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L'ascesa di Hitler

Dopo aver aderito al partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (Nsdap), Hitler provò un colpa di stato a Monaco nel 1923, senza aver successo.
Nel 1933 diventerà cancelliere del terzo reich. La sua ideologia nazionalsocialista è molto importante, mescola il risentimento per la guerra perduta, la
polemica contro la democrazia di Weimar, la responsabile che ha fatto in modo che venissero accettate le severe condizioni col trattato di Versailles ed
un forte antisemitismo. Con l'antisemitismo, Hitler ottenne un grande consenso del ceto medio ed una gran parte della classe dirigente lo inizia a
vedere come un personaggio adatto per realizzare progetti di restaurazione. La crisi economica del 1929 interruppe la ripresa della Germania, fu così
che il nazismo divenne un elemento chiave per costruire un nuovo blocco politico conservatore. Con i successi elettorali del 30 e 32, nel gennaio del
33, Hitler diventa cancelliere ed una volta presi i pieni poteri instaurò una dittatura autoritaria. Venne avviato il cosiddetto “allineamento”: non
furono più ammesse, istituzioni, organizzazioni pubbliche e private, viene tolta la libertà di stampa, i sindacati venero sciolti e le radio vennero
sottoposte ad un controllo governativo. Nonostante la autorità assoluta del Führer il sistema nazista era costituito da una pluralità di centri di potere
gestiti da uomini fedeli al capo:
• il partito, con le sue strutture centrali e regionali.
• La Gestapo, la polizia segreta del regime.
• Le SS.
• Il piano quadriennale per lo sviluppo economico.
• L'organizzazione Todt, addetta all'edilizia pubblica, autostrade e occupazione.
Molti studiosi ritengono il totalitarismo nazista come una poliarchia. Sempre nel 33 venne aperto il primo Lager, a Dachau, utilizzato per imprigionare
nemici politici, comunisti, cattolici oppositori. Una volta instaurata la dittatura il tempo libero, la scuola e la cultura vengono messe sotto controllo del
regime, iniziando una opera di massiccia propaganda, dove viene esaltata la figura del capo, il lavoro e la comunità del popolo tedesco. La politica
economica è di tipo dirigista ma non anti-capitalista, anzi, il regime nazista favorì il capitalismo con grandi industrie. Era stato attuato anche un
programma di opere pubbliche (autostrade, etc...) con due obbiettivi principali:
• preparare il paese al conflitto armato.
• dare lavoro ai tedeschi
Il nazismo attuò tre forme di violenza:
1. politica, contro gli oppositori del regime.
2. sociale, contro zingari, omosessuali, etc... si parla di gruppi di persone che non coincidevano con i principi nazisti.
3. razziale, “purificare” la razza tedesca (antisemitismo).
La notte dei cristalli
Un punto di svolta tragico tra il 9 e il 10 novembre del 38: una notte violenta carica di antisemitismo con 90 ebrei uccisi, altrettanti feriti gravi, stupri,
200 sinagoghe incendiate, migliaia di negozi devastati e saccheggiati con circa 20.000 ebrei arrestati. Questa notte fu quella dove si capì il destino
degli ebrei in Germania.
L'operazione T4 (o operazione eutanasia)
Questa operazione consisteva nella eliminazione di persone con disabilità fisiche o mentali. L'operazione venne sospesa dalla denuncia del vescovo
Clemens Von Galen, ma il massacro continuò segretamente.
Le leggi razziali di Norimberga (1935)
Qui vengono negati agli ebrei i diritti di cittadinanza e la persecuzione fisica.
Il protagonista degli anni 30 e della seconda guerra mondiale è Adolf Hitler, capo del nazismo e Führer della Germania.
Le caratteristiche in Europa che poi sfoceranno della seconda guerra mondiale prendono forma dal 1936 al 1939, gli anni della guerra civile spagnola.
Con la guerra civile spagnola si stabiliscono le alleanze principali che poi saranno nella seconda guerra mondiale: da un lato i fascismi europei, per
sostenere la lotta del generale Francisco Franco
contro la repubblica democratica spagnola, dall'altro gli antifascisti europei, organizzati dall'URSS con delle brigate internazionali, andranno a
combattere volontariamente per difendere la Spagna democratica. Gli italiani che si arruolano in Spagna, ritengono che una volta andati a combattere
in Spagna possano ritornare in Italia per liberare il proprio paese dal fascismo. Hitler è il protagonista della scena politica europea proprio perché ha
una linea politica chiara, che nel suo paese gode di un consenso di massa. Hitler non fa un colpo di stato, va al potere democraticamente. Questo
enorme consenso rimarrà tale fino alla caduta di Berlino nel 45.
La linea politica di Hitler
Tre punti caratterizzano la politica di Hitler, da quando inizia, nel 23, fino a quando diventa Führer :
1. Hitler parte dal malcontento presente in Germania e ne individua dei responsabili precisi, coloro che a Versailles hanno stabilito le condizioni della
Germania. Il primo punto della politica di Hitler è quello di superare i trattati di Versailles.
2. Rifare la grande Germania. Ovvero, riunificare sotto un unico stato tutte le popolazioni tedesche.
3. Conquistare, quello che Hitler chiama, spazio vitale. Una grande nazione ha necessità di aver un grande territorio. Lo spazio vitale però non è
andare in Francia (ovest) o in Italia (sud), ma è andare ad est, questo per due ragioni:
• i tedeschi non inclusi nel reich tedesco sono ad est.
• Ad est vi è il nemico numero 1 dell'ideologia nazista, l'URSS. Hitler è convinto che il male dell'umanità siano i popoli slavi ed i comunisti ad est; ad
est ci sono anche gli ebrei con un buon capitale finanziario: slavi ed ebrei sono comunisti, questi sono il principale nemico del nazismo.
I movimenti di Hitler, tra il 36 e 39, sono diversi e possiamo elencarli, e ci dicono come la Germania trascina l'Europa nella seconda guerra mondiale.
1. La Germania esce fuori dalla società delle nazioni, un anno prima dell'ingresso dell'URSS.
2. La Germania occupa la Renania e una delle zone più ricche dal punto di vista di risorse naturali, la Saar.
3. Stabilisce una sorta di alleanza, inizialmente un patto, in funzione anticomunista con il Giappone (1936).
4. L'annessione dell'Austria, motivata dal fatto che vi vive una forte popolazione tedesca (marzo 1938).
5. L'annessione della regione dei Sudeti, una parte della Cecoslovacchia, anche qui forte componente tedesca (settembre 1938).
Con questi due ultimi punti si parla dell'inizio della espansione orientale. Dopo aver preso la regione dei Sudeti, nel marzo 1939, Hitler si prende tutta
la Cecoslovacchia. Le potenze europee davanti a questa situazione, Francia ed Inghilterra, seguono una politica di moderazione. Queste hanno una
enorme paura che l'Europa sprofondi nuovamente nella guerra mondiale. Al centro della questione, nuovamente c'è la Germania, lo stesso paese che
loro hanno
provato a depotenziare. A distanza di 15 anni dalla fine della prima guerra mondiale viene deciso di lasciar fare Hitler quello che voleva fare, questa
decisione si basa sul fatto che Francia ed Inghilterra non sono a conoscenza che ad Hitler interessa riportare i tedeschi nei propri confini. Inoltre,
Francia ed Inghilterra sono convinte che una volta riportati i tedeschi nei propri confini, la Germania non minaccerà più nessuno. In queste occasioni,
si tiene a Monaco un incontro tra potenze europee, dove viene deciso di non punire Hitler.
La situazione Italiana
L'Italia è governata dal fascismo. Il fatto che il fascismo si afferma 10 anni prima del nazismo, fa sì che Hitler guardi con estrema ammirazione
Mussolini. Il fascismo italiano negli anni 30 è un sistema riconosciuto in Europa. C'è una cosa che unisce democratici, fascisti e nazisti, ed è il fatto
che sono tutti convinti che il vero problema siano i comunisti, sono convinti che sia meglio lasciar fare Hitler e mantenere l'attenzione alta ad est.
Mussolini la pensa allo stesso modo, quindi inizialmente, non è alleato con la Germania. Le cose cambieranno a partire dalla guerra di Etiopia (1936).
Con questa guerra, Mussolini si mette contro le potenze europee che, contrarie a questa guerra, mettono delle sanzioni alla economia italiana. A
questo punto, Mussolini necessita di alleati europei, e li trova nella Germania, tra cui vi è una affinità ideologica. Questo rapporto ha diverse tappe :
1. l'occupazione italiana dell'Albania nell'aprile del 39. in quadro di alleanza con la Germania, Mussolini vuole da subito far vedere di non essere
dipendente dalla Germania, riuscendo a sviluppare una politica estera di potenza in maniera autonoma. Mussolini si orienta verso i Balcani e il
Mediterraneo. L'Italia occupa l'Albania e stabilisce formalmente il patto con la Germania, noto come “Patto d'acciaio” firmato il 22 maggio del 1939.
Il “ Patto Molotov-Ribbentrop”
La Russia sa benissimo che il suo paese sarà tappa finale dell'impresa hitleriana. Interessi convergenti fanno sì che la Germania e l'URSS si accordino:
i rispettivi ministri degli esteri firmano un patto di non aggressione, il “Patto Molotov-Ribbentrop” il 23 agosto del 1939. L'utilità di questo patto, per
Hitler, serve a congelare il rischio che i sovietici entrino in scena in anticipo e lo colgano impreparato, e dunque a concentrarsi solo sull'Europa. Per
Stalin invece serve per rimandare il problema, in modo che anche loro si possano organizzare in attesa che scoppi la guerra con la Germania. Questo
non è un patto di amicizia, sostanzialmente i due paesi si sono dati appuntamento per la guerra. L'URSS farà tre cose fondamentali:
1. potenzierà l'armata rossa.
2. Sposterà le fabbriche verso est, in maniera tale che, in una potenziale invasione nazista, non verranno lasciate al nemico le industrie, etc...
3. Una volta scoppiata la guerra, si costruirà per le zone cuscinetto.
La guerra scoppia un mese dopo, il 1 settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte di Hitler, e le potenze europee decidono di rispondere
dichiarando guerra alla Germania. A quel punto l'URSS farà valere una sorta di allegato segreto, presente nel “Patto Molotov-Ribbentrop”, che
prevedeva che, una volta scattata la guerra, l'URSS si sarebbe potuta annetter tutta una serie di zone:
• le repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania).
• la parte orientale della Polonia. Con l'invasione della Polonia, Germania e URSS si spartiscono la Polonia. Questa cosa serve all'URSS ad annettere
tutta una serie di paesi cuscinetto per evitare una invasione.
L'Italia, malgrado il “Patto d'acciaio” e una alleanza vera e propria con la Germania, non entra immediatamente in guerra perché non è preparata
militarmente. Per un anno, fino al 10 giugno del 40, l'Italia non entra in guerra. Il motivo per cui l'Italia entra in guerra da questa data è che tra il 39 e
40, si ha la massima espansione di Hitler in Europa: sembra si stia realizzando quello che Hitler progetta, la guerra lampo. La guerra lampo di Hitler è
quella di sfondare le linee avversarie e conquistare pezzi di territori: sfondare prima con l'artiglieria e poi con la fanteria. Questa strategia squarta
l'Europa, in una prima fase, in maniera particolare fino al 40, infatti, verso la fine dello stesso anno, la Germania ha conquistato un'area estremamente
vasta. Nel 40, Mussolini vede che la guerra sta per finire, con vincitore Hitler, ed a quel punto l'Italia entra in guerra: perderà molti italiani ma questi
gli consentiranno di stare sul tavolo di pace delle trattative finali, in un posto da protagonista, cioè come principale alleato di Hitler, riuscendo ad
avere più territori.
L'antisemitismo
Il problema dell'antisemitismo è una creazione della chiesa cattolica. L'origine di questo antisemitismo parte dal fatto che gli ebrei abbiano ucciso
Gesù. In ragione di questa cosa, l'Europa cristiana, adotta verso gli ebrei delle politiche discriminatorie, facendo di tutto per evitare che gli ebrei
prendano potere. Viene impedito agli ebrei di avere delle proprietà. Gli ebrei si specializzano nell'utilizzo del denaro; denaro non solo come
investimento ma come prestito, che diventerà usura. In base a questa cosa, una gran parti di ebrei diventano ricchi. Gli ebrei diventano un ceto sociale,
economicamente ma anche culturalmente, tra i più elevati d'Europa in diversi paesi. A partire dalla rivoluzione francese (1789), vengono concessi agli
ebrei gli stessi diritti delle altre persone. Questa presenza ebraica, una volta garantiti i diritti civili dalla Francia ma poi in tutta Europa, si integra
completamente nella società. Si integrano così tanto che, ad esempio in Italia, riguardo la prima guerra mondiale, la comunità ebraica è quella più
fortemente sostenitrice nell'entrata in guerra (nell'esercito ci sono tantissimi ebrei). Inoltre, nel periodo fascista, tantissimi ebrei erano fascisti.
