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VIAGGIO NELLE GROTTE DOVE È NATO GESÙ

Betlemme. Nelle cavità sotto la Basilica della Natività non si trova solo la stella che indica
il punto dove venne alla luce il Bambino. C’è anche la grotta assegnata ai Re Magi e quella
in cui pregava e digiunava San Gerolamo
di Gianfranco Ravasi

Francesco Londonio. Il settecentesco presepe di carta esposto per tutto il periodo natalizio nel Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano

«Da ragazzetto sognavo due cose. Una grotta e specchio, correvano il suo racconto e la mia
descrizione storico-archeologica di quei luoghi
una penna stilografica con tanti fogli bianchi. Ma la
biblici. Ho, così, pensato di condurre idealmente,
grotta che chiedevo per Natale (il casalingo
come avevo fatto allora con l’autore dell’Orfeo in
presepio non mi soddisfaceva più) non era una
paradiso, i lettori per questo Natale in quel reticolo
qualsiasi caverna in qualche luogo delle mie
di grotte che si ramificano sotto la grandiosa
contrade. La vagheggiavo proprio a Betlemme,
basilica bizantina della Natività a Betlemme. Ma
giacché m’era stato detto che lì ce n’erano molte.
prima risaliamo lungo il fiume della storia,
Sognavo, dunque, questa doppia sorte: di abitare
ricreando un’antica vicenda.
dov’era nato Gesù, dove il Natale era perpetuo…
Un anno mi fu regalata, precocemente, la Stava per dar ordine ai suoi soldati di mettere
stilografica. Ma non la grotta, al viaggio dovetti mano alle torce incendiarie e alle balestre quando
rinunciare. Un prete che veniva per casa, saputo di l’occhio gli cadde sulla facciata di quel tempio
quel mio progetto, disse ridendo che volevo cristiano che voleva distruggere. Lassù erano
proprio imitare san Girolamo…». raffigurati a mosaico tre personaggi che
indossavano i suoi stessi abiti di gala. Bloccò,
Era il giugno 1986 e, accanto a me, nella grotta
allora, l’attacco lasciando in piedi proprio quella
detta «di san Girolamo» a Betlemme, lo scrittore
basilica a cui sopra accennavamo. Era il 614
Luigi Santucci annotava queste righe
quando accadde questa sorta di miracolo, e quei
autobiografiche che sarebbero poi entrate, l’anno
tre personaggi erano i Magi che recavano i loro
dopo, nel volume Pellegrini in Terrasanta (ed.
doni al neonato Gesù, mentre l’aspirante
Paoline) che abbiamo composto a quattro mani.
distruttore era il re persiano Cosroe. All’interno di
Era una sorta di doppia guida nelle cui pagine, a
quella chiesa, eretta nel 330 da Elena, la madre di Le case modeste erano sostanzialmente costituite
Costantino, radicalmente ristrutturata nel 531 da da un bilocale: da un lato, il katályma, la vasta
Giustiniano e recentemente restaurata nella sua stanza suddivisa in sala da pranzo e settore
struttura, nei mosaici e negli affreschi delle navate, «notte»; d’altro lato, si apriva uno spazio costruito
si aprono due scalinate parallele che conducono oppure scavato nella roccia, se si era in collina
appunto alla Grotta della Natività di Cristo. (Betlemme è a 777 metri), che fungeva da stalla per
gli animali e anche come riparo in cui sostare e
Essa è ora gestita dagli ortodossi greci: sotto
dormire durante il gelo dell’inverno. Si spiega,
l’altare una stella d’argento - che subì avventure
così, la presenza non solo della mangiatoia, ma
tormentate a causa dello scarso ecumenismo
anche del bue e dell’asino, aggiunti dalla
esistente in passato tra le varie confessioni cristiane
tradizione popolare ma ignoti al Vangelo. A
col relativo corteo di aspre contese - reca questa
Giuseppe e alla sua sposa incinta i parenti
iscrizione latina: Hic de Virgine Maria Jesus Christus.
poterono assegnare solo quel luogo secondario,
È, dunque, l’indicazione tradizionale del luogo
non avendo spazio per loro nel katályma, l’alloggio
della nascita di Gesù. A lato di questa grotta se ne
