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Gustav Klimt

Si forma presso la Scuola d'Arti e Mestieri di Vienna dove, oltre alle


tecniche pittoriche, apprende anche quelle decorative e incisorie, di cui
aveva già fatto esperienza tramite il padre orafo. Lo stile di Klimt diventa la
cifra dello stile secessionista.
Nei suoi lavori l'artista coniuga elementi del Simbolismo europeo con una
raffinata ricerca estetica e decorativa che gli permetteranno di realizzare
opere che contribuiranno a condizionare il gusto europeo.

Dopo aver studiato alla Scuola di Arti e Mestieri di Vienna, iniziò da adolescente l’attività di
pittore e decoratore, lavorando negli edifici pubblici delle principali città dell’Impero
insieme al fratello e ad altri artisti. Già in questa fase giovanile, egli gravitò nell’orbita del
Simbolismo internazionale. Klimt guidò la Secessione viennese fino al 1904, affermandosi in
pochi anni come l’artista più rappresentativo dell’intero movimento.

Le opere di Klimt, al di là dell'efficace gusto estetizzante, possiedono una profonda


stratificazione di significati, sono testimoni di un’ampia formazione culturale e riflettono il
contesto storico della Vienna di fine ‘800: uno scenario in continuo fermento, dominato dalle nuove conquiste
della medicina e della biologia, dagli studi di Freud, dallo sviluppo delle nuove teorie e ricerche scientifiche che
si aprono in tutti i campi.

Egli sviluppò uno stile moderno, ritenuto quasi un emblema dello Sezessionstil (‘Stile
secessionista’, altro nome con cui era conosciuto il movimento viennese), caratterizzato da
una bidimensionalità accentuata e da una “impaginazione” asimmetrica, mossa da tratti
curvilinei eleganti e sinuosi.
Una moderna Venere: capigliatura rossa, tiene in mano uno specchio,
simbolo della verità. L'insieme degli elementi raffigurati conferma il contenuto
simbolico dell'immagine, destinata a rappresentare l'autonomia dell'artista e la
sua libera attività.

Per la XIV mostra della Secessione


dedicata al celebre musicista, considerato
l'incarnazione del genio del concetto di
superuomo (Übermensch) di Nietzsche,
cioè colui che è in grado di sollevarsi dalla
tragicità del reale attraverso l'opera d'arte

In un allestimento articolato in tre navate, il


monumentale lavoro di Klimt si dispiegava, come
un fregio classico, su tre pareti della sala sinistra.
Klimt dipinge direttamente sul muro con
tecniche e materiali inusuali: il graffito e il
mosaico, utilizzando colori alla caseina, polveri e
foglie d'oro e d'argento, pietre dure e madreperla
dando concretezza all'idea di "opera d'arte totale", in base alla quale l'unione di tutte le arti crea
una composizione che fonde, in un'unica sfera sensoriale, la percezione di architettura, scultura,
pittura e musica Nel trasporre in termini pittorici la Nona sinfonia di Beethoven, Klimt rappresenta
allegoricamente l'eterna lotta tra le forze del bene e del male, attraverso un percorso travagliato
che guida l'animo umano verso la felicità, raggiunta per mezzo della redenzione nell'arte. appare
suggestionato dall'arte del passato: alcuni elementi sono tratti dal repertorio delle stampe
giapponesi e dalle maschere africane, mentre i motivi decorativi sono in linea con il gusto floreale
e ornamentale dell'Art Nouveau.
Le donne del periodo Pre aureo
In Giuditta del 1901, si codifica il tipo klimtiano della donna fatale. L’eroina biblica, presentata da
Klimt come un’efferata assassina (e con le sembianze di Adele Bloch-Bauer).

Dietro la testa di Giuditta, sul fondo oro (quest’opera reca in sé già i temi del cosiddetto “periodo
aureo” di Klimt), si disegna un paesaggio arcaico di alberi, montagne e viti; è una citazione di un
rilievo assiro del Palazzo di Sennacherib a Ninive

Gustav Klimt è affascinato dalla seduzione femminile, che esalta con il preziosismo delle vesti e
degli ambienti in un inno alla bellezza. Quale interprete del fasto viennese è un artista stimato e
vede riconosciuto il valore della sua pittura.

L'universo klimtiano si concentra sulla donna come idolo malsano e ossessivo e raccoglie la sfida al
moralismo già lanciato da Schnitzler e Hofmannsthal, dalla misoginia di Weininger o dal motore
erotico di Freud.

Ecco allora corpi scomposti o riassorbiti in un decorativismo Gustav


fortemente allusivo, ma nell'eterno divenire dell'essere Klimt, Giuditta II, 1909. Olio
umano anche l'ambiguo potere erotico della femme fatale su tela, 178 x 41 cm. Venezia,
Galleria Internazionale d’arte
cede allo spettro della morte . moderna.

