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Gli ultimi anni hanno visto una crescente ed ininterrotta evoluzione dei sistemi di

comunicazione negli ambiti di applicazione “mission critical”. Grazie alle nuove


tecnologie e ad algoritmi di nuova generazione è possibile garantire elevata
affidabilità ed elevate prestazioni nelle comunicazioni wireless, integrando al
contempo funzioni di sicurezza in grado di soddisfare i requisiti di integrità del
contenuto informativo trasmesso richiesti dall’applicazione.
Nelle nuove tecnologie in campo elettronico sono da annoverare sia le catene di
ricezione e trasmissione RF/BB integrate all’interno di un singolo dispositivo
(tolto virgola) che i sistemi di elaborazione basati su dispositivi (POSSIAMO NON
RIDIRE DISPOSITIVI?) di tipo FPGA, in grado di coniugare all’interno del singolo
componente elementi di processing SW e di processing logico con elevate prestazioni
e scalabilità delle funzioni.
L’evoluzione tecnologica dei dispositivi (N’Ata vota) programmabili FPGA ha subìto
un’accelerazione negli ultimi anni ed è stata affiancata anche dal progressivo
sviluppo e consolidamento di metodologie di tipo Model Based Design (MBD) in grado
di astrarre l’implementazione delle funzioni algoritmiche, usare tool di
generazione automatica del codice ed accelerare il processo (si può cambia sta
parola?) di sviluppo attraverso un miglioramento del processo (LA RIPETI) di
verifica funzionale e di performance.
La presente tesi ha l’obiettivo di dimostrare come queste tecnologie e metodologie
siano oggi integrabili all’interno di applicazioni Software Defined Radio (SDR),
consentendo così di: implementare nelle FPGA gli algoritmi legati alla generazione
e modulazione delle forme d’onda; migliorare le principali funzioni di ricezione e
trasmissione; garantire scalabilità ed interoperabilità consentendo l’evoluzione in
un “building block” per future applicazioni. ( MI PIACE DI PIÙ COSÌ AD ELENCO E CON
I PUNTI E VIRGOLA RISPETTO A COME LO AVEVI SCRITTO)

L’SDR è una tecnologia in via di sviluppo che permette di costruire apparati di


comunicazione RF in cui gran parte delle funzionalità tradizionalmente implementate
in hardware (come amplificatori, filtri, mixer, demodulatori, ecc.) vengono invece
basate o “definite” su di un software all’interno di un sistema embedded,
garantendo così un’elevata capacità di adattamento. Il principio alla base di
questa tecnologia è quello di utilizzare il software per elaborare i segnali radio,
permettendo la realizzazione di un sistema radio che può essere programmato per
eseguire una vasta gamma di funzioni come filtraggio, modulazione, decodifica e
(“LA” non c’entra) criptazione dei segnali.
Col metodo SDR si vuole, dunque, ottenere un apparato la cui riprogrammazione (DI
ESSERE RIPROGRAMMABILE FA SCHIFO) diviene possibile (AGGIUNTA) ogni qual volta si
voglia gestire un differente standard di comunicazione, senza dover necessariamente
(AGGIUNTA) ricorrere alla manipolazione della struttura hardware. Grazie a questa
architettura, l’SDR offre una serie di vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali di
comunicazione RF, come:

1. Maggiore flessibilità: la capacità di implementare la modellizzazione del


segnale tramite software offre (OFFRONO CHI? È la capacità, singolare) un
adattamento del sistema a diverse applicazioni. Ad esempio, è possibile cambiare la
frequenza di ricezione/trasmissione (“O” lo metti già dopo, qua non va bene), la
modulazione o la cifratura semplicemente modificando il software e senza dover
apportare modifiche hardware.
 
2. Maggiore efficienza: proprio la minor presenza di componentistica hardware
permette un consumo energetico minore, una minore produzione di energia termica ed
una conseguente miniaturizzazione del sistema.

3. Maggiore scalabilità: l’SDR risulta facilmente scalabile poiché può essere


utilizzato un semplice aggiornamento del software per espandere le funzionalità del
sistema, senza dover ricorrere alla sostituzione di parti hardware.
 
