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ANTONIO MUSARRA
Sapienza Università di Roma
«HOMO VIATOR»
Franco Cardini: «la devozione dei cristiani dei primi secoli per Gerusalemme
s’inquadra nel loro atteggiamento d’intenso affetto per tutta la Terra Santa teatro
della Storia Sacra: a questa terra ci si volge per trovare i segni e rintracciare le prove
– i pignora, le reliquie – dell’effettiva storicità della Buona Novella».
Prime notizie:
• II sec. – Melitone di Sardi (Lidia, Asia Minore) (+ 190 ca.). Secondo Eusebio di
Cesarea, si sarebbe recato in Terrasanta per vedere i luoghi del Vangelo
• III sec. – Firmiliano (200-268 ca.), originario della Cappadocia, vescovo di
Cesarea dal 230. Secondo Eusebio e Girolamo, si sarebbe stabilito in Terrasanta.
Ebbe contatti con Origene.
GERUSALEMME CELESTE
GERUSALEMME TERRENA
«Io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle
di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della
mia eredità, il popolo d’Israele, che esse hanno disperso
tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di
loro», Gioele 3,2 Cedron
Gerusalemme celeste,
Basilica di Santa Prassede,
Roma, Pasquale I (817-824)
«LA DIMORA DI DIO CON GLI UOMINI»
ETA’ COSTANTINIANA
IL PELLEGRINAGGIO DEVOZIONALE
311 – editto di Galerio
312 – editto e di Costantino e Licinio (il Cristianesimo «religio licita»)
325 – concilio di Nicea BASILICHE COSTANTINIANE
361-363 – ripristino del culto pagano da parte di Giuliano
380 – editto di Tessalonica
382 – rimozione da parte di Grazio dell’ara della Vittoria dalla curia senatoriale
415 – uccisione di Ipazia
PELLEGRINAGGIO DEVOZIONALE
LA POLEMICA CONTRA PEREGRINANTES
395 – Girolamo, Lettera a Paolino da Nola sull’istruzione del monaco: il
pellegrinaggio a Gerusalemme non è necessario alla salvezza.
«Si deve lodare non l’essere stato in Gerusalemme, ma l’essere vissuto bene in
Gerusalemme. Non si deve bramare quella città che uccise i profeti e sparse il
sangue di Cristo ma quella che dall’empito del fiume è rallegrata, che, situata
sul monte, non può star nascosta e dall’Apostolo spesse volte è chiamata
madre dei santi, in cui egli si rallegra di avere parte con i giusti […]. E sta
ugualmente aperta la porta celeste agli abitanti di Gerusalemme e a quelli della
Britannia, poiché il regno di Dio è dentro di noi. Antonio e tutti gli sciami di
monaci dell’Egitto, della Mesopotamia, del Ponto, della Cappadocia e
dell’Armenia non hanno visto Gerusalemme e anche per loro è aperta la porta
del Paradiso senza questa città», Girolamo, Lettera a Paolino.
«Di là, se vai fuori delle mura di Sion, andando alla porta di
Neapolis , vi sono in basso, a destra nella valle, delle pareti dov’era
la casa o pretorio di Pilato: là il Signore prima che patisse fu
processato. A sinistra vi sta il monticello del Golgota, dove il
Signore fu crocifisso. Quasi a un tiro di pietra di là, si trova la grotta
dove fu posto il suo corpo e da dove risorse il terzo giorno: là
adesso, per ordine dell’imperatore Costantino è costruita una
basilica, di meravigliosa bellezza, avente ai lati le vasche da dove si
prende l’acqua; e alle spalle vi è il bagno dove i bambini vengono
lavati», Itinerarium burdigalense, 593-594
ITINERARIUM di EGERIA
«Se dopo questa impresa sarò ancora viva, se potrò conoscere altri luoghi, o io stessa di
persona, nel caso che Dio si degni di concedermelo, lo racconterò al vostro affetto,
oppure, certamente, se avrò in animo un altro progetto, ve ne informerò per iscritto. Voi,
mie signore, mia luce, degnatevi di ricordarvi di me, che io sia ancora nel mio corpo,
oppure ne sia ormai fuori».
- seconda parte: liturgia celebrata nei Luoghi Santi: «Perché la vostra dilezione sappia
quale ufficio ogni giorno, durante l’arco della giornata, abbia luogo nei luoghi santi,
ho creduto di dovervene informare, sapendo che avreste avuto piacere di saperlo».
ITINERARIUM di EGERIA
Problemi:
Linguaggio:
Altre fonti:
• lettera di Valerio (680 ca.), inviata ai confratelli di un’abbazia situata nella regione del Bierzo, tra la
Galizia e il Léon (forse, san Pedro de Montes) nome della pellegrina: EGERIA o ETHERIA, di
origine galiziana o aquitana (citazione del Rodano)
• (Casin. 361) De locis sanctis di Pietro Diacono (1110-1159), bibliotecario di Montecassino, che ne
copiò dei brani parola per parola, correggendolo, forse, attraverso altre auctoritates, come il De locis
sanctis di Beda PROBLEMA dell’attendibilità del testo cassinese
•
ITINERARIUM di EGERIA
Itinerari di Egeria:
• Tebaide, Egitto
Finalità:
Maurice Halbwachs
Reims, 1877-Buchenwald, 1954
ALTO MEDIOEVO
FORME DEL PELLEGRINAGGIO MEDIEVALE
• Penitenza antica (III-VI secc.) – una sola volta nella vita; accusa privata al
vescovo; penitenza pubblica (molto impegnativa) per i peccati gravi, privata
(preghiera, elemosina, digiuno) per quelli meno gravi; riconciliazione pubblica
670 ca. – tra i pochi viaggi a Gerusalemme di cui si ha conoscenza v’è quello del
vescovo franco Arculfo, il resoconto del quale, steso da Adamnano, abate del
monastero dell’isola scozzese di Iona, nel suo suo De locis sanctis, fu ripreso da Beda
il Venerabile nella sua storia ecclesiastica (Hist. Eccl. Angl., V, 15).
«Di questi interrogammo Arculfo con particolare diligenza, specialmente del Sepolcro
del Signore e della chiesa costruitavi al di sopra, della quale Arculfo disegnò l’aspetto
sopra una tavoletta incerata. Questa chiesa è veramente grande; è tutta di pietra, di
meravigliosa rotondità in ogni sua parte; s’innalza dalla base con tre pareti separate tra
di loro dallo spazio d’un corridoio; ha tre altari in tre luoghi della parete mediana,
artisticamente fabbricati. Dodici colonne di straordinaria grandezza sostengono questa
rotonda ed alta chiesa contenente i soprannominati altari: uno posto a sud, il secondo
a nord e il terzo a ovest», Adamnano, De locis sanctis, 1,2,1-8
ALTO MEDIOEVO
811 – Bernardo il Monaco, Itinerarium trium monachorum)
- sant’Alessio, vissuto tra IV e V secolo, che terminò i propri giorni a Roma, sua città natale,
al ritorno da una lunga permanenza nella Siria settentrionale;
- i santi Arcano ed Egidio, che, sul finire del X secolo, costruirono un piccolo oratorio
dedicato al Santo Sepolcro nell’alta valle tiberina, nucleo originario dell’odierna
Sansepolcro;
- i santi Guglielmo e Pellegrino, che, partiti dalla natia Antiochia verso la metà del XII
secolo, l’uno indipendentemente dall’altro, dopo aver visitato il santuario di San Michele
sul Gargano, si ricongiunsero a Foggia, nei pressi della celebre Iconavetere;
- sant’Eldrado, vussuto tra VIII e IX secolo, che, abbandonato tutto, decise di compiere un
pellegrinaggio a Santiago de Compostela, prima di stabilirsi alla Novalesa
- san Rocco, originario di Montpellier, vissuto nella seconda metà del XIV secolo, che compì
un memorabile pellegrinaggio a Roma nel corso del quale si prodigò per alleviare le
sofferenze di coloro che erano stati colpiti dai residui focolai della grande peste nera della
metà del secolo (per questo motivo è tutt’ora venerato come protettore dei pellegrini).
San Giacomo,
Codex Calixtinus
(Liber Sancti Iacobi),
XII sec.
IL PELLEGRINAGGIO IN TERRASANTA
XI sec. – Gli anni posteriori al Mille conoscono una ripresa importante sia del
pellegrinaggio in Terrasanta, sia verso quelle stazioni intermedie collocate lungo i
principali itinerari europei diretti verso Oriente.
«Hakem scrisse in Siria a Baruch, perché demolisse la chiesa della Resurrezione di modo che
di essa non restasse segno alcuno. Si impadronirono di tutte le suppellettili che si trovavano
nella chiesa e la distrussero completamente, lasciando solo qualcosa la cui distruzione era
molto difficile. Distrussero anche il Calvario e la chiesa del santo Costantino e tutto quello che
si trovava nei loro confini e tentarono di eliminare i sacri resti. Cercarono di distruggere il
Sepolcro proprio nei suoi resti, e realmente ne scavò e sradicò la maggior parte. Questa
distruzione cominciò nell’anno 400 dell’Egira (25 agosto 1009)», Yahia b. Said, Annali (sec.
XI).
Sudario di Gunther,
Diözesanmuseum, Bamberga,
218x211
«HOMO VIATOR»
Tutta la storia umana si divide in quattro epoche:
il tempo dell’errore, il tempo del rinnovamento,
il tempo della riconciliazione, il tempo del pellegrinaggio [...].
Il tempo del pellegrinaggio è la presente età,
nella quale siamo sempre come pellegrini in battaglia
Iacopo da Varagine, Legenda aurea
Gerusalemme
Frammento di salterio, 1200 ca.
National Library of the Netherlands, L’Aja,
KB, 76 F 5
LA CROCIATA: L’IDEA, LA STORIA, IL MITO
ANTONIO MUSARRA
Sapienza Università di Roma