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UWB secondo WiMedia

La nascita di UWB:

Nel 2002 la FCC (Federal Communications Commission), ha emesso un report per la


regolamentazione delle emissioni dei dispositivi UWB, basandosi su vincoli di cautela
imposti da NTIA (National Telecommunications and Information Administration), volti a
proteggere i dispositivi funzionanti su bande già assegnate e sovrapposte a quella di
UWB; in tal modo FCC ha autorizzato l'emissione e stabilito le maschere per i limiti di
potenza e di frequenza, permettendo in pratica la commercializzazione e il funzionamento
di nuovi prodotti basati su UWB. FCC menziona in particolare gli spettri di frequenza al
di sotto dei 960 Ghz, fra 1.99 e 10.6 Ghz, fra 3.1 e 10.6 Ghz e nella banda dei 24 GHz
Nel 2007 UWB ha poi ottenuto l'approvazione come standard internazionale ISO
(International Organization for Standardization). In Europa si occupa del processo di
standardizzazione l'ETSI (European Telecommunications Standards Institute),
precisamente il Task Group 31A. In questo elaborato ci occuperemo di trattare in
particolare le proposte del consorzio WiMedia Alliance per lo sviluppo e l'utilizzo della
tecnologia UWB, oltre ad offrire una sintetica panoramica sulle più comuni tecniche di
sviluppo proposte per UWB.

Cos'è UWB:

UWB vuol dire Banda Ultra Larga (Ultra Wide Band), quindi:

• segnali molto brevi (ps o ns), quindi basso consumo di energia (caratteristica
importante per tecnologie come Bluetooth, ad esempio);
• possibili interferenze, quindi potenza limitata (viene utilizzata allora la tecnica
DAA (Detect and Avoid): se viene intercettato un segnale sulla frequenza di
utilizzo, UWB cerca di cambiare frequenza per evitare interferenza; inoltre
vengono implementate adeguate politiche di gestione della potenza di trasmissione:
TPC, Transmission Power Control).

Lapo Cioni lapocioni@gmail.com


UWB secondo WiMedia

Le caratteristiche principali della tecnologia UWB sono:

• vanta forte resistenza alle interferenze da cammini multipli (Multipath) a causa


della brevità dell’impulso, che minimizza il problema dell'interferenza tra il segnale
diretto e quelli riflessi durante il percorso;
• vanta capacità di penetrazione attraverso gli ostacoli: i picchi di assorbimento di
ostacoli metallici sono solitamente concentrati su bande di frequenza relativamente
strette, mentre i brevi impulsi dell'UWB sono distribuiti su bande ultralarghe;
• le interferenze fra i dispositivi sono minime: la densità spettrale di potenza di un
segnale UWB è talmente bassa che i segnali vengono percepiti sotto la soglia del
rumore da apparati che dovessero operare sulle medesime bande (minimizza anche
il problema del Jamming);
• il BitRate può raggiungere l'ordine dei Gbps;
• la copertura radio è dell'ordine di poche decine di metri: si parla quindi di WPAN.

Secondo la FCC (Federal Communications Commission) un segnale può essere definito


UWB se ha:

• Banda Relativa >= 0.2


• Banda Assoluta (a -10 dB) >= 500 MHz

La Banda Relativa è definita come: η=2*(fh-fl)/(fh+fl)

dove fh e fl sono rispettivamente la frequenza superiore e inferiore.

Lo studio di UWB:

Il Work Group 802.15 dell'IEEE si occupa dello sviluppo di tecnologie Wireless per reti
di tipo PAN (Personal Area Network); il WG è suddiviso in più Task Group, fra i quali:

• 802.15.3: reti ad elevato DataRate (HR-WPAN)


• 802.15.4: reti a basso DataRate (LR-WPAN)

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IEEE Task Group 3 si occupa dello sviluppo di reti WPAN che richiedono elevato
DataRate (utile specialmente per applicazioni multimediali); il TG 802.15.3a si era poi
concentrato su soluzioni basate su UWB, ma il suo lavoro è stato interrotto (almeno
momentaneamente) nel Gennaio 2006, lasciando l'eredità ai consorzi WiMedia Alliance e
UWB Forum, che hanno focalizzato lo sviluppo dei loro progetti sulle tecniche:

• MB-OFDM (MultiBand Ortogonal


Frequency Division Multiplexing) per
WiMedia Alliance;
• DS-CDMA (Direct Sequence Code
Division Multiple Access) per UWB
Forum.

Bluetooth SIG (Special Interest Group) ha


scelto (nel marzo 2006) la tecnologia MB-
Immagine 1: Stack UWB integrato in
OFDM sostenuta da WiMedia, per lo tecnologie diffuse.
sviluppo del BT; lo stesso ha fatto USB-IF (Implementers Forum) per lo sviluppo
dell'USB Wireless; anche lo standard IEEE 1394 diventerà senza fili, con il nome di
Wireless FireWire. Nella convergenza Bluetooth-UWB si utilizzano i livelli MAC e
Fisico dell'UWB e i livelli superiori del Bluetooth: la versione 3.0 di BT è denominata
Seattle.

IEEE Task Group 4, connesso al Consorzio ZigBee Alliance, si occupa invece dello
sviluppo del livello Fisico per applicazioni a più basso BitRate, ma anche a bassissimo
consumo di potenza quindi minimo consumo di batteria (utile specialmente per reti di
sensori e controllo remoto); le tecniche sfruttate sono:

• TH-PPM (Time Hopping Pulse Position Modulation)

• CSS (Chirp Spread Spectrum).

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Lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per il HR-WPAN (High Rate) appoggiate all'UWB


è quindi il principale obiettivo del Task Group 802.15.3 dell'IEEE; 802.15.4 si occupa
invece delle trasmissioni a basso BitRate (LR-WPAN), gestendo le bande di frequenza
più basse per l'UWB, in particolare:

Banda di frequenza Nr. di canali Data Rate


868 MHz 1 20 kbps
915 MHz 10 40 kbps
2.4 GHz 16 250 kbps

Tabella 1: Bande e DataRate dei canali ZigBee

Come livello fisico principale sul quale basare lo studio per le reti LR-WPAN di nuova
generazione il TG 802.15.4 ha scelto, alla fine del 2006 con la pubblicazione del draft
standard 802.15.4a, CSS (Chirp Spread Spectrum, banda ISM a 2.45 GHz).

Deve essere sottolineato che WiMedia e ZigBee non sono dirette concorrenti: esse infatti
propongono soluzioni per reti di tipo diverso, ad elevata velocità e breve distanza la
prima, mentre a BitRate minore e distanza maggiore la seconda; sono invece dirette
concorrenti le tecnologie MB-OFDM e DS-CDMA proposte da WiMedia e UWB Forum
rispettivamente: esse si basano infatti su tipologie di rete molto simili. In ultima analisi va
però detto che DS-CDMA permette un BitRate trasmissivo ancora maggiore rispetto a
MB-OFDM, collocandosi di fatto in una categoria a parte di reti wireless: non HR-
WPAN, ma Very High Rate-WPAN. La storia delle reti di telecomunicazioni ci mostra
come le nuove applicazioni abbiano necessità di un sempre maggior DataRate e questo
potrebbe, in futuro, essere il punto di forza della tecnica proposta da UWB Forum.

Le proposte di ZigBee e UWB Forum prevedono l'utilizzo di trasmissioni monobanda:

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vengono trasmessi impulsi di durata brevissima (ns), che occupano tutta la banda,
mantenendo una densità spettrale di potenza molto bassa (detto anche metodo Carrier-
Free).
La tecnica MB-OFDM di Wi-Media prevede invece una trasmissione Multi-Banda: la
banda è suddivisa in più canali e si salta da una banda di trasmissione ad un'altra in
funzione di un codice.

