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Corso di Arte e Immagine docente Debora Corridori

NEOCLASSICISMO

E' UN MOVIMENTO O LINGUAGGIO ARTISTICO CHE SI SVILUPPA TRA LA FINE DEL '700 E
L'INIZIO DELL'800.
Il termine NEOCLASSICISMO significa NUOVO CLASSICO,
poiché gli artisti IMITANO l’arte classica, greca e romana.

Il Neoclassicismo è un movimento artistico che ha un teorico, cioè qualcuno che, senza essere
un artista, espone le sue idee sull’arte e su quello che gli artisti, secondo la sua opinione, devono
fare per essere considerati tali. Questo teorico è WINCKELMANN (1717 - 1768) (LEGGI
“VINCHELMAN”), archeologo e filosofo tedesco, che partecipò agli scavi di Ercolano e Pompei
(scoperte nella prima metà del 1700). È lui che parla di “imitazione” e dice:

“LA SOLA VIA PER DIVENTARE GRANDI,


O, SE POSSIBILE, ANCHE INIMITABILI,
È IMITARE I GRECI”

● Perché il Neoclassicismo nasce proprio nella seconda metà del 1700?

Gli artisti della seconda metà del 1700 fanno riferimento all'arte greca
e all'arte romana per due di motivi:

1. per l’affinità tra la filosofia dell’illuminismo, che domina la seconda metà del 1700, ed il
pensiero classico. Infatti come il pensiero illuminista, quello classico ha come caratteristica
principale l'interesse per l'uomo e la fiducia nella sua possibilità di comprendere il mondo che
lo circonda attraverso la ragione e di trasformarlo in base alle sue esigenze e necessità.

2. per le scoperte archeologiche in particolare quella di Pompei ed Ercolano, e delle statue di


Fidia (importantissimo scultore greco del’età classica) che permettono di conoscere meglio
l’arte classica in tutta la sua grandezza e bellezza.

Dell’arte classica gli artisti apprezzano ed imitano (non copiano)

l’EQUILIBRIO, la PROPORZIONE, la COPMPOSTEZZA, la SEMPLICITÀ


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● È solo la ragione che domina nel Neoclassicismo?



No, ci son anche i sentimenti, le emozioni e le passioni, ma non sono evidenti, perché sono
racchiuse e contenute nel’opera d’arte, come se questa fosse una scatola che le fa intravedere,
ma non “uscire”.
Prendi come esempio Amore e Psiche di Canova, p. 282.:
STORIA: Amore e Psiche si amano, ma la madre di Amore, Venere, si oppone al loro amore
allontanandoli e sottoponendoli a svariate e difficili prove. Alla fine i due amanti riescono ad
incontrarsi ed è il bacio di Amore che risveglierà Psiche da un incantesimo.
RAPPRESENTAZIONE: Canova sceglie di rappresentare il momento dell’incontro tra Amore e
Psiche e del risveglio di lei.
Il momento è carico di gioia, di emozione, di passione; è ancora vivo il ricordo del dolore ormai
passato, quindi è un momento intenso di emozioni, sentimenti e passioni, ma Canova è capace di
CONTENERE tutto questo attraverso la PROPORZIONE delle figure, l’EQUILIBRIO dei corpi, la
SEMPLICITÀ della composizione, la COMPOSTEZZA dell’abbraccio, elegante, delicato e intenso,
come i loro volti, che non si sfiorano, ma fanno intuire l’unione profonda dei due.

APPROFONDIMENTO
Amore e Psiche è l’opera neoclassica che forse meglio esprime ed applica il pensiero di
Winckelmann, secondo il quale l'opera d'arte neoclassica deve esprimere “quieta semplicita’,
calma grandezza nella posizione e nell’espressione”. Così in Amore e Psiche c’è la semplicità
delle forme e dll’atteggiamento, c’è tranquillità e pace, ma anche la grandezza di potenti ed intensi
sentimenti e passioni e di una storia significativa, complicata ed importante, per il suo
insegnamento: l’amore vince ed è l’amore che risveglia la psiche, cioè la mente, ovvero, la mente
dorme se non c’è la passione che l’accende.
E … “Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la
superficie, l'espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre
un'anima grande e posata.” L’opera d'arte è come un contenitore equilibrato ed armonioso che
racchiude le passioni, le emozioni, la vitalità dell'essere.
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… In che cosa consiste l’IMITAZIONE:
1. Gli artisti si ispirano ai temi della mitologia e della storia greca e romana, come
Canova in Amore e Psiche, p. 282 o Il giuramento degli Orazi di David, p. 281.
2. Gli artisti rappresentano personaggi reali come se fossero divinità vedi p. 282 Paolina
Bonaparte come Venere Vincitrice di Canova o come se fossero personaggi dell’antica
Roma, come Napoleone al Passo del Gran San Bernardo di David (sul libro non c’è).
3. Gli artisti realizzano le loro opere alla maniera dei classici, seguendo con rigore le loro
regole di proporzione, equilibrio, compostezza. Si può dire che non copiano le opere
greche e romane, ma ne imitano le caratteristiche, che sono l’equilibrio, l’armonia, la
compostezza, la calma, la semplicità, la linearità, l’idealizzazione dei soggetti
rappresentati, per raggiungere l‘ideale di bellezza dei classici.
Per esempio riguardo a Paolina Borghese come Venere Vincitrice p. 282, Canova si ispira
alla Venere dei greci e dei romani, senza copiare, ma attualizzando il tema di Venere nella
rappresentazione di un personaggio contemporaneo, Paolina Bonaparte, sorella di
Napoleone.

