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Verso la seconda guerra mondiale

L'ESPANSIONISMO NAZIFASCISTA: CRISI ECONOMICA E MITI IMPERIALI


Il '36 fu l'anno che determin la svolta che port al secondo conflitto mondiale; in questi mesi infatti si manifestarono pienamente le mire espansionistiche dei paesi fascisti dell'Europa e del mondo: Italia: port a compimento l'aggressione ai danni dell'Etiopia. Germania: dopo aver riunito la Saar al Reich in seguito ad un referendum, militarizz la Renania, andando apertamente contro i trattati di Versailles e dando un primo assaggio della politica Pangermanista del nuovo regime. Spagna: le truppe di Francisco Franco iniziarono un'insurrezione antirepubblicana con l'aiuto dei contingenti tedeschi e italiani. Giappone: si espanse verso la Manciuria. La cause di questo espansionismo possono essere riconosciute in: Crisi del '29: La frantumazione del mercato internazionale in tanti mercati nazionali infatti port gli stati a cercare in tutti i modi di allargare i propri confini per aumentare le dimensioni del proprio mercato nazionale. Le tensioni preesistenti: queste nacquero con i trattati di pace del 1919; gli stati fascisti infatti erano convinti di essere stati ingiustamente ridimensionati in favore degli interessi di Inghilterra e Francia.

LA POLITICA DI RIARMO E DI CONQUISTA DELLA GRANDE GERMANIA


Il caso tedesco fu emblematico; la Germania, infatti, fu la nazione pi colpita dai trattati: privata delle colonie, ridimensionata e schiacciata dai risarcimenti. Fu con Hitler che l'orgoglio tedesco vide la possibilit di risollevarsi tentando di forzare i vincoli sanciti con Versailles; il progetto hitleriano prevedeva: Affermare la supremazia tedesca in Europa e, in seguito, nel mondo. Per fare questo si sarebbe prima dovuto unificare tutte le regioni abitate da una maggioranza tedesca (la Grande Germania), per poi progressivamente espandersi per conquistare il proprio spazio vitale. Era un progetto di tipo: Economico: perch prevedeva di trovare l'autonomia economica per la Germania dopo la costituzione del nuovo ordine europeo. Politico e razziale: perch affondava le proprie radici sull'idea della superiorit del popolo tedesco, che legittimava il fatto che la Germania diventasse la potenza dominatrice mondiale. Dal '33 vennero poste le basi per attuare questo progetto: 1933: uscita dalla Societ delle nazioni. 1936: violazione del trattato di Versailles con il riarmo della Renania. 1938: inizio del programma di aggressione agli stati sovrani di cui prima vittima fu l'Austria.

L'EGEMONIA NAZISTA SUI FASCISMI EUROPEI E LA CONFERENZA DI MONACO


Ad alimentare la tensione durante il permanente stato di guerra che caratterizz gli anni '30, contribuirono: la diffusione dei fascismi e la polarizzazione di essi sotto l'egemonia tedesca. Per quanto riguarda l'Italia, essa tent di mantenersi inizialmente autonoma in politica estera, ma con l'Asse Roma-Berlino nel 36 e col Patto d'Acciaio nel '39, dovette rinunciare alla propria autonomia ed entrare nell'orbita tedesca. A sancire ulteriormente questa nazificazione definitiva del fascismo, contribu infine la promulgazione delle leggi razziali nel 1938 contro gli ebrei. Questa politica nazifascista si pot compiere pienamente anche perch le potenze democratiche si mostrarono incerte sul da farsi: Stati Uniti: mantennero il proprio isolazionismo. Francia e UK: mantennero lappeasement. Sottovalutarono il tutto e credettero di poter allentare le tensioni attraverso continue concessioni alle rivendicazioni tedesche. Questa strategia culmin con la Conferenza di Monaco (settembre '38), quando e Francia e UK accettarono di non prendere provvedimenti contro la Germania, per loccupazione della regione dei Sudeti, per via dell'assicurazione da parte di Hitler che non avrebbe modificato ulteriormente la geografia europea. Ma 6 mesi dopo l'intera Cecoslovacchia divenne tedesca. La svolta decisiva si ebbe il primo settembre del '39 , quando le truppe tedesche invasero la Polonia per ricollegare la Prussia Orientale al resto del Reich; il compromesso di Monaco era saltato e Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania (3 settembre 1939), gli USA si mantennero neutrali. Era iniziata la II Guerra Mondiale.

Il dominio nazifascista sull'Europa


L'INVASIONE DELLA POLONIA
All'alba del primo settembre '39 le truppe tedesche varcarono i confini polacchi. Dopo aver occupato i punti nevralgici con l'aiuto degli aerei da guerra, gli Stukas, la loro avanzata si arrest solo alle porte di Varsavia, dove si erano radunati 100000 uomini pronti a difendere la capitale; dopo il bombardamento della Luftwaffe per la citt dovette capitolare. Il mondo intero aveva potuto assistere alla potenza bellica tedesca, aveva vinto in sole quattro settimane. Nel mentre l'Unione Sovietica aveva occupato con la forza le regioni orientali dello stato: Pochi giorni prima dell'attacco infatti Hitler si era garantito il Non-intervento sovietico, stipulando un patto che sanciva le rispettive zone di influenza nello stato polacco. Nonostante l'URSS fosse vista come un acerrimo nemico, la sua potenza sarebbe stata una minaccia troppo grande. Stalin dal canto suo decise di firmare l'accordo perch: Uno dei progetti dell'URSS era riconquistare i territori perduti con la Grande Guerra e consolidare la sua potenza di fronte a quelle occidentali. Non voleva entrare in guerra contro la Germania; nonostante la potenza russa, infatti, i tedeschi erano comunque troppo pericolosi. Aveva trovato molte difficolt a stringere un'alleanza in funzione antinazista, perch le democrazie avevano sempre osteggiato lo stato comunista.

LA STRATEGIA DELLA GUERRA-LAMPO E L'OCCUPAZIONE DELLA FRANCIA


La strategia utilizzata dalla Germania contro la Polonia era quella della Guerra-Lampo (Blitzkrieg), cio campagne di breve durata molto pi sicure e vantaggiose sotto ogni punto di vista; esse consistevano in varie fasi: 1. Venivano portati avanti massicci bombardamenti per devastare le fila nemiche ed indebolirle. 2. Veniva concentrata gran parte delle forze belliche in un punto di gravit, in particolare mezzi corazzati, che potevano sfondare il fronte e devastare le retrovie, impedendo ritirate ordinate. 3. Si concludeva l'operazione con degli sfondamenti laterali. Sul fronte occidentale le operazioni ebbero una fase di stallo nell'inverno '39-'40, dove gli eserciti rimanevano fermi sulle proprie linee difensive, la Maginot e la Siegfried. Le operazioni andarono avanti solo nei paesi baltici, dove l'URSS si espandeva sfruttando la neutralit tedesca nei suoi confronti. Nell'aprile-maggio del '40 ebbe nuovo slancio l'offensiva tedesca: furono invase Danimarca e Norvegia, fu istituito un governo fantoccio e la Germania si impadron cos delle grandi miniere di ferro e di importanti punti strategici dove vennero installate delle basi navali e aeree. Nel maggio del '40 ebbe inizio anche la vera offensiva contro la Francia: fu violata la neutralit dei paesi delle Fiandre, quindi le forze anglo-francesi si concentrarono in questa regione per difendersi; nel mentre grandi unit tedesche attaccarono pi a Sud, nei pressi di Sedan e sfondarono le linee, costringendo alla ritirata i francesi. La Francia fu invasa con grande rapidit e in Giugno i tedeschi arrivarono alle porte di Parigi; qua il comandante Petain firm la resa, scegliendo di non sacrificare le truppe in una battaglia che avrebbero comunque perso. La Francia venne divisa in due parti: Parte settentrionale: controllata direttamente dalle Germania. Parte meridionale: era stato instaurato un governo d'estrema destra alleato alla Germania, con sede a Vichy e capeggiato dallo stesso Petain. Solo in pochi si opposero a questo, fra loro il Col. De Gaulle, che pose le basi dell'organizzazione Francia Libera, primo nucleo della futura resistenza.

L'ITALIA DALLA NON BELLIGERANZA ALL'INTERVENTO


L'Italia, inizialmente, scelse il non intervento (col beneplacito tedesco), nonostante nel Patto d'Acciaio fosse prevista l'entrata in guerra istantanea al fianco della Germania. Si scelse questa strada perch: Gran parte dell'opinione pubblica era avversa alla guerra, per tendenza morale. Gran parte della classe dirigente, esponenti delle gerarchie fasciste ecc. erano contrarie perch l'Italia era troppo impreparata militarmente. Questa politica ambigua aveva certamente un vantaggio: Permise di evitare d'impegnare l'Italia militarmente fintanto che non si fossero capiti di preciso quali fossero gli obiettivi tedeschi. I continui successi tedeschi, e in particolare quelli contro la Francia, portarono Mussolini a ritenere che la guerra sarebbe durata breve tempo e che era necessario entrarci per poter partecipare al tavolo delle trattative dalla parte dei vincitori. Il 10 Giugno del '40 fu cos annunciata l'entrata in guerra. L'ingresso nel conflitto dell'Italia mise ancora pi in difficolt la Francia, che dovette aprire un nuovo fronte nel Sud. La scelta fu comunque poco oculata, la guerra dur ancora cinque anni e mise in mostra tutta l'impreparazione italiana.

LA BATTAGLIA D'INGHILTERRA
L'UK ormai era sola contro il colosso tedesco. Il progetto di Hitler contro di essa consisteva in: Distruzione della Royal Air Force e annientamento della capacit di resistenza della popolazione, che avrebbe dovuto finire per desiderare la resa. Fu cos che la Luftwaffe sganci in territorio inglese tonnellate di esplosivi con gli obiettivi si distruggere le industrie e terrorizzare la popolazione. Furono attaccati prima i porti e gli aeroporti meridionali, poi le citt (Londra, Birmingham, Coventry) e le industrie, provocando pi di quaranta mila morti. Gli inglesi, per seppero opporre un'orgogliosa resistenza (they Took a stiff up a lip), chiusi a quadrato attorno al loro primo ministro Winston Churchill. La Raf nel mentre otteneva grandi successi con l'utilizzo dei Radar, ancora sconosciuti ai tedeschi. L'Italia dal canto suo cerc di rompere il contatto tra la patria e i dominions coloniali dell'UK, ma gli interventi furono insufficienti e alla fine la Germania dovette rinunciare al suo progetto.

LA GUERRA NEI BALCANI E IN AFRICA


Alla fine del '40 la guerra stava ormai assumendo dimensioni mondiali, il Giappone si un all'Italia e alla Germania col patto Tripartito, nel quale entrarono anche Slovacchia, Ungheria, Romania. L'Italia nel mentre aveva dato inizio alle sue attivit belliche mostrando la sua incapacit (troppe poche truppe, troppo poco preparate) di condurre autonomamente azioni belliche, infatti le truppe tedesche dovettero agire ben due volte in aiuto delle truppe italiane: Grecia: lo stato greco fu attaccato contando di vincere rapidamente, ma la resistenza delle truppe greche appoggiate da parte di quelle inglesi aveva fatto subire gravi perdite al contingente italiano, costringendolo ad arretrare fino in Albania. Gli alleati tedeschi entrarono in soccorso delle truppe italiane permettendo di iniziare nuovamente l'avanzata. Africa: nel continente africano era stato aperto un nuovo fronte lungo i confini delle colonie italiane; qua le truppe si scontrarono con le corazzate britanniche. Dopo alcuni iniziali successi fu una sequela continua di sconfitte che portarono alla perdita di vasti territori. La Germania non poteva permettere che l'UK, sconfiggendo l'Italia, riuscisse ad ottenere il controllo di tutta l'Africa, aumentando cos la propria influenza sul Mediterraneo e sui Balcani; fu cos che essa intervenne con gli Afrika korps, guidati da Rommel, che fecero indietreggiare gli inglesi con una serie di brillanti vittorie. Nel mentre le azioni belliche nell'Europa continuavano e alla fine del '41 quasi tutto il continente era nelle mani del nazifascismo. La grande strategia che i tedeschi utilizzarono e che li agevol enormemente in queste vittorie fu: Militarizzazione delle economie dei paesi sconfitti: in questo modo le risorse naturale di queste regioni e i lavoratori (che venivano spediti nei campi di lavoro) agivano in favore della macchina bellica tedesca. Questa scelta fu dettata dal ricordo di quanto la prima guerra avesse sfiancato l'economia; in questo periodo invece, infatti, i tedeschi civili avevano comunque mantenuto un altissimo tenore di vita.