La tecnica TH-PPM è anche detta Impulse Radio (IR), le tecniche IR e DS-UWB sono
decisamente diverse rispetto alla tecnica MB-OFDM: nelle prime, infatti, brevi impulsi di
durata 100 ps - 1 ns e con intervallo fra impulso e impulso variabile (generalmente fra 25
e 1000 ns) vengono dirattemente modulati, occupando una larghezza di banda di diversi
GHz. L'utilizzo di questi metodi comporta, però, un'elevata complessità sia nei ricevitori
che nei convertitori ADC. Un'alternativa a questi metodi è la tecnica Pulsed Multiband: si
basa sempre sull'invio di impulsi di durata brevissima, ma ogni impulso può avere una
frequenza diversa, cioè appartenere ad una banda diversa.
MB-OFDM va oltre: introduce l'efficienza spettrale dell'OFDM in aggiunta al
Multibanding; il punto cruciale di UWB è di riuscire ad utilizzare bande ultralarghe (FCC
difinisce la larghezza minima di ogni banda intorno ai 500 MHz) con basse emissioni di
potenza; MB-OFDM punta a raggiungere questi due obiettivi suddividendo la banda in
sottobande e trasmettendo su ognuna di esse in base ad un codice. L'utilizzo di tutta la
banda viene quindi ottimizzato, con una suddivisione del canale sia nel tempo che in
frequenza. I simboli OFDM vengono trasmessi utilizzando una sotto-banda per ogni Time
Slot.
MB-OFDM permette quindi di utilizzare uno spettro amplissimo (riuscendo a trasmettere
con Densità Spettrali di Potenza molto basse, tali da non interferire con altri dispositivi
seppure si utilizzino le stesse frequenze), ma anche di far lavorare trasmettitore e
ricevitore con singoli segnali che abbiano una larghezza di banda ridotta (528 MHz),
riducendo in tal modo la loro complessità.

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Dall'immagine si nota la diversificazione nel tempo e in frequenza fatta da MB-OFDM


per il primo gruppo di frequenze.

Immagine 2: Diagramma di temporizzazione dei pacchetti in funzione del TFC.

Ogni simbolo OFDM è preceduto da una sequenza chiamata Zero-Padding e succeduto


da un intervallo di guardia. MB-OFDM verrà analizzata più accuratamente in seguito.
UWB è la prima tecnologia che sia stata approvata a livello mondiale per operare su
frequenze già assegnate; questa novità è estremamente rilevante, tanto più in una
situazione come quella attuale, dove c'è sempre maggior necessità e minor disponibilità di
banda libera. Per poter permettere una sovrapposizione delle frequenze, sono state
imposte rigide normative all'UWB riguardo le emissioni di potenza: riportiamo la
maschera di emissione prevista da FCC per gli USA:

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Immagine 3: Emission Mask per UWB in USA, FCC.


Nel grafico sono considerate le emissioni in termini di EIRP (Equvalent Isotropically
Radiated Power: dBm/MHz) per le comunicazioni INDOOR e si può notare come le
emissioni elettromagnetiche possano raggiungere un massimo di circa -41.3 dBm/MHz
nella banda 3.1-10.6 GHz (circa 75 nW/MHz; quindi, ipotizzando di utilizzare tutti i 7.5
GHz, si ottiene una potenza media di circa 0.56 mW), mentre non possano superare i -75
dBm/MHz nella banda in cui è presente anche il GPS (0.96-1.61 GHz).
La tecnologia UWB può essere sfruttata con antenne omnidirezionali entro un raggio di
10 metri ad esempio per tecniche di localizzazione, utilizzando altre antenne o etichette
RFID in modo da ottenere la necessaria triangolazione; utilizzando, invece, antenne
direzionali si possono raggiungere anche distanze maggiori.

Il nostro interesse è concentrato sulle reti HR-WPAN e, in particolare, sulle soluzioni


proposte da WiMedia; per poterle meglio analizzare e confrontare, facciamo comunque
una breve panoramica sulle tecniche utilizzate da UWB-Forum:

UWB Forum:
Si occupa dello studio di tecniche per l'integrazione di UWB in reti di tipo Very High

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Data Rate PAN (da 28 a 1320 Mbps, in funzione anche della distanza). La tecnica di base
è il DS-CDMA, l'allargamento di banda viene quindi ottenuto tramite il Direct Sequence
Spread Spectrum e l'accesso multiplo al canale gestito con il Code Division Multiple
Access: la gestione del mezzo a divisione di codice fra gli utenti è una delle differenze
più marcate rispetto alla tecnica WiMedia, che utilizza una divisione di tempo, con
temporizzazione sincrona (TDMA) o asincrona (CSMA/CA).
I motivi per cui è importante l'allargamento dello spettro sono fondamentalmente tre: la
reiezione dell'interferenza, la privacy e, in ultima analisi, la facillitazione per l'accesso
multiplo. Alternativa alla DS è la tecnica di Spread Spectrum detta FH (Frequency
Hopping), più efficace, ma anche molto più complessa rispetto a DSSS; UWB Forum ha
quindi puntato sulla tecnica DSSS, anche per motivi di semplicità: lo spreading espande il
segnale in una banda maggiore, ma stavolta questo non viene fatto con i salti in
frequenza, bensì utilizzando una sequenza di spreading che trasforma ciascun bit
(attraverso l'operazione di XOR) in un Chip.
Al ricevitore viene fatta l'operazione inversa, per ricavare il segnale originale: si opera il
de-spreading e si demodula il segnale.
La tecnica DS-UWB prevede l'utilizzo di ricevitori di tipo Rake Hard Decision, per
sfruttare l'effetto Multipath del canale. Trasformare il Bit in Chip vuol dire diminuire il
tempo di 'simbolo', questo equivale a spalmare la densità di potenza del segnale su uno
spettro più ampio. Questa tecnica di dispersione della potenza nello spettro radio si
associa particolarmente bene con la tecnica di accesso multiplo CDMA (Code Division
Multiple Access), che richiede l'utilizzo di un Codice per la distinzione dei vari utenti
durante l'operazione di accesso al mezzo condiviso: infatti la Spreading Sequence può
diventare allo stesso tempo anche Codice, con il nome di Spreading Code, ottenendo così
un'ottimizzazione delle risorse. Il segnale a spettro espanso risulterà indistinguibile dal
rumore per chi non conosce la sequenza Pseudo Noise con cui decodificarlo. Per di più, il
segnale codificato in questo modo sarà anche resistente alle interferenze e allo stesso
tempo facile da decodificare, infatti in ricezione si effettua l'operazione di De-Spreading,
che consiste nel sommare in XOR il segnale ricevuto con lo Spreading Code avendo due
conseguenze: riportare il vero segnale che vogliamo ricevere da banda larga a banda
stretta, facilitando così le operazioni di filtraggio degli altri segnali; spreadare le eventuali

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interferenze a banda stretta che il segnale può aver subito durante la trasmissione,
equiparandole in tal modo al rumore di fondo, facile da filtrare appunto.
Il DS-CDMA può operare in due bande indipendenti: 3.1-4.85 GHz e 6.2-9.7 GHz;
all'interno di ogni banda sono supportati fino a 6 canali, con codici di accesso e frequenze
di lavoro univoche.
Un sistema DS-CDMA è quindi composto da due susseguenti modulazioni: una
modulazione primaria, che nella proposta dell'UWB Forum è principalmente la BPSK, e
una modulazione secondaria, propria della tecnica di Spreading DS-CDMA, attraverso il
Codice di Spreading.
In alternativa può essere opzionalmente usata la modulazione Q-BOK o 4-BOK
(Quaternary Bi-Orthogonal Keying), dove ogni simbolo trasmette 2 bit, ottenendo
un'efficienza maggiore, al costo di un maggiore BER (Bir Error Rate).
La soluzione proposta da UWB Forum prevede inoltre una Codifica convoluzionale a
Controllo d'Errore (FEC) introducendo una ridondanza di 1/2 o di 3/4, per rendere ancora
più robusta la trasmissione. Si utlizzano dei registri a scorrimento per implementare la
codifica convoluzionale (ovvero una codifica con memoria, dove l'uscita è funzione sia
dell'ingresso che dello stato precedente).

