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11 (2/2) (11-11-2019) critica d’arte RUFFINI

''Concetti fondamentali di storia dell'arte'' (1915)

5 coppie antitetiche per misurare gli stili diversi

I concetti sono modellati sul confronto tra rinascimento e barocco


ma nel libro, per W., vale per qualsiasi periodo e qualsiasi forma tecnica

La svalutazione e valutazione della linea come modello critico


Nella seconda frase ci fa capire come il modo schematico di W. includa
schematicamente anche la contrapposizione tra valori tattili e ottici (rif.
Purovisibilismo)
Egli dice che lo stile lineare è uno stile ottico e quello non lineare è uno stile tattile

L'arte rinascimentale è piu ''superficiale'' rispetto a quella barocca

Fa capire come i 5 concetti fondamentali siano tutti concatenati (lo stile lineare è
anche uno stile che afferma uno stile in superficie non in profondità ecc)

Ancora sistema comparatista e relativista


Qualisasi opera del rinascimento rispetto a quella barocca rispecchia l'autonomia della
forma
Ogni figura, ogni evento, ogni oggetto è raffigurato autonomamente rispetto al resto
della composizione

Per fare un esempio: Michelangelo concepisce le proprie statue con il fine di collocarle
all'interno di una nicchia, e quindi di circoscrivere la fruizione e la statua stessa
all'interno di uno spazio definito e autonomo. Mentre Bernini, nell ''Estasi di Santa
Teresa''  nella cappella Cornaro, in Sanra Maria della Vittoria, organizza la scultura, la
luce e lo spazio senza definire un dominator, tutti e tre gli elementi partecipano alla
fruizione dell'opera
Mentre la luce e il colore nel rinascimento sono funzionali alla resa formale, nella
cappella Cornaro, la luce è vera ed ha una sua vita autonoma
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Es. (mani) 
''Cristo tra i dottori'' Durer
''Ultima cena'' Japoco da Bassano
Es. (mani)
''Mani oranti'' Dürer
''La sposa Ebrea'' Rembrandt
Es. 
''Adamo ed eva'' (non finito) Durer 
''Disegno di nudo femminile'' Rembrandt
Lo sfondo nero secondo W. è funzionale alla resa plastica non della figura
propriamente, ma del contorno, per dare rilievo alla figura 
In Rembrandt la linea ha perso la sua importanza, non è l'elemento principale della
resa formale

W. crede che l 'occhio veda come lo credevano i purosvisbilisti


che non delimita le cose (come la visione fiamminga), ma che si concentra solo su
pochi dettagli
Fa un esempio confrontando ''Eleonora di Toledo'' Bronzino
con ''L'infanta Margherita Teresa'' Velazquez
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Esempi supercifie / profondità
Es.
''Adamo ed Eva'' Palma il Vecchio
''Adamo ed Eva'' di Tintoretto

Es.
''S Girolamo nello sudio'' (incisione) Durer
''Lezione di musica'' di Vermeer
Dice che in entrambi i casi c'è un utilizzo chiaro della costruzione prospettica lineare 
La diferenza sta nell'esasperazione della profondità nel 600 rispetto al Rinascimento
W. considera caratteristico della profondità del barocco, il voluto contrasto violento
degli oggetti, contrasto che funziona intellettualmente nei termini di costruzione
prospettica ma che emotivamente amplficiano il senso di profondità (tessuto gigante,
brocca piccola, figura piccola)

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Problematica è l'associazione dal lineare al pittorico come un passaggio dal tattile
all'ottico
W. sceglie Rembrandt per sostenere che il pittorico non sia tattile, nonostante
Rembrandt dipinga proprio in modo tattile, con una pittura densa
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Altro problema è l'osservazione che nel rinascimento la luce sia funzionale
all'espressione della forma, mentre nel barocco la luce sia autonoma

Nel disegno di Marzati (?), e anche in un'incisione e in opere di Remrandt (ad es. nella
ronda di notte, la lancia che è piu vicina a noi che dovrebbe essere chiara è invece un
punto scuro)
Sono le ombre a definire le figure

Non si può dire che la luce nel barocco diventi autonoma, è più corretto dire che
funziona diversamente, quasi in modo opposto al rinascimento, ma che comunque
definisce le forme (molto spesso tramite le ombre e gli scuri, quindi al contrario)

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