La guerra mondiale e il suo epilogo


L'ATTACCO ALL'URSS: IL PIANO BARBAROSSA
Nel 1941 la guerra assunse un carattere mondiale con l'entrata in guerra dell'unione sovietica e degli stati uniti. I nazisti infatti, perseguendo l'obbiettivo espansionistico verso popolazioni inferiori, attaccarono l'Urss il 22 giugno 1941 chiamando l'operazione Piano Barbarossa. L'azione tedesca fu travolgente (le truppe contavano in tutto 3 milioni di uomini) e in soli tre mesi arrivarono a Mosca e a Leningrado, nonostante ci l'esercito sovietico si rimbocc le maniche bruciando tutto ci che non poteva portare con s nella ritirata. L'avanzata tedesca si spinse fino a Stalingrado i nazisti miravano alle riserve petrolifere nel Caucaso tuttavia la campagna della Germania sfum presto a causa del 'generale inverno'.

L'INTERVENTO AMERICANO NEL PACIFICO


Fino al '41 gli Usa avevano dato appoggio economico alla Gran Bretagna e tale solidariet port alla 'Carta atlantica', un documento firmato da Roosevelt e Churchill che affermava il principio di diritto internazionale e dell'autodeterminazione dei popoli. Gli Stati Uniti per entrarono realmente in guerra in seguito all'attacco giapponese alla flotta militare statunitense nel porto di Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941. L'attacco fu inaspettato e mirava a non far reagire gli americani all'espansionismo giapponese nel Pacifico. L'opinione pubblica giapponese sostenne questa azione e il governo nipponico si lanci alla conquista dell'Asia e del Pacifico, con spinte espansionistiche simili a quelle hitleriane.

GLI EFFETTI SOCIALI DELLA GUERRA E LA SOLUZIONE FINALE


La Germania durante la guerra sottopose gli stati occupati ad una fortissima pressione economica: I tedeschi esigevano il versamento di ingenti somme e requisivano sistematicamente i prodotti agricoli. La popolazione che gi era schiacciata dal peso del conflitto viveva nella pi totale miseria. Infatti i prodotti di prima necessit potevano essere acquistati periodicamente tramite una tessera. I nazisti poi procedettero con l'eliminazione fisica delle popolazioni ritenute inferiori e l'Urss fu il paese pi colpito sotto questo punto di vista. Soprattutto gli ebrei furono colpiti dalla soluzione finale formulata per eliminarli sistematicamente, e per fare ci la Germania allest del campi di concentramento e di sterminio dove centinaia di migliaia di deportati erano costretti a lavorare e a vivere in condizioni disumane e venivano uccisi in massa con le camere a gas e i forni crematori. Oltre agli ebrei nei campi di concentramento venivano deportati anche zingari, omosessuali, oppositori politici, ecc.

LA SVOLTA MILITARE DEL 1942-43 E LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA


Nella seconda met del '42 ci fu una svolta nell'andamento della guerra che vide il nazifascismo indietreggiare; infatti: Gli americani si riappropriano delle isole nel Pacifico occupate dai giapponesi. I Russi con una controffensiva spinsero i tedeschi oltre il fiume Don, eliminando la possibilit di un successo nazifascista in Russia. Le forze inglesi e statunitensi fermarono, nell'Africa settentrionale, le truppe dell'Asse. In seguito a questo gli anglo-americani ottennero grande libert nel Mediterraneo e approdarono in Sicilia il 9 luglio 1943. Contemporaneamente la situazione in Italia era critica, la popolazione viveva in condizioni di miseria e il regime fascista era in crisi. Cos alcuni esponenti come Ciano, Bottai e Grandi tentarono di togliere l'Italia dal soggiogamento tedesco, per poi farla uscire dalla guerra. Ci sarebbe stato possibile solo rimuovendo Mussolini dal suo posto.

LA CADUTA DEL FASCISMO IN ITALIA E IL GOVERNO BADOGLIO


Il 25 luglio 1943 fu dichiarata la 'sfiducia' a Mussolini che fu destituito e fatto poi arrestare da Vittorio Emanuele III. Il governo fu affidato al maresciallo Pietro Badoglio e l'iniziale entusiasmo popolare per la caduta del fascismo cess quando gli italiani furono informati che sarebbero dovuti rimanere in guerra. Tuttavia l'Italia prese accordi segreti con gli alleati per firmare un armistizio, che fu reso noto l'8 settembre 1943; il re, Badoglio e altri funzionari si rifugiarono in zone dell'Italia occupate dagli alleati lasciando cos il Paese nel caos pi totale: L'esercito non sapendo che dovesse fare si sband, alcuni soldati cercarono di tornare a casa, altri di darsi alla macchia (sarebbero poi diventati parte della Resistenza), altri ancora invece furono catturati e uccisi dai tedeschi, i quali avendo saputo in anticipo dell'armistizio, l'avevano preso come un tradimento.

