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GIOSUE CARDUCCI

Classicista tardo-romanico che si incanale nella scia marcata in precedenza da Ugo Foscolo.
Carducci ha un forte spirito innovativo che lo si nota particolarmente con la creazione di un
nuovo tipo di metrica, La Metrica Barbara, che consiste nello scrivere un’opera in lingua
italiana utilizzando, però, le regole della metrica classica.

Carducci Nacque nel 1835 a Valdicastello in Versilia. Il padre era un medico condotto
patriota e perseguitato. Studio alla scuola superiore di Pisa e nel 1856 si laureò in filosofia e
filologia; intanto con alcuni amici Fiorentini aveva costituito la società degli “Amici
pedanti”, ferramenta avversa al Romanticismo in nome del ritorno della tradizione classica.
Per un anno e lavorò a delle Edizioni di plastici.
l'attività letteraria e filologica gli diede una certa rinomanza, tanto che nel 1860 fu chiamato
alla cattedra di letteratura italiana all'Università di Bologna. Ristò in questa città fino alla
morte avvenuta nel 1907 è nell'anno precedente avevo ottenuto il Premio Nobel per la
letteratura.

GLI ATTEGGIAMENTI POLITICI


I primi anni dopo l'unità Carducci quindi vide la delusione del “ partito d'azione” Garibaldino
per lo sbocco moderato che la classe dirigente e la monarchia davano al moto risorgimentale.
L'aspirazione a Roma capitale è un progresso di stampo positivista alimentato da un
atteggiamento violentemente anticlericale, chi assume la forma più provocatoria nel “Inno a
Satana” .
Queste idee hanno un graduale ripiegamento moderato.
Nel 1878 Dopo un incontro con la Regina Margherita, il poeta gli dedica un’ode E l'omaggio
alla donna pian piano nel tempo si trasforma in un adesione alla monarchia.
Il patriottismo di origine mazziniana assume toni nazionalistici e fa del poeta un sostenitore
convinto della politica imperialista di Crispi.
Negli ultimi anni la sua poesia civile Perde gli accenti polemici e si fa celebrazione delle
glorie nazionali.

La poetica e la critica

Fin dal tempo degli amici pedanti la scelta classicista di Carducci ingloba in sé i motivi
letterari, culturali, etici e politici: È a difesa della tradizione Nazionale contro l'apertura
romantica delle Mode straniere è attaccato ai valori dell'antichità Pagana, visti come adesione
alla vita.
Quel tempo gli aspetti più angusti e provinciali di queste posizioni si attuano: Interessi di
Carducci si allargano alla grande letteratura Europea, In particolare quella della prima età
romantica.
Quella che resta ferma è la concezione della poesia come “ arte” nel senso del latino ars,Cioè
tecnica, mestiere.
Carducci si definisce un anti-manzoniano, in quanto sostiene che i manzoniani scrivono solo
per moda o successo mentre lui scrive per arte.
Secondo Carducci il poeta ha una missione civile è educativa: deve celebrare i valori in cui si
riconosce la collettività nazionale e fustigare il malcostume.

Dalla concezione febbrile della poesia ti arrivano gli aspetti più interessanti del suo lavoro di
storico e critico letterario che comprende una vastità di saggi, da Dante a Parini.
Contemporaneamente l'attenzione filologica alla ricostruzione dei testi lo associano alla “
scuola” inutile lavoro di sistemazione e precisazione del patrimonio letterario italiano.

Oltre gli studi critici, le prose di Carducci comprendono alcuni discorsi celebrativi in cui si
manifesta la sua vena polemista estroso e egocentrico.
Il suo stile ha un robusto impianto classico ma vi muove con grande scioltezza, sa alternare
con eleganza i termini aulici e giri di frase vivaci e colorite attenta al parlato.

La poesia

OPERE GIOVANILI
Carducci ordinò la propria opera poetica in 6 volumi con criteri solo in parte cronologici.
Le sue raccolte giovanili si dividono in “Juvenilia” ( cose giovanili) e “Levia Gravia” (cose
leggere).
Queste sono le testimonianze dell'apprendistato del poeta che si esercitava nel imitazioni dei
classici.
GIAMBI ED EPODI
Nei Giambi ed epodi sono raccolte di poesie di satira politica; il titolo allude al metro tipico
dell’ invettiva nella poesia greca antica (giambo) e agli epodi, le poesie di Orazio più cariche
di umori politici.
E’ il momento più esplicitamente politico e di attualità della poesia carducciana, che
commenta gli eventi di quegli anni scagliando acri invettive contro la classe dirigente.
Questa tematica comporta importanti conseguenze stilistiche: nella scelta di un linguaggio
classicista c'era il rischio della genericità, quindi di una mancanza di presa sulla realtà.
La spinta del furore polemico porta un forte correttivo in senso realistico: sono quasi affitti di
nomi propri e di riferimenti alla cronaca.
RIME NUOVE
Le rime nuove sono una raccolta di oltre 100 liriche in una varietà di metri tradizionali.
Hanno un'impronta originale e le poesie esprimono in modo più diretto situazioni affettive
personali, paesaggi e stati d'animo.
L'espressione degli affetti a in questi versi una voluta semplicità, lontana da ogni
complicazione sentimentale chi possa turbare l'immagine rude che il poeta vuole dare di sé.
ODI BARBARE
Le odi barbare in buona parte contemporanea le “rime nuove” si caratterizzano per la metrica:
Il poeta si sforza di riprodurre in italiