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LA SCAPIGLIATURA

Dal 1821 in poi si succederanno le cosiddette guerre di indipendenza che i Savoia combattono contro la
dominazione austriaca fino a quando nel 1860-61 si può parlare della 1° fase di unificazione dell’Italia
che si chiuderà nel ’70 con la presa di Roma. Intanto però contestualmente tra il 1860-1880 l’Europa
affronta delle profonde trasformazioni di tipo economico e sociale, si ha con Marx l’industrializzazione.
L’industrializzazione è massiccia in Inghilterra, in alcune parti della Francia e nell’Italia settentrionale;
produce a sua volta un’ulteriore stratificazione sociale perché nasce una nuova classe sociale cioè
quella degli operai. Inoltre la nascita della classe operaia e i ritmi dell’industria hanno degli effetti
profondi sulla vita, sulla cultura e sui valori perché comincia a diffondersi l’idea che più produci più sei.
Quindi si crea una sorta di schema secondo il quale la produttività diventa parametro valoriale. La
borghesia si irrigidisce nelle sue posizioni perché con la nascita della classe operaia, la borghesia è
come se si arroccasse nei suoi privilegi, in più c’è la religione, e in più c’è questa frenesia di produzione.
Per questo nasce un gruppo di intellettuali intorno a Milano. Nascono gli scapigliati come movimento
di polemica, sono anticlericali, vanno contro il romanticismo, contro Manzoni che è classicista, vanno
contro la borghesia perché i borghesi sono ipocriti. Il termine scapigliatura fu proposto per la prima
volta da Cletto Arrighi. Gli scapigliati guardano alla letteratura europea, polemizzano con il mondo e lo
fanno rinnegando la tradizione classica italiana da Petrarca a Manzoni. Per questo decidono di
giungere ad una sorta di mimesi tra arte e vita, cioè l’arte non è percezione diretta dalla realtà ma per
la prima volta si comincia a percepire l’arte come percezione e proiezione della realtà. La scrittura non
è più solo scrittura perché l’arte deve essere sintesi di tutte le arti, quindi non sono solo scrittori ma
anche pittori, musicisti i quali vivono ai margini della società. Il motto degli scapigliati è “IL CORPO NEL
FANGO, LO SPIRITO IN CIELO”. Lo spirito in cielo arriva attraverso tutti gli eccessi, tutto ciò che era
eccesso era uno strumento che permetteva alla mente di andare oltre l’ordine razionale per arrivare
per la prima volta al sub inconscio. Gli scapigliati non hanno saputo creare un’ideologia che
sopportasse il loro movimento. A loro possiamo dare due meriti: il primo è che finalmente la cultura
italiana ha aperto le porte alla cultura europea, il secondo è la scoperta di ciò che l’uomo ha al di sotto
della coscienza.
Analisi del testo: Memento
Tutta la poesia è basata sull’antitesi vita/morte. Le prime due terzine ripetono la stessa costruzione e
un lessico simile: l’inizio di ogni verso segue apparentemente schemi tradizionali con il ricorso al
linguaggio aulico classico (labbro profumato, cara fanciulla, corpo vezzoso) a cui si contrappone nella
conclusione il richiamo a motivi macabri (bianco teschio, scheletro nascosto). Il tema ossessivo e
ripetuto è la morte nascosta dietro la bellezza del corpo della donna. La poesia Memento (dal latino:
ricordo; è tratto dal motto monastico: Memento mori – Ricordati che dobbiamo morire) fa parte della
raccolta Disjecta (dal latino: frammenti, cose sparse) del 1867 e pubblicata postuma nel 1879.
La poesia di Tarchetti si compiace spesso di immagini funerarie. Questa lirica, con brutale e macabra
fantasia, vuole contrapporre un gioco di immagini morbose di decomposizione e di morte all'idealismo
amoroso caro al gusto romantico. La contrapposizione amore e morte è un tema romantico che
Tarchetti affronta con grande originalità utilizzandolo per fini coerenti con la Scapigliatura facendone
strumento di critica e di reazione alla cultura tradizionale dell’epoca e di polemica antiromantica e
antiborghese. Il tema dell’amore e della sua seduzione è ribaltato in una mostruosa e repellente
visione di morte, nascosta dall'ingannevole fascino della bellezza e la figura femminile viene
rappresentata con immagini dissacranti che rompono completamente con la tradizione che vi
associava invece immagini di purezza e freschezza.

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