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Passiamo ad analizzare in maggior dettaglio la proposta di UWB secondo WiMedia


Alliance:

Facciamo dapprima alcune precisazioni che ci permetteranno di capire meglio l'UWB


secondo WiMedia: le reti che stiamo trattando sono definite WPAN; per Wireless
Personal Area Network si intende una rete wireless di tipo short range, ovvero la cui
estensione massima è approssimativamente 10 metri; altra caratteristica fondamentale
delle WPAN è l'assenza di dispositivi che agiscano esclusivamente da Access Point,
ovvero di dispositivi che si occupano in modo esclusivo di gestire l'accesso alla rete: le
WPAN sono, infatti, reti Ad-Hoc, dove la comunicazione è di tipo peer-to-peer. Gli
standard 802.15.3, ad ogni modo, prevedono la possibilità di utilizzare un algoritmo di

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accesso al mezzo condiviso a divisione di tempo, con temporizzazione isosincrona e


asincrona, oltre ad altri metodi come quello a divisione di codice CDMA; il TDMA
(Time Division Multiple Access, accesso di tipo sincrono) è anche la soluzione scelta da
WiMedia, in aggiunta ad una temporizzazione asincrona di tipo CSMA/CA. Proprio il
supporto del TDMA richiede quindi una sincronizzazione fra le stazioni della rete (i
peers): la topologia della rete definita dallo standard 802.15.3 (che descrive le specifiche
per una rete WPAN basata su un PHY che lavora a 2.4 GHz, quindi in banda ISM)
definisce il gruppo di peers all'interno
del range della WPAN con il nome di
Piconet e fra i peers viene eletto un
PNC (PicoNet Controller), che ha
appunto la mansione di occuparsi
della sincronizzazione fra le stazioni.

Immagine 4: Una Piconet definita nello std. Oltre ad occuparsi del corretto timing
802.15.3 prevede la presenza di un PNC.
della piconet, utilizzando dei pacchetti
chiamati Beacon, il PNC si occupa della gestione della QoS, della gestione dei metodi di
risparmio energetico e della gestione del controllo d'accesso. La rete WPAN definita
dall'IEEE è quindi una rete a controllo centralizzato.
La proposta UWB Forum fa uso del MAC dell'IEEE.
La proposta di WIMedia, che estende anch'essa la rete WPAN definita dal Task Group
802.15.3 all'utilizzo di UWB, è stata formalizzata con lo standard Ecma-368: a meno di
alcune definizioni equiparabili come il caso di "Piconet" e "Beacon Group", una delle
sostanziali differenze fra la proposta WiMedia e l'802.15.3 nella topologia di rete sta nel
controllo: per WiMedia il controllo è totalmente distribuito (si parla di MAC distribuito,
"all is ad-hoc") e non viene definito un controllore del Beacon Group (BG), duale al PNC
dell'IEEE. I beacon vengono trasmessi in broadcast a tutti i devices del BG , che si
coordinano fra loro per definire un BPST (Beacon Period Start Time) univoco, cioè per
sincronizzarsi.
Il punto cardine della porposta WiMedia è l'adozione della tecnica MB-OFDM, che
permette di combinare i vantaggi dei sistemi MultiBanda, come le tecniche di Frequency

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Diversity, con la robustezza dell'OFDM in presenza di canali affetti da Multipath; la


proposta WiMedia, come detto, è stata scelta per lo sviluppo sia di dispositivi Bluetooth
di terza generazione che USB Wireless. L'adozione dell'UWB come livello fisico per
entrambe le tecnologie porterà a notevoli cambiamenti: USB infatti passerà da tecnologia
wired a wireless, mentre BT avrà come maggiore beneficio rispetto al passato un notevole
incremento della velocità trasmissiva. Le specifiche per UWB sulle quali si basa il lavoro
di sviluppo di WiMedia sono descritte negli standard Ecma (European Computer
Manufacturers Association) -368 (per la definizione dei livelli PHY e MAC dell'UWB in
applicazioni High Rate) e -369 (per la definizione di un'interfaccia PHY-MAC basata
sullo standard 368). L'obiettivo di WiMedia Alliance è sviluppare una piattaforma radio
comune per il supporto di applicazioni multiple (es. Wireless USB, Bluetooth, Wireless
FireWire, IP) basata su UWB. L'obiettivo dell'interoperabilità fra le varie applicazioni
sullo strato radio viene reso possibile dalla WiMCA (WiMedia MAC Convergence
Architecture), che ha il compito di rendere possibile la condivisione delle risorse
dell'UWB: WiMCA definisce alcune politiche per l'utilizzo temporale del canale, per la
sicurezza, per la gestione dei dispositivi e delle WPAN, per la QoS e per la gestione della
potenza di trasmissione. Come abbiamo visto, WiMedia si occupa di portare avanti lo
sviluppo di soluzioni basate su UWB per reti HR-WPAN; dobbiamo specificare che la
stessa WiMedia Alliance definisce WPAN come una rete ad-hoc centrata intorno ad una
persona o un oggetto che è fermo o in movimento; la rete può raggiungere fino 10 metri e
permette ad un elevato numero di strumenti digitali all'interno di questo range di
copertura di comunicare fra di loro. Uno degli obiettivi più importanti del lavoro di
WiMedia Alliance è il supporto per le applicazioni multimediali (la piattaforma UWB
WiMedia è infatti definita, dal consorzio stesso, come una piattaforma 'application-
friendly'): UWB permette di ottimizzare la connettività wireless fra vari dispositivi
multimediali all'interno di una WPAN. La particolarità di UWB, che è la prima
tecnologia che si propone di lavorare sopra frequenze già occupate, è la sua ottemperanza
a svariati requisiti tecnologici e di mercato: è una soluzione a basso costo, a basso
consumo di potenza, ad elevata larghezza di banda e permette un buon supporto alla QoS
per le applicazioni multimediali; inoltre la convergenza della piattaforma radio WiMedia
con lo stack TCP/IP è demandata ad un Protocol Adaptation Layer (PAL) chiamato WLP

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(WiMedia Link Control Protocol) o anche WiNet/IP (WiMedia Network /IP).


Siamo particolarmente interessati agli sviluppi della piattaforma UWB di WiMedia
poichè risulta essere la soluzione già scelta per il futuro di tecnologie ampiamente
utilizzate come Bluetooth e USB, tenendo in considerazione che questa non ha l'obiettivo
di rimpiazzare altri standard wireless IEEE come 802.11 (Wi-Fi), 802.15.1 (Bluetooth) o
802.15.4 (ZigBee), ma di essere rispetto a questi una soluzione complementare.
WiMedia ha scelto MB-OFDM per lo sviluppo della sua piattaforma, in quanto questo
permette di ottenere alcuni benefici, fra i quali:
- minime emissioni fuori banda ed emissioni in banda controllabili;
- complessità realizzativa minore (specie dei ricevitori e dei convertitori ADC) rispetto
all'impiego di TH-PPM e DS-CDMA;
- maggior resistenza all'ISI;
- MB-OFDM è risultata migliore rispetto a DS-UWB nel catturare l'energia dispersa in un
canale multipath.

