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GIOSUÈ CARDUCCI Letteratura Italiana

UDA 03
LA VITA
1835 Nasce a Valdicastello di Pietrasanta(Lucca)
Il padre Michelangelo, medico perseguitato per le sue idee liberali deve trasferirsi prima a
Bolgheri e poi a Castagneto, nella Maremma toscana.
1849 Carducci si stabilisce a Firenze, studia presso i padri Scolopi
1853 Viene ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove si laurea in lettere e inizia a
insegnare al ginnasio di san Miniato.
Negli anni dell’università, nel 1856 fonda con un gruppo di amici e intellettuali la «Società degli
amici pedanti» in polemica con la poesia tardo-romantica e in difesa di una restaurazione
classicistica.
1859 Sposa Elvira Menicucci da cui ha quattro figli. L’unico maschio, Dante morirà nel 1870
1860 Ottiene la cattedra di «eloquenza italiana» all’Università di Bologna.
Si avvicina agli ideali repubblicani – forte sentimento anticlericale e antimonarchico
(appoggia Mazzini e Garibaldi). Nel 1868 per il suo avvicinamento alle idee anarchiche e
socialisteggianti, viene sospeso per un breve periodo dall’insegnamento
Nell’Italia postunitaria, a seguito della delusione per la politica di Sinistra di Depretis, per la
dilagante corruzione della classe politica Carducci ha un progressivo ripiegamento
conservatore che sfocia nell’adesione alla monarchia.
Carducci diventa il poeta-vate dell’Italia umbertina.
1890 Viene eletto senatore a vita del Regno d’Italia
1906 Riceve il premio Nobel per la letteratura
1907 Muore a Bologna a 72 anni.
LE OPERE
Prima fase: Juvenilia 1850-1860
• Idee repubblicane e anticlericalismo Levia Gravia 1861-1871
• Esaltazione del Risorgimento Inno a Satana 1863
Giambi ed epodi 1867-1879
Seconda fase: Rime nuove 1861-1887
• Posizioni più moderate Odi barbare 1877-1893
• Impegno civile
Terza fase: Rime e ritmi 1887-1899
• Ideologia nazionalista, monarchica
e a favore della politica di Crispi

Carducci ha lasciato anche un’ampia serie di saggi di critica letteraria tra cui Della varia
fortuna di Dante e La storia del «Giorno» di Parini

Vi è poi un secondo gruppo di scritti di carattere polemico e di intervento su questioni politiche,


sociali, economiche, ideologiche e biografiche: le Confessioni e battaglie

L’ampio Epistolario (pubblicato postumo in 22 volumi tra il 1938 e il 1960) contiene


informazioni utili a comprendere la poetica e la personalità di Carducci.
ORDINAMENTO DEFINITIVO DELLE OPERE DATO DALL’AUTORE
Juvenilia (Poesie giovanili) (1850-1860) sei libri
Levia gravia ( Poesie leggere e serie) (1861-1871) due libri
Le prime due sezioni raccolgono la produzione giovanile + Esercizi di apprendistato poetico
A satana (1863)
Testo isolato che inaugura la sezione polemica - Violento anticlericalismo
Giambi ed epodi (1867-1879) due libri
Tema dominante e quello della politica. Giambi ed epodi sono poesia di satira violenta e invettiva contro una
classe politica inetta e corrotta, un costume ipocrita e immorale e l’oscurantismo della Chiesa
Intermezzo 1874 1887 - altro componimento isolato per segnare il passaggio alle due raccolte successive
Rime nuove (1861-1887) nove libri
Spunti intimi e privati - Forme tradizionali della lirica italiana (RIMA) - Impressioni di lettura (Poeta
professore)
Odi barbare (1877-1889) tre libri
Sono le due raccolte della maturità che racchiudono il miglior Carducci
Riprende i metri classici con il sistema accentuativo italiano “barbaro”
Rievocazioni storiche e patriottiche, spunti intimi e autobiografici
Tendenze evasive
Rime e ritmi (1899)
29 poesie degli ultimi anni
Grandi odi celebrative
Poeta ufficiale dell’Italia umbertina
Vicina alla lirica decadente
Discorsi e Epistolario
JUVENILIA ELEVIA GRAVIA
 Versi giovanili di Carducci
 Programma essenzialmente classicistico
 Derivazione dalla “Società dei pedanti”
 Fiera lotta contro il romanticismo sentimentale e le mode straniere
 Ispirazione: lirica italiana delle origini, seria e giocosa e autori classici più recenti
(Alfieri, Parini, Monti, Foscolo, Leopardi)
 Forme classicheggianti ma anche sentimento romantico già presente nelle esperienze
del classicismo e del neoclassicismo sette-ottocentesco
 Forme metriche classiche, linguaggio aulico, temi opposti al sentimentalismo romantico
 Versi d’ispirazione risorgimentale e politica - Radicali e anticlericali

 1863 INNO A SATANA: contro la Chiesa e la religione. Esaltazione della ragione, della
modernità e del progresso, di cui il treno è l’emblema.
GIAMBI EDEPODI
 Raccolta politica polemica
Il nome deriva da due forme metriche antiche, spesso dedicate alla satira politica e di
costume, all’invettiva al sarcasmo
Il giambo era il verso per eccellenza della poesia d’invettiva
L’epodo era un’ode a carattere politico-satirico o morale
 Poesia corposamente realistica con reminiscenze classiche e romantiche

 Il nucleo tematico centrale: irosa insofferenza


Le poesie del periodo 1864-1870 vengono composte negli anni di partecipazione
politica del poeta.