I PROTAGONISTI E LE LORO OPERE

CANOVA (1757 -1822) scultore


Nasce a Possagno, in provincia di Treviso. Comincia l’apprendistato a 11 anni, presso una bottega
e completa la sua formazione di scultore presso l’Accademia delle Belle Arti a Venezia. Presto
lascia Venezia per stabilirsi a Roma nel 1779, dove viene a contatto con i grandi monumenti antichi
e le opere del Bernini, che ammira molto. Rifiuterà sempre di stabilirsi presso una corte, per
lavorare con libertà, anche se lavorerà per il Papa e Napoleone. Per Canova l’arte è la ricerca
del bello e dell’armonia nella natura, in particolare nella figura umana, come fu per i greci.
OPERE
AMORE E PSICHE (1787 - 1793) p. 282: il tema è tratto dalla mitologia greca: Amore bacia Psiche,
risvegliandola. I due amanti sono rappresentati nell’attimo prima del bacio, un momento di intensa
passione, ma non ancora “liberata” nell’azione del bacio. Gli artisti neoclassici amano
rappresentare il momento precedente o successivo all’azione, lasciando solo intuire ciò che
succederà, come in questo caso, o è successo. La passione dei due amanti è contenuta in forme
equilibrate ed armoniose, nella compostezza dei corpi, nella postura aggraziata, nella delicatezza
dei lineamenti e nella pacatezza delle espressioni. Le superfici, levigate e bianche, lasciano
scorrere la luce in modo avvolgente e fluido senza generare contrasti chiaroscurali.
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PAOLINA BONAPARTE p. 282: Paolina, sorella di Napoleone è un personaggio reale, ma è


rappresentata come una Venere, come una dea. Si dice che è IDEALIZZATA, ovvero purificata da
limiti e imperfezioni, perché siano evidenti, tramite la bellezza esteriore, le qualità interiori del
personaggio rappresentato . È semisdraiata su un triclino, tipico divano dell’antichità, ed è avvolta
da un lenzuolo che ne lascia scoperte le nudità, ad imitazione degli scultori greci, che usavano il
nudo per esaltare la bellezza del corpo come specchio della bellezza interiore.
BUSTO DI NAPOLEONE: 1803, marmo, 64 cm (vedi immagine su internet). In questo busto, ispirato
ai busti ritratto dell’antica Roma, Napoleone appare come un giovane dai lineamenti forti, ma
eleganti; il collo robusto lascia intuire un fisico atletico, di ciò in realtà il sovrano non era dotato. La
rappresentazione è idealizzata e tende, più che alla somiglianza fisica, a celebrare le qualità del
carattere: ardimento e forza di volontà, equilibrio e fermezza.

DAVID (1748 – 1825) pittore


Nasce a Parigi e si forma artisticamente sia nel mondo accademico sia grazie a due soggiorni a
Roma, meta di tutti gli artisti del periodo che vogliono approfondire la conoscenza delle opere
antiche: qui è colpito dall’arte classica, che studia in modo approfondito, e dalla luce delle tele di
Caravaggio.
David ricerca la monumentalità e l’ordine nelle sue opere, che danno una lettura solenne e
drammatica della storia e della mitologia. Egli ha il fine di trasmettere ideali civili e politici,
come quello del sacrificio per i propri ideali, per la libertà e l’uguaglianza. Infatti David
partecipa alle vicende politiche della Francia di fine ‘700, aderisce agli ideali della rivoluzione
francese.
OPERE
GIURAMENTO DEGLI ORAZI p. 281:

STORIA: il soggetto è tratto dalla storia antica; i tre fratelli Orazi, romani, sfidarono i tre fratelli
Curiazi, della rivale Albalonga, per risolvere una contesa tra le due città. I tre Curiazi morirono,
mentre tra gli Orazi uno si salvò, dando la vittoria a Roma. L’episodio di storia antica è utilizzato
per trasmettere il valore del coraggio e del sacrificio per le proprie idee.
RAPPRESENTAZIONE: Come per Amore e Psiche, dove si rappresenta il momento prima del
bacio, qui non si rappresenta l’atto eroico nel suo svolgimento, ma il momento che lo precede: la
passione è contenuta dall’equilibrio, la sobrietà, la proporzione e l’armonia.
La rappresentazione pittorica è costruita su una solida impostazione prospettica. La figura umana
maschile è caratterizzata da una postura che indica fermezza, solidità, coraggio. Quella femminile,
mestizia, rassegnazione, abbandono. Si evidenzia la conoscenza dell’anatomia e dei canoni
classici, nonché una grande capacità tecnica nella stesura del colore, che valorizza i volumi,
attraverso un chiaroscuro nitido e contorni netti.
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MORTE DI MARAT, p. 280:

STORIA: il dipinto fu eseguito per onorare l’amico Marat, giacobino, assassinato da una donna dei
girondini.
RAPPRESENTAZIONE: emerge ancora una volta nell’opera di David il sacrificio dell’eroe politico.
Non viene rappresentato il momento dell’uccisione, ma quello successivo: il dramma già si è svolto
ed è contenuto dalla quiete che lo segue.
L’impostazione dell’opera e la luce che la caratterizzano ricordano le tele di Caravaggio. La
semplicità dell’ambiente, il fondo scuro da cui emerge il protagonista e la postura da inerme
sottolineano la dignità morale del personaggio, martire della rivoluzione.
APPROFONDIMENTO

NAPOLEONE AL PASSO DEL GRAN SAN BERNARDO: si rappresenta l’eroe politico, il condottiero
alla conquista della libertà per tutti. La figura di Napoleone è idealizzata, per rivelare tramite la
prestanza fisica la fierezza, il carisma, la determinazione, la forza dell’imperatore.

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