Analiziamo le soluzioni proposte da WiMedia e formalizzate nello standard Ecma-368,


per i livelli PHY e MAC su piattaforma radio UWB, facendo dapprima una
caratterizzazione generale:
si tratta si configurare una rete WPAN con elevato a N cp div `ao aap> L•>v "ete d, 4pt g "tenza >ðHàð>
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Come schema di modulazione per trasmettere l'informazione viene usato MB-OFDM


(Multi Band Orthogonal Frequency Division Modulation) con un totale di 110
sottoportanti per banda (100 portanti per i dati e 10 per informazioni di controllo, dette
'portanti di guardia'); inoltre 12 sottoportanti pilota permettono una rilevazione coerente.
Sono supportate le tecniche di Spreading FD (Frequency Domain) e TD (Time Domain) e
una codifica FEC (Forward Error Correction) per adattarsi al meglio alle condizioni del
canale.
Il sottolivello MAC (Medium Access Control) si occupa di gestire la mobilità e fornisce
schemi a priorità per il trasferimento di dati isosincrono e asincrono. Per permettere
questo, vengono utilizzati schemi di accesso multiplo al canale di tipo CSMA (Carrier
Sense Multiple Access) e TDMA (Time Division Multiple Access): l'accesso TDMA
permette traffico isosincrono e utilizza il protocollo DRP (Distributed Reservation
Protocol), mentre il traffico asincrono è gestito in CSMA/CA (Carrier Sense Multiple
Access/Collision Avoidance) ed utilizza il protocollo PCA (Prioritized Contention
Access): questo è un accesso a priorità, dove il dispositivo che ottiene il canale ha un
intervallo di tempo durante il quale gli è permesso trasmettere, detto TXOP
(Transmission Opportunity). Questa distinzione nella gestione degli accessi al mezzo è
utilizzata anche in altre tecnologie, come l'802.11, che distingue due periodi di accesso:
CP (Contention Period), che utilizza la tecnica DCF (Distributed Coordination Function)
dove il mezzo viene conteso in modo paritario dai dispositivi e CFP (Contention Free
Period), che invece utilizza la tecnica PCF (Point Coordination Function) e permette una
gestione di tipo polling.

Vediamo le principali caratteristiche dei livelli PHY e MAC:


Livello Fisico (PHY): l'UWB per HR-WPAN, definito nello standard Ecma-368,
utilizza una banda che va da 3.1 a 10.6 GHz, con trasmissione multirate: 53.3 - 80 - 106.7
- 160 - 200 - 320 - 400 - 480 Mb/s. Come visto, la banda di frequenza è divisa in 14
sottobande, raggruppate in 5 gruppi (è previsto anche un sesto gruppo, che comprende le
sottobande 9 (gruppo 3), 10 e 11 (gruppo 4), definito per andare incontro alle restrizioni
regolamentari dei vari Paesi). Il diagramma di allocazione delle bande è il seguente:

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Immagine 6: Bande di frequenza e gruppi di bande definite nello standard


Ecma-368.

Per il nostro dispositivo UWB è sufficiente supportare almeno una di queste bande. La
suddivisione dello spettro in bande di 528 Mhz e l'utilizzo di Hopping Pattern distribuiti
su 3 bande porta ad un abbassamento del Duty Cicle di 1/3, quindi ad una riduzione della
potenza media trasmessa di un fattore 3, cioè 4.77 dB; per questo FCC ha rivisto i limiti
di emissioni imposti, portando la soglia della maschera di emissione da -41.3 dBm/MHz a
-36.5 dBm/MHz con l'utilizzo delle sottobande definite da WiMedia. In aggiunta a quanto
visto precedentemente per i lineamenti generali del MBO (Multi Band OFDM),
specifichiamo che la codifica convoluzionale FEC può avere rate di codifica 1/3, 1/2, 5/8
o 3/4, esso viene variato applicando la procedura di Puncturing, ovvero omettendo alcuni
bit codificati al trasmettitore.
Per supportare più piconet simultaneamente, i dati vengono spreadati su una banda di
frequenza più larga, utilizzando la tecnica TFC (Time Frequency Code): l'informazione
può essere:

1. interlacciata su 3 bande: TFI (Time Frequency Interleaving), si tratta di una tecnica


di frequency hopping, come la seguente,
2. interlacciata su 2 bande: Two Band TFI o TFI2,
3. trasmessa su una singola banda: FFI (Fixed Frequency Interleaving).

La tecnica definita da WiMedia come TFC è una tecnica di Spreading del segnale sullo
spettro: viene definito uno schema di salto (Hopping Pattern, descritto da un codice detto
appunto Time Frequency Code) in funzione del metodo utilizzato (TFI/TFI2/FFI); con
TFI il pattern dei salti è distribuito su 3 bande all'interno dello stesso gruppo, mentre nel

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TFI2 le bande utilizzate sono 2; con FFI, invece, il segnale sta su un'unica banda di
frequenza. Per i gruppi di bande 1, 2, 3, 4, 6 sono definiti 10 differenti codici TFC,
mentre per il gruppo 5 sono definiti 3 codici FFI; in totale, quindi, abbiamo 53 canali
(poiché possono essere definiti nuovi TFC, questo numero potrebbe cambiare). La
lunghezza di un codice TFC è di 6 simboli. TFC permette la coesistenza di differenti
piconet contemporaneamente; quando, però, codici TF di piconet diverse collidono, si ha
IPI (Inter Piconet Interference).

Il livello PHY è suddiviso a sua volta in due sottolivelli:


- Sottostrato PLCP (Physical Layer Convergence Protocol): adatta la capacità dei
dispositivi dipendenti dal mezzo ai servizi dello strato fisico;
- Sottostrato PMD (Physical Medium Dependent): provvede all'invio e ricezione di dati
tra due o più stazioni. PMD si interfaccia con il livello MAC attraverso l'interfaccia
PLCP.

Le unità informative a livello PHY e a livello MAC possono essere distinte in:
- MSDU (MAC Service Data Unit): sono le informazioni scambiate attraverso il MSAP
(MAC Service Access Point), ovvero l'interfaccia fra il livello MAC e quelli superiori;
- PSDU (PHY Service Data Unit): sono le informazioni scambiate attraverso il PSAP
(PHY Service Access Point), ovvero l'interfaccia fra livello PHY e livello MAC;
- MPDU (MAC Protocol Data Unit): le unità informative scambiate fra due livelli MAC
di due dispositivi distinti;
- PPDU (PLCP Protocol Data Unit): le unità infromative scambiate fra due livelli PHY di
due dispositivi distinti, in particolare fra i sottolivelli PLCP.

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UWB secondo WiMedia

Immagine 7: Pila protocollare ISO/OSI: UWB occupa i livelli PHY e MAC.

Analiziamo il sottostrato PLCP: l'unità informativa associata a questo sottostrato, come


detto, è il PPDU definito come nell'immagine 8.

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UWB secondo WiMedia

Immagine 8: Formato del frame PPDU.

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Senza entrare nei dettagli di ogni campo del pacchetto PPDU, facciamo alcune
considerazioni: il compito del sottostrato PLCP è trasformare, attraverso l'inserimento di
Preambolo e Header, un PSDU in un PPDU; esso è quindi composto di 3 elementi
fondamentali:
1_ un Preambolo PLCP (che ha lo scopo di facilitare la sincronizzazione e la stima del
canale),
2_ il PLCP Header (che comprende: l'header del PHY e l'header del MAC, utili per la
decodifica del PSDU; il HCS (Header Check Sequence), che ha il compito di checksum
per porteggere gli header PHY e MAC; l'applicazione del FEC tramite un codice Reed-
Solomon),
3_ il PSDU (che trasporta le informazioni dello strato superiore e dove notiamo che al
Payload seguono il FCS (Frame Check Sequence), i Padding ed i Tail bits: questi
vengono processati da uno Scrambler, ottenendo delle sequenze noise-like, che possono
quindi essere codificate con maggior efficacia).

Prima di essere modulata, la PSDU viene quindi sottoposta a:


- Scrambling (effettua la dispersione di energia, eliminando le periodicità e scorrelando
in tal modo il segnale; rende la sequenza noise-like, facilitando la codifica),
- Codifica Convoluzionale R-S (introduce ridondanza rendendo il segnale più
robusto contro gli errori introdotti dal canale distribuiti in modo uniforme),
- Interleaving (modifica la sequenza dei bit, rendendola più resistente ad errori
distribuiti a burst).

