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QUESTIONE ROMANA

Quando nasce il regno d’Italia si pone il problema del rapporto tra neonato regno e lo stato pon56cio. Il mo8o di
Cavour era: “libera Chiesa e libero Stato” e la laicità fu un tra8o determinante della classe dirigente liberale.

Qual era l’idea di Cavour e dei suoi seguaci? Arrivare ad una conciliazione tra Stato pon56cio e regno d’Italia che si

sarebbe basato su un punto molto semplice: lo stato italiano avrebbe riconosciuto al papa la libertà di esercitare il

suo magistero spirituale e la Chiesa di Roma avrebbe riconosciuto la legiFmità del regno d’Italia.

I con6ni tra il 1861 e il 1919 cambiano molto. Nel XIX secolo si assistono a dei passi che portano alla conquista di

Roma e al cambiamento della capitale: prima era Torino, dal 1865 diventa Firenze (per un accordo con i francesi), e

dal 1871 Roma.

Nel 1864, quando la Francia di Napoleone III era ancora in auge e i tenta5vi di arrivare a Roma erano falli5, papa Pio
IX aveva elaborato un’enciclica “Quanta cura”. Parallelamente c’è il Syllabus: o8anta preposizioni con le quali il papa

condanna il modernismo e tu8e le ar5colazioni dell’epoca moderna, de6nendole “errori”.

Tornando al 1971 Roma viene poi annessa e con un plebiscito diventa italiana. Con le leggi delle guaren9gie
(garanzie) sembrerebbe che lo stato italiano vuole risolvere unilateralmente i rappor5 con la Chiesa di Roma.

Queste garanzie sono sostanzialmente qua8ro.

a. Lo stato italiano riconosce al papa di essere un capo di Stato e di avere diri8o ad una rappresentanza

diploma5ca.

b. Lo stato del Va5cano, ancorché piccolo, è uno stato che ha una sua sovranità e ha quindi la libertà di

comunicazioni postale e telegraBca. Sostanzialmente le comunicazioni sono libere e autonome.

c. La concessione al papa di mantenere un corpo di guardie svizzere che hanno un’origine molto an5ca (risalen5 al

‘500).
 Nel 1929 quando verranno 6rma5 i PaF Lateranensi tra Stato fascista e Va5cano, le guardie diventeranno la

milizia u^ciale del Va5cano e durante la guerra il corpo verrà raddoppiato dal papa. Durante la seconda guerra

mondiale, sopra8u8o a par5re dal 1943, il Va5cano, in quanto stato formalmente autonomo, diventa un terreno

di rifugio per ebrei, per alcuni an5fascis5 e anche per fascis5 e nazis5 alla 6ne della guerra.

d. Extraterritorialità dei palazzi del Va5cano e del Laterano: è status giuridico, all’interno del quale le autorità

straniere (quelle italiane comprese) non possono entrare. È lo stesso status che hanno le ambasciate.

Pio IX, dal canto suo, ri6uta le leggi delle guaren5gie e non riconosce lo stato italiano, considerato “usurpatore”.

Ri6uta anche i soldi che lo Stato italiano gli aveva inviato per mantenere la sua corte. Nel 1874 con il “non expedit”

(“non è opportuno”), Pio IX chiede a tuF i ca8olici di non partecipare alla vita poli5ca dello stato italiano. È un

grande problema: il regno d’Italia nasce laico, ma più del 95% degli italiani era ca8olico. Siccome esistevano già un
re5colato organizzato di associazioni poli5co-religiose ca8oliche, lo stesso papa nel 1874 fonda l’ Opera dei

congressi, coordinando le associazioni con gli obieFvi di:

 difendere i diriF della Chiesa

 difendere gli interessi religiosi e sociali degli italiani

Il papato di Pio IX che si chiude nel 1878: complessivamente è stato un papato improntato alla conservazione, da un

punto di vista do8rinario e poli5co, sebbene nel 1848 Pio IX fosse stato sul punto di promuovere l’unità d’Italia so8o

una forma di federalismo ca8olico. Una svolta è rappresentata da papa Leone XIII che sale nel 1878 e rimane papa

6no al 1903. Egli, come Pio IX, difende il tradizionalismo ca8olico, non riconosce alcun 5po di valore al socialismo e

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alla democrazia e al pensiero moderno. Si pronuncia molto chiaramente contro l’e5ca individualista borghese, che

coincide con il processo di industrializzazione che fa parte di questa fase storica (seconda rivoluzione industriale).