Verranno poi espulsi con le leggi razziali e molti si suicideranno, non comprendendo perché il regime fascista a cui hanno dedicato la loro vita li
ripudi.

L'attacco all'URSS e l'ingresso degli USA sono i due fattori che segnano la svolta della guerra. Fino a quel momento, Hitler si è preso gran parte
dell'Europa. 3 sono i momenti cardini della guerra, stiamo parlando di 3 conferenze tra i leader delle principali potenze alleate contro la Germania
tedesca e i suoi alleati:
• Gennaio 1943, conferenza di Casablanca (Marocco). Questa è importante perché si ufficializza l'idea di combattere insieme, coordinandosi per
avere una sconfitta totale del nazismo e non avendo pace separate. (Churchill, Roosevelt e Stalin). Durante questa conferenza si parla di liberare
l'Europa partendo da sud, nel luglio del 43 si avvia la “campagna d'Italia”, lo sbarco delle truppe angloamericane in Sicilia e da lì si prende la strada
della liberazione d'Europa.
• Tra il novembre e dicembre 1943, conferenza di Teheran (Iran). Questa conferenza decide di dare una mano ai sovietici che fino a quel momento
erano quelli che avevano sulle spalle il peso dello scontro contro la Germania. Questo aiuto consiste di aprire un secondo fronte, sul lato occidentale.
Si arriva così al 6 Giugno 1944, sbarco in Normandia (Francia): lo sbarco aereo e navale nella Francia del nord e da lì poi a scendere.
• Febbraio 1945, conferenza di Jalta (Crimea). Questa è una conferenza da cui si apre quella che verrà chiamata “guerra fredda”, ma in realtà è
importante perché, le principali potenze che hanno quasi interamente sconfitto il nazismo, si accordano sulle caratteristiche principali dell'Europa
post-nazista.
La questione della Russia
I tedeschi hanno invaso tutta l'Europa, rimane solo l'est:
1. i tedeschi pensano degli slavi a qualcosa di identico agli ebrei. Slavi = bestie, popolazioni da annientare.
2. La Russia è una potenza comunista, l'opposto del nazismo.
3. La Russia occupa un territorio che i nazisti considerano parte dello spazio vitale. I nazisti non sono veramente interessati ad espandersi ad ovest, lo
hanno fatto perché hanno una certa idea di Europa.
Il problema dei nazisti non sono gli inglesi bensì il territorio ad est. Il patto Molotv-Ribbentrop serve per temporeggiare. Nel giugno del 41 scatta
“l'operazione barbarossa”, questo è un piano d'attacco all'URSS molto violento diviso in tre livelli. Si prevede di attaccare l'URSS da nord
(Leningrado), da centro (Mosca) e da sud (Ucraina): all'inizio l'operazione da ottimi risultati, ma viene bloccata dall'inverno russo che impedisce ai
tedeschi di avanzare. Il motivo per cui i russi subiscono sconfitte da giugno al tardo autunno del 41 è perché sono poco attrezzati prevalentemente su
un aspetto: Stalin (in questi 15 anni di potere) decima tutta la classe dirigente russa protagonista della rivoluzione russa (mandandoli in Siberia, etc...),
tra questi vi erano anche i vertici dell'esercito, coloro che sapevano combattere. In questo modo l'armata rossa si ritrova con delle guide scarse.
Nonostante questo arretramento, Stalin (dall'inverno del 41) è capace di mettere in moto un processo che ribalterà la situazione. Giugno 1941:
operazione barbarossa. I tedeschi aggrediscono l'URSS fino a dicembre, entrando nel paese, alla porte di Mosca si devono fermare, il motivo è
l'inverno russo, un inverno che giocherà un colpo pesantissimo ai tedeschi.