L'interlacciamento, in particolare, è una fase particolarmente delicata e complessa: la


catena di Interleaving è infatti composta da 3 blocchi:

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Immagine 9: I 3 stadi dell'interlacciamento.

il Symbol Interleaver fornisce una diversità nel tempo spreadando bit successivi su tutti
i 6 simboli di un codice TFC. Il Tone Interleaver e il Cyclic Shifter si occupano invece
di fornire la diversità in frequenza, facendo in modo che i bit codificati adiacenti
vengano mappati su sottoportanti OFDM separate.

Dopo il modulatore si applicano poi sul segnale tecniche di spreading sia nel tempo
che in frequenza; in funzione del DataRate del flusso informativo, infatti, possono
essere applicate TDS (Time Domain Spreading) e FDS (Frequency Domain Spreading):

FDS ripete lo
stesso simbolo
binario (per
QPSK, due bit)
su due differenti
sottoportanti;
TDS ripete
Immagine 10: Le tecniche di Spreading variano in funzione della
frequenza. l'intero simbolo
OFDM su due
consecutivi time slot.
Quindi TDS abbatte il DataRate di un fattore 2, mentre FDS+TDS lo abbatte di un
fattore 4.

Come si nota dalla tabella, le tecniche TDS e FDS vengono entrambe utilizzate per
DataRate relativamente bassi, mentre rimane il solo utilizzo di TDS per DataRate
intermedi, poi nè la prima nè la seconda tecnica vengono utilizzate quando si sale oltre i

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200 Mbps (questo perchè oltre i 200 Mbps viene cambiata modulazione: anzichè la
QPSK, si utilizza infatti la DCM, che attua intrinsecamente una diversità in frequenza).

Il segnale viene modulato con una modulazione


difìgitale: per BitRate inferiori a 200 Mbps si
utilizza la QPSK (Quadrature Phase Shift
Keying), mentre per BitRate maggiori viene usata
la DCM (Dual-Carrier Modulation).

Nella modulazione QPSK i bit vengono divisi in


gruppi di due, convertiti in numeri complessi e
associati ognuno ad un punto sulla costellazione
Immagine 11: Modulazione definita dalla codifica Gray.
QPSK.
Per ottenere elevati DataRate si fa ricorso anche alla tecnica di Puncturing: questa, però,
riduce l'effettiva efficacia della codifica convoluzionale (FEC). La modulazione DCM
viene usata principalmente per mitigare l'impatto del fading selettivo in frequenza,
senza abbattere il DataRate: modulando i simboli a coppie, DCM introduce una tecnica
di diversità in frequenza, riducendo così la dipendenza dal FEC.

Su canali affetti da Multipath nei quali nessuna componente delle repliche è decisamente
prevalente (Fading alla Rayleigh), inoltre, le tecniche TDS e FDS si sono dimostrate
efficaci soprattutto per BitRate non molto elevati; anche per questo motivo viene
utilizzata DCM oltre i 200 Mbps.

DCM prende 2 gruppi di 100 bit e li traduce in 100 valori complessi, la conversione
consiste in due passaggi: prima i 200 bit sono raggruppati in 50 gruppi di 4 bit, poi ogni
gruppo di 4 bit viene mappato in una costellazione a 4 dimensioni (2 costellazioni da 16
punti), convertendolo di fatto in 2 numeri complessi: ogni gruppo di 4 bit viene mappato
in due simboli, spreadando così l'energia di ogni bit informativo e attuando in tal modo
una tecnica a diversità.

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Immagine 12: Modulazione DCM.


Come nella QPSK ogni gruppo di 2 bit veniva mappato in un simbolo, qui ogni gruppo
di 4 bit viene mappato in 2 simboli, mantenendo così intatto il DataRate offerto dalla
modulazione. I due simboli risultanti per ogni gruppo di 4 bit vengono mappati in due
toni IFFT, distanti l'uno dall'altro 50 toni; nella pratica questo vuol dire che i due toni
sono distanto almeno 200 MHz, per questo motivo DCM è efficace contro il fading
selettivo in frequenza, grazie anche alla grande disponibilità di banda che ha la
tecnologia UWB, infatti la probabilità che ci sia un fading profondo a entrambe le
frequenze è molto bassa.

La catena del trasmettitore MB-OFDM è così formata:

Immagine 13: Sistema di trasmissione MB-OFDM.

Dopo FDS/TDS (opzionale), gruppi di 100 simboli vengono composti (nell'operazione di


Framing) in simboli OFDM, usando 122 sottoportanti. Le sottoportanti che non
trasmettono dati, vengono utilizzate come toni pilota e sottoportanti di guardia.

Ogni simbolo OFDM viene poi convertito nel dominio del tempo, usando una IFFT
(Inverse Fast Fourier Transform) a 128 punti; viene poi inserito un Intervallo di

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Guardia dopo ogni simbolo OFDM.

OFDM classica utilizza un Prefisso Ciclico come intervallo di guardia: in pratica alcuni
bit in coda vengono ripetuti all'inizio del simbolo OFDM; questa tecnica è un metodo per
combattere l'ISI (Inter-Symbol Interference). MB-OFDM utilizza invece la tecnica Zero-
Padding (ZP): alla fine di ogni simbolo OFDM viene aggiunto un suffisso composto da
un certo numero di zeri. i due maggiori benefici sono:
1_ risparmio di energia, trasmettendo solo zeri;
2_ si eliminano le periodicità nello spettro OFDM dovute al prefisso ciclico (Ripple).
Al ricevitore, però, è necessario eseguire una procedura di OverLap&Add (OLA) prima
di fare la FFT e questo introduce correlazione fra i campioni, oltre ad una complessità di
sistema maggiore.
A questo punto il segnale viene convertito attraverso il DAC (Digital to Analog
Converter), portato a radiofrequenza e trasmesso. In ricezione si effettuano le operazioni
inverse:

Immagine 14: Sistema di ricezione MB-OFDM.

1_ si effettua la converione ADC;


2_ si rimuove l'intervallo di guardia attraverso la procedura di Overlap&Add;
3_ viene fatta una stima di canale ai minimi quadrati (LSE, Least Squares Error)
utilizzando i 2 simboli pilota OFDM trasmessi per ogni banda all'interno dell'header del
pacchetto (è stata scelta la stima LSE, anzichè la stima MMSE (Minimum Mean Squared
Error) poichè la prima non richiede alcuna assunzione statistica sulla risposta impulsiva
del canale);
4_ si effettua la FFT e, successivamente, il Deframing;
5_ si passa alle operazioni di Diversity Combining: se sono state utilizzate tecniche di
spreading (TDS e/o FDS), si applica il MRC (Maximum Ratio Combining), metodo

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supposto il migliore quando si ipotizza che il


canale sia AWGN: le repliche di ogni 'canale'
vengono sommate dopo essere state rifasate (qui
c'è bisogno della stima di canale) e amplificate (o
attenuate) di un fattore proporzionale all'intensità
del segnale (le repliche che arrivano al ricevitore
con intensità maggiore verranno ulteriormente
Immagine 15: MRC. amplificate e viceversa);
6_ la stima di canale viene poi utilizzata anche per la Demodulazione del segnale
ricevuto (di tipo BICM, Bit-Interleaved Coded Modulation): il segnale modulato QPSK,
infatti, avrà bisogno di una demodulazione coerente; un anello di aggancio di fase (PLL,
Phase Lock Loop) si occuperà allora di recuperare la fase della portante;
7_ successivamento i bit vengono Deinterlacciati e, quindi, si applica il
Depuncturer, per ristabilire il Rate di Codifica che permetterà il giusto funzionamento
al Decodificatore. Viene utilizzato un decodificatore di Viterbi, che utilizza la stima
ML (Maximum Likelihood) con decodifica iterativa.
8_ infine i bit vengono processati dal Descrambler, per ottenere i valori trasmessi.
La catena di TX/RX completa è quindi la seguente:

Illustrazione 16: Catena di trasmissione/ricezione MB-OFDM.


