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La Seconda Guerra Mondiale

Il 1° settembre 1939 la Germania attaccò la Polonia e la costrinse alla resa nel giro di sole tre
settimane. Il 3 settembre, in risposta, la Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla
Germania. Il 17 settembre anche l'Unione Sovietica rivendicando i diritti derivanti dal patto molotov-
Ribbentrop, iniziò l'occupazione della parte orientale della Polonia: lo stato polacco venne spartito
tra le due potenze e dovette sopportare un feroce regime di occupazione. Nei mesi successivi sul
fronte occidentale le operazioni militari attraversare una fase di stallo. L'esercito Franco- inglese e
quello tedesco si fronteggiarono dietro le rispettive linee di difesa in quella che venne chiamata la
strana guerra. Nell Europa orientale, invece, l'armata rossa continuò la propria offensiva occupando
la Lituania, la Lettonia l’Estonia, regioni di confine dichiarate da Stalin indispensabili per la sicurezza
dell’Urss. Inoltre sempre con lo stesso pretesto, l'unione sovietica decise l'attacco alla Finlandia.
Nella fase di stallo che era seguita all' occupazione della Polonia, i tedeschi ebbero modo di
riorganizzare le proprie forze e in primavera ripresero le operazioni. Il 9 Aprile 1940 La Germania
attaccò la Danimarca e la Norvegia. La Germania raggiungeva così un duplice scopo: coinvolgere la
Scandinavia nel conflitto, in modo da accerchiare la Gran Bretagna e impadronirsi delle basi navali e
delle miniere di ferro di quelle regioni. La Germania sembrava davvero in grado di realizzare una
guerra lampo, cioè un'offensiva massiccia e rapidissima attuata con l'impiego di aerei e carri armati.
Mentre l'esercito tedesco invadeva la Norvegia, il 10 maggio 1940 Hitler decise di attaccare a
sorpresa la Francia. L'operazione militare venne condotta con notevole abilità tattica utilizzando il
cosiddetto piano Manstein. Le truppe tedesche invasero prima il Belgio e l'Olanda e puntarono poi
su Parigi. I francesi e gli inglesi si ritrovarono accerchiati e riuscirono a malapena a imbarcarsi a
Dunkerque per ritirarsi in Inghilterra. L'esercito tedesco occupò rapidamente il nord della Francia e
raggiunse Parigi il 14 giugno. Per la Francia si aprivano ora due possibilità: o continuare a oltranza il
conflitto con la Germania o scendere a patti con essa. Prevalse la seconda ipotesi appoggiata dalle
forze della destra guidate dall’anziano maresciallo Philippe Pétain. L'armistizio tra la Francia e la
Germania fu concluso il 22 giugno 1940. Secondo le sue clausole, il territorio francese venne diviso in
due parti: la Francia centro-settentrionale restò sotto l'occupazione tedesca; nella parte centro-
meridionale si costituì un governo collaborazionista con sede a Vichy e guidato da Pétain. Il generale
Charles de Gaulle, che si era per rifugiato a Londra dopo la disfatta della Francia lancio attraverso la
radio inglese un invito ai francesi liberi affinché resistessero agli invasori. Nel 1939 l'Italia si trovò in
una posizione difficile. Mussolini si era impegnato con il patto d'acciaio ad aiutare la Germania in
caso di guerra. Tuttavia il Duce sapeva che l'Italia non era pronta ad affrontare un conflitto. Perciò il
governo fascista annunciò la non belligeranza: L'Italia cioè non entrava in guerra, ma nemmeno si
manteneva neutrale. I successi della Germania e soprattutto il crollo della Francia, indussero
Mussolini a pensare che la guerra si sarebbe risolta in fretta a vantaggio dei tedeschi e che per l'Italia
sarebbe stato uno smacco non partecipare ai profitti della vittoria. Mussolini allora decise di far
entrare l'Italia in guerra. Il 10 giugno 1940 l'Italia entrò in guerra contro la Francia e l'Inghilterra. Le
prime iniziative belliche dell'Italia rivelarono subito l'’inadeguatezza delle sue forze armate. Il
tentativo di strappare Malta agli inglesi fallì. Dopo un iniziale successo, anche l'attacco contro i
possedimenti inglesi dell'africa settentrionale fu fermato. Il fallimento più grave fu il tentativo di
invasione della Grecia (28 ottobre 1940). Sia in Africa sia in Grecia solo l'intervento dei tedeschi
avrebbe consentito di riprendere la conquista. Dopo la sconfitta della Francia solo la Gran Bretagna
poteva continuare la guerra contro la Germania. Nel maggio 1940 in Gran Bretagna divenne primo
