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IL NAZISMO

Il nazismo è un’ideologia ma anche un vero e proprio partito politico fondato da Adolf Hitler in Germania e
divenuto sistema di governo tra il 1933 e il 1945. Si basa sul concetto di superiorità della razza ariana e sulla
volontà di riunire tutti i tedeschi in un’unica Germania sotto la guida di un capo unico, il Fuhrer. Il tutto
inizia con i trattati di pace che sono stati imposti al termine della Prima guerra mondiale, erano dei trattati
punitivi cioè lo stato tedesco responsabile della prima guerra mondiale aveva dovuto cedere parecchi
territori alle altre potenze europee e i danni per la guerra. Inoltre nel dopoguerra non vi era più la
monarchia di Guglielmo II ma venne sostituito dalla Repubblica di Weimar nel 1918, una costituzione che
attribuì a tutti i cittadini, senza fare alcun tipo di distinzione, il diritto di voto e i diritti sociali come il diritto
di sanità e istruzione. Questa Repubblica non venne però accolta a braccia aperte da tutti, c’è chi non era
per nulla d’accordo con l’avvio della democrazia e chi faceva numerose proteste come il partito comunista
e le forze politiche di destra. La vera crisi economica è stata affrontata negli anni venti soprattutto dati i
pagamenti dei debiti di guerra, a mandare invece in crisi la Repubblica di Weimar è la crisi del 1929. Nel
1920 si fondò il partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, o detto in breve il partito nazista, che
nasce a Monaco di Bavera. A capo di questo partito vi era Hitler che aveva come concetto base la violenza
soprattutto nei confronti dei partiti socialisti, e si ispirava in modo esplicito al partito fascista italiano, ed era
fornito di due gruppi militari; SA per i reparti d’assalto e SS le sezioni di sicurezza. Hitler provava grande
ammirazione nei confronti di Mussolini, vedendo in lui il leader ideale per la Germania, ma le motivazioni
che spingono Hitler ad agire diversamente sono strettamente personali, a partire dal razzismo sostenendo
che vi erano razze superiori. In particolare aveva una profonda avversione per gli ebrei, al punto da
estirparli. La Germania si stava riprendendo dall’umiliazione subita nel dopoguerra, sosteneva di avere il
diritto di espandersi andando a sottomettere quelli che secondo loro erano gli stati e le razze inferiori. Dal
1920 al 1930 il partito nazista non aveva acquisito tanti punti alle votazioni, Hitler fu costretto a farsi un
anno di galera perché aveva tentato un colpo di stato ed è proprio in questo periodo che scrive il Mein
Kamp. E’ dopo il 1929 che la sua popolarità cresce. Dopo questa crisi molti iniziarono a pensare di credere
ai nazisti e dare un’opportunità a questa politica, ottenendo approvazioni dal cedo medio, dalla borghesia
industriale, dai ceti popolari e poveri. Il 27 febbraio venne distrutto il Reichstag, il parlamento tedesco, da
un’incendio del 1933 di cui furono accusati i comunisti, ma si sospettava fosse opera degli stessi nazisti che
infatti alle prossime elezioni avevano ottenuto un’altro aumento dei voti. Questo grande evento del
Reichstag ha portato Hitler a mettere lo stato in una situazione d’emergenza, così facendo riuscì ad
ottenere i pieni poteri e a rendere la Germania una dittatura. Nel 1933 a Dachau ci fu il primo campo di
concentramento alla periferia di Monaco che inizialmente era per i partiti nemici, addirittura aveva creato
questo gruppo di polizia segreto chiamato Gestapo che aveva il compito di reprimere ogni forma di
opposizione politica all’interno del paese.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Si combatte dal 1939 al 1945 e scoppia esattamente il 1 Settembre del 1939 quando Hitler invade la
Polonia. Inizialmente si era cercato di evitare un secondo conflitto onde evitare di ottenere gli stessi risultati
della Prima Guerra Mondiale, ma sembrò inevitabile. Francia e Inghilterra dichiarano guerra ad Hitler il 3
Settembre. I tedeschi per evitare che gli eserciti venissero bloccati in una guerra di posizione, la Germania
avvia la tattica della guerra lampo ossia di fare attacchi rapidi e violenti nei quali venivano impiegati tutti i
mezzi bellici a disposizione. In breve tempo dopo la Polonia Hitler conquista Norvegia e Danimarca. L’Italia,
nonostante il patto d’acciaio con Hitler, non si sentiva ancora pronta a livello militare ed infatti non
parteciperà al conflitto fino al 1940. La Germania in particolare si dedica all’attacco della Francia che si era
difesa con un sistema difensivo di fortificazioni chiamato Linea Maginot, ma Hitler riuscì nell’attacco
passando per i Paesi Bassi e per il Belgio. I tedeschi nel 1940 fanno una lunga marcia sotto l’arco di Trionfo
di Parigi che da simbolo di orgoglio diventa simbolo di sconfitta. Il generale De Gaulle è costretto a fuggire a
Londra e da lì continua a chiamare i francesi ad una resistenza nei confronti dell’occupazione nazista. Il 10
giugno l’Italia dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna convinta di poter godere dei frutti della
vittoria di Hitler, nonostante l’Italia si occupò di altri territori invece di lottare proprio al fianco della
Germania. Il primo obbiettivo dell’Italia è la Grecia che però si dimostra molto resistente ed impenetrabile,
l’Italia riesce nello scopo solo grazie all’intervento delle forze tedesche, questo intervento però garantì a
Hitler la conquista della penisola balcanica. Successivamente l’Italia tenta di conquistare l’Africa e di
sottrarre l’Egitto sfruttando alcune basi che l’Italia precedentemente aveva posizionato sulla Libia. Nel 1941
l’Italia si scontra con gli inglesi e perde il possedimento dell’Etiopia. Sempre nel 1940 Hitler si impegna nella
conquista della Gran Bretagna con uno scontro dei cieli infatti prima distrugge l’aviazione militare inglese.
Grazie al primo ministro Winston Churchill l’Inghilterra resiste il più possibile fin quando Hitler decide di
ritirarsi e riprovare più tardi in un secondo momento. Il Giappone intanto, alleato di Italia e Germania,
aveva iniziato l’invasione della Cina. Italia, Germania e Giappone segnano il Patto Tripartito, una vera e
propria alleanza militare. Hitler poco più tardi sceglie di attaccare la Russia nonostante nel 1939 avesse
firmato, di sua iniziativa, il patto di non aggressione anche se a solo scopo economico, infatti nel 1941 Hitler
ormai ha conquistato gran parte dell’Europa e sceglie quindi di invadere la potenza russa. Questa viene
definita Operazione Barbarossa, un attacco a sorpresa tramite la tattica della Guerra Lampo. All’arrivo delle
grandi città come Mosca, Stalingrado e Leningrado però Hitler si ritrovò contro una grande resistenza
bloccando l’invasione.