L’eroina biblica è rappresentata come una efferata assassina. Ha appena compiuto il suo
delitto e tiene tra le mani il macabro trofeo la testa del generale Oloferne sedotto e ucciso.

Carica di torbida voluttà – la bocca socchiusa, l’espressione di un sadico godimento. Sembra


più la vittoria erotica. I seni scoperti e il collo coperto da un barbarico collare, che le dà
ieraticità, fermezza, distacco, come a separare la testa dal resto del suo corpo, arma di
seduzione e vittoria sul mondo.

Ritratto di Adele Bloch-Bauer 1907

Nel 1903 Klimt, in viaggio a Ravenna, è impressionato


dallo splendore aureo dei mosaici bizantini che
rivestono le pareti delle chiese cittadine. Da quel
momento inizia a produrre opere caratterizzate da un
ampio utilizzo dell'oro negli sfondi e nei motivi
decorativi, dando avvio a una fase artistica definita
"periodo aureo", di cui sono esempi raffinati i ritratti
realizzati per la ricca borghesia viennese.

Nel Ritratto di ADELE BLOCH-BAUER , di formato


quadrato, come altre opere di questo periodo, la donna, seduta su una poltrona
riccamente decorata, interamente assorbita dall'oro dello sfondo che
smaterializza lo spazio entro cui è inserita, di cui rimane solo uno squarcio di pavimento in basso a sinistra.

La consistenza fisica della figura, di cui sono definiti solo il volto e le mani, è dissolta nelle decorazioni dell'ampio
vestito, ornato con i motivi tipici del repertorio klimtiano: occhi di pavone, arabeschi, triangoli, quadrati.
Realizzato nel1908 affronta un tema ricorrente: «L’amore romantico» realizzato cinque anni dopo il suo viaggio a
Ravenna nel 1903, la suggestione dei mosaici e del loro splendente fondo
dorato fu l’incipit del periodo aureo di Klimt, che in quest’ opera più si
manifesta in tutta la sua potenza.

Un uomo e una donna (non identificati – l’amore è sentimento universale


che non incorre in discriminazioni o discriminanti) si abbracciano – dove? Su
un dosso fiorito nel atmosfera di un fondo oro antico, non hanno corpo, o
forse sì!!

• Lo spazio è smaterializzato dalla bidimensionalità delle forme e dal


senso di irrealtà generato dall'oro.
• I due paiono un corpo solo. Fusi i nelle ampie vesti
(simili a quelle che usava l’artista)
• la donna è inginocchiata, di profilo , il viso è rivolto
all’osservatore il capo è sulla sua stessa spalla. È estatico,
quasi sognante.

Comunica l’etereo sogno che sta facendo avvolta tra le mani di lui. Lui l’abbraccia, protettivo le
bacia la guancia. Si lascia cingere il collo.

Il fondo oro, FISSITÀ e INCORRUTTIBLITÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

l’oro è come l’amore : eterno.

Lo spazio si limita alle due dimensioni , è costante il richiamo ai bizantini , la composizione è calibrata
e la linea sembra ininterrotta che crea e separa. Si stagliano dal fondo come pezzi di luce, sfavillano
di colori si muovono grazie alla stupenda e minuta decorazione

Il periodo "fiorito"
L'ultimo periodo dell'attività di Klimt è rivolto alla ritrattistica e ai paesaggi.
Suggestionato dalle opere di Utamaro e Hokusai, Klimt sostituisce l'uso dell'oro con
elementi decorativi ispirati al linearismo dell'arte giapponese, dando vita al
cosiddetto "periodo fiorito" come dimostra

il Ritratto di Friederike Maria Beer 1916

La donna, che indossa un abito realizzato appositamente per lei nei laboratori della
Wiener Werkstätte,
di cui fu un'assidua cliente, si confonde con il forte decorativismo dello sfondo, dove
si svolge una scena di combattimento di ispirazione orientale: qui, come in altre
opere coeve

Klimt sostituisce la rutilante luminosità dell'oro con uno sfondo narrativo di


accentuato cromatismo, sul quale le donne idealizzate del periodo aureo lasciano il
posto a figure femminili reali, protagoniste di un momento storico critico.

In sintesi: superamento della pittura accademica e di quella impressionista di derivazione francese.


di richiami culturali differenti con continui riferimenti esotici, collegandosi alle civiltà del passato. Spesso Klimt inserisce nei
suoi dipinti i mosaici e il preziosismo dell’arte bizantina, i fondi d'oro delle tavole gotiche, citazioni dell'arte rinascimentale
italiana; una grande attenzione alla cultura contemporanea, in particolare alle ricerche e alle scoperte scientifiche più
all'avanguardia; è stimolato dagli studi di Freud sulla psicanalisi, come pure sembra affascinato dalla vita vista al microscopio
rivelata dalla nascente biologia

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