ministro Winston Churchill che aveva disapprovato la debolezza mostrata di fronte alle pretese di
Hitler. Hitler cercò di aprire le trattative con la Gran Bretagna, mostrandosi disposto a firmare la
pace purché gli fossero riconosciute le conquiste. Ma né il governo di coalizione capeggiata da
Churchill né opinione pubblica erano disposti ad accettare tali condizioni. Tra agosto e settembre
1940 i tedeschi tentarono la mossa decisiva: la cosiddetta operazione leone Marino, cioè lo sbarco
sulle coste britanniche. Ma per invadere la Gran Bretagna era indispensabile distruggere l'aviazione
inglese. Per due mesi l'aviazione britannica (RAF) e la Luftwaffe (la forza aerea tedesca) si
scontrarono in quella che venne chiamata la “battaglia d'Inghilterra”. La RAF riuscì a infliggere AI
tedeschi pesanti perdite. Perciò il 17 settembre Hitler dovette rinunciare al progetto di invadere la
Gran Bretagna. Per i tedeschi il bilancio, nonostante il fallimento della guerra lampo, era comunque
positivo: erano state compiute conquiste strategicamente importanti; L'Italia sebbene con risultati
deludenti si era schierata al fianco di Hitler; erano stati rafforzati anche i legami con il Giappone
giungendo alla firma del Patto Tripartito il 27 settembre 1940.

Nella primavera del 1941 la Germania fu costretta a intervenire a sostegno dell'Italia che stava
rischiando una pericolosa disfatta militare: nel Nord Africa le truppe naziste guidate dal generale
Erwin Rommel giunsero a pochi chilometri dal canale di Suez; nei Balcani, la Germania conquistò la
Jugoslavia, la Grecia e l'isola di Creta e impose alleanze forzate a Romania e Bulgaria. L'Italia rinunciò
così a qualsiasi illusione di poter svolgere un ruolo autonomo nella guerra. Hitler aveva sconfitto tutti
i rivali in Europa e poteva puntare all' estensione delle conquiste del Reich. Com’è noto, il progetto
di Hitler era quello di conquistare lo spazio vitale per la Germania occupando le regioni dell'est
europeo. In questa prospettiva era evidente che il Patto tra Urss e Germania per la spartizione della
Polonia aveva un carattere temporaneo. I motivi che inducevano Hitler alla conquista dell'unione
sovietica erano molteplici: in primis i popoli slavi erano ritenuti inferiori; l'unione sovietica era la
patria del comunismo e la Russia era un territorio ricchissimo di materie prime di cui la Germania
aveva bisogno per poter proseguire il conflitto. Il 22 giugno 1941 La Germania invase la Russia
seguendo il cosiddetto piano Barbarossa. Esso prevedeva il rapido annientamento della resistenza
nemica. All'impresa partecipò anche l'Italia inviando nel 1941 il CSIR. Nel corso degli anni 30, il
Giappone aveva intrapreso a spese della Cina un'aggressiva politica espansionistica di cui aveva
dispiegato un notevole potenziale bellico e organizzativo. Le conquiste misero il Giappone in
contrasto con la Gran Bretagna, la Francia e soprattutto gli Stati Uniti per il controllo del sud-est
asiatico e del pacifico. Perciò il Giappone entrò in relazione con le potenze dell'Asse, la Germania e
l'Italia con le quali stipulò il patto Tripartito. con l'unione sovietica invece strinse nell'aprile 1941 un
patto di neutralità. L' espansionismo nipponico ebbe caratteristiche particolari: da un lato era una
tipica manifestazione di imperialismo dall'altro era espressione di una nazione in lotta contro
l'ingerenza occidentale. Nel quadro di questa politica espansionistica, nel luglio 1941, i giapponesi
occuparono l'Indocina francese. Gli Stati Uniti reagirono imponendo il blocco delle esportazioni
verso il Giappone punto il 7 dicembre 1941 i giapponesi attaccarono senza formale dichiarazione di
guerra, la flotta degli Stati Uniti ancorata a Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. Le navi statunitensi
furono quasi completamente distrutte punto il giorno dopo l'8 dicembre, gli Stati Uniti e la Gran
Bretagna dichiararono guerra al Giappone virgola che veniva subito sostenuto dalla Germania e
dall'Italia: la guerra si era estesa a questo punto a tutto il mondo. Negli anni 30 gli Stati Uniti avevano
proseguito la propria politica di isolamento intrapresa alla fine della prima guerra mondiale e
accentuati in seguito alla crisi del 1929. Il presidente Roosevelt si impegnò invece in senso opposto.