 La delusione per gli sviluppi politici e militari ingloriosi dopo l’unità d’Italia, il ritorno di un
nuovo clericalismo porta Carducci a proporre rievocazioni storiche di tempi eroici
I BERSAGLI DI CARDUCCI
 La chiesa ed il clero
La Chiesa ha due gravi colpe: aver ostacolato il processo di unificazione e
aver ostacolato la diffusione della cultura e di nuove idee affinché il popolo
fosse mantenuto nel fatalismo e nella superstizione
 Napoleone III
Per Carducci traditore ed assassino perché una volta eletto presidente ha
voluto restaurare l’Impero
 La nuova classe dirigente italiana
Secondo Carducci è composta da burocrati che con la loro miopia hanno
defraudato l’Italia del destino di gloria e di grande potenza cui aveva diritto
per natura e storia
LA MATURITÀ ARTISTICA
 La composizione di Giambi ed epodi si sovrappone in parte alle poesie confluite
nelle Rime nuove.

 Abbandona l’invettiva e i toni polemici

 Accogli motivi più intimi e temi ispirati alla storia e al passato

 Oppone alla mediocrità del presente l’esaltazione delle epoche passate e una fuga
nelle età della storia

 Nelle Rime troviamo le tre Primavere elleniche: nucleo di poesie in cui è presente
un sentimento nostalgico verso l’armoniosa bellezza e il gioioso vitalismo
dell’antica Grecia
RIMENUOVE
 Distacco dalla tematica risorgimentale e crisi del poeta-vate
 Rifiuto del presente e rifugio in una dimensione ideale che può essere:
• Il mondo antico - tematiche amorose nella figura di Lina (Carolina
Cristofori Piva)
• La Maremma, paesaggio dell’infanzia: Traversando la maremma toscana,
davanti San Guido, Idillio maremmano
• Il passato tardo medievale: Il comune rustico
• Componimenti per la morte del figlio: Funere mersit acerbo, Pianto
antico
ODI BARBARE(ED. DEFINITIVA 1893)
 Coprono la fase centrale della produzione carducciana
 Sono suddivise in due libri
Primo libro: liriche storiche, letterarie, mitologiche
Secondo libro: prevalenza di liriche su memorie private e meditazioni
personali sul tempo e sulla morte
 Nuova concezione metrica: sono barbare in quanto anche se realizzate con una
lingua moderna e dunque accentuativa, si sforzano di imitare andamenti e ritmi
della poesia classica espressa invece con una lingua quantitativa (che distingue
sillabe lunghe e brevi)
 Sono il più grande esempio di classicismo carducciano e punto di passaggio dalla
poesia tradizionale a quella del Novecento
IL PENSIERO E LA POETICA Giosuè Carducci
IL RUOLO DEL POETA
 Carducci è ostile al sentimentalismo romantico allora di moda. Sogna un
rinnovamento della coscienza italiana e si ispira al mondo classico. L'opera poetica
di Carducci presenta un convivere di elementi tra loro diversi, sicché a una
sensibilità romantica si mescolano l'attenzione a una resa lirica di paesaggi
interiori, l’attenzione ai temi più intimi dell’uomo e agli aspetti della natura.
 Carducci ritiene che il poeta debba svolgere la missione di confortare gli uomini,
con le immagini dell’ armonia e del bello.
 Il poeta deve anche accendere gli animi agli ideali religiosi e patriottici: Carducci
viene considerato per questa sua funzione, il poeta vate, il poeta simbolo della
nazione italiana.
 Carducci sostiene il valore dei modelli classici contro i fautori della strofa e del
verso libero.
Il programma antiromantico: il poeta artiere
 Contrapposizione all’arte come espressione immediata e spontanea dei sentimenti
 Artisti non si nasce, non è sufficiente dare libero sfogo alla fantasia perché
l’ispirazione giunga spontaneamente
 L’inclinazione naturale vale poco se non è accompagnata dalla lettura, dallo studio
attento ai grandi artisti del passato, dalla sperimentazione oggettiva di temi, motivi,
tecniche, dalla costante revisione e miglioramento della resa espressiva
Autarchia culturale (limite intellettuale)
 Opposizione alla tendenza di imitare le opere “forestiere”
 Definisce “vile” il suo secolo francesizzato, tedeschizzato, anglicizzato
 Difende l’italianità dell’arte
 Se si ha bisogno di maestri questi si trovano nella tradizione italiana
 imitare gli scrittori stranieri significa imbastardirla e privarla delle sue specifiche
qualità.
Proposizione di un modello poetico “maschio e virile”
 Carducci contrappone una poesia imperniata sul realismo tematico, senza
cedimenti estetizzanti o sentimentalismi, al sentimentalismo edulcorato, svenevole
e piagnucoloso o alla retorica del patriottismo eroico
 Netta preferenza per la scrittura in versi
 Disdegna i generi popolari e abbandona la prosa dei romanzi e della
memorialistica tipica della letteratura del primo Ottocento.
Il ripiegamento intimo
 Analisi dei momenti di sconforto e tedio esistenziale
 Angoscia per l’incombere della morte
 Nostalgia dell’infanzia e della giovinezza
Tendenza evasiva
 Influenza del classicismo del Secondo Impero (classici come paradiso perduto)
 Risente delle tematiche baudelairiane (spleen)
 Depressione, noia e disgusto per la vita moderna

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