Aldilà dell’Opera dei congressi sul territorio abbiamo la diAusione delle parrocchie, associazioni carita5ve, movimen5

di Azione Ca*olica (AC). L’esistenza delle parrocchie è uno dei pun5 che viene considerato dalla destra storica, in

quanto le parrocchie sono un riferimento culturale importante, come centro di aggregazione. Per questo, i governi
laici nell’approvare delle leggi an5clericali devono fare i con5 con la realtà. Inoltre, i pre5 insegnano nelle scuole: è

diHcile pensare di aArontare un’is5tuzione che ha un’inIuenza così importante sul piano sociale in certe zone

d’Italia.

Leone XIII, nel negare la modernità a livello doLrinario e quindi in Italia alla partecipazione poli5ca, si muove

diversamente in altre aree europee. InfaM Leone XIII non rimuove il non expedit in Italia, però lo fa in altri paesi

europei e allora promuove una sorta di avvicinamento con le classi dirigen5 in Francia e Germania, dopo il “trauma”

della Terza Repubblica e le leggi an5socialiste e an5caLoliche di Bismark. In Germania esisteva già un par5to di

centro (il Zentrum), ma non esisteva in Belgio e in Austria. Perciò il papa promuove la nascita di par55 caLolici in

ques5 due paesi, nel 1884 in Belgio e 1887 in Austria.

Tappa fondamentale del papato di Leone XIII è l’enciclica “Rerum Novarum” (1893). Il papa non può evitare di
considerare che esista una ques5one sociale. Questa enciclica è dedicata alla condizione operaia. Da una parte il

papa guarda alla tradizione, alla società rurale, è lontano dall’e5ca della società industriale, dall’altro lato però ma

non può non considerare che la società moderna sta cambiando. Non esistono solo i contadini, ma anche i proletari.

Concordia tra le classi: le classi non devono loLare tra di loro, ma tuLe le par5 sociali (imprenditori e operai) devono

rispeLare i loro doveri.

 Quali sono i doveri degli operai? Laboriosità, frugalità (sobrietà), rispeLo delle gerarchie (≠ Marx), rispeLo di una

società tradizionale in cui si nega una parità di opportunità.


 Cosa si aspeLa dagli imprenditori? Devono concedere agli operai una giusta retribuzione (gli operai non sono

schiavi e vanno paga5 in maniera giusta) e devono rispeLare a loro dignità come persona e non come merce

(valore della persona oltrepassa il salario).

 È necessario salvaguardare le società operaie e ar5giane ispirate ai principi cris5ani. Esistono delle organizzazioni

e ne stanno nascendo altre perché la società industriale si sta sviluppando.

Dentro alla Chiesa si sviluppano due eloni principali:

1. Spinta verso il modernismo (corrente di pensiero interno alla chiesa di Roma). Dentro alla Chiesa di Roma questo

incoraggiamento del papa verso le società operaie e ar5giane si traduce nella formazione di movimen5 ispira5

alla parola “modernismo”. Non si discostano dai deLami del papa ma guardano alle sacre scriLure in modo

diverso, recuperando il messaggio evangelico, u5lizzando il progresso, la cui esistenza viene riconosciuta (Alfred

Loisy ed Ernesto Bonaiu5).


2. Le associazioni che vengono incoraggiate sembrerebbero ricordare le vecchie corporazioni di ar5 e mes5eri

medievali in cui la loLa di classe è annullata e la corporazione rappresenta l’unità della comunità cris5ana. Spinta

più tradizionale, portata avan5 da un pensatore italiano e sociologo: Giuseppe Tognali (elone del pensiero di San

Tommaso, più tradizionale che guarda con nostalgia all’età pre-industriale, diHda la modernità e guarda

appunto a una comunità tradizionale in cui le organizzazioni di classe non sono contemplate).

Per Leone XIII creare un par5to caLolico in Italia signiecherebbe legiMmare di conseguenza lo stato italiano e le

elezioni che lo riguardano. TuLavia, di fronte a ques5 cambiamen5 sociali, economici e culturali, il problema poli5co

si pone lo stesso. In questa fase (inizio ‘900) si sviluppano i primi sindaca5: oltre alle leghe rosse con idee socialiste

molto popolari a livello quan5ta5vo, leghe bianche legate agli ideali caLolici, sopraLuLo nelle campagne. Anche

queste leghe u5lizzano gli strumen5 di contestazione poli5ca e sociale come gli scioperi e le manifestazioni, pur non

avendo partecipazione poli5ca aMva. Questo signieca che esiste un sindacalismo caLolico prima di un par5to
caLolico. Ovviamente il loro obieMvo non è il socialismo e l’abolizione della proprietà privata: ma quello di oLenere

la proprietà terriera, l’abbaMmento del potere della grande proprietà terriera. In questa stagione nasce una

tendenza preLamente poli5ca chiamata democra9co-cris9ana, con l’obieMvo di conciliare la doLrina caLolica e

l’impegno sociale signieca anche usare gli is5tu5 della democrazia liberale.