La portante viene inserita attraverso il Time-Frequency Interleaving Kernel, che
implementa il TFC modificando la frequenza della portante per ogni Time-Slot; questa è
una delle maggiori differenze implementative fra OFDM classico e MB-OFDM. Se
prendiamo in esame un segnale trasmesso nel primo gruppo di bande, il Kernel TFI
produrrà portanti con frequenze 3.432 GHz, 3.960 GHz o 4.488 GHz, corrispondenti alle

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frequenze centrali delle 3 sottobande che compongono il primo gruppo; verranno


utilizzate tutte e tre le frequenze con l'algoritmo TFI, due sole frequenze con il TFI2 o
un'unica frequenza se utiliziamo FFI.

Facciamo un approfondimento sul punto focale della proposta WiMedia, ovvero il


MultiBand OFDM: OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing) è una tecnica
di modulazione multiportante basata su portanti ortogonali molto apprezzata per l'elevata
efficienza spettrale e l'adattabilità a canali ostili soprattutto con elevati bitrate; come
vedremo, inoltre, un vantaggio fondamentale dell'OFDM è la semplicità di
implementazione. OFDM è già utilizzato in ADSL, DAB e DVB, WiMax e Wireless
LAN come 802.11g. L'utilità di OFDM è facilmente osservabile quando si va a fare
un'analisi del modello del canale per sistemi radio: a causa di riflessioni e diffrazioni
dovute ad ostacoli nel cammino, il segnale giunge al ricevitore da più percorsi
(MultiPath), ognuno con un differente ritardo. Il canale può essere caratterizzato dalla sua
Risposta Impulsiva, che avrà una certa durata, definita Delay Spread (Td).

Le varie repliche del segnale arrivano


quindi al ricevitore con ritardi diversi,
per tutta la durata del Delay Spread;
come visto, poi, in ricezione dovremo
acquisire queste repliche e comporle
in modo adeguato attraverso la Illustrazione 17: Delay Spread di un canale
radio.
procedura di Combining (ad esempio
con un MRC).
Se il Delay Spread del canale è molto maggiore rispetto al tempo di simbolo del segnale
trasmesso, le ultime repliche del segnale precedente andranno a sovrapporsi
temporalmente sulle prime del segnale successivo in fase di ricezione, dando luogo ad
interferenza fra questi simboli consecutivi (Interferenza di Inter Simbolo, ISI). Questa
situazione è tanto più probabile quanto più si lavora a BitRate elevati.

Poichè non possiamo agire sui parametri del canale, dobbiamo farlo sul segnale: andremo

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ad aumentare il tempo di simbolo, in modo da farlo diventare maggiore del Delay Spread
ed evitare di andare incontro ad ISI. Inevitabilmente avremo un drastico abbassamento
del BitRate; questo inconveniente viene allora risolto mettendo in parallelo il flusso
informativo su portanti ortogonali: possiamo trasmettere M simboli su M portanti
ortogonali nello stesso periodo di tempo, riguadagnando così quanto perso in termini di
BitRate con l'allungamento del tempo di simbolo, ma senza avere interferenza fra i
simboli stessi. Con OFDM un segnale a banda larga viene splittato in più segnali a banda
stretta, implementando così un'evoluzione di un sistema FDM, con il supporto di un
metodo di accesso al canale TDMA, ad esempio. OFDM è infatti una tecnica evoluta di
FDM: la modulazione multiportante dovrebbe prevedere l'inserimento di Bande di
Guardia, a causa della non idealità del sistema (in particolare dei filtri, detti Pulse
Shaping); in un sistema ortogonale, invece, si possono prevedere sottoportanti ortogonali
parzialmente sovrapposte in frequenza, come si vede dall'immagine, massimizzando così
l'efficienza spettrale.

Immagine 19: OFDM:


sottoportanti ortogonali.

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L'efficienza spettrale dell'OFDM è direttamente


proporzionale al numero di sottoportanti ortogonali
utilizzate; un elevato numero di sottoportanti, però,
comporta anche un elevato grado di complessità
del sistema: al segnale dovrebbe infatti essere
applicata una conversione Serie/Parallelo, quindi il
sistema dovrebbe prevedere un banco di filtri e un
banco di oscillatori.
Il metodo che viene utilizzato per ridurre il grado
di complessità realizzativa del sistema stesso è Immagine 18: FFT:
implementazione della DFT.
quello di effettuare in parallelo la IDFT
(Trasformata Inversa di Fourier Discreta) in trasmissione dei simboli modulati e di
trasmetterli serialmente; questo equivale a trasmettere le portanti modulate OFDM.
Come noto, poi, la trasformata DFT può essere implementata in maniera efficiente
ricorrendo all'algoritmo FFT, abbattendo decisamente la complessità computazionale. In
trasmissione, allora, effettueremo la IFFT, mentre in ricezione effettueremo la FFT.
L'applicazione di OFDM nell'UWB secondo WiMedia prevede, come detto, il
Multibanding; le differenze fondamentali fra MB-OFDM e OFDM classico sono:
- MB-OFDM è, appunto, un sistema MultiBanda: al segnale viene applicata una diversità
in frequenza secondo una tecnica di Frequency Hopping; il codice TFC, come visto,
stabilisce i salti in frequenza, che possono essere su tre bande o su due sole bande dello
stesso gruppo. Lo Spreading del segnale è utile per la reiezione dell'interferenza e per la
privacy, inoltre facilita l'accesso multiplo;
- un simbolo MB-OFDM utilizza 128 campioni anzichè i 64 dell'OFDM classico;
- il Prefisso Ciclico (CP), utilizzato per facilitare la sincronizzazione e diminuire l'ISI,
viene sostituito dallo Zero Padding, che ha il vantaggio di non creare periodicità nello
spettro del segnale.

Descriviamo adesso le caratteristiche più importanti del livello MAC della piattaforma
WIMedia:
Livello MAC: ogni livello MAC è identificato da un MAC address di tipo EUI-48

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(Extended Unique Identifier-48 bit), cui è associato un indirizzo 'logico' di 16 bit, detto
DevAddr; il livello MAC di un dispositivo comunica con il livello PHY attraverso
l'interfaccia PHY SAP (Service Access Point) e con il livello LLC (Logical Link Control)
attraverso il MAC SAP. I principali compiti del MAC sono:
- occuparsi del meccanismo di accesso al canale distribuito con tecnica contention-based
- occuparsi del meccanismo di accesso al canale distribuito con tecnica reservation-based;
- facilitare la sincronizzazione fra applicazioni coordinate;
- gestire meccanismi per facilitare la mobilità;
- controllare la gestione della potenza;
- controllare la sicurezza della comunicazione utilizzando algoritmi di crittografia;

Lo Header del frame MAC è così formato:

Il campo Frame
Control
Immagine 20: Header MAC UWB MB-OFDM comprende
informazioni quali il tipo di frame e le politiche di sicurezza (compresa la crittazione) e di
trasmissione dell'ACK. I frame MAC possono essere di 5 tipi: Beacon Frame, Frame di
Controllo, Frame di Comando, Frame di Dati, Frame di Dati Aggregati.
Il campo Sequence Control viene usato per gestire e controllare la frammentazione a
livello MAC.
Il principale utilizzo del campo Access Information, infine, è specificare il metodo di
accesso al canale, in particolare DRP o PCA.
La coordinazione fra dispositivi all'interno del range radio si ottiene attraverso lo
scambio dei Beacon Frames. La struttura di rete non è centralizzata, ma distribuita: ogni
dispositivo ha un proprio gruppo logico (detto anche Beacon Group) formato intorno a
se; questo permette di facilitare le operazioni per evitare le collisioni, distribuendo anche
la gestione di questi controlli. Per unirsi ad un Beacon Group, il dispositivo scansiona i
canali disponibili per la durata di una Supertrama, attendendo la ricezione di beacon di
altri dispositivi. Una volta selezionato il canale, il dispositivo conosce il BPST (Beacon
Period Start Time) specifico del gruppo e la durata del Beacon Period, quindi riesce a

