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LA SECONDA GUERRA

MONDIALE
Noemi Corrado VD; appunti: storia.

La Prima guerra mondiale aveva messo in evidenza che la Germania, sebbene fosse stata sconfitta, potesse
essere la maggiore potenza europea; il Trattato di Versailles l’aveva sì indebolita, ma non piegava le sue
aspirazioni di dominio. La fine della fragile Repubblica di Weimar, l’arrivo di Hitler e il progressivo
mitigamento delle condizioni del Trattato erano tutti segnali che, a breve, gli eredi politici di Bismarck
avrebbero rialzato la testa e tentato di riprendersi il potere.

L’ascesa del nazismo in Germania e la crisi economica dei primi anni Venti causò profondi cambiamenti e
forti sconvolgimenti nella società tedesca, come l’avanzata dei movimenti antidemocratici e nazionalisti tra
cui il Partito Nazionalsocialista, fondato proprio da Adolf Hitler. Hitler fu un violento uomo politico che allo
scoppiare della Prima Guerra Mondiale si arruolò come volontario nel reggimento tedesco, ma venne ferito
e costretto a ritirarsi. Finita la Guerra e ottenuti dei riconoscimenti ritenne la sconfitta della Germania
causata dal tradimento dei socialisti e degli ebrei. Dopo un periodo di ripresa economica, la crisi del 1929
fece ricadere la Germania nel caos.
La grave pace imposta alla Germania, dopo la Prima guerra mondiale, le toglieva numerosi territori e le
proibiva di armarsi. Quindi la Germania rimase isolata dalle altre potenze europee, mettendo nell’animo dei
Tedeschi sentimenti di odio e volontà di “rivincita”. In questo contesto Hitler ebbe gioco facile, il quale
prometteva di ripristinare il dominio tedesco in Europa, con l’aiuto il Terzo Reich. Prese infatti il potere
facendo leva sulle paure dei tedeschi e avviò una politica espansionistica, divenendo l’unica soluzione a
questo periodo di crisi. Hitler così ottenne un consenso sempre maggiore, tanto che nel 1933 divenne
Cancelliere e poi, nel 1934, Presidente della Repubblica.
Le indecisioni ed i contrasti tra Francia, Inghilterra e Russia per il dominio in Europa furono importanti in
questo periodo. Mancava unità tra i “grandi” che, temendo che la rivoluzione bolscevica potesse estendersi
anche all’Europa, non si opposero energicamente alle “aggressioni tedesche”.
Le aggressioni tedesche furono le cause immediate dello scatenamento del conflitto; Hitler, che ormai
diventato dittatore della Germania, cominciò subito una politica di “rivincita” mostrando la forza e
imponendosi sulle altre potenze europee.
Tra gli episodi che hanno contribuito allo scatenarsi della seconda guerra mondiale, non può mancare il
cosiddetto “incidente di Mukden/incidente manciuriano” avvenuto nel 1931: un attentato ai binari
ferroviari mancesi organizzato dai giapponesi - costituiva parte del progetto strategico complessivo
giapponese per assumere il controllo dell'Asia – che invasero la regione, staccandola dalla Cina.
Nel 1933 Hitler, sulla scia del Giappone che aggredì la Cina, ruppe il patto di pacifica convivenza e
abbandonò la Società delle Nazioni. Fu così avviato il riarmo della Germania da parte del Giappone, che
iniziò ad aggredire gli Stati confinanti al fine di dare ai Tedeschi “il loro legittimo spazio vitale”.
Intanto, dalle ceneri dell’impero russo, aveva preso vita l’unione sovietica, che era attraversata dai grandi e
drastici cambiamenti voluti da Joseph Stalin.
In Italia, il governo democratico, era ormai stato schiacciato da più di dieci anni sotto il potere di Benito
Mussolini, che rese il suo governo Fascista una vera e propria dittatura.

