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Riccardo Rollo 5^ Als

Il novecento è il secolo durante il quale nell’arte si manifesta l’esigenza di dare maggiore evidenza alle emozioni,
alla profondità dell’inconscio, abbandonando la superficialità dell’immagine fotografica. Nasce l’astrattismo, una
corrente artistica che assume il significato di non reale.

L’arte astratta perciò è quella che non rappresenta la realtà, ma crea immagini che esprimono concetti
attraverso la combinazione di forme, colori e linee.
L’ astrattismo semplifica sempre di più l’immagine, fino a renderla irriconoscibile e affidando ai singoli
colori e alle singole forme dei significati non più leggibili senza una spiegazione.

In realtà la nascita dell’astrattismo fu la diretta conseguenza di un percorso iniziato molto tempo prima e in cui
progressivamente nell’immagine scompaiono i riferimenti alla realtà.
In sostanza un’opera astratta cerca e trova forme ed immagini del tutto nuove e diverse da quelle reali per
esprimere il sentimento interiore dell’artista.

L’ astrattismo nasce nel 1910, quando il pittore russo Vassilj Kandinskij dipinge un acquerello, considerato la
prima opera astratta della storia dell’arte.
L’opera non ha titolo per evitare qualsiasi riferimento ad oggetto reale e appare come una serie di macchie di colore
che esprimono la generica sensazione di leggerezza e movimento.

Il dipinto rappresenta uno spazio fluido e


indefinito, senza orizzonte e senza punti di
riferimento reali, in cui molteplici figure
costituite da macchie, fili, spirali, scie di
colori in movimento galleggiano senza
peso suggerendo l'idea di uno spazio più
psicologico che fisico. Tra le varie figure
c'è un'armonia cromatica dettata dal
movimento ritmico delle macchie.

Fonte: signorghiri.blogspot.com

Kandinskij , primo acquerello astratto (1910) – Acquarello, matita e


inchiostro di china su carta 49,6x61,8 cm Centre Pompidou di Parigi
Nel dopoguerra la pittura Astratta mise a fuoco due correnti che presero vie completamente diverse: l'astrattismo
lirico e l'astrattismo geometrico.

Nell'Astrattismo lirico prevale la funzione espressiva e simbolica del colore, mettendo l’accento sull’emotività.

L’Astrattismo lirico lascia ampio spazio alla fantasia e all’universo personale dell’artista.

Il termine "lirico" fa riferimento ad un atteggiamento poetico del pittore che trapela anche dai segni e colori stesi
sulla tela, suggerito dalla relazione tra l’uomo e le forme. Il principale protagonista di questa corrente è il russo
Vasilij Kandinskij.

Nell’Astrattismo geometrico prevale la funzione geometrica delle forme; è stato definito anche Arte concreta. Si
basa sullo studio della percezione e sul pensiero razionale. Si tratta di un ritorno alla linea geometrica fondamentale
e all’uso dei colori primari: giallo, blu e rosso. Il principale protagonista di questa corrente è l’olandese Piet
Mondrian. Fonte: www.settemuse.it/arte

Composizione n. IV, 1914 Piet Mondrian, 88x61 cm


Alcuni cerchi, Vasilij Kandiskij, 1926 140x140 cm
Kandinsky giunge all’astrattismo attraverso prime fasi figurative in cui sono già riscontrabili la tendenza a un uso
del colore capace di personalizzare i soggetti e una soggettiva modulazione delle forme.

Attraverso le opere impressioniste ed espressioniste, Kandinsky intuisce che protagonisti delle tele non sono le
scene catturate dall’occhio, ma i colori, i racconti, le emozioni e le sensazioni, l’andare oltre l’immagine.

Infatti, anche nelle sue prime opere, le raffigurazioni del reale manifestano una rielaborazione interiore, in cui
edifici, persone, animali ed elementi paesaggistici assumono forme irreali, toni e ombre surreali che stimolano la
parte più nascosta di chi osserva e non l’immediatezza del senso della vista.

In Kandinsky, le macchie di colore, le linee e le ombre si collegano in più ampi sistemi dinamici, capaci di
rimodulare l’universo sulle frequenze dell’inconscio; agli inizi i tratti somigliano a scarabocchi infantili, poi la mano
di Kandinsky anima forme sempre più complesse fino a sfruttare l’intera gamma delle figure geometriche, dal
cerchio al quadrato, dal triangolo al parallelepipedo.