Gli USA in guerra
Il presidente statunitense Roosevelt è colui che fece uscire gli USA dalla crisi del 29. Roosevelt ha lo sguardo verso l'Europa ed ha a che fare con
l'opinione pubblica americana. L'opinione pubblica americana è molto legata alla politica estera tradizionale, questa si basa sull'isolazionismo. Gli
USA sarebbero rimasti senza intervenire nel conflitto, se non fosse che, ad una certa, viene messa in discussione un area dove vi sono degli interessi
da parte degli USA, stiamo parlando dell'Asia. In Asia c'è la potenza giapponese, questi hanno già invaso e conquistato, e tra il 40 e il 41 occupano
l'Indocina, ma la zona ha moltissimi interessi strategici da parte degli USA. In ragione di questo gli USA iniziano ad aiutare gli alleati europei. Viene
stretto un patto con Churchill nell'agosto del 41, dove si inizia a ragionare di come deve essere l'Europa. Gli USA entrano in guerra quando i
giapponesi decidono che bisogna farla finita con l'ingombro statunitense nel pacifico. I giapponesi provano a prendere alla sprovvista gli americani
dando via ad una operazione aerea nella zona di Pearl Harbor. L'attacco del 7 dicembre 1941 è un attacco che distrugge una intera flotta americana,
prendendola completamente alla sprovvista. I giapponesi utilizzano i kamikaze, i piloti si schiantano sulle navi morendo e creando distruzione a
favore del paese. La fine del 41 è importante perché, nonostante la Russia stia arretrando, Stalin è in grado di riorganizzare il paese in vista della
reazione ai tedeschi? Stalin riesce a creare un clima di ostilità verso il nemico, ritenendo questa guerra come la grande guerra patriottica. Questa
resistenza russa ha un momento di svolta nella battaglia di Stalingrado.
La battaglia di Stalingrado
Questa è una battaglia di resistenza lunghissima. La città di Stalingrado resiste alle aggressioni delle truppe tedeschi grazie a degli abilissimi generali
russi. Questa battaglia dura dal luglio del 42 al febbraio del 43, la città viene completamente distrutta. La battaglia è importante:
• per la Russia, perché si riprende e riesce a ricacciare i tedeschi.
• cacciando via i tedeschi non significa solo farli tornare indietro, ma inseguirli fino a Varsavia e alla liberazione di Berlino. I russi diventano così un
tassello fondamentale della conclusione della seconda guerra mondiale.
• la sconfitta di un gigante di quel tipo riesce a convincere i movimenti clandestini, le popolazioni assediate, che il nemico può essere sconfitto anche
con la guerra di popolo (si parla delle resistenze).
Da Stalingrado inizia il crollo definitivo dei nazisti. Intanto crollano nei territori ad est, dopo di che, con l'arrivo degli americani verranno sconfitti su
altri fronti, il primo è quello dell'Africa. In Africa, tedeschi e italiani, vengono sconfitti dagli inglesi (ottobre del 42), nel frattempo gli alleati hanno
occupato il Marocco e l'Algeria. I tedeschi rimangono incastrati, da un lato ci sono gli inglesi in Egitto, dall'altro ci sono inglesi ed americani in
Marocco e Algeria, e alla fine sono costretti ad arrendersi e nel maggio del 43 termina la guerra in Africa. Il 10 luglio del 43 si avvia la campagna di
Italia, con lo sbarco delle truppe anglo-americane in Sicilia. Il 25 luglio Mussolini viene destituito da capo del governo.
8 settembre 43, l'Italia firma un armistizio con le truppe anglo-americane. Fascisti e nazisti si apposteranno sulla linea Gustav, dalla parte nord del
Lazio, e via via la linea si porterà più a nord (tra Emilia-Romagna e Toscana). Linea immaginaria in cui tedeschi e italiani combattono. La sconfitta è
oramai decisa, la guerra potrebbe già finire, ma Hitler non vuole arrendersi, vuole distruggere tutti i territori dove sono presenti ancora dei tedeschi.