Nel marzo 1941 venne approvata la legge degli affitti e prestiti attraverso la quale veniva fornito
materiale bellico ai paesi antifascisti e soprattutto alla Gran Bretagna. L'avvicinamento fra la Gran
Bretagna e gli usa si concretizza o nella redazione della Carta Atlantica (agosto 1941) nel quale si
affermavano i principi di collaborazione tra gli Stati e di autodeterminazione dei popoli che
avrebbero dovuto guidare la politica internazionale dopo la fine del dominio nazista.

Nel 1942 il dominio della Germania nazista in Europa raggiunse la massima espansione punto il
nazismo intendeva costruire una “nuova Europa” basata sulla supremazia della Germania e sulla
subordinazione dei popoli alleati e di quelli sottomessi secondo una rigida gerarchia politica ed
economica. Al vertice c'era la “grande Germania”, immediatamente dopo ci trovavano i paesi
satelliti, come la Francia di Vichy i e l'Italia, al di sotto i territori conquistati militarmente. All'interno
di questo nuovo ordine la supremazia doveva spettare alla razza Ariana punto i popoli slavi
dovevano semplicemente fornire la manodopera e le risorse necessarie a sostenere le economie del
Reich. Se gli slavi dovevano essere tenuti in condizione di schiavitù, gli ebrei andavano
completamente sterminati. Perciò i nazisti crearono più di 900 lager, cioè campi di concentramento
e di sterminio, situati in Germania, Bologna, Austria, Cecoslovacchia. In Germania gli ebrei erano già
stati sottoposti a discriminazioni e persecuzioni negli anni 30 punto poi, nel 1938 virgola dopo la
notte dei cristalli, incominciarono le deportazioni. Nel 1942 Hitler decise di mettere in atto la
“soluzione finale”, cioè lo sterminio organizzato di tutti gli ebrei d'Europa. Si realizzò così l'Olocausto
punto si trattò di un di un vero e proprio genocidio, ossia dello sterminio di un'intera popolazione. La
ferocia del dominio nazista rendeva impossibile qualsiasi opposizione. Basti pensare al tremendo
massacro con cui fu repressa la sollevazione nel ghetto di Varsavia (aprile 1943) dove su 450.000
persone i sopravvissuti furono solo 50.000. In tutti i paesi occupati dall'esercito nazista si
svilupparono movimenti di opposizione e di liberazione punto la resistenza al nazismo ebbe
modalità, tempi ed esiti molto diversi. In Francia la reazione all'occupazione nazista venne guidata
dal generale de Gaulle. In Jugoslavia, i partigiani comunisti di Tito riuscirono a cacciare i tedeschi
senza alcun aiuto esterno. Nella stessa Germania una parte dell'esercito si oppose al regime
arrivando a organizzare un attentato a Hitler che però fallì il 20 luglio 1944. In Italia la resistenza fu
un fenomeno complesso al cui interno si manifestarono profondi contrasti politici. L'opposizione al
Reich si manifestò anche come collaborazione con gli eserciti alleati attraverso l'azione di gruppi
armati, la raccolta di informazioni o la semplice inerzia di fronte alle direttive dell’invasore nazista.
Coloro che combatterono contro il nazismo spesso miravano anche a realizzare una trasformazione
politica della società. Fenomeno opposto alla resistenza fu il collaborazionismo. In tutti i paesi
occupati ci furono persone o gruppi che appoggiarono gli invasori. Il primo clamoroso esempio a
riguardo fu quello del norvegese Vidkun Quisling. Egli fu a capo del governo collaborazionista creati
in Norvegia nel 1942. Questo governo era animato in alcuni casi da un eccesso anti bolscevismo, in
altri dalla volontà di collaborare con un nemico che ormai ritenevano irreversibilmente vincitore; Ma
spesso tali giustificazioni servivano solo a mascherare il più ripugnante opportunismo.

L'entrata in guerra degli Stati Uniti determinò le prime sconfitte per gli eserciti del patto tripartito.
