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Il Neoclassicismo si intrecciò con il pensiero illuministico, rifacendosi agli ideali e ai valori espressi
dalla civiltà classica e con la nuova sensibilità preromantica ne deriva la difficoltà a stabilire una
netta distinzione tra le varie tendenze.
In Italia il N interessò principalmente le arti figurative e diede impulso alla ricerca archeologica. In
contrapposizione con l’arte barocca indicò nella semplicità, nell’ordine e nell’equilibrio i principi
ispiratori imprescindibili per giungere al ‘bello ideale’. Secondo WINCKELMANN l’opera d’arte è la
manifestazione del ‘bello ideale’ in cui si realizza la sintesi tra la bellezza della natura e i valori
morali, con riferimenti costanti al mondo classico e alla mitologica greca e romana. Le idee di
Winck posso essere così schematizzate:
L’arte classica, soprattutto quella greca, esprime il bello ideale essa è il risultato di
un’operazione della sensibilità e creatività dell’artista, che riesce a trasfigurare la realtà
La bellezza ideale non esclude la rappresentazione delle passioni, purchè esse siano
affidate al controllo della forma che le sublima in una compostezza superiore (nobile
semplicità e quieta grandezza)
La materia è, per l’artista, solo il mezzo che rende visibile e sensibile ‘il bello’
Nel periodo del triennio giacobino si diffusero in Italia idee di rinnovamento democratico.
Il movimento neoclassico si espresse soprattutto nella poesia, in cui prevalsero generi come l’ODE,
il CARME e il POEMETTO. In Italia l’atteggiamento ispirato al razionalismo illuministico e alla
ricerca di un linguaggio semplice e chiaro portò la lirica neoclassica verso temi di carattere sociale
e civile l’ammirazione per la civiltà greca e latina, per i valori di coerenza, onestà e fedeltà alle
istituzioni politiche espresse dagli antichi si fuse con gli ideali di giustizia, progresso, unificazione
nazionale e libertà dal dominio straniero. Inoltre il senso di misura, equilibrio e armonia
caratterizzarono l’opera di Parini, Foscolo, Monti e Alfieri.
Alla base del P c’era il graduale abbandono dell’ottimismo illuministico e della sua fiducia nella
scienza e nel progresso ciò portò alla riscoperta dell’interiorità, alla rivalutazione del
sentimento e della passione e dei luoghi più incontaminati e lontani. Il ritorno allo stato di natura
venne considerato l’unico modo per l’uomo di recuperare la felicità.
Il romanzo sentimentale riproduce la forma epistolare molto diffusa nel 700, ma dalla narrazione a
più voci si passa a quella condotta da una voce sola (Goethe Werther) il risultato è che il
romanzo appare quasi come un lungo monologo, in cui assume rilevanza centrale l’interiorità
dell’eroe che si analizza e si confessa. Il romanzo epistolare si avvia così a trasformarsi in romanzo-
confessione in prima persona.
La forma drammatica praticata dagli scrittori dello Sturm und Drang respinge le unità di tempo,
luogo e azione che costituivano le norma fondamentali e imprescindibili della tradizione
classicistica l’azione può dividersi in più linee che si intrecciano, può svolgersi in vari luoghi
lontani tra loro, in tempo diversi separati anche da lunghi intervalli. In queste soluzioni si afferma il
principio, tipico dello S und D, della libertà del genio, che crea con assoluta spontaneità come la
natura stessa, che non conosce vincoli né regole.
I Poemi di Ossian, oltre a proporre una SUMMA dei temi cari al gusto preromantico, inaugurano
anche una forma nuova, una prosa lirica che ha le cadenze, la forza immaginosa e suggestiva della
poesia, pur non essendo scandita in versi.
In Italia la fisionomia generale del periodo è data da un perdurante classicismo formale, che
prosegue una linea ormai secolare della letteratura italiana. Il sistema dei generi letterari non
presenta sostanziali modificazioni rispetto al 700 si producono: poesia lirica, poemetti epici o
didascalici, epistole in versi, traduzioni di classici. Nel campo della prosa, il genere classico per
eccellenza è la storiografia.
Una vistosa eccezione è costituita dall’Ortis foscoliano che è un romanzo epistolare, e come tale
non si rifà alla tradizione classica, ma a modelli europei di forte modernità.