompatibile con un'appartenenza
alla Chiesa.
Con la condanna censura:
la STRUMENTALIZZAZIONE DELLA RELIGIONE per un disegno sociale
esterno alla Chiesa.
L’AUTONOMIA DELLA POLITICA DALLA RELIGIONE
LA SOTTOMISSIONE DEI CREDENTI A DIRIGENTI ATEI
Pio XI proponeva invece il modello dell’Azione Cattolica come forma
universale di associazionismo del laicato cattolico.
RAPPORTO CON IL FASCISMO
Il fascismo guidato da Mussolini prende piede nel 1922 a seguito della
marcia rivoluzionaria su Roma come reazione alla crisi del primo
dopoguerra. Mussolini riceve legittimamente l’incarico di capo del
governo da Vittorio Emanuele III.
Il Fascismo è stato definito DITTATURA ALL’ITALIANA, non equiparabile al
Nazismo o ad altre. In questo senso la dittatura non ha attecchito del
tutto per diversi motivi:
Non è stato Mussolini ad aver preso il potere in Italia ma la dittatura è
venuta come conseguenza della fine della crisi dello Stato Liberale: non
sono le democrazie forti che portano alla dittatura ma i governi deboli.
Prima di Mussolini ci furono infatti cinque governi in due anni.
Mentre Hitler era l’incarnazione dello Stato, in Italia Mussolini era sempre
dietro il re, per cui non è stata una dittatura a tutti gli effetti.
In Italia il Fascismo entra in forte contrasto con la Chiesa.
Mussolini è convinto che sia necessario l’appoggio della Chiesa per:
OTTENERE IL CONSENSO DEL PAESE CHE È > CATTOLICA
PER FAVORIRE L’ESPANSIONE DELL’ITALIA vista la portata universale della
Chiesa.
Per poter avere il favore della Chiesa, pur non essendo cattolico, a partire
dal 1922 mette in atto DIVERSI VANTAGGI per la Chiesa:
 INTRODUCE IL CROCIFISSO NELLE SCUOLE
 INTRODUCE L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE NELLA SCUOLA
ELEMENTARE
 RICONOSCIMENTO DELLE SCUOLE PRIVATE CATTOLICHE
 RICONOSCIMENTO DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA
 ISTITUISCE IL REATO DI VILIPENDIO ALLA RELIGIONE CATTOLICA
 AUMENTA I FONDI STATALI PER L’EDILIZIA DI CULTO
 AUMENTA LO STIPENDIO DEI PARROCI
 RIFIUTA LA DISCUSSIONE PER LA LEGGE PER IL DIVORZIO
 MESSA AL BANDO DELLA MASSONERIA
 SALVA LA BANCA DI ROMA
La Santa Sede apprezza queste misure e non ostacola il potere di
Mussolini, anzi guarda con favore al rafforzamento, anche se faceva
ricorso alla violenza, abbandonando il sostegno al Partito Popolare
Cattolico, guidato da Sturzo, e facendo in modo che non ci fossero più
partiti avversari. Possiamo dire che CI FU UNA CONVERGENZA TRA
POTERE POLITICO E RELIGIOSO su diversi ambiti:
AMBITO CIVILE riguardo la COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA,
la Chiesa appoggiò la fascistizzazione del culto dei caduti riconoscendoli
come “martiri-civili” per la patria. Il luogo è l’Altare della Patria.
AMBITO RELIGIOSO Mussolini organizzò celebrazioni civili per ESALTARE
SAN FRANCESCO come perfetto cittadino fascista. Il papa prende le
distanze da questa strumentalizzazione ma al tempo stesso è d’accordo
nel valorizzarlo come modello dell’identità nazionale.
Possiamo dire che la Santa Sede e gruppi di integralisti cattolici hanno
guardato con favore al Fascismo per DIVERSI MOTIVI:
LE DITTATURE DI DESTRA COSTITUIVANO UN AVAMPOSTO CONTRO IL
COMUNISMO
LE DITTATURE DI DESTRA INCARNAVANO GLI STESSI VALORI DEL MONDO
CATTOLICO, almeno linguisticamente ma non del tutto
contenutisticamente (famiglia, obbedienza, comando)
LE DITTATURE DI DESTRA ERANO IL MIGLIOR AVAMPOSTO CONTRO LA
RIVOLUZIONE FRANCESE
LA CONVERGENZA PUÒ ESSERE UN TENTATIVO DI RISACRALIZZAZIONE
DELLA SFERA PUBBLICA da cui la Chiesa era stata scacciata dal
separatismo liberale, e che ancora spera di recuperare.
