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La Chiesa e la "questione sociale"
La Chiesa e lo stato laico e liberale
Pio IX
Lo slancio missionario dell'Ottocento
LA CHIESA E LA "QUESTIONE
SOCIALE"
Fra Sette e Ottocento un evento aveva profondamente e
irreversibilmente operato cambiamenti nelle società
dell’Occidente: la rivoluzione industriale.
La rivoluzione industriale cambiò profondamente il volto e
la struttura della società. Nonostante il progresso economico,
le masse di operai erano esposte spesso a condizioni di
miseria e di emarginazione, al diffondersi di fenomeni di
delinquenza, alla disoccupazione, e sempre in condizioni di
estrema ignoranza.
In questa situazione, sembrava non esserci assolutamente
posto per esperienze di fede e di spiritualità.
Molto prima di interventi mirati del magistero, fu «dal
basso» della Chiesa che cominciarono a maturare
esperienze del cosiddetto «cattolicesimo sociale»: si trattò
di associazioni di mutuo soccorso promosse da laici, di
esperienze di assistenza a malati e a indigenti, di
congregazioni religiose che si ponevano come obiettivo
l’educazione dei giovani poveri, l’insegnamento di mestieri
«richiesti», la costruzione di una sana coscienza cristiana.
DON BOSCO
Fondatore dei Salesiani, si
dedicò all’educazione dei
giovani, «inventò» i primi
modelli di contratti di
lavoro rispettosi dei diritti
dei lavoratori, fondando
scuole, oratori e avviando
un’imponente attività
missionaria verso
l’America Latina, l’Asia,
l’Africa.
DON COTTOLENGO
Creò dal nulla uno dei più
importanti ordini religiosi
dedicati alla cura dei malati e
soprattutto degli ultimi fra gli
ultimi, gli handicappati gravi
e psicofisici, curati con ogni
attenzione nella Piccola Casa
della Divina Provvidenza.
DON CAFASSO
Si dedicò
all’evangelizzazione e alla
cura dei carcerati e dei
condannati a morte,
impegnandosi anche, quando
possibile, del reinserimento
sociale degli ex detenuti.
LA CHIESA E LO STATO LAICO E
LIBERALE
• Nel corso dell’Ottocento, in tempi diversi a seconda delle
nazioni, si affermò in Occidente quello che viene definito
lo stato laico e liberale, ispirato in vario modo ai principi
del liberalismo economico, politico, culturale. Si tratta di
regimi politici e sociali che, pur in forme e con
sottolineature diverse, si riconoscono ufficialmente non
cristiani e/o non credenti, comunque indipendenti nel loro
agire da ispirazioni e motivazioni religiose.
• I governi liberali, anche quando non ostili al cristianesimo
e alla Chiesa, si dichiarano estranei o indifferenti alle
realtà, alle motivazioni e alle ispirazioni di tipo religioso.
• La sfera politico-civile si dichiara non solo distinta, ma
chiaramente separata da quella religiosa e spirituale.
La Chiesa si trovò a fare i conti con:
una società sempre più secolarizzata, cioè un modo di
vivere in cui la religione e il pensiero della Chiesa non
sono più importanti e vincolanti
i ceti imprenditoriali sempre più interessati allo sviluppo
del capitalismo
nuove masse operaie che sentivano il richiamo delle teorie
socialiste e della lotta di classe
una società che si allontanava dagli ideali cristiani della
rinuncia e della condivisione.
PIO IX
Sulla spinta delle idee socialiste e libertarie
scoppiarono in gran parte d'Europa i moti
rivoluzionari del 1848: la loro esplosione, però,
rafforzò in molti la convinzione che liberalismo e
mantenimento dell'ordine sociale fossero
inconciliabili.
Nel dicembre del 1864, papa Pio IX faceva
pubblicare l’enciclica Quanta Cura, con la quale
criticò fermamente la perdita dei valori cristiani
dovuta alle dottrine del socialismo e del
liberalismo.
All'enciclica seguì un documento, il Sillabo, che suscitò
molte discussioni e commenti (in gran parte negativi) nelle
società liberali. L’enciclica è una sorta di commento e
presentazione dei contenuti del Sillabo che è
sostanzialmente un elenco, in gran parte desunto da
precedenti documenti del magistero, di affermazioni
contrarie alla dottrina cattolica che vengono condannate.
Si condannano:
• affermazioni proprie del razionalismo, del panteismo, del
socialismo, del comunismo e le società segrete
• dottrine che limitano diritti, privilegi e tradizioni della
Chiesa
• dottrine che negano la sovranità temporale del romano
pontefice
• il liberalismo
• dottrine che auspicano la separazione dello stato dalla
Chiesa e quelle favorevoli alla democrazia e
all’uguaglianza di tutte le religioni di fronte alla legge
• affermazioni che negano la sacralità del matrimonio e
quelle contrarie all’etica cristiana
• il dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo, il
“riconciliarsi e venire a patti col progresso, col liberalismo
e con la civiltà moderna”
Il documento intendeva mettere in guardia i cattolici da
una diffusa concezione di vita, sempre più condivisa nel
mondo occidentale dell’epoca, che respingeva di fatto ed
escludeva ogni autentico spazio alla dimensione religiosa,
all’esperienza di fede, ai contenuti della rivelazione.
IL CONCILIO VATICANO I
Dieci anni dopo Pio IX ritenne giunto il tempo
di convocare un nuovo concilio ecumenico, che
affrontasse in modo sistematico le tante gravi
sfide che il mondo contemporaneo poneva alla
Chiesa. Indetto nel 1865, dopo lunghi e
complessi preparativi il concilio fu convocato a
Roma, nella Basilica di San Pietro per l’8
dicembre del 1869.
Il primo grande tema affrontato fu il rapporto
tra rivelazione, fede e ragione.
Furono condannati:
- il razionalismo, che esaspera le possibilità della
ragione e nega la rivelazione soprannaturale
- il tradizionalismo, che all'opposto nega che la
ragione possa arrivare alle verità fondamentali
su Dio e sulla creazione
- il fideismo, che segue la fede senza tenere
minimamente in conto la ragione
Il secondo grande tema del Concilio Vaticano I
riguardò il papato. Furono affermati:
- il primato del papa, cioè l'autorità in tutta la
sua pienezza su fedeli e clero
- l'infallibilità del papa, cioè l'impossibilità da
parte del papa di sbagliare quando insegna in
materia di fede e di morale.
LO SLANCIO MISSIONARIO
DELL’OTTOCENTO
La sensibilità e l'attività missionaria della Chiesa
riprese agli inizi dell'Ottocento grazie all'opera di
pontefici come Pio VII, Gregorio XVI e Pio IX,
che rivitalizzarono Propaganda Fide: