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7 dicembre 1941 Il Giappone attacca la flotta statunitense nel porto di Pearl Harbour
(Oceano Pacifico), per contenere l’espansionismo americano e ottenere il controllo sul Pacifico.
Stati Uniti e Gran Bretagna dichiarano guerra al Giappone.
Poco prima il presidente inglese Churchill e americano Roosevelt sottoscrivono la Carta
atlantica (1941), che stabiliva alcuni principi da seguire una volta sconfitta la Germania: libertà
di commercio, diritto all’autodeterminazione dei popoli, rifiuto della forza nelle controversie
internazionali. Vinta la guerra, la carta è completamente accantonata. Serviva soltanto a farsi
pubblicità davanti ai media.
Primavera-estate 1942
Le forze dell’Asse Berlino-Roma-Tokio raggiungono la massima espansione. Poi le sorti del
conflitto iniziano a volgere a favore degli anglo-americani e dei sovietici, alleati nella lotta per la
“resa senza condizioni” della Germania.
La strategia tedesca della guerra lampo fallisce e la Germania deve ora sostenere su diversi
fronti una guerra di logoramento. L’Italia dimostra tutta la sua impreparazione politica, militare
ed economica.
Novembre 1942
La sconfitta tedesca a Stalingrado e la ritirata italo-tedesca dall’URSS sono i primi sintomi
delle difficoltà dell’Asse Roma-Berlino.
Maggio 1943
Resa resa definitiva delle forze dell'Asse in Tunisia sconfitte dall’ esercito britannico nella della
Battaglia di El Alamein (23 ottobre e il 5 novembre 1942)
10 luglio 1943
I primi contingenti militari anglo-americani sbarcano in Sicilia, considerata il punto più
debole dell’Asse Roma-Berlino.
25 agosto 1943
Il Gran Consiglio del Fascismo vota la sfiducia a Mussolini che è arrestato. Il nuovo
governo del generale Badoglio firma con gli angloamericani l’armistizio, che è divulgato
l’8 settembre. Mussolini, liberato dai tedeschi, fonda la Repubblica Sociale Italiana di Salò
(RSI), di fatto sottomessa alla Germania. Il re e il governo fuggono al sud sotto la
protezione degli alleati. Sorgono le prime bande partigiane, che impegnano le forze
tedesche. Sono l’espressione dei partiti in esilio, che intendono essere presenti
politicamente a guerra finita. Esse fanno riferimento al Comitato di Liberazione Nazionale
(CLN), che raccoglie tutti i partiti (PCI, PSIUP, DC, PLI ecc.), messi fuori legge nel 1925.
6 giugno 1944
Si apre in Europa il secondo fronte: l’esercito alleato sbarca in Normandia (Francia
settentrionale). Il 25 agosto raggiungono Parigi. Gli alleati ad ovest e i sovietici ad est penetrano
nella Germania. L’aviazione alleata bombarda pesantemente le città tedesche,
provocando oltre 600 mila morti tra la popolazione civile.
Nel Luglio 1944 con gli Accordi di Bretton Woods nasce il Fondo monetario internazionale,
per creare riserve valutarie mondiale, a cui viene affiancata una Banca mondiale, per occuparsi
dei prestiti.
Entrati in vigore il 27 dic. 1945, gli accordi istituirono il nuovo sistema monetario internazionale
con la nascita del Fondo monetario internazionale, basato sul principio di stabilità costituito
dai cambi fissi tra le monete e dal ruolo centrale del dollaro.
La funzione monetaria del FMI (che poi di fatto si è esaurita con la crisi del dollaro, agli inizi
degli anni '70 ) fu quella di imporre il dollaro come unità di misura negli scambi internazionali
("gold exchange standard").
12 Gennaio 1945.
I Sovietici lanciano una nuova offensiva: dopo aver liberato Varsavia e Cracovia in gennaio, il
13 febbraio, dopo un assedio durato due mesi, conquistano Budapest e all’inizio di aprile
spingono i Tedeschi e i loro alleati ungheresi al di là dei confini dell’Ungheria. Successivamente,
con la conquista di Bratislava, avvenuta il 4 aprile, obbligano la Repubblica Slovacca alla resa;
infine, il 13 dello stesso mese, liberano Vienna.
Febbraio 1945
A Yalta, in Crimea, Churchill (Gran Bretagna), Roosevelt (USA) e Stalin (URSS) decidono
la spartizione dell’Europa a guerra finita. Il principio di autodeterminazione dei popoli
sbandierato nella Carta atlantica (1941) era soltanto propaganda per i creduloni e per gli
storici.
7 Marzo 1945.
Le truppe americane attraversano il Reno, a Remagen.
16 Aprile 1945.
I Sovietici lanciano l’offensiva finale e circondano Berlino.
Aprile 1945.
Unità partigiane, guidate dal leader comunista jugoslavo Josip Tito, conquistano Zagabria e
rovesciano il regime degli Ustascia. I capi del regime fuggono in Italia e in Austria.
30 Aprile 1945. Hitler si suicida.
25 aprile 1945
Il CLN (Comitato di liberazione nazionale) proclama l’insurrezione contro le forze
“occupanti”, che sono costrette alla ritirata. La morsa su Berlino si stringe. Mussolini è
catturato e, dopo un processo sommario, fucilato; Hitler si suicida.
7 maggio 1945
La Germania firma la resa incondizionata. È la fine della guerra. Resiste però ancora il
Giappone, ma per poco. Iniziano subito i contrasti tra USA e URSS, i veri vincitori della guerra.
6 agosto 1945
Il presidente americano Truman fa bombardare Hiroshima e Nagasaki con due bombe
atomiche per costringere il Giappone a una resa incondizionata. Le due città e i loro
170.000 abitanti sono dissolti nel nulla.
2 settembre 1945
Il Giappone firma la resa incondizionata. È la fine della guerra.
In Italia si stende la Costituzione che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948.