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sincronizzarsi rispetto agli altri dispositivi del gruppo, in modo da evitare collisioni. Se il
dispositivo, mentre è in ascolto per la durata di una supertrama, non riceve beacon, allora
attende ancora una Supertrama in ascolto, dopodichè definisce un proprio BPST. I dati
vengono scambiati con i membri del gruppo utilizzando lo stesso canale selezionato per
la trasmissione dei beacon. Il Beacon Group di ogni dispositivo è definito intorno a se; si
definisce Extended Beacon Group del gruppo1 il gruppo esteso composto da tutti i
gruppi dei quali i dispositivi appartenenti al gruppo1 fanno parte; lo standard Ecma-368
non parla in nessun punto di piconet, ma utilizza, appunto, la definizione di Beacon
Group; questa struttura può essere comunque facilmente paragonata a quella del
Bluetooth, dove più dispositivi BT (fino a 7) formano una Piconet e più Piconet possono
essere unite fra loro dal supporto di un nodo detto Bridge Slave, a formare delle
Scatternet.
Un BP (Beacon Period) seguito da un DP (Data Period) forma una Supertrama: è questo
l'intervallo periodico di tempo (di circa 65 ms) utilizzato per coordinare le trasmissioni
della trama fra i dispositivi. Una Supertrama è composta da 256 MAS (Medium Access
Slots), l'inizio del primo MAS (appartenente al BP) della Supertrama è il BPST.

Immagine 21: Supertrama.

Vediamo come viene gestito l'accesso al mezzo: si distinguono 2 periodi:


- il primo coincide con il BP, qui vengono mandati solamente i Beacon Frames e i
dispositivi evitano la collisione sincronizzando opportunamente fra loro gli istanti di

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trasmissione rispetto al BPST, dopo aver effettuato una scansione del canale, come visto
prima;
- il secondo periodo di accesso al mezzo è il DP (Data Period) e questo può essere gestito
attraverso prenotazioni oppure attraverso un metodo a priorità basato sulla contesa.

Immagine 22: BP e DP, trasmissione sincronizzata fra i DEVs di un BG.

La trasmissione dei dati avviene quindi durante il DP e il mezzo può essere conteso dai
dispositivi oppure prenotato. Diamo una descrizione maggiormente dettagliata di queste
due tecniche:

- PCA (Prioritized Contention Access): PCA utilizza il CSMA/CA ed è un metodo di


accesso al mezzo a contesa, ma differenziato, infatti ogni dispositivo distingue i propri
dati in 4 categorie (AC, Access Categories); ogni categoria avrà una priorità diversa nella
richiesta di ottenimento del TXOP (Transmission Opportunity), ovvero il periodo di
tempo durante il quale il dispositivo avrà il permesso di trasmettere:

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Priorità AC Tipo

1 AC_BK BackGround

2 AC_BE Best Effort

3 AC_VI Video

4 AC_VO Voce

Tabella 2: Access Categories

Il dispositivo deve considerare il mezzo non disponibile per il PCA durante il BP e


durante la durata di slot (MAS) che siano stati prenotati (la prenotazione di slot viene
fatta con la tecnica DRP). Quindi un dispositivo che intende utilizzare il metodo PCA per
accedere al canale non potrà trasmettere quando il mezzo non sarà disponibile per la
contesa PCA e quando il mezzo sarà occupato. Per verificare se il mezzo sia libero, si
utilizza il CSMA/CA, composto di due funzioni principali, che si differenziano in base al
livello sul quale lavorano:
- CCA (Clear Channel Assessment): è la Carrier Sensing a livello fisico, utilizzata anche
nell'802.11; permette di fare una scansione del canale in cerca della trasmissione di altri
dispositivi;
- NAV (Network Allocation Vector): Carrier Sensing 'virtuale' a livello MAC, il
dispositivo che ha guadagnato l'accesso al mezzo invierà un'indicazione riguardo alla
durata della sua trasmissione, con la quale gli altri dispositivi dovranno settare il vettore
NAV; a partire da questo valore, il vettore NAV sarà scalato per ogni slot temporale
trascorso. Ogni dispositivo potrà iniziare la contesa del mezzo solo quando NAV sarà
uguale a zero.

Una rappresentazione grafica può chiarire meglio il metodo di accesso a contesa del
mezzo PCA:

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Immagine 23: Accesso al mezzo in UWB MB-OFDM.


Il processo con il quale le stazioni si possono aggiudicare il mezzo per la trasmissione
con il metodo PCA, come detto, è un processo di contesa. Se durante un tentativo di
accesso al canale, il CSMA/CA rileva che il canale è occupato, il successivo tentativo di
accesso al canale per la trasmissione di dati può iniziare solo dopo l'attesa di un periodo
detto AIFS (Arbitration Inter Frame Space), che è funzione dell'AC alla quale
appartengono i dati nel buffer in attesa di essere trasmessi: più questi appartengono ad
una AC ad elevata priorità, minore sarà l'AIFS, cioè l'attesa prima di iniziare la contesa. Il
periodo durante il quale la stazione può iniziare la contesa del mezzo è detto CW
(Contention Window) ed è variabile: ogni stazione, atteso l'AIFS, dovrà settare una
propria durata della CW e questa dovrà appartenere ad un appropriato range delimitato da
un valore minimo (CWmin) ed un valore massimo (CWmax). L'aleatorietà della CW
permette di minimizzare le probabilità di collisione. All'interno della CW la stazione
potrà tentare di aggiudicarsi il canale, ovvero tentare di trasmettere senza incorrere in
collisioni; il tentativo di trasmissione avviene per ogni stazione ad un istante diverso,
secondo un'altra variabile aleatoria detta BC (Backoff Counter): questo contatore viene
settato ad un valore casuale compreso nella CW e decrementato per ogni Time Slot;
quando BC raggiunge zero, la stazione tenta la trasmissione. Una volta aggiudicatasi il
canale, la stazione potrà trasmettere per un periodo definito TXOP. Il parametro SIFS
(Short Inter Frame Spacing), inoltre, indica il limite per il Round TripTime fra due
stazioni. Come si può notare dall'immagine, il SIFS è molto minore di ogni AIFS, questo
evita che vengano persi i riscontri delle trasmissioni (ACK) a causa di collisioni.

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- DRP (Distributed Reservation Protocol): permette alle stazioni di prenotare uno o più
MAS per comunicare con uno o più dispositivi vicini, ovvero quei dispositivi che
appartengono allo stesso Beacon Group. I beacon trasmessi dalle stazioni sono composti
da elementi detti IE (Information Element); tutte le stazioni che intendono utilizzare DRP
per la trasmissione o la ricezione devono dichiarare le loro prenotazioni includendo i
DRP-IE nei loro Beacon Frames. I DRP-IE contengono: i MAS da riservare, i DevAddr
del proprietario e del target, il Tipo di prenotazione e un Indice associato allo stream; la
negoziazione della prenotazione può essere iniziata sia dal mittente che dal ricevente e
questa stazione sarà il proprietario della prenotazione, mentre l'altra sarà il Reservation
Target. Mittente e ricevente sono identificati dal loro DevAddr, cioè un indirizzo logico
associato al loro MAC Address. Sono definiti 5 tipi diversi di prenotazione:

Reservation
Description
Type

Un beacon in cui il BPST è non sincronizzato è detto Alien BP. Per


Alien BP proteggere questi beacon, vengono prenotati dei MAS, con delle
prenotazioni dette appunto Alien BP.