Papa Leone XIII muore nel 1903 gli succede Pio X, il quale sarà papa eno al 1914 (anno in cui scoppia la Prima guerra

mondiale). Dopo una parziale apertura di Leone XIII, con Pio X ci si riavvicina di nuovo al tradizionalismo.

 L’Opera dei congressi (nata nel 1874) viene sciolta nel 1904. Pio X ha paura che, di fronte a questo nuovo clima,

l’opera dei congressi venga ges5ta secondo criteri diversi da quelli che ne hanno caraLerizzato la prima parte

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della storia. Per il papa l’associazionismo ca3olico deve rimanere a3accato alle radici della tradizione; se ques8

s8moli verso la modernità diventano così for8 da acquisire il controllo dell’Opera dei congressi, c’è il 8more che

la Chiesa si sgretoli.

L’Opera dei congressi viene divisa in tre organizzazioni diverse, a3raverso le quali il Papa è convinto di

controllare meglio le spinte verso il modernismo.


 Nasce anche una quarta organizzazione: la direzione generale dell’Azione Ca*olica, che sarà al centro di grandi

dibaF8 durante il regime fascista.

 Condanna in maniera uGciale il modernismo, considerandolo pericoloso, scomunicandolo. Scomunica anche la

tendenza democra8co-cris8ana. Viene scomunicato Romolo Murri: il più grande rappresentante democra8co-

cris8ano che nel 1905 ha fondato la Lega Nazionale Democra5ca. Le scomuniche quindi sono dei freni alle

tendenze riformatrici, al rinnovamento interne alla Chiesa.

 Murri era in gioventù un ca3olico integralista, diventa poi il personaggio di riferimento dei democra8co-

cris8ani; viene scomunicato, aderisce al Par8to Radicale che lo fa diventare deputato. Abbandona poi la
dimensione poli8ca per poi ritrovarsi vicino al fascismo.

 Di fronte alla poli8ca aFva, nelle elezioni del 1904 e del 1909, il “non expedit” viene sospeso in qualche collegio

del nord Italia. Nella sostanza, Pio IX capisce, ultraconservatore, che i ca3olici per contare nella società devono

avvicinarsi alla poli8ca.

 I vo8 dei ca3olici vengono conversi verso alcuni candida8 liberali. Si parla di ca*olici deputa5 (non di deputa8

ca3olici), ovvero deputa8 che vengono dal mondo liberale e hanno una sensibilità ca3olica.

 Nel 1909 si forma il primo sindacato nazionale ca3olico dei tessili, a conferma dal fa3o che si va avan8 da questo
unto di vista.

 Nel 1910 si contano 375 leghe bianche e 375 000 iscriF. Hanno successo non soltanto tra i contadini, ma anche

tra i mezzadri e i piccoli proprietari terrieri in certe zone dell’Italia, tra cui il cremonese dove è aFvo Guido

Miglioli che rappresenta l’estrema sinistra cris8ana e ca3olica in quella stagione del Novecento, e in Sicilia con

Don Luigi Sturzo come leader.

FondatorePARTITOpopolare 19 nel
Nel 1913 nelle elezioni, le prime a su_ragio universale maschile, viene stre3o il Pa*o Gen5loni: il dichiarato

appoggio che viene dato a quei liberali dispos8 ad appoggiare le istanze dei ca3olici: la tutela dell’insegnamento

privato, l’opposizione radicale al divorzio (salvaguardia della famiglia tradizionale) e il riconoscimento delle

organizzazioni sindacali ca3oliche.

È un insieme di accordi segre8 che indirizzano i vo8 di quei ca3olici che partecipano alla vita poli8ca verso quei

candida8 liberali che si impegnano a perseguire quel 8po di poli8che.