4. Maggiore sofisticazione: la capacità di implementare funzionalità complesse in
software, come la cancellazione dell'interferenza, la modulazione, il filtraggio,
l’applicazione di codifiche crittografiche e l'elaborazione di segnali a larga
banda, rende l’architettura SDR più sofisticata rispetto ai sistemi tradizionali in
termini di funzionalità e prestazioni. (NON AVEVA SENSO)

Sebbene il concetto di SDR non sia nuovo, negli anni passati i tanti limiti
tecnologici hanno reso il suo sviluppo ed impiego di difficile realizzazione. La
crescente ed ininterrotta evoluzione dei sistemi di comunicazione, grazie alle
nuove tecnologie e agli algoritmi di nuova generazione, ha fatto riscoprire
l’interesse per questo sistema (POSSIAMO NON RIDIRE SISTEMA?): l’evoluzione
tecnologica dei dispositivi programmabili FPGA (Field Programmable Gate Array) ha
subìto negli ultimi anni una forte accelerazione ed è stata persino (TOLTO ANCHE)
affiancata dallo sviluppo e dal progressivo consolidamento di metodologie software
di tipo Model Based Design (MBD), in grado di astrarre l’implementazione delle
funzioni algoritmiche, usare tool di generazione automatica del codice ed (MEGLIO
ED PRIMA DELLA VOCALE) accelerare il processo di sviluppo attraverso il
miglioramento e del processo di verifica funzionale e di performance.
L’FPGA è un dispositivo logico programmabile, ovvero un hardware elettronico
formato da un circuito integrato, (CI STA QUESTA VIRGOLA) le cui funzionalità
logiche di elaborazione sono appositamente programmabili e modificabili tramite
opportuni linguaggi di descrizione hardware, tipicamente VHDL. All’interno di un
sistema embedded di elaborazione, le FPGA sono in grado di coniugare sia elementi
di processing software che di processing logico, con elevate prestazioni e
scalabilità delle funzioni.
La necessità di usare delle FPGA di nuova generazione risiede nella loro potenza di
calcolo: per permettere una comunicazione wireless real-time ad alta fedeltà si
ricorre al Campionamento Diretto, che richiede l’elaborazione di miliardi di
campioni al secondo. Il campionamento diretto però, (AGGIUNTO PERÒ) rispetto al
tradizionale campionamento in banda base (BB), permette di avere una migliore
fedeltà del segnale ed (AGGIUNTO ED) una minore latenza e complessità hardware,
nonostante tale livello prestazionale sia esclusivamente garantito dai circuiti
integrati più innovativi (QUESTA FRASE STA MEGLIO QUI). Queste capacità (MEGLIO DI
“QUESTO”) sono possibili perché il campionamento diretto discretizza il segnale
direttamente dalla sorgente analogica, senza necessità di traslazione del segnale
in banda base attraverso mixer e filtri.
Nel campo delle comunicazioni radio civili e militari, l’SDR viene utilizzata in
una vasta gamma di bande di frequenza, spaziando dall’HF (High-Frequency: 3÷30MHz)
all’UHF (Ultra High-Frequency: 300÷3000MHz), arrivando fino ai 6GHz (SHF) di alcuni
modelli in fase di studio. In questa tesi ci focalizzeremo in particolare sulle
bande VHF e UHF; tuttavia, la banda di utilizzo dipende dall’applicazione specifica
e dai requisiti del singolo progetto.

Per avere un’idea generale dello stato dell’arte sulla tecnologia SDR, si riportano
alcuni esempi riguardanti i principali sistemi SDR ad uso avionico in commercio:
• SYNAPS-A & CA, prodotta da Thales, è una SDR multi-canale ad elevate prestazioni:
opera in un range di frequenza V/UHF 30-600MHz con una potenza massima di 20W in AM
e 30W in FM. È compatibile con vari standard crittografici ed è stata sviluppata in
accordo con la DO178C e la DO254 DAL C per garantirne l’uso avionico.
 


La STR-800 prodotta da Leonardo SpA ha un range di frequenza che va da 30÷2000MHz e
una potenza trasmessa di 16W in modulazione AM e 20W in FM. La sua particolarità è
quella di permettere anche comunicazioni satellitari SATCOM a basso rumore ed
elevata potenza (fino a 100W).

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