LA REPUBBLICA DI SAL E L'OPPOSIZIONE POPOLARE AL NAZIFASCISMO


Pochi giorni dopo l'armistizio Mussolini fu liberato da alcuni paracadutisti tedeschi e fu messo a capo (sempre dai tedeschi) di un governo fascista fantoccio, la Repubblica sociale italiana, con sede a Sal, che aveva il controllo nell'Italia centro-settentrionale. Al sud invece rimaneva vigente il governo Badoglio, cos che l'Italia si trovava divisa in due. In questo contesto nacquero le prime attivit di resistenza (a cui presero parte ideologie diverse fra loro) contro i nazifascisti, i partigiani. Questi si organizzarono per sabotare il nemico tramite una guerriglia. Nel '43 poi, nelle Quattro giornate di Napoli, i civili insorsero contro i tedeschi, costringendoli ad andar via dalla citt; inoltre si stava diffondendo in Italia, grazie anche all'azione del Pci, l'idea che ci fosse un'alternativa ad un regime nazista o fascista.

LA RESISTENZA IN EUROPA
L'opposizione al nazifascismo si diffuse in tutta Europa: Francia; nacque un movimento guidato da De Gaulle, Francia Libera che mobilit un esercito di uomini su vari fronti. A questo movimento si sono ispirate poi le Ffi (forze francesi dell'interno) e gli Ftp (franchi tiratori e partigiani). Unione Sovietica; i gruppi partigiani contro i nazifascisti furono strettamente legati con la ripresa dell'offensiva dell'Armata rossa. Jugoslavia; la lotta dei partigiani comunisti -guidata dal maresciallo Tito- fu lunga e sanguinosa e solo nel '44-'45 furono sconfitte le truppe tedesche. A quel punto per alcune migliaia di italiani dell'Istria e della Venezia-Giulia furono gettati nelle foibe. Questa azione da parte della Jugoslavia era segno dell'opposizione al fascismo e della volont di eliminare gli oppositori all'annessione della VeneziaGiulia.

Polonia; la resistenza polacca aveva il fine di difendere la propria identit nazionale da Urss e Germania. I costi umani per furono altissimi fra i milioni di ebrei deportati e civili massacrati. Tale drammaticit fu aiutata dall'Unione Sovietica che non intervenne quando i nazisti rasero al suolo Varsavia, reprimendo la lotta partigiana. Grecia; la resistenza si concentr attorno all'Edes (Unione nazionale greca democratica) e all'Elas (Esercito nazionale popolare di liberazione). In tutta Europa i movimenti di Resistenza avevano l'obbiettivo di definire un programma politico per affrontare la caotica situazione che si sarebbe trovata a guerra conclusa.

I COMITATI DI LIBERAZIONE NAZIONALE E I NUOVI PARTITI POLITICI IN ITALIA


Per coordinare l'azione contro i nazifascisti, in Italia si formarono i Comitati di liberazione nazionale (Cln) costituiti dai rappresentanti dei partiti italiani antifascisti. I partiti che si riorganizzarono insieme infatti furono: Psiup (Partito socialista di unit proletaria), aveva un programma classista ed era favorevole alla collaborazione con il Pci. Pci, era guidato da Togliatti , il quale dopo essere stato in esilio in Urss cambi alcune posizioni intransigenti del partito e lanci da Salerno il nuovo programma di collaborazione con le forze antifasciste per creare uno stato democratico. Questo nuovo programma fu decisivo per far crollare il consenso al fascismo italiano, cos che Vittorio Emanuele III fu costretto a riconoscere i nuovi partiti e rese possibile la formazione di un governo di unit nazionale, presieduto da Badoglio. Nasce la Dc (democrazia cristiana) guidata da Alcide de Gasperi. Nella Dc confluirono il Ppi e altri movimenti cattolici; aveva delle posizioni moderate rimanendo aperta alle posizioni sociali.

