Sei sulla pagina 1di 2

NEOCLASSICISMO E PRE ROMANTICISMO

Il neoclassicismo è un movimento culturale che nasce in Europa alla fine del 1700.

Viene chiamato così perché si fonda su una nuova rilettura del mondo classico influenzato dalle nuove
scoperte archeologiche di Pompei e di Ercolano (statue, affreschi mosaici ecc) che avevano sollecitato la
curiosità e l’ammirazione per le forme dell’arte classica.

La caratteristica principale del neoclassicismo è l’imitazione dei modelli greci e romani, quindi
un’esaltazione per la civiltà e la belletta antica.

Di fondamentale importanza sono le opere dell’’archeologo tedesco Johann Winckelmann, il quale sostiene
che in particolare l’arte greca ha realizzato l’ideale di bellezza assoluta caratterizzata da forme perfette.

I maggior esponenti sono: Vincenzo Monti, Ippolito Pindemonte, Ugo Foscolo.

Negli ultimi anni nel 1700 e nei primi dell’800 nascono tendenze che appaiono opposte a quelle
neoclassiche: il preromanticismo.

Un movimento letterario che nasce on Europa in totale opposizione al neoclassicismo, sia nella letteratura
sia nell’arte.

Il neoclassicismo è in netto contrasto con l’ottimismo dell’età dei lumi che si fondava sulla fiducia nella
ragione ritenendola capace di produrre un rinnovamento della vita sociale e di garantire agli uomini la
felicita. Alla fine del Settecento fino ai primi anni dell’Ottocento l’arte classica (greca e romana) diventa il
modello per un nuovo movimento culturale che prende il nome di Neoclassicismo (neo dal greco=nuovo).

Negli ultimi decenni del Settecento erano iniziati gli scavi nelle zone archeologiche di Pompei e Ercolano che
avevano portato alla luce statue, affreschi, mosaici, ecc.…e suscitato curiosità e ammirazione per l’arte
classica.
In letteratura si scrivono opere con argomenti mitologici.
Alle scoperte archeologiche si aggiungono gli studi sull’arte classica che risvegliano l’attenzione sulla civiltà
e sulle bellezze antiche. L’archeologo tedesco Johann Winckelmann sosteneva che l’arte greca aveva
realizzato l’ideale del “bello assoluto” ed eterno che derivava dal non lasciarsi travolgere dalle passioni e dal
raggiungimento di una armonia interiore. Le teorie di Winckelmann diventano i principi fondamentali del
Neoclassicismo: l’arte e la letteratura devono mirare al bello ideale, cioè riuscire a rappresentare la realtà
con forme perfette, senza niente di eccessivo, di grezzo, e trasformare le passioni e i sentimenti in armonia.
Anche i protagonisti della Rivoluzione francese vedevano in Atene, Sparta e Roma un modello di vita
repubblicana, libera e forte, che avrebbero voluto realizzare nel presente; desideravano talmente tanto
assomigliare agli eroi antichi che si comportavano e parlavano come loro.
Nell’arte pittorica una testimonianza di questo classicismo si trova nei quadri del pittore francese Jacques-
Louis David (1748-1825), come “Il giuramento degli Orazi”, in cui i personaggi sono fermi in pose solenni e
maestose come fossero delle statue. Nella scultura ricordiamo l’italiano Antonio Canova (1757-1822), autore
di opere come “Monumento funebre a Vittorio Alfieri” “Le tre Grazie”, e “Paolina Borghese”, quest’ultime
ispirate al modello classico di Fidia.
Nell’età napoleonica il Neoclassicismo esalta e celebra la dittatura con forme che ricordano quelle dell’antica
Roma: nella letteratura lo scrittore Vincenzo Monti dedica poesie alla celebrazione del regime napoleonico.
Persino nella moda si diffuse lo stile “Impero”
Il preromanticismo risalta l’io (la soggettività) pervaso da un senso drammatico e doloroso del vivere e da
una concezione pessimistica della realtà.

