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Storia
In Italia lo sviluppo del consumismo coincide con la belle epoque. Gli anni
che vanno dal 1890 al 1914 furono gli anni dell'ottimismo. L'Europa viveva in
un clima di euforia generale. Le innovazioni tecnologiche e la fiducia in un
progresso materiale avevano favorito la ripresa della crescita industriale ed
economica. Di qui il diffondersi ,tra la borghesia di fine secolo ,di un clima di
spensieratezza e di ottimistica fede nel futuro, che sembrava coinvolgere
anche le classi meno abbienti. La crescita aveva favorito lo sviluppo di nuove
occupazioni nel campo impiegatizio e dei servizi, e anche le donne iniziavano
ad accedere al mondo del lavoro. Aumentarono così il denaro in circolazione
e i consumi.
Il benessere, le strade illuminate, la merce in notevole quantità nei grandi
magazzini, i caffè, i cabaret e i teatri, le nuove invenzioni: tutto dava la
sensazione che si fosse raggiunto uno sviluppo grandioso e destinato a
durare per sempre. Mentre sul mondo gravava la minaccia della guerra, la
vita, soprattutto nelle grandi città procedeva all'insegna della gioia di vivere.
Non a caso questo periodo, che va all'incirca dal 1890 al 1914, viene
chiamato belle epoque, espressione coniata in Francia dopo la prima guerra
mondiale con un senso di nostalgia dei tempi in cui si aveva l'impressione di
essere entrati in un mondo nuovo e moderno
In realtà l’aumento dei consumi aveva cause più profonde. All'inizio del
Novecento ,infatti, il mondo occidentale era molto cambiato grazie alle
scoperte in campo medico e ai miglioramenti dell'igiene. Inoltre ,la maggior
parte delle epidemie era stata debellata e la mortalità infantile era stata
ridotta notevolmente. Di conseguenza era aumentata la popolazione del
pianeta, che arrivò a un miliardo e mezzo di abitanti, con una speranza di vita
di 47 anni per quelli che vivevano nel mondo occidentale. Alla crescita
demografica corrispose un impressionante aumento della produzione
industriale e del commercio mondiale.
Spesso si riduce la belle epoque al solo divertimento ma in realtà fu anche e
soprattutto l’epoca delle grandi innovazioni tecnologiche, destinate a
migliorare sensibilmente la vita quotidiana. Il settore che ne beneficiò
maggiormente fu quello delle comunicazioni. La messa a punto del telefono,
ideato dall'italiano Antonio Meucci, ma prodotto a livello industriale negli Stati
Uniti a partire dal 1876, permise la comunicazione a distanza. Nello stesso
anno, l'invenzione del motore a scoppio in Germania portò a molte
applicazioni, che velocizzarono gli spostamenti di persone e merci. Nel 1885
si realizzò la prima motocicletta, applicando il motore a scoppio a una
bicicletta. In seguito esso venne applicato a una vettura e nacque così la
prima automobile. All'inizio queste nuove macchine vennero prodotte
artigianalmente, in pochi esemplari ,riservati a ricchi borghesi o aristocratici.
Ma a inizio secolo, con la produzione industriale e la catena di montaggio
intrapresa negli Usa da Henry Ford, le automobili divennero meno costose e
quindi accessibili a più persone. Il motore a scoppio a due eliche parallele
permise poi ai fratelli Wright la progettazione del primo aeroplano, che venne
fatto volare nel 1903 per un balzo iniziale di 36 metri. I progressi furono rapidi
e già nel 1909 venne realizzato il primo volo sul canale della Manica: iniziava
così l'era degli aerei. In Francia nel frattempo venne inventato dai fratelli
Lumière il primo cinematografo, mentre Torino divenne la Capitale del
Cinema, con le prime rassegne di cinema, in Italia Marconi inventa la radio e
negli Usa Thomas Edison inventò il telegrafo per trasmettere messaggi a
distanza, la lampadina elettrica e la prima grande centrale elettrica nella città
di New York
Questi grandi risultati venivano celebrati dalla borghesia con grandi
esposizioni universali, in cui venivano esibite le ultime meraviglie della
scienza, della tecnica e dell'arte. Molte delle strutture delle esposizioni
universali erano temporanee. Vi furono però alcune notevoli eccezioni come il
Crystal Palace, costruito in occasione dell’esposizione universale di Londra
nel 1851 e la Torre Eiffel, costruita a Parigi come ingresso all'esposizione del
1889.
Domanda: è una funzione che mette in relazione la quantità domandata e il prezzo. C'è una
relazione inversamente proporzionale tra 'q e p'. La funzione inversa della domanda è la funzione di
vendita che è la funzione che stabilisce il prezzo con il quale vendere una determinata quantità
fissata. (Graficamente è una traslazione a 45°)
Offerta: è una funzione che mette in relazione P e Q dal punto di vista di chi produce. Direttamente
proporzionale, quindi all'aumentare del prezzo aumenta anche la quantità. Non parte mai da 0,
quindi a prezzo 0, non esiste nessuna quantità offerta. In quanto nessuno è disposto ad offrice merce
a prezzo zero. La funzione inversa si chiama funzione di produzione e indica qual'è la quantità da
produrre considerando il prezzo di vendita.
Equilibrio??
Inglese??? E-commerce