La svolta definitiva si ha con l'arrivo dei sovietici prima a Varsavia, poi a Berlino e con la firma della resa senza condizioni dei tedeschi l'8 maggio
1945. In Italia la data simbolo è il 25 aprile, vi è l'insurrezione nazionale nelle città a nord Italia (ancora
sotto il dominio tedesco). Chiusa la guerra in Europa, la vicende in oriente è ancora aperta. La vicenda in oriente si è mossa in questi mesi, gli
americani hanno conquistato delle posizioni ed è solo questione di tempo per costringere il Giappone alla resa, e chiudere la guerra mondiale
definitivamente. Gli americani però decidono di non aspettare. Roosevelt non è più presidente, il suo successore è Truman, che decide di utilizzare la
bomba atomica. Il 6 agosto 1945, viene sganciata la prima bomba ad Hiroshima e pochi giorni dopo a Nagasaki, inutile dire che poche settimane dopo
il Giappone si arrende, e si può ritenere chiusa la seconda guerra mondiale.
La resistenza
Resistenza = persone non inquadrate in eserciti regolari, decidono autonomamente di prendere le armi con il fine di salvare lo stato, in un contesto di
guerra. Resistere ad un esercito invasore (significato letterale).
La resistenza è un fenomeno europeo. L'Italia ha un ruolo molto importante, il modo in cui si sviluppa la resistenza italiana non ha paragoni con il
resto d'Europa.
Date importanti
• 10 luglio 1943, l'esercito anglo-americano sbarca in Sicilia, inizio campagna d'Italia. Bisogna ricordare che questa campagna d'Italia è finalizzata a
liberare l'Europa. L'arrivo degli alleati accelera il processo di crisi nel fascismo, si era presentato un distaccamento tra la popolazione e il fascismo:
1. La guerra aveva portato povertà, bombardamenti, scarsità di cibo, etc...
2. Gli uomini sono al fronte e le famiglie vengono private della principale forza lavoro (siamo in una società dove solo l'uomo lavora).
• Il processo di decadenza arriva tra il 24/25 luglio del 1943. In una riunione del gran consiglio del fascismo, viene approvato un ordine firmato da
Dino Grandi, che diceva che vengono tolti tutti i poteri di comando sulle forze armate a Mussolini. Nella storia questo ordine assume il significato di
sfiducia di Mussolini. Mussolini da la notizia al re e questo accetta le condizioni di Mussolini e quando questo esce fuori dal palazzo viene arrestato.
Il posto del capo del governo viene affidato al generale Badoglio, facendo iniziare così una fase chiamata “Fase dei 45 giorni”, una fase in cui il paese
sembra uscito dalla guerra e che sia finito il fascismo. In realtà non è finito nulla, i vertici del governo tentennano e l'8
settembre Badoglio annuncia di avere firmato un armistizio con gli anglo-americani. Il 3 settembre in Sicilia viene firmato l'armistizio in segreto.
L'annuncio dell'armistizio non è stato molto chiaro: si dice della firma, ma non viene detto ai militari, di cui moltissimi fuori che cosa fare. Una volta
firmato l'armistizio, Badoglio e il re scappano avviene così il crollo dello stato. Tutto questo succede mentre stanno per arrivare i nazisti. Subito dopo
l'armistizio, nell'Italia del nord, arrivano i rinforzi nazisti per limitare l'avanzata alleata: e proprio dentro questo quadro di crollo dello stato nasce la
resistenza italiana (8 settembre 1943). In Italia l'opposizione al fascismo non era mai stata definitivamente sopita. In forme cicliche questa
opposizione era sempre riemersa. C'era un antifascismo di persone che provavano ad organizzare cose in Italia, c'erano gli esuli (politici scappati
dall'Italia ma guidavano il fronte antifascista da lontano), e soprattutto il partito comunista, la principale forza politica che mantiene una fragilissima
struttura organizzata in maniera clandestina. Non vuol dire che non vi siano cattolici, socialisti, liberali, ma queste formazioni, durante il trentennio
fascista non avevano una vera e propria struttura. Il partito comunista continua ad essere organizzato. Questa cosa che l'antifascismo in Italia non era
mai stato distrutto sta all'origine dell'esistenza, perché, l'8 settembre, i primi ad organizzare bande partigiane, ad armarsi saranno coloro i quali erano
inquadrati nelle formazioni politiche, e soprattutto nel partito comunista italiano. La resistenza ha una gestazione convulsa, siamo in un paese che fino
a pochi giorni prima dava il consenso di maggioranza al fascismo, vi è una situazione iniziale dove la resistenza è in molta difficoltà, organizzata con
poche persone (la cosa cambierà nel corso del tempo). In maniera particolare vi è un punto di svolta nella primavera-estate del 44, in questo periodo le
file partigiane aumentano per diverse ragioni. I partiti della resistenza hanno iniziato a strutturarsi: costituiscono una sorta di organismo di direzione
nazionale, il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), e mentre inizia la resistenza sulle montagne e nelle città nel nord (gli alleati non sono arrivati
lì), in qualche modo si organizzano anche i fascisti. Subito dopo l'armistizio, Mussolini viene liberato dai tedeschi e costruisce nel nord uno stato
fantoccio (esiste ma nei fatti non esiste, è molto debole), che prova a recuperare il messaggio originale del fascismo, (lo stato fantoccio) si chiama
“Repubblica Sociale Italiana”, chiamata anche “Repubblica di Salò”, dal nome della città dove hanno sede i principali ministeri di questo nuovo stato.