L’arte di Kandinsky è un elaborato di segni che parla all’inconscio di chi osserva con un linguaggio minimale in
grado di raccontare l’essenzialità, tralasciando ciò che è superfluo.
L'opera rappresenta forme geometriche elementari (cerchi, triangoli,
quadrati, linee), disposte in maniera apparentemente casuale. Cerchi
e linee rette sono le forme dominanti della composizione e
contribuiscono a creare una struttura geometrica rigida, rafforzata
anche da colori opachi utilizzati per lo sfondo. All'interno del quadro
è possibile riconoscere anche trapezi, cunei e linee curve. Particolare
rilievo è dato al cerchio viola, nero e rosso in alto a sinistra e al
grande cuneo che taglia verticalmente il centro del dipinto. È
impossibile stabilire quale sia il reale significato dell'opera. Si tratta
di una combinazione di segni geometrici, che devono comunicare
all'osservatore una “necessità interiore” dell'artista, non esprimibile
con parole o soggetti materiali. Fonte: wikipedia.org

Kandinskij - Composizione VIII - olio su tela 140X201 cm, (1923) Museo Guggenheim, New York
Nel lavoro di Mondrian è fortissima la componente mistica di derivazione teosofica. Le premesse sono, in parte,
simili a quelle di Kandinsky. Mondrian e Kandinsky sono convinti entrambi della funzione spirituale dell’arte,
cioè la possibilità da parte della pittura di tradurre in termini figurativi l’essenza della realtà. In questa
ricerca pervengono entrambi all’astrazione. Ma mentre Kandinsky cerca di arrivare alla comprensione
dell’universo attraverso l’espressione del sentimento e dell’interiorità, per Mondrian la soggettività è un freno.

Per Mondrian l’artista è impegnato nella costante ricerca dell’universale. L’universale consiste in quella che lui
chiama “realtà pura”. L’espressione della realtà pura è ostacolata da ogni componente personale e soggettiva, ma
anche dalla rappresentazione di ogni dettaglio descrittivo. Quindi, l’unico modo per giungere all’espressione della
realtà pura è l’astrazione.

A questa visione, Mondrian perviene per gradi. Egli passa dal simbolismo all’astrattismo, creando poi il
Neoplasticismo. E’ il tema dell’albero, sviluppato nell’arco di circa quattro anni (1908 – 1912) che mostra il
percorso di Mondrian per giungere all’astrattismo attraverso la tendenza alla frammentazione geometrica,
all’eliminazione del superfluo, infatti le sue opere si semplificano fino a raggiungere forme geometriche pure. Le
tonalità cromatiche di Mondrian dimostrano di avere un’essenza sottile, in perfetta sintonia con le teorie di
Kandinskij.

Albero rosso – 1908 olio su tela 70x99 cm Albero blu – 1908 tempera su cartone 75x99 Albero grigio – 1911 olio su tela 78x107 cm
cm
Melo in fiore – 1912 olio su tela 78x107 cm

L'originalità di Mondrian sta nel tentativo di esprimere con la pittura non il sentimento individuale che si rapporta
alla realtà, ma il sentimento collettivo astratto, mediante un'unica forma, che egli chiama «neutra»: il rettangolo,
perché in esso la linea non ha l'ambiguità della curva, ma la decisione della retta e perché nei suoi angoli si
equilibrano in unità le due forze contrastanti delle diverse direzioni della linea. Il rettangolo rappresenterebbe la
perfezione delle relazioni stabilite tra terra e cielo.

Composizione 11, 1930 olio su tela 51x51 cm, New York collezione privata
La meravigliosa liricità delle opere di Kandinsky nasce dal legame che melodie o accordi musicali creano con il
colore e che, come la musica molto amata dall'artista produce emozioni e stati d'animo. Questo aspetto prevale
nell’ultimo decennio della sua vita, ne è un esempio Movimento I in cui i colori sono vivaci, le forme danzano in un
fondo scuro che ricorda gli abissi o lo spazio celeste. La linea si scioglie e diventa un nastro o si ricompone in
geometrie irregolari.

Anche Mondrian affronta il rapporto tra arte e musica: egli considera il Neoplasticismo e il jazz espressioni del
ritmo universale di una nuova vita che si manifesta libero dalla forma e dalla melodia. Nell’opera Broadway
Boogie-Woogie, il ritmo del ballo più alla moda del tempo sembra invadere la tela: la griglia nera viene sostituita da
linee gialle, da quadrati e rettangoli blu e rossi. Gli impulsi cromatici suggeriscono il ritmo musicale.

Movimento I, 1935 tecnica mista su tela, Composizione 11, 1930 olio su tela, 51x51cm,
116x89cm, Mosca-The State Tretyakov Gallery New York collezione privata

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