Queste convergenze pongono le condizioni per una collaborazione tra
Santa Sede e Fascismo che si inaugurò con la firma dei PATTI
LATERANENSI l’11 Febbraio del 1929, tra Santa Sede e Governo.
Si tratta di TRE DOCUMENTI:
TRATTATO POLITICO che riconosce lo Stato Vaticano su suolo italiano da
parte dello Stato, e Roma come capitale d’Italia da parte della Chiesa.
CONCORDATO che precisa i rapporti tra Stato e Chiesa su suolo italiano.
CONVENZIONE FINANZIARIA prevede il risarcimento alla Santa Sede per
l’invasione dello Stato Pontificio dopo la Breccia di Porta Pia. Nasce lo IOR,
ossia Istituto per le Opere Religiose.
Sono riconosciuti alla Chiesa altri VANTAGGI:
SOLA RELIGIONE DI STATO
IN AMBITO SCOLASTICO
NELLA GESTIONE DEI MATRIMONI
NEL SETTORE DEGLI ENTI ECCLESIASTICI
NELLA GESTIONE DEL CLERO
La Chiesa in cambio si impegna a vigilare affinché il clero non si intrometta
nella politica e gli ordinari giurino fedeltà al governo.
I Patti Lateranensi risolsero così la questione romana e sono ancora oggi
in vigore. Furono un successo personale della politica di Mussolini, ma
non tanto per la Santa Sede. Se il papa espresse un pubblico
ringraziamento, Mussolini in realtà ridimensionò la portata degli accordi
dicendo che il loro fine è quello di assicurare la superiorità dello Stato
sulla Chiesa, ci furono quindi delle tensioni prima delle firme. Data questa
situazione molti preti e vescovi aderirono facilmente al partito fascista,
tranne piccoli gruppi di cattolici colti guidati da Montini e Aldo Moro.
TEMI AFFRONTATI DA PIO XI
TRE fondamentali che nell’800 non erano stati trattati in modo esaustivo
sia perché non erano i temi del momento sia perché c’era ancora qualche
limite culturale.
MORALE MATRIMONIALE E SESSUALE
Dopo la Prima Guerra Mondiale si assistette ad uno scoppio di istinti
sessuali. In modo particolare si hanno:
AUMENTI DEI DIVORZI
PRATICHE DI ABORTO
PRATICHE ANTICONCEZIONALI
LEGGI EUGENETICHE
L’ASPIRAZIONE FEMMINILE DI ESSERE UGUALE ALL’UOMO
Davanti a questi fenomeni la Sante Sede sente l’esigenza di intervenire.
Nel 1929 si prevede l’introduzione di un’ora di educazione sessuale,
condannata da Pio XI con l’enciclica DIVINI ILLUS MAGISTRI, ma in modo
più netto con l’enciclica CASTI CONNUBII, prova a dare la sua linea. In
modo particolare:
Il MATRIMONIO HA DUE SCOPI:
SCOPO PRIMARIO: LA PROCREAZIONE
SCOPO SECONDARIO: RIMEDIO ALLA CONCUPISCENZA
CONDANNA DEL DIVORZIO
CONDANNA DELLE PRATICHE ANTICONCEZIONALI
CONDANNA DELL’ABORTO
Sebbene il testo afferma che nel matrimonio il fine primario non è l’amore
tra i coniugi, comunque si dice che l’amore dei coniugi ha un primato.
TEMA SOCIALE
Dopo 40 anni dalla Rerum Novarum di Leone XIII, Pio XI decide di
riprendere in mano la questione dei problemi sociali avviando anche la
canonizzazione di personalità che si sono distinte nell’ambito sociale e
lavorativo (Giuseppe Cottolengo della Casa della Divina Provvidenza a
Torino, Cafasso e san Giovanni Bosco). Siamo comunque in contesto di
crisi economica appena dopo la Guerra, vedi la forte crisi del 1929 negli
Stati Uniti.