Tedeschi e fascisti provano a creare un nuovo stato italiano chiamato Repubblica di Salò che riprende tutta la narrazione fascista del 19 (opposizione a
chiesa, monarchia, etc...). Dall'altro lato si ha la guerra di resistenza. La Repubblica Sociale Italiana è uno stato debole perché, sì è guidato dai fascisti,
ma è nelle mani dei nazisti. Ai nazisti serve questo stato fantoccio per un motivo preciso: i lavoratori. Stiamo parlando di lavoratori italiani deportati
in Germania dove c'è bisogno di produrre per la guerra nelle industrie dove manca mano d'opera perché tutti gli uomini sono sul fronte. L'Italia
diventa così una riserva di lavoro schiavista (prendete in considerazione tutto il progetto delle pietre di inciampo) servendo il reich tedesco. Inoltre,
questo stato fantoccio serve a provare a contrastare i partigiani. Si crea un proprio “esercito”, chiamato GNR (Guardia Nazionale Repubblicana), che
ha il compito di scontrarsi contro i partigiani. Centinaia di uomini e donne decidono di arruolarsi con i partigiani. Molto ha a che fare con il fatto che
la Repubblica Sociale Italiana, che controlla i comuni del nord e gli uffici anagrafe, costringe ad arruolare la gente. Grandissima parte dei partigiani
sulle montagne non sono più quelli d'origine, con gli ideali, etc...,sono persone che aderiscono alla resistenza per ragioni di sopravvivenza.
Inizialmente queste persone sono poste davanti ad una scelta, schierarsi con i fascisti o con i partigiani con il pensiero di “Dove rischio di morire
meno?”. Moltissimi andranno a rinforzare le fila partigiane. Vi è la questione dei soldati, non fascisti, ma soldati dell'esercito. Quando crolla lo stato,
questi
militari si trovano dispersi, non sanno che fare. Si aprono scelte drammatiche, ad esempio in Grecia i soldati italiani s i trovano fianco a fianco con i
tedeschi, a Cefalonia c'è una strage perché questi, dopo l'annuncio di Badoglio, si rifiutano di dare le armi a i tedeschi, venendo così sterminati.
Moltissimi militari sono meridionali, soldati che avevano fatto la guerra con Mussolini e che non potevano più tornare a casa una volta l'esercito
crolla, e sono loro quelli che devono fare la scelta (la scelta di prima). La maggior parte si schiera con i partigiani. L'inverno del 44 e del 45 è
l'inverno peggiore per le formazioni partigiane. Gli alleati, che avevano proseguito la campagna di Italia, decidono di fermarsi su una linea che verrà
chiamata linea Gotica, che attraversa l'Emilia Romagna e la Toscana. A quel punto gli alleati ritengono ideale fermarsi per l'inverno, ma i partigiani si
rifiutano, i continuano ad avanzare con gli americani che restano indietro. Successivamente, gli americani riprenderanno l'attacco l'anno successivo
concludendo la vicenda italiana il 25 aprile 1945 (L'Italia non si libera uniformemente, si libera a pezzi, si da a questa data il momento in cui viene
emanato un ordine di insurrezione generale nelle principali città italiane).
La resistenza è un fenomeno diversificato e complesso, nel quale convivono tre tipi di
guerre/ragioni/aspirazioni:
• guerra patriottica.
• Guerra civile.