principale, considerato forse anche l’affollamento
apre un’altra affidata ai Francescani, ed è quella
di quei giorni di censimento.
simbolicamente assegnata ai Magi venuti da
Oriente (Matteo 2,1-12) e variamente identificati L’affascinante tradizione del presepio creato da
dagli studiosi: carovanieri commerciali di spezie, san Francesco a Greccio nel 1223 ha reso più
aromi e metalli preziosi, fedeli zoroastriani realistica e pittoresca la grotta che, come si è visto,
persiani, astronomi o astrologi babilonesi… Essi, poteva avere un suo fondamento reale. A questo
come si è visto, secoli dopo salvarono quella punto, però, vorremmo riservare un cenno anche
basilica e la memoria betlemita del Natale. all’ironia bonaria di quel sacerdote che al piccolo
Luigi Santucci ricordava la figura di san Girolamo.
Ma sorge spontanea una domanda: Gesù è nato
Come è noto, il famoso santo dalmata, traduttore
veramente in quella o in un’altra grotta? Non
della Bibbia in latino (la Vulgata) visse per 36 anni,
possiamo addentrarci nella questione
dal 386 alla morte, a Betlemme, costituendo due
complicatissima del «primo censimento» ordinato
monasteri, l’uno maschile e l’altro femminile (con
dal governatore romano di Siria Quirinio che
Paola ed Eustochio, madre e figlia, nobildonne
l’evangelista Luca adotta come coordinata storica
romane discendenti dei Gracchi).
per la data di quella nascita. Che fosse, comunque,
un censimento “etnico” per cui i vari soggetti della La tradizione ha attribuito anche a lui nella stessa
provincia imperiale di Giudea dovevano area una grotta ove si ritirava a pregare, a
registrarsi nella sede d’origine del loro clan, è digiunare e a studiare e che oggi è adattata a
possibile. Fu per questo che da Nazaret in Galilea cappella. Viene spontaneo evocare l’iconografia del
la coppia di Maria e Giuseppe (costui era di santo ambientata in quella cornice aspra. Lo
discendenza davidica) dovette trasferirsi a facciamo con un celebre dipinto a olio di Leonardo
Betlemme, la città natale del re Davide. da Vinci, collocato nella IX sala della Pinacoteca
Vaticana, una tavola alta poco più di un metro e
Ecco la scarna annotazione topografica di Luca:
larga 74 cm, lasciata dall’artista in stato di abbozzo
«Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono
eseguito attorno al 1482. Rocambolesca è stata la
per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo
sua scoperta ad opera di uno zio di Napoleone, il
figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in
cardinale Joseph Fesch (1763-1839).
una mangiatoia, perché per loro non c’era posto
nel katályma» (2,6-7). Abbiamo lasciato il vocabolo Egli aveva identificato la parte inferiore adattata a
greco usato dall’evangelista: esso indica una coperchio di una cassa nella bottega di un
«stanza o sala» da usare come alloggio. È rigattiere romano, mentre la superiore l’aveva
interessante notare che Luca con lo stesso termine ritrovata come piano di uno sgabello dal suo
definisce il Cenacolo ove Gesù compirà la sua calzolaio. Forse la vicenda narrata dal cardinale ha
ultima cena pasquale (22,11). Per comprenderne un profilo leggendario; sta di fatto che gli studiosi
bene la tipologia, è necessario risalire alla sono convinti che la tavola fu sezionata in ben
planimetria degli edifici residenziali popolari di cinque pezzi! Girolamo vi appare col corpo scavato,
allora, così da giustificare la sorprendente presenza genuflesso, emaciato per il digiuno, mentre impugna
di una «mangiatoia» (phátne). un sasso per percuotersi il petto. Nel volto si
intravede già il teschio con occhi ardenti e imploranti
infossati nelle loro cavità, mentre ai piedi è
accovacciato con le fauci spalancate quasi in
ammirazione, il leone, simbolo tradizionale di questo
santo rude e veemente.
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