Pubblica la prima vera enciclica sui problemi sociali, la QUADRAGESIMO
ANNO, appunto nel 40° della Rerum Novarum. Qui la Santa Sede propone
una TERZA VIA CATTOLICA dopo quella del socialismo e del capitalismo,
che rifiuta la collettivizzazione cieca dei beni, il liberismo tipico del
capitalismo mentre propone:
LA COLLETTIVIZZAZIONE DEI BENI PRIVATI NEL MOMENTO IN CUI LA
RICCHEZZA È TENUTA IN MANIERA SPROPORZIONATA e in periodi di crisi.
UNA DEFINIZIONE DI GIUSTO SALARIO che è non solo la paga necessaria al
sostentamento del lavoratore ma della sua famiglia.
DICHIARA LEGITTIME LE ASSOCIAZIONI SINDACALI
LA COMUNICAZIONE DI MASSA
Il mondo politico sta occupando nuove aree/ TRE STRUMENTI come il
grammofono, il cinema e soprattutto la radio (Charitate Christi Compulsi,
sui media). Da questo punto di vista Pio XI è molto sensibile e infatti fa
fare da Marconi una Radio Vaticana che inizia le sue trasmissioni nel 1931
con MEDITAZIONI, NOTIZIARI e CONFERENZE/DIBATTITI.
Per il cinema decide di scrivere l’enciclica VIGILANTI CURA del 1936 che
discuteva i temi del cinema che proveniva dagli Stati Uniti che aveva come
obiettivo il racconto della vita delle persone senza contenuto morale o
pedagogico. La Santa Sede tenta di fare un indice e una censura di film
proibiti, ma questo non faceva altro che fomentare.
L’ANTISEMITISMO
È sempre esistito dalla fine dell’800 trasversale: a destra, confluito poi nel
Nazismo, nella cultura cattolica come Agostino Gemelli, fondatore
dell’ospedale, ma anche a sinistra, socialista e comunista.
Dopo il 1920 l’antisemitismo riprende quota in modo forte per TRE
MOTIVI:
SVILUPPO DEL MOVIMENTO SIONISTA
MOLTI EBREI ERANO ENTRATI IN GRUPPI DIRIGENTI DI PARTITI COMUNISTI
EUROPEI
SI RITIENE CHE LA MASSONERIA STIA CONDUCENDO UN ATTACCO ALLA
CHIESA CATTOLICA GUIDATO DAGLI EBREI
Ci sono sacerdoti in modo particolare in Francia, che fondano
l’associazione SOCIETÀ DEGLI AMICI DI ISRAELE, che ha come obiettivi:
ABBANDONARE CONTRAPPOSIZIONE CATTOLICI-EBREI
ACCANTONARE TESI TEOLOGICHE SUPERATE COME L’ACCUSA DI DEICIDIO
CAMBIARE LINGUAGGIO NEI CONFRONTI DEGLI EBREI
Il Segretario della Dottrina per la Fede fece condannare la Società. Si
profilano diverse correnti tra cattolici antisemiti e cattolici contrari. In
questo contesto vengono promulgate in Italia le LEGGI RAZZIALI davanti
alle quali l’atteggiamento della Santa Sede va distinto: Pio XI le rifiutò
totalmente ma non tutti i suoi collaboratori.
Per questa condanna radicale, Pio XI chiese ad un gesuita di sua fiducia di
scrivere un'enciclica di condanna del razzismo e dell’antisemitismo, la
HUMANI GENERIS UNITAS ma la sua uscita fu ritardata, Pio XI morì e il
successore ritenne di non pubblicarla. Solo da poco è venuta alla luce.
Nel 1937 Pio XI scrive l’enciclica di condanna del Comunismo DIVINI
REDEMPTORIS, che insieme alla Mit Brennender Sorge e alla Firmissimam
Constantiam, afferma che la Chiesa ha come scopo quello di tutelare la
dignità dell’uomo, in quanto essere a immagine di Dio, per questo ogni
persona è titolare di DIRITTI FONDAMENTALI che vanno riconosciuti e
garantiti dallo Stato e non creati o cancellati.