• Guerra sociale.
La Shoah
L'idea che tutti i mali del mondo siano incanalati negli ebrei (ebrei intesi come razza). Questo antisemitismo è di tipo biologico. L'antisemitismo non è
un qualcosa di nuovo in Europa, il fatto è che questo tema è vissuto come un tema tra tanti. Il grande momento di svolta accade con l'occupazione
della Polonia, qui si presenta il problema degli ebrei mandati via dal suolo tedesco, ma anche perché gli ebrei in Europa sono concentrati ad est. Il
grande problema, e “salto di qualità, del nazismo è l'avvio della guerra, per precisare il processo di occupazione. Il primo approdo è la Polonia. La
prima politica che si crea nei confronti degli ebrei è la creazione di ghetti, ancora si è molto lontani dallo sterminio organizzato. Nei ghetti, gli ebrei
muoiono da soli (un punto in più per il nazismo) causa di fame, malattie, etc..., si potrebbe dire che i ghetti sono dei Lager a cielo aperto. Il secondo
approdo (secondo “salto di qualità”). Nel momento in cui i tedeschi vanno ad occupare la Francia, l'isola del Madagascar (di dominio francese) attira
l'attenzione dei nazisti: questi iniziano a sviluppare la balzana idea di portare tutti gli ebrei su quell'isola a lasciarli morire (qui si inizia a pensare alla
deportazione), ma viene scartata causa costi troppo alti. Il terzo approdo (terzo “salto di qualità”) è l'operazione Barbarossa (invasione URSS), che
porta il problema ebraico a diventare un problema non più rinviabile, perché più si spostano ad est, più ci si avvicina alla Russia, più ebrei da gestire.
Si inizia così a ragionare sulla pratica della cosiddetta “soluzione finale”. La campagna di Russia è una campagna che di per sé costituisce una sorta di
annientamento dei tedeschi: nel loro procedere verso Mosca, etc..., i tedeschi compiono una operazione di sterminio della popolazione russa, ebrei,
comunisti enorme, tutto fatto da un gruppo chiamato Einsatzgruppen. Questi sono gruppi operativi che devono compiere l'opera di annientamento,
passo dopo passo. Inizialmente, per produrre grandi quantità di morti con il minor sforzo, si vuole utilizzare il gas. Vengono costruiti dei camion
inizialmente, dove il tubo di scarico era collegato all'interno del veicolo e in gruppi di persone (50/60 circa) si caricavano a bordo. Anche questa è una
pratica particolarmente costosa, inoltre, l'approccio diretto poteva mettere in crisi la psiche dei soldati tedeschi (passare giornate a compiere stermini è
pesante). In questo modo l'utilizzo del gas cambia, si trasforma agli inizi del 42, quando vengono modificati i Lager (campi di concentramento). I
Lager nazisti sono sparsi in tutto il territorio tedesco. Questi Lager, diventano campi in cui tutta una serie di categorie di persone si mandano in
fabbrica a lavorare (gli ebrei vengono sfruttati dalle industrie, si parla di mano d'opera senza costo con un numero altissimo di lavoratori), con tanto di
visite per valutare la salute del malcapitato. Come si può produrre in serie, si può anche distruggere in serie (vi dico solo che carmelito quando ha
iniziato a parlare di questa cosa si è messo a sussurrare, nessuno doveva sentirlo :O). lo sterminio nazista è una distruzione industriale che si nutre sul
piano del pensiero, per la società industriale di massa:
come si è capace di produrre con il fordismo, si può distruggere allo stesso modo. Il gas a quel punto è lo strumento utile a questo fine: quando
qualcuno viene portato via, nel sistema del campo, viene portato alle “docce”, queste camere dove le persone si spogliano ed una volta chiusa la porta
il gas esce dai tubi uccidendo tutti. La parte più macabra di tutto questo è il chi si occupa del svuotare queste camere e portare i cadaveri al forno
crematorio: colori incaricati di
questo lavoro sono un gruppo di prigionieri, chiamato Sonderkommando, che compiono il cerchio svuota “docce”-sposta cadaveri-brucia cadaveri,
(da aggiungere anche che avevano il compito di togliere eventuali denti d'oro, tagliavano anche i capelli alla gente per farne imbottiture dei giacchetti)
ogni giorno.

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