Il Pa3o Gen8loni viene cri8cato da destra e da sinistra:

 da destra, viene cri8cato dal liberalismo ortodosso, che non contempla di fare accordi tra candida8 liberali e

potenta8 ca3olici. Gen8loni è il presidente Unione Ele3orale Ca3olica. Scendere ai paF con i ca3olici per i

liberali ortodossi è quasi un’onta suprema;

 da sinistra, perché nello stesso momento i democra8co-cris8ani non vorrebbero favorire i liberali più

conservatori da un punto di vista sociale e ritengono che il ca3olicesimo debba trovare uno spazio poli8co

conclamato: il non expedit deve essere superato con la creazione di un sogge3o poli8co ca3olico.

Giovanni GioliF, parlando dei clericomodera8, a_erma che “stato e Chiesa sono due parallele, non des8nate alla
convergenza”.

Due papi seguono Pio X:

 Benede*o XV (1914-1922) che nel 1917 defnirà la Prima guerra mondiale come un’”inu8le strage”. I ca3olici
saranno neutralis8, non favorevoli all’ingresso dell’Italia in guerra.

 Pio XI (1922-1939) so3o il quale verranno frma8 i PaF Lateranensi (1929) e defnirà Mussolini “l’uomo della

provvidenza”. Il rapporto tra fascismo e Chiesa di Roma diventerà progressivamente sempre più stre3o e la

famosa conciliazione, negata all’Italia liberale, verrà costruita dall’Italia fascista.

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1913 patto gentili i che viene fatto durante la carica di Pio X in cui inizia un avvicinamento alla politica
che dopo la prima guerra mondiale diventa formale, con la nascita nel 1919 del partito popolare
italiano fondato da Don LUigi Sturzo e Degasperi.

Mussolini nel 1914 cambia idea, diventa interventista, viene espulso dal partito socialista e prende
una diversa strada politica, vertice dell’anti-socialismo super laico. 7 anni dopo la nascita del suo
governo, l’11 febbraio 1929 vengono rmati i patti lateranensi, rmati da Mussolini e il cardinale
Gasparri, segretario di stato vaticano, cioè il ministro degli esteri. Il papa in quel momento è Pio XI
che de nisce mussolini l’uomo della provvidenza.

Formalmente si chiude la questione romana, ciò che non era stato fatto da Pio IX, il Vaticano
riconosce lo stato italiano, vi è una paci cazione con il regno di Italia. Un trattato, una convenzione
nanziaria e un concordato; nella sostanza il vaticano accetta i soldi che Pio IX non aveva accettato,
in un certo modo lo stato paga un risarcimento importante al vaticano ed implicitamente riconosce i
diritti dello stato vaticano che si era sentito usurpato nel 1870-71. Vi è un trattato che attiene alla
diplomazia e un concordato all’interno del quale in cui vengono de nite le rispettive sfere di in uenza.
La chiesa di Roma guadagna dai patti, ma non solo di soldi, ma guadagna un ulteriore legittimazione
dalla classe dirigente di Italia. Il fascismo guadagna il consenso, questo accordo chiuderebbe
formalmente la questione romana. Ma non la chiude sostanzialmente perché le sorti della chiesa e
del fascismo sono legate ed in Italia e all’estero non tutti gli italiani sono fascisti e molti anti-fascisti
sono cattolici. Quindi in sostanza la paci cazione promossa dal vaticano e da mussolini può
coinvolgere tutti e non può essere accettata da tutti gli italiani; per questo da un lato la questione si
chiude e dall’altra no.

I patti dopo il 45, dopo il crollo del fascismo, entrano nella costituzione repubblicana nell’art.7, in
tanto non tutti sono convinti, ma oltre alla democrazia cristiana e il partito comunista, ritengono che
accetando quella forma di conciliazione, si possa paci care il paese e una continuità ad un processo
di identità nazionale. Quindi in un senso si sceglie per un’’idea di paci cazione di dimenticare quando
sono nati i patti e nel 1938 si sceglie di accettarli in costituzione, proposto dalla democrazia cristiana
TOGLIATTI, nata nel 42, erede del partito popolare e si chiama come il movimento che non era stato
accettato da Pio X all’inizio del 900. Nel 46 da ministro della giustizia promuove con il governo di
allora, L’Amnistia.

Il concordato verrà riformato nel 1984 che determina l’annullamento dell’obbligo delle lezioni di
religione a scuola. Fino al 84 era la religione u ciale italiana ed insegnata nelle scuole, quella fu la

CRAXI
prima riforma dal 29.

Accordi di UNAMADAMA

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