In modo particolare nell’enciclica contro il Comunismo si affermano il:
DIRITTO ALLA VITA E ALL’INTEGRITÀ DEL CORPO
DIRITTO AI MEZZI NECESSARI DI SUSSISTENZA
DIRITTO DI ASSOCIAZIONE
DIRITTO DI PROPRIETÀ PRIVATA
In questo modo accusa l’esistenza di religioni secolari che contrastano con
la visione cattolica dei diritti naturali che spettano ad ogni persona a
prescindere dal regime politico.
Mentre si affrontavano questi temi si diffondeva in Europa la devozione
anti-comunista alla Madonna di Fatima. Nel 1936 Lucia, una dei tre
pastorelli, dice di aver ricevuto una rivelazione secondo cui la
consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, sarebbe stata la
via per salvare quel paese dal Comunismo. Pio XI non dà risposta così
viene consegnata a Pio XII una lettera; in caso contrario gli errori del
Comunismo si sarebbero propagati, sarebbe scoppiata la guerra, la Chiesa
e il papa avrebbero subito persecuzioni. Nel ’42 Pio XII consacra il mondo
al Cuore Immacolato di Maria, con un evidente richiamo alla conversione
della Russia che si compie nel 1952 con la lettera apostolica SACRO
VERGENTE ANNO.
PIO XII
Eletto nel 1939, poco prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale,
veniva da una esperienza diplomatica. Fu scelto lui perché era necessario
avvalersi di competenze di tipo diplomatico. Durante il conflitto sposò la
linea della NEUTRALITÀ, in linea con la Chiesa ma anche con la sua visione
diplomatica in quanto riteneva che avrebbe garantito un’azione
diplomatica per la pace, per questo cerca di recuperare un rapporto
amichevole con il governo fascista.
GESTIONE POLITICA
Dal punto di vista politico, ambito che occupò i primi 10 anni del suo
pontificato, tra le varie cose:
PROCLAMÒ FRANCESCO E CATERINA DA SIENA PATRONI D’ITALIA
presentandoli come modello da seguire, cioè farsi promotori della pace
tra le nazioni.
SI PREOCCUPÒ IN ITALIA DELLA FORMAZIONE DI DIVERSI PARTITI
INVITÒ LE NAZIONI AL DISARMO
MEDIÒ CON I BRITTANICI per un eventuale attentato a Hitler.
All’ingresso in guerra dell’Italia, la Santa Sede ripropone la dottrina della
Guerra Giusta limitandosi a chiedere il rispetto delle regole dell’etica
cristiana nella conduzione delle operazioni. Raramente si profila
l’obiezione di coscienza.
Nei primi 5 anni guidò i rapporti con gli EBREI:
SI IMPEGNÒ PER SALVARLI.
HA TACIUTO DURANTE LA GUERRA. Ci sono TRE INTERPRETAZIONI
riguardo i motivi, due erronee, una giusta:
INTERPRETAZIONE DEI CATTOLICI ED EBREI: il papa ha taciuto per timore
di ritorsioni a danno dei cattolici e degli ebrei.
INTERPRETAZIONE DEI CRITICI DEL PONTIFICATO E DEGLI EBREI DI 2ª
GENERAZIONE: il papa non ha parlato per una impostazione antisemita.
Decisamente erronea.
TERZA INTERPRETAZIONE: il papa tace perché pur non essendo
condizionato dalla cultura del momento, non era nella mentalità di
quell’epoca e quindi tace. Possiamo dirlo perché nel giugno del ’45 tenne
un Angelus a guerra finita in cui elencò il numero dei preti deportati e
morti; da questo elenco risultava che erano morti 4/5000 preti cattolici.
Pacelli però non disse una parola sugli ebrei che erano morti eppure per
ogni prete cattolico morto erano morti 1000 ebrei, per un totale di
4/5milioni. Il papa allora capiva la situazione, aiutò ma non parla.
Siamo ancora in un momento in cui non c’era una mentalità semita, infatti
non pronuncia mai le parole ebreo o giudeo nel suo magistero, ci sono
solo vaghi riferimenti all’eccidio degli ebrei, ma non significa che non ne
fosse inorridito.
Per il fatto che Pio XII abbia taciuto riguardo lo sterminio degli ebrei, gli
procurò l’appellativo di Papa di Hitler.