Predilige inoltre paesaggi notturni atmosfere lucubri e cimiteriali dove domina la presenza costante della
morte e di una natura tempestosa.

Le opere più romantiche di opera preromantica

- I canti di Ossian dello scozzese James Macpherson


- I dolori delle giovani verte di Goethe
- Il poemetto inottave sui cimiteri ad opera di Ippolito Pindemonte.

Negli ultimi decenni del Settecento e nei primi decenni dell’Ottocento si diffondono nella cultura
italiana delle idee che sembrano opposte a quelle del Neoclassicismo. Se nella letteratura e
nell’arte neoclassica domina l’ordine, la calma, la serenità, il controllo delle passioni, il piacere di
ammirare il bello, l’armonia delle idee e delle forme, queste nuove tendenze mettono al primo
posto la soggettività, l’io, l’amore per il primitivo, il barbarico e l’esotico, le atmosfere malinconiche,
cupe, tenebrose, dominate dall’idea della morte e, infine, la natura grandiosa e tempestosa,
selvaggia e desolata.
Queste nuove idee cominciano a diffondersi già dalla metà del Settecento con il movimento
letterario dello Sturm und Drang (Tempesta e impeto), nato in Germania tra il 1770 e il 1785. Si
trattava di un gruppo di giovani intellettuali ribelli che celebravano le passioni primitive e selvagge,
la libertà senza limiti, l’individualità del “genio”, l’immaginazione, il patriottismo. Sul piano letterario
questo portava a rifiutare il classicismo e ogni regola che schiaccia l’arte che deve essere libera
espressione senza freni della genialità di un individuo.
Molto famosi sono in questo periodo “I canti di Ossian”: poemetti in prosa pubblicati nel 1761 dallo
scozzese Macpherson come traduzioni dei poemi dell’antico Ossian del III sec. d.C.; in realtà un
falso in cui dominano gli amori appassionati, i paesaggi cupi, desolati, tempestosi, le visioni
notturne.
Sempre in Inghilterra si diffuse la “poesia cimiteriale”, i cui esponenti più famosi sono Edward
Young e Thomas Gray, che celebra il sepolcro (la tomba) e la morte.
Tutte queste manifestazioni culturali prendono il nome di Preromanticismo (il prefisso preindica
proprio che queste tendenze sono gli indizi e i sintomi che preannunciano ciò che maturerà dopo),
in quanto anticipano aspetti si ritroveranno all’inizio dell’Ottocento nella letteratura romantica e
testimoniano che la visione del mondo e la sensibilità dell’uomo sta cambiando.
Sia il Neoclassicismo che il Preromanticismo sono il risultato di una stessa crisi che si presenta in
due momenti storici:

1. gli anni ’70-’80 del Settecento con la crisi dell’ancien régime e con il tentativo fallito di salvarlo
con le riforme del dispotismo illuminato;

2. negli anni napoleonici, la delusione della speranza che con la rivoluzione si poteva cambiare il
mondo.
Anche se Neoclassicismo e Preromanticismo sembrano avere caratteristiche opposte e a prima
vista incompatibili, negli stessi anni si trovano compresenti (insieme) in uno stesso scrittore,
addirittura, a volte, all’interno di una stessa opera. Un esempio è lo scrittore Ugo Foscolo in cui
convivono Neoclassicismo e Preromanticismo. Egli pensa che l’antico (il passato) non è un
paradiso perduto, anzi la grande civiltà italiana è l’erede di quella greca e lui, italiano e greco
insieme, può farla rivivere nei suoi versi e la sua poesia può far superare all’uomo del suo tempo la
feroce barbarie in cui si trova. D’altra parte, lo stesso Foscolo scrive un romanzo epistolare “Le
ultime lettere di Jacopo Ortis”, passionale, che narra di un amore infelice, di speranze patriottiche
deluse con la presenza ossessiva della morte, vista come unica via d’uscita da una vita non
sostenibile e non modificabile

Potrebbero piacerti anche