Fra il 1942 del 1943 l'andamento del conflitto subì una svolta decisiva a vantaggio degli alleati, cioè
degli anglo americani. Nei primi mesi del 1942 il Giappone ottenne successi straordinari e arrivò a
occupare territori vastissimi punto dopo l'iniziale sorpresa gli Stati Uniti rovesciarono la situazione e
riportavano alcuni importanti vittorie nel Mar dei coralli (maggio 1942), nei pressi delle isole Midway
(giugno 1942) e soprattutto a Guadalcanal, nelle isole Salomone (agosto 1942-febbraio 1943).
Anche nell'area dell'atlantico si manifestò la superiorità degli alleati. Qui i sommergibili tedeschi
attaccavano le navi e dagli Stati Uniti portavano rifornimenti alla Gran Bretagna punto gli anglo
americani riuscirono però a difendere efficacemente la propria flotta EA spezzare l'accerchiamento
dei tedeschi. Dopo aver vinto i nazisti nella cosiddetta battaglia dell'atlantico, gli alleati volsero il loro
impegno in Africa. In quell’area il generale Rommel aveva condotto una poderosa offensiva
penetrando in profondità del nel territorio egiziano punto il generale inglese Bernard Law
Montgomery guidò la controffensiva alleata che culminò nella battaglia di El Alamein (23 ottobre-4
novembre 1942). Sul fronte orientale, lo scontro tra russi e tedeschi diventava molto più lungo e
difficile di quanto avesse previsto Hitler punto nel giugno 1942 la Germania lanciò un'offensiva con
l'obiettivo di conquistare le ragioni del Caucaso, ricche di petrolio e alla quale parteciparono anche
230.000 soldati italiani del ARMIR. Le forze dell'asse riportarono alcuni iniziali successi, ma poi i
sovietici passarono al contrattacco. Nel luglio 1942 iniziò la terribile battaglia di Stalingrado che si
svolse in sanguinosi combattimenti. Hitler ordinò la resistenza a oltranza, ma nel febbraio 1943 i
sovietici costrinsero i tedeschi alla resa. Fu la più grande sconfitta dall’inizio della guerra da parte
della grande Germania, che mostrò chiaramente come le sorti del conflitto si fossero ormai
capovolte. Dopo la vittoria in Africa, gli anglo americani avevano assunto il controllo del
Mediterraneo e poterono rivolgersi all'Italia. Oh il primo passo fu l'occupazione della isola di
Pantelleria (giugno 1943). Poi, il 10 luglio, gli alleati sbarcarono in Sicilia; il 23 luglio occuparono
Palermo e nel giro di un mese si impadronirono di tutta l'isola. Il loro sbarco fece precipitare in Italia
la crisi del fascismo. Nell'inverno 1942-43 varie città italiane furono colpite dai bombardamenti degli
alleati e ciò acuì il malcontento nella popolazione. La protesta scoppiò nel marzo 1943, quando si
verificarono scioperi degli operai a Torino e in tutti i principali centri industriali del nord. Erano i
primi scioperi dall'avvento del fascismo e gli unici nell’Europa occupata. La caduta del fascismo non
fu determinata però dalle proteste popolari né dalle forze politiche antifasciste. Mussolini fu
esautorato dalla monarchia nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, dal gran consiglio del fascismo. Il
re Vittorio Emanuele terzo esonero Mussolini dalla carica di primo ministro e lo fece
immediatamente arrestare. L'incarico di formare un nuovo governo venne affidato al maresciallo
Pietro Badoglio. Mentre Mussolini veniva condotto prigioniero sul Gran Sasso, l'apparato fascista si
sfaldava. Badoglio prese contatto con gli alleati e il 3 settembre 1943 a Cassibile, in Sicilia, firmò
l'armistizio che fu reso pubblico solo l'8 settembre successivo. Il giorno dopo gli alleati sbarcarono a
Salerno, ma la loro avanzata venne fermata dai tedeschi che si arrestarono lungo la linea Gustav, una
linea difensiva che aveva il principale centro di resistenza a Cassino. L'offensiva alleata venne
bloccata fino alla primavera del 1944. Intanto, il 12 settembre 1943, i tedeschi liberarono Mussolini
dalla prigionia nel Gran Sasso. Pochi giorni dopo il Duce costituisce al nord un nuovo stato fascista
sottomesso alla Germania, la Repubblica Sociale Italiana, con capitale a Salò, sul lago di Garda. Da
quel momento iniziò in Italia la lotta di liberazione.