Affronta anche un’altra questione politica ossia: non sapeva se consentire
ai cattolici italiani di disperdersi nei vari partiti o se dare il via libera per la
formazione di un solo partito in cui sarebbero confluiti tutti. Si scelse la
seconda via con la nascita del partito della DEMOCRAZIA CRISTIANA.
Il papa appoggiò il partito non perché facesse politica ma perché aveva
perplessità sulla politica atlantica, della linea capitalista e temeva l’arrivo
di una cultura consumistica. Temeva anche il comunismo, per cui si trovò
alleato con gli USA contro il comunismo. Nel 1949, alla chiusura del
decennio politico, decide di scomunicare tutti quei cattolici aderenti al
partito comunista. La scomunica dei comunisti però non ebbe alcun
effetto, per cui tutti votarono secondo loro coscienza.
I partiti democristiani europei fanno propria l’ideologia personalista di
Maritain, inizialmente legato all’Action Francaise, scrive nel 1936
l’UMANESIMO INTEGRALE, punto di riferimento per i cattolici impegnati in
politica. Il centro del libro è che:
I CATTOLICI POSSONO DAR VITA AD UNA NUOVA SOCIETÀ CRISTIANA, che
non c’entra nulla con il modello ormai irrealizzabile del medioevo, non più
centrata sul sacro ma sul profano.
LA GESTIONE RELIGIOSA È AFFIDATA ALLE AUTORITÀ ECCLESIASTICHE
RISPETTARE E GARANTIRE I DIRITTI UMANI secondo la Legge Naturale
Avvia inoltre il processo per la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI
DELL’UOMO approvata nel 1948 dalle Nazioni Unite.
La Chiesa però, guardando al MODELLO CONFESSIONALE FRANCHISTA
(dittatura cattolica simile al Fascismo), che con un accordo con la Santa
Sede garantiva alla Chiesa Spagnola tutti i mezzi necessari per garantire il
cattolicesimo come unica religione di stato, critica la proposta di Maritain
soprattutto per la questione della società profana e non più sacrale.
Roma quindi si appoggia sia ai partiti democristiani sia ai regimi autoritari
come quello franchista in base alle opportunità offerte alla Chiesa,
ribadendo come modello ideale quello confessionale.
GESTIONE RELIGIOSA
SUMMI PONTIFICATUS del 1939 sulla regalità sociale di Cristo.
MISTICI CORPORIS CHRISTI del 1943, prima enciclica ecclesiologica della
Chiesa, in cui valorizza il laicato che rimane comunque subordinato alla
gerarchia ecclesiastica.
DIVINO AFFLANTE SPIRITU del 1943 in cui si apre alla ricerca storico-critica
sulle Scritture, ma ribadisce che l’interpretazione autentica spetta solo al
Magistero.
MEDIATOR REI del 1947, enciclica sulla liturgia che porta avanti molte
riforme e aggiornamenti.
PROCLAMAZIONE DEL DOGMA DELL’ASSUNTA nel 1950: la comunità
ecclesiale si riassume nel papato romano, autorità suprema.
HUMANI GENERIS del 1950 ritorno al modernismo e all’intransigenza.
FIDEI DONUM del 1957 con cui istituisce la possibilità che qualche
sacerdote diventi dono della fede per altre diocesi.
Verso la sua morte fu pubblicato nel 1958 il libro di Lorenzo Milani
ESPERIENZE PASTORALI: Milani capiva che era finita non solo la società
cristiana ma anche la cultura cristiana. Il suo modo di parlare smuove la
Chiesa che era alle porte del Vaticano II.
GIOVANNI XXIII E IL CONCILIO VATICANO II
Giovanni XXIII fatto papa sul finire del ’58, fu scelto come PAPA DI
TRANSIZIONE, che non sarebbe stato dirompente. Però nel 1959 convoca
un Concilio Ecumenico Universale e un Sinodo per la Chiesa di Roma. Non
è stata decisione di Giovanni XXIII ma una serie di fattori pastorali,
ecumenici, che sono arrivati verso Roma e che sono stati accolti, in un
momento storico in cui la cultura cristiana tramonta. Con l’enciclica
MATER ET MAGISTRA del 1961, dice che LA SOCIETÀ NON LA RICONOSCE
PIÙ COME MADRE E MAESTRA MA POTRÀ SOLO ESSERE COMPAGNA DI
VIAGGIO. Anzi la società sembra saperne di più della Chiesa in ogni
ambito, politico, sociale, scientifico e pedagogico.
