Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Liberalismo
Nel momento in cui il liberalismo nasce come ideologia è un sistema
d’ideologie dove troviamo tanti autori che hanno sfumature diverse, ma si
riconoscono in alcuni punti fondamentali:
1. Il liberalismo riconosce che tutti noi abbiamo dei diritti naturali, i quali
sono innati, inalienabili e imprescrittibili;
2. Essendo innati questi diritti vengono prima di ogni legislazione quindi
vengono prima del diritto di qualsiasi stato. Lo stato deve garantirne
l’esecuzione. Essi sono il diritto alla vita, all’integrità fisica, alla
libertà, all’uguaglianza e alla proprietà privata.
Nel liberalismo il cittadino viene prima dello Stato, in quanto esso esiste solo per
garantire l’esecuzione dei diritti, ma non per decidere come esercitarli quindi ha
una funzione negativa.
Liberalismo dell’800
Il pensiero liberale afferma che la concorrenza produce sviluppo e
progresso.
Prevede due modelli di società contrapposti:
- società pluralistico-conflittuale, dove più soggetti sono in conflitto, in
competizione, ognuno ha le sue idee, ognuno persegue i suoi interessi e
attraverso la competizione emergono i migliori (meritocrazia);
- società omogenea, in cui tutti sono costretti a fare le stesse cose, lo stato
impone le sue regole. Secondo i liberali questo impedisce il progresso (es: Russia,
Cina, Corea del Nord).
Humboldt, grande liberale dell'800, dice che più c'è progresso e sviluppo, più lo
stato tende a controllare gli individui e questo è un difetto del progresso e dello
sviluppo della società occidentale: lo stato diventa invasivo e la sfera della
privacy dell'individuo si restringe.
Nel 1874 viene pubblicata la non Expedit di Pio IX, che fa divieto ai cattolici di
partecipare alla vita sociale e politica dello stato, a pena di scomunica.
Questa bolla apre una ferita nell'opinione pubblica italiana, perché i cattolici, a
pena di scomunica, si guardavano bene dal fare volontariato perché il primo
problema è che improvvisamente tutto il volontariato cattolico sparisce. Questo
determina dentro la chiesa una crisi e delle soluzioni.
Clausole
1. L'Italia riconosce lo stato della Chiesa come Stato sovrano
indipendente soggetto di diritto internazionale;
2. Al Papa viene riconosciuto lo status di capo di Stato estero con tutte
le prerogative e immunità concesse;
3. Il territorio italiano, individuato dallo stato italiano, sul quale la
chiesa esercita la piena sovranità è il seguente: piazza San Pietro,
la basilica, i giardini e i palazzi dietro la basilica, i palazzi del
Laterano (edifici staccati situati nel centro di Roma) e la residenza
estiva del papa a Castel Gandolfo;
4. Al papa viene riconosciuto il libero esercizio del potere spirituale;
5. Lo stato italiano riconosce allo stato della Chiesa una dotazione
annua in denaro per provvedere alle spese di culto.
Le tre immunità del clero (non pagavano le tasse, le armi non entravano in
territorio di chiesa e qualsiasi reato fosse compiuto dal clero poteva essere
giudicato solo dal clero) intanto sono state abolite dal 1861.
Con le Guarentigie si compie l'ideale di Cavour di libera chiesa in libero stato.
Nel 1870 nel mondo si verifica una grande crisi globale economica,
innescata soprattutto dalla caduta dei prezzi dei cereali in Europa, dovuta alla
meccanizzazione americana dell’agricoltura e invadono di tonnellate di cereali
il mercato europeo. La sinistra adotta il protezionismo e mette dei dazi altissimi
sulle materie importate, i quali successivamente colpiranno anche l’industria. Il
periodo la sinistra storica è dominato da un personaggio politico leader che si
chiama Agostino Depretis, il primo ministro che potrà contare su una
maggioranza parlamentare fortissima, perché convince i deputati della destra a
votare i suoi provvedimenti attraverso il trasformismo, ovvero la capacità di
attrarre nel proprio schieramento anche i rivali, in modo da avere una
maggioranza schiacciante che approva i propri provvedimenti.
Politica interna
Uno dei grandissimi obiettivi che viene centrato da Depretis è quando
pubblica la base elettorale nel 1882, nella quale votano molte più persone che
prima non ne avevano il diritto. Viene eletto nel Parlamento il primo deputato
che seguiva il socialismo moderno, nato col pensiero di Marx. Fino agli inizi del
900, socialismo e comunismo saranno sinonimi, per cui socialismo vuol dire
lotta politica finalizzata a una rivoluzione proletaria anche violenta.
Viene eletto in Italia dal 1882 al Parlamento Andrea Costa e alla sua campagna
elettorale partecipa come militante il padre di Benito Mussolini.
Politica estera
La presa di Roma aveva isolato l'Italia a livello internazionale, perché
l'opinione pubblica cattolica europea vedeva il nuovo stato italiano come quello
che aveva rapinato il Papa del suo patrimonio. I rapporti con la Francia si
rompono improvvisamente e noi ci ritroviamo completamente isolati.
Dopo la nascita della Germania moderna (con il brindisi dei generali prussiani a
Versailles che decide la nascita del secondo Reich, con Guglielmo I primo
imperatore) il grande burattinaio della nuova Germania è il cancelliere
Bismarck: egli comincia a pensare di attrarre l'Italia verso la Germania in modo
tale da indebolire ancora di più la potenza francese. Questo processo di
avvicinamento passa attraverso due momenti fondamentali:
- il Congresso di Berlino del 1878, dove Bismark fa sedere tutti i
rappresentanti delle grandi potenze per fare ordine dopo che i russi e i turchi
avevano combattuto una breve guerra per il controllo della Bulgaria. Lui fa
sedere non solo i responsabili di quella guerra al tavolo della pace, ma fa sedere
tutte le potenze europee per disegnare il nuovo ordine di equilibrio dell'Europa.