Nel 1944 gli eserciti anglo americani proseguirono la loro avanzata. In Italia gli alleati sfondare la
linea Gustav e liberarono Roma 4 giugno. I tedeschi furono costretti a ritirarsi verso nord e si
attestarono lungo la linea gotica. Da questo momento l'avanzata degli alleati si arrestò per tutto
l'inverno del 1944 e parte della primavera 1945. Nell'area del pacifico Gli Stati Uniti costrinsero
progressivamente i giapponesi ad abbandonare tutti i territori occupati. Sul fronte orientale,
proseguiva in modo inarrestabile l'avanzata sovietica. Dopo aver liberato tutto il territorio russo
dalla presenza degli invasori nazisti, l'armata rossa si spinse verso l'Europa centrale e i Balcani,
puntando alla Germania. Il 1944, per gli alleati, fu l'anno dell'apertura in Europa di un secondo fronte
dopo quello italiano punto la decisione fu presa nella conferenza di Teheran in cui si incontrarono
Stalin, Roosevelt e Churchill. I tre alleati scelsero di attuare uno sbarco in Normandia nella primavera
1944: la cosiddetta operazione Overlord. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno, sotto il comando del
generale americano Dwight Eisenhower un esercito forte di tre milioni di uomini, 1200 navi da
guerra, 6500 anfibi virgola e 13.000 aerei iniziò invadere la Normandia. I tedeschi che si aspettavano
uno sbarco a Calais e avevano concentrato lì le loro forze di esistettero accanitamente. Dopo due
mesi di aspri combattimenti gli alleati riuscirono a sfondare le difese tedesche e dilagarono nel nord
della Francia punto un secondo sbarco di truppe americane venne effettuato in Provenza il 15
agosto, la cosiddetta operazione Dragon. Il 26 agosto 1944 gli alleati e il generale de Gaulle
entravano trionfalmente a Parigi. Alla metà di settembre la Francia era completamente liberata. Fra
il 1944 e il 1945 la Germania fu sottoposta da parte degli alleati a continui bombardamenti che
distrussero completamente alcune città, come Dresda e Amburgo. Man EI bombardamenti né le
vittorie degli alleati convinsero Hitler alla resa. Nella primavera del 1945 la Germania si trovò presa
tra due fuochi: a ovest gli anglo-americani e ad est i sovietici. Il 7 Marzo le truppe alleate superarono
il Reno ed entrarono in Germania. Intanto l'Armata Rossa virgola dopo aver occupato la Polonia, la
Cecoslovacchia e l'Ungheria, entrava in Austria e il 13 Aprile giunse a Vienna. Il 25 Aprile le
avanguardie americane si incontrarono con le avanguardie sovietiche presso il fiume Elba. Negli
stessi giorni l'Italia veniva liberata EI tedeschi iniziavano la ritirata il 30 Aprile Hitler si suicidò,
insieme ad altri capi nazisti, proprio mentre i russi stavano entrando a Berlino punto il suo
successore, l'ammiraglio Karl Donitz firmò il 7 maggio la resa senza condizioni. Per la Germania la
guerra si concludeva con circa sei milioni di morti. Nella primavera del 1945 la guerra era ormai finita
in Europa, ma proseguiva nell’Oceano Pacifico. I giapponesi resistevano accanitamente affidandosi
anche ai kamikaze. Ma nemmeno il loro sacrificio poteva ribaltare le sorti di un conflitto in cui gli
Stati Uniti stavano impiegando il loro straordinario potenziale. Il Giappone era ormai militarmente
sconfitto punto la resa appariva inevitabile ma non imminente, data la determinazione con cui i
giapponesi continuavano a combattere punto il 12 Aprile 1945 il presidente americano a Roosevelt
morì e gli succedette Henry Truman. Egli decise di piegare definitivamente il Giappone usando la
bomba atomica. Il 6 agosto 1945 una bomba atomica rase quasi completamente al suolo la città
giapponese di Hiroshima, causando la morte di oltre 100.000 persone. Il 9 agosto fu la volta di
Nagasaki. Il giorno prima l'unione sovietica aveva dichiarato guerra al Giappone, aprendo le ostilità
in Manciuria e in Corea punto al Giappone non restava che chiedere la resa senza condizioni, che
venne firmata il 2 settembre 1945 e che poneva fine alla seconda guerra mondiale con un bilancio
conclusivo di circa 50 milioni di morti.

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