Convoca il Concilio perché VUOLE RIDIRE IL VANGELO ALL’UOMO DELL’ETÀ
SECOLARE, vuole accettare la secolarizzazione e proporre il vangelo in
maniera totalmente nuova, non più imposto ma proposto come occasione
bella della vita. È il momento in cui la Chiesa si rende conto di dover
parlare al cuore dell’uomo, è lui la via della Chiesa, non poteva più dare
norme ma aiutarlo per arrivare a Dio.
Il Vaticano II è quindi frutto di una sensibilità condivisa che la
secolarizzazione è un processo irreversibile.
Il Vaticano II ha il merito di dire che:
VANNO CAMBIATE LE STRATEGIE PASTORALI
CIÒ CHE SALVA NON È IL DOGMA MA VIVERE SECONDO CRISTO
LUMEN GENTIUM: la fede cristiana è una fede storica, la Chiesa è in
cammino nel tempo dell’uomo e il suo rapporto con Gesù cambia nel
corso della Storia.
SACROSANCTUM CONCILIUM: Gesù ci raggiunge nella storia attraverso i
sacramenti.
DEI VERBUM: la rivelazione è storica per cui va letta in base al contesto
storico.
GAUDIUM ET SPES: la Chiesa vive nella storia.
Altro dato importante che fa capolino è il RISPETTO DELLA DIGNITÀ DELLA
PERSONA e si vede nell’affermazione di DUE PRINCIPI:
DIRITTO DI OGNI PERSONA DI SCEGLIERE LA PROPRIA RELIGIONE
RICONOSCIMENTO DELLE COSCIENZE DEI SINGOLI
ATTENZIONE AI SEGNI DEI TEMPI: la fede è quella ma bisogna mettersi in
sintonia con il destinatario che è l’uomo, la chiesa si propone di cambiare
schema, metodo, linguaggio.
Durante gli anni del Concilio Giovanni XXIII pubblica l’enciclica PACEM IN
TERRIS del 1963: per la prima volta la Chiesa proponeva la via della pace
come via di crescita della società, non riteneva più la guerra giusta.
PAOLO VI
Giovanni Battista Montini non avrebbe mai aperto il Vaticano II ma era
l’uomo migliore per chiuderlo, tanto è vero che è stato lui il vero papa del
Concilio, solo nella prima sessione c’è stato Roncalli. È vero che il discorso
di apertura del Concilio di Giovanni XXIII abbia avuto una forte risonanza e
forte valore emotivo che ha svoltato in quel momento la Chiesa, d’altra
parte però Montini intervenne in ogni discussione correggendo anche i
testi, seguendo passo dopo passo e dando un'architettura generale a
differenza di Angelo Giuseppe Roncalli che non intervenne mai.
Paolo VI sottrasse al concilio alcuni temi che volle affrontare
personalmente:
ECCLESIAM SUAM enciclica programmatica del 1964
RIFORMA DELLA CURIA ROMANA con REGIMINI ECCLESIAE UNIVERSAE del
1964
CONTROLLO DELLE NASCITE e CONTRACCEZIONE
CELIBATO ECCLESIASTICO
NUOVO MESSALE nel 1969
Montini riuscì a dare una DEFINIZIONE DI CHIESA che dopo 2000 anni
ancora mancava. Paolo VI ha compiuti TRE ATTI SEGNO DI MODERNITÀ:
HA FATTO VIAGGI IN TUTTI I CONTINENTI
HA CHIESTO PERDONO PER LA CHIESA
PRIMO PAPA IN TERRA SANTA
Soffrì molto anche la cattura di Aldo Moro. Al suo funerale fece un’omelia
bellissima tra le più belle del ‘900.
Nel 1978 viene eletto il primo papa non italiano dopo almeno 4 secoli,
GIOVANNI PAOLO II. Wojtyla da polacco ha una fede intesa come un
condottiero che guida il suo popolo alla riscossa. Ha portato in campo
anche le sue doti fisiche, e il fatto di non aver fatto il seminario gli ha dato
una grande apertura di fondo. Inoltre è legato agli schemi religiosi del
passato ma ci teneva che fosse sempre al passo.

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