Chiama anche l'Italia e lei, per mettersi in buona luce di fronte a tutte le potenze
europee che la disprezzavano, applica la politica delle mani nette, cioè delle
mani pulite: non chiede nessun territorio per lei, come farà Bismark.
- Nel 1882 l'Italia firma con la Germania la famosa Triplice Alleanza.
Esisteva già un patto di Duplice alleanza tra l'Austria (dal 1867 “Impero
austroungarico”) e la Germania. La Triplice Alleanza è un patto militare
difensivo: le tre potenze si impegnano a entrare in guerra in difesa di quella che
delle tre sarà aggredita da un altro paese.
Non è un caso che sempre nel 1882 noi cominciamo la nostra avventura
coloniale: lo Stato italiano compra infatti da una società di navigazione genovese
(Rubattino) che l'aveva a sua volta comprata dai capi tribù locali la baia di Assab,
che si trova nel Mar Rosso.
Prima di comprare Assab otteniamo il permesso di Bismark, perché l'Africa
è già praticamente spartita tra le grandi potenze del 1880, per cui Bismark vuole
essere sicuro di non rompere gli equilibri in Africa, onde evitare tensioni
politiche tra le potenze andando a creare degli incidenti colloquiali in Africa. Nel
1885 noi conquistiamo militarmente il porto di Massaua. Gli industriali italiani
spingono molto per la nostra espansione economica, perché vogliono nuovi
mercati dove vendere i prodotti ma vogliono soprattutto materie prime a basso
costo.
Politica interna
In politica interna fronteggerà con grande decisione e anche violenza i vari
moti contadini e operai che si verificano in Italia durante il suo periodo di
governo, perché sono anni di crisi economica e le piazze si riempiono di
manifestanti di proteste che lui reprime in maniera anche violenta. Da qui il suo
uso assolutamente parziale fazioso dei della figura del prefetto: ovvero un
rappresentante del potere centrale nelle province, che vengono usati da Crispi
per ordinare la repressione delle piazze. Perciò Crispi si schiera con i latifondisti:
difende il loro potere economico, che chiede protezione per il loro business ma
anche un nuovo tentativo di espansione coloniale.
Cristianesimo sociale
Nel 1895 nasce a Genova il partito socialista italiano, con il suo giornale,
L’avanti: è il nuovo grande organismo politico che in Italia diffonde e propaganda
il pensiero di Karl Marx.
Insieme ad Andrea Costa, fondatore del giornale, troviamo un gruppo di
personaggi politici che sarà poi protagonista della vita politica degli anni
successivi fino alla prima guerra, come Filippo Turati e Anna Kuliscioff.
Alcuni articoli ci fanno capire che Leone sia un Papa molto politico:
1. Rinnovata condanna del socialismo: Leone XIII condanna il socialismo,
già presente nella bolla Sillabo di Pio IX del 1864;
2. Condanna del principio della lotta di classe: la classe operaia deve fare
la rivoluzione per prendere il potere (Marx). Condanna il principio della
proprietà privata: anche questo è in funzione anti-Marx perché egli
voleva l'abolizione della proprietà;
3. Condanna dello sciopero: lo sciopero è uno strumento illegittimo ma
riconosce delle necessità di rimuovere le cause dei conflitti sociali;
4. Riconoscimento del dovere dello Stato di tutelare la classe operaia: il
Papa si schiera apertamente a difesa delle classiche povere;
5. Riconoscimento della necessità di distribuire equamente la ricchezza;
6. Riconoscimento del diritto dei lavoratori di associarsi in sindacati,
sempre però nel rispetto delle leggi.
Politica coloniale
Ultimo aspetto del 1889: Crispi firma con l'imperatore di Abissinia un
trattato chiamato trattato di Uccialli, per realizzare un protettorato italiano
sulla loro nazione. Il protettorato è una forma di organizzazione politica in cui
una potenza controlla l'economia, la difesa e la politica estera di uno stato
più arretrato che però mantiene le proprie leggi e la propria sovranità.
Nel 1890 la striscia interna di territorio che sulle rive del Mar Rosso collega Assab
(1882) e Massaua (1885) viene chiamata ufficialmente Eritrea.
Come primo ministro succede a Crispi il marchese Rudinì, che appartiene alla
destra storica ed è uomo conservatore e autoritario. Egli decide di rispondere
duramente a queste proteste di piazza.
Il caso più drammatico di questa repressione ha luogo a Milano: una protesta
guidata da sacerdoti e dirigenti socialisti viene repressa dall’esercito, al comando
di un generale chiamato Bava Beccaris, che decide di sparare sulla folla.
Rimarranno nelle strade insanguinate di Milano più di 100 morti. Nel
contempo la polizia arresta tutti i dirigenti socialisti e cattolici che avevano
guidato la protesta.
Bresci viene arrestato quasi subito, dichiarando che ha voluto vendicare i morti
dell'eccidio di Milano. Verrà portato nel carcere di Santo Stefano e morirà in
circostanze misteriose prima di Natale, probabilmente pestato a morte dalla
polizia.
Le elezioni non vanno come pensava la destra storica: la destra vince ma di poco,
e allora in questo clima incandescente abbiamo uno dei pochissimi gesti politici
positivi: Vittorio Emanuele III sale al trono il figlio, il quale dà l'incarico di
formare il governo a Zanardelli, come gesto di pacificazione tra la corona e la
sinistra del Parlamento.
Giolitti diventa Ministro dell’Interno e nel 1901 diventa Primo Ministro.