Questo stato di tensione generatosi in Europa, ebbe forte influenza su tutte le Nazioni, e divenne dunque
uno dei fattori principali della seconda guerra mondiale. La Spagna è la ‘vera’ vittima di questa tensione che
sta montando in quegli anni. Il 17 luglio 1936 una Guerra Civile scoppia tra i nazionalisti di Francisco Franco
e la repubblica eletta, destinata a trasformarsi in un confronto fortemente simbolico. La repubblica
spagnola divenne dunque il primo campo di battaglia di queste nuove potenze. Dal 1936 al 1939 le truppe
fasciste di Franco, appoggiate da Italia e Germania, e le truppe repubblicane appoggiate specialmente
dell’URSS, si scontrano. L’Inghilterra, la Francia e gli Stati Uniti scelsero invece la linea del “non intervento”.
La vittoria finale va ai franchisti, aumentando la lista di stati allineati alla Germania e all’Italia.
Intanto, Hitler aveva già avviato un programma espansionistico che mirava alla costruzione di una Grande
Germania, che comprendesse al suo interno tutti i popoli di lingua tedesca. In riferimento a questo
programma, nel 1936 la Renania venne annessa alla Germania.
Nel 1938 ha inizio l’occupazione dell’Austria (la sua conquista era già stata tentata nel ‘34 ma Mussolini
minacciò Hitler che, nel caso in cui l’Austria fosse stata occupata, l’Italia sarebbe intervenuta). A marzo del
1938 invece l’annessione dell’Austria venne completata in pochi giorni e non in maniera violenta in quanto
gli austriaci accolsero l’occupazione della Germania poiché vedevano il potenziale di quest’ultima. Le mire
espansionistiche si spostano poi verso est e il primo territorio ad essere conquistato è quello dei Monti
Sudeti.
Nel settembre 1938 di fronte alla minaccia tedesca le potenze europee intervengono e viene indetta la
conferenza di Monaco a cui partecipano i capi di governo francese, britannico, tedesco e italiano. Con
questa venne concessa ad Hitler l’annessione dei Sudeti, a patto di non proseguire con la conquista di altri
territori.
Tuttavia, di fronte ai piani espansionistici di Hitler, Francia e Gran Bretagna reagirono in maniera debole e
per evitare lo scoppio di un secondo conflitto, ricorsero alla politica dell’Appeasement per cui rispondevano
alla politica estera tedesca solo sul piano diplomatico. Nel marzo 1938 di fronte alla debolezza di Francia e
Gran Bretagna, Hitler decide di andare contro le condizioni poste dalla Conferenza di Monaco e di occupare
la Cecoslovacchia che viene divisa in due:
- la parte della Boemia e della Moravia che viene annessa al controllo diretto del terzo reich;
- la parte della Slovacchia in cui viene creato un governo fantoccio controllato da Hitler.

Con i suoi piani espansionistici, Hitler aveva l’intenzione di estendere il proprio controllo anche nel
territorio polacco, in particolare l’obiettivo era quello di conquistare la città di Danzica e il corridoio polacco
(territorio della Polonia che separava la Germania dalla Prussia orientale che era già sotto il dominio
tedesco). Prima di procedere con l’attacco però volle assicurarsi la neutralità dell’Unione Sovietica, per
questo motivo nell’agosto 1938= viene stipulato il Patto Molotov Ribbentrop, ovvero un patto di non
aggressione tra Germania e Unione Sovietica. Stalin accettò questo patto anche perché in caso di conflitto si
sarebbe trovato in difficoltà, poiché aveva eliminato i generali dell’esercito. Il patto conteneva inoltre un
protocollo segreto che prevedeva la spartizione della Polonia e dei paesi Baltici tra Germania e URSS.
Nel maggio 1939 venne stipulato anche il patto d’Acciaio che prevedeva un’alleanza militare tra Italia e
Germania.

Il 1° settembre del 1939 con l’invasione tedesca della Polonia scoppia ufficialmente la seconda guerra
mondiale.

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