Permette di ottenere accesso esclusivo al canale per il proprietario della


Hard prenotazione e il suo target. Il tempo inutilizzato di questa prenotazione
viene poi utilizzato con trasmissioni PCA

Permette il PCA, ma il proprietario della prenotazione ha una priorità


Soft
nell'accesso.

Permette al proprietario e al target della prenotazione di ottenere


accesso esclusivo al mezzo, ma in questo caso il metodo di accesso al
Private
canale non è definito; il tempo inutilizzato può essere sfruttato per
trasmissione PCA.

Gli slot temporali sono utilizzati per la contesa PCA e nessuna stazione
PCA
ha un accesso prioritario.

Tabella 3: Reservation Types.

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Particolarmente interessante è il caso di prenotazione del


Beacon Period per gli Alien Beacon: questo meccanismo
caratterizza la struttura di rete definita dal MAC Layer di
WiMedia, infatti la topologia della WPAN definita nello
standard Ecma-368 prevede una gestione della trasmissione
distribuita: i Beacon Group (BG) non prevedono la presenza
di un nodo coordinatore, ma la sincronizzazione è gestita,
appunto, in modo distribuito mantenendo un BPST univoco
fra tutti i componenti del Beacon Group; supponendo che un
Immagine 24: Extended
nodo (B) appartenga ad un Extended Beacon Group, esso Beacon Group.
dovrà mantenere la sincronizzazione con almeno due nodi
(A e C, dove C rispetto ad A sarà detto Hidden Neighbour) che apparterranno a due
Beacon Group distinti; questi avranno BPST diversi, quindi B si dovrà preoccupare che
C, ad esempio, non gli trasmetta i Beacon Frames mentre A gli sta trasmettendo i Data
Frames, fatto che potrebbe accadere non essendo i BPST sincronizzati. I Beacon Frames
di C vengono allora definiti Alien Beacon da B, che andrà a prenotare dei MAS nella
Supertrama del BG di A e B come Alien BP.
Per la negoziazione della prenotazione possono essere utilizzati due metodi:
- metodo esplicito: il proprietario e il target della prenotazione utilizzano i messaggi DRP
Reservation Request e DRP Reservation Response
- metodo implicito: proprietario e target utilizzano i DRP IE nei loro beacon.

Lo standard Ecma-368 definisce, per le reti HR-WPAN basate su UWB, 3 politiche di


Acknowledgement: ogni messaggio comprende un campo 'ACK Policy' e questo può
essere settato a:
- No-ACK: il ricevente sa quindi di non dover trasmettere l'ACK relativo a quel frame e il
sender assume che la trasmissione sia andata a buon fine;
- Imm-ACK (Immediate Acknowledgement): il dispositivo ricevente deve rispondere ad
ogni frame con un frame di Acknowledgement prima che scada il SIFS;
- B-ACK (Block Acknowledgement): in questo caso è permesso al dispositivo che

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trasmette di inviare più frames e attenderà un solo riscontro per tutto il gruppo
(cumulative acknowledgement), ottimizzando l'utilizzo del canale; una politica analoga
nella gestione degli ACK esiste per il WiFi, gestita a livello trasporto dal TCP, ed è detta
GBN (Go-Back-N).

Per minimizzare le interferenze con le reti operanti alle stesse frequenze, i dispositivi
adottano delle tecniche di Power Control: viene utilizzato l'Information Element chiamato
Link FeedBack, trasmesso nei Beacon Frames dal receiver di una comunicazione. Queste
informazioni son utili al trasmettitore per adattare il livello di potenza in trasmissione allo
stato del canale; per elaborare una stima della minima potenza necessaria, il ricevitore
utilizza misure quali il SNR, l'energia del segnale ricevuto, il frame error ratio e altri
parametri. Questa tecnica è chiamata TPC (Transmit Power Control). Inoltre ogni
dispositivo è definito anche da un proprio stato all'interno della rete in quell'istante; può
essere in:
- Active Mode: il dispositivo trasmetterà e riceverà beacon nella supertrama corrente; un
dispositivo in Active Mode può trovarsi in uno di due distinti stati: Awake (sta
trasmettendo o ricevendo) e Sleep (non sta trasmettendo o ricevendo);
- Hibernation Mode: non invierà beacon o altri frames nella supertrama corrente.

UWB secondo WiMedia prevede anche alcuni meccanismi di sicurezza, dei quali faremo
un breve elenco: UWB è senz'altro una tecnologia che permette un elevato grado di
sicurezza, poichè la densità spettrale dei sistemi UWB giace sullo stesso piano, se non al
di sotto della soglia del rumore di fondo, rendendolo un sistema cosiddetto a bassa
probabilità di intercettazione (LPD, Low Probability Detection). Nello standard
Ecma-368 sono definiti due livelli di sicurezza associati ad un frame:
- No-Security, in cui non vengono applicate specifiche politiche di sicurezza;
- Strong Security Protection (bit settato a 1 nel campo Secure all'interno del campo Frame
Control).
Le politiche di sicurezza che vengono utilizzate nella seconda classe prevedono:
crittazione dei dati, controllo dell'integrità del messaggio e metodi di protezione contro
gli attacchi di tipo Reply. Il primo passo per stabilire una connessione sicura è effettuare

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un Handshake a 4 vie fra i due dispositivi che vogliono comunicare: questa procedura
comprende un'identificazione fra i due dispositivi e porta alla costruzione delle chiavi di
crittazione, dette PTK (Pair-wise Temporal Keys); esse sono in pratica delle chiavi di
sessione, costruite in funzione di una chiave segreta condivisa (Master Key). Per
instaurare, invece, delle comunicazioni sicure fra tutti i membri di un Beacon Group,
vengono costruite delle chiavi di sessione dette GTK (Group Temporal Keys), che
proteggono i frames Broadcast e Multicast.
La funzione di Message Integrity prevede un algoritmo di Hashing, che crea un
Checksum (o Digest Message) dei dati; a questo viene poi applicato un algoritmo di
crittazione, andando a definire un MIC (Message Integrity Code).
La funzione di crittazione è basata sull'algoritmo AES-128 (Advanced
EncryptionStandard) con chiavi di 128 bit.
Message Integrity e Crittazione si appoggiano alla tecnica CCM (Counter Mode
Encryption and Cipher Block Chaining Message Authentication Code).
Per difendersi dagli attacchi di tipo reply, si utilizzano due contatori: Secure Frame
Counters (SFC) e Replay Counters.
Accenniamo infine agli strumenti che permetteranno la convergenza fra IP e UWB:
l'integrazione dei sistemi UWB MB-OFDM con la rete IP è stata prevista da WiMedia
andando a definire un interfaccia di adattamento (dette PAL, Protocol Adaptation Layer)
chiamata WiNet:
essa permette di
inserire un payload
di un pacchetto
Ethernet su una
trama UWB e di
offrirgli le stesse
funzionalità che Immagine 25: WiNet: UWB + IP.
avrebbe su
Ethernet; WiNet permette di avere IP su UWB. Un gruppo di dispositivo connessi in
WiNet è detto WSS (WiNet Service Set), a loro la sicurezza è offerta dal framework di
UWB, che fornisce i servizi appena visti, mentre la QoS è gestita mappando il livello di

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priorità del traffico IP sulle Access Categories dell'UWB e utilizzando il PCA. La


piattaforma definita da WiMedia è particolarmente indicata per le applicazioni
multimediali; con l'integrazione di IP, possiamo pensare, ad esempio, di utilizzare UWB
per lo streaming real time di audio e video, per le videochiamate (VoIP), per la
trasmissione di dati da dispositivi NAS (Network Attached Storage) attraverso i più
comuni sistemi di files sharing come NFS e Samba e molto altro ancora.

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