ENTRATA DEGLI STATI UNITI

Con l’entrata degli Stati Uniti in guerra le cose cambieranno drasticamente. In qualche modo gli Stati Uniti
hanno sempre cercato di aiutare gli alleati e chi si opponeva ad Hitler tramite rifornimenti, ma non vi era
mai stato una reale partecipazione fino al termine del 1941. Gli Stati Uniti entrarono in guerra dopo
l’episodio Pearl Harbor, un attacco da parte dei Giapponese che danneggiarono una base militare
statunitense nelle acque del pacifico, nelle Hawaii. All’inizio del 1942 molti paesi alleati degli Stati Uniti si
unirono a Washington per discutere dei punti che vennero stesi nella Carta Atlantica che l’America assieme
alla Gran Bretagna stava scrivendo, che poi qualche anno dopo diventerà l’ONU. Nel mentre Hitler ancora
tentava di invadere l’Unione Sovietica ma verso il 1943 dovette ritirarsi e quindi subire una seconda grande
sconfitta poiché Stalin stava spingendo tantissimo sui mezzi bellici. Altra perdita è quella dell’Africa
Settentrionale che alla fine viene conquistata dagli Inglesi. Nel 1942 intanto viene attuata la decisione
finale ossia quello di convertire il campo di concentramento in un campo di sterminio, gli ebrei vennero
sterminati tramite le camere a gas. Questo evento lo ricordiamo oggi come la Shoah o Olocausto. La
maggior parte dei campi di sterminio furono posizionati in Polonia, dove abbiamo anche quello più
tristemente famoso, Auschwitz.

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