LA LOTTA PARTIGIANA IN ITALIA


Nell'Italia settentrionale fu il Comitato di liberazione nazionale alta Italia (Clnai) a guidare le azioni di guerriglia contro i tedeschi e i fascisti, tant che i partigiani si erano rafforzati. I tedeschi allora in difficolt decisero di ritirarsi, tuttavia nel cammino di ritirata lasciarono dietro di s una scia di sangue poich risposero alla Resistenza con rappresaglie contro i civili. Nel 1944 le forze anglo-americane si fermarono di fronte alla linea gotica, a linea difensiva tedesca lungo gli Appennini. Successivamente gli alleati avrebbero attaccato scatenando una sanguinosa battaglia che avrebbe avuto come esito la liberazione di Ravenna. Intanto gli inglesi invitarono il movimento partigiano italiano a fermarsi e ci cre difficolt al movimento di resistenza, e nonostante l'isolamento la resistenza italiana riusc a costituire nuove basi operative per un successivo scontro.

LO SBARCO IN NORMANDIA E L'ALLEANZA ANTINAZISTA


Il 6 giugno 1944 gli anglo-americani sbarcarono in Normandia sotto il comando del generale Dwight Eisenhower e in poche settimane, grazie anche alla collaborazione francese, l'esercito tedesco fu travolto. Cos Parigi venne liberata (e anche territori in Francia e Belgio) e si instaur in Francia un nuovo governo capeggiato da De Gaulle. Nel mentre Grecia e Jugoslavia venivano liberate dai partigiani. Questi successi furono ottenuti grazie all'alleanza fra le varie potenze concordata a Teheran fra Churchill, Stalin e Roosevelt, i quali si misero d'accordo sull'adottare un'unica strategia contro il nemico e sull'assetto politico futuro. Tuttavia si evidenzi gi il conflitto fra Usa e Urss che determin una guerra nella guerra, che lasci anche alcuni segni per esempio l'Urss non intervenne quando i nazisti occuparono Varsavia perch i partigiani erano sostenuti dall'Inghilterra e Stalin non voleva si formasse un governo legato a Usa e Gb. Intanto gli americani, per procedere pi rapidamente verso le armate sovietiche, bombardarono, radendo al suolo, le citt tedesche.

VERSO LA SPARTIZIONE DEL MONDO: GLI ACCORDI DI JALTA


La divisione del mondo era chiaramente difficile viste le posizioni divergenti delle grandi potenze, tuttavia ci fu un incontro, nel 1945, a Jalta, in Crimea. Qui si decise che: Austria, Italia e Grecia restavano sotto la tutela anglo-americana. Romania e Bulgaria sotto quella sovietica. La Germania fu divisa in quattro zone d'influenza. Fu poi decretato il progetto per la nascita di un'organizzazione delle nazioni unite e vennero presi accordi per sferrare l'ultimo attacco alla Germania.

LA FINE DELLA GUERRA E IL DISARMO ATOMICO


La Germania dunque era ormai al capolinea, in Italia i partigiani avevano liberato diverse citt e il 25 aprile 1945 il Clnai assunse pieni poteri civili e militari, cos venne catturato Mussolini e fucilato il 28 aprile. A Berlino Hitler si tolse la vita e il suo successore Dnitz firm la resa incondizionata. La guerra era conclusa in Europa, ma continuava nel pacifico, infatti il Giappone aveva ancora risorse e un forte esercito. Cos il presidente americano Truman lanci un ultimatum al Giappone, e nel mentre i sovietici gli dichiararono guerra. Tuttavia, ci che fece uscire definitivamente dalla guerra i giapponesi fu la bomba atomica. Questo potente ordigno, a cui lavorarono importanti scienziati americani ed europei, fu sganciato il 6 agosto '45 su Hiroshima provocando la morte immediata di 150000 persone, senza contare i problemi derivanti dalle contaminazioni nucleari. Il 9 agosto '45 fu gettata un'altra bomba su Nagasaki e il Giappone si arrese. Era finita la guerra.

IL NUOVO EQUILIBRIO PLANETARIO


La bomba atomica per non fu utilizzata solo con scopi militari, infatti si sarebbe potuto sconfiggere il Giappone in tempi pi lunghi e concentrando le forze di tutti i paesi europei. Ma gli Usa decisero di porre fine immediatamente alla guerra per evitare che l'Unione Sovietica potesse contribuire notevolmente alla sconfitta del Giappone e quindi acquisire un ruolo, negli equilibri internazionali, fin troppo forte. Gli Stati Uniti infatti miravano a diventare una potenza militare ineguagliabile, mentre l'Europa in questo secondo dopo guerra aveva perso il proprio ruolo di baricentro degli equilibri internazionali. Dal '45 in poi i nuovi protagonisti dello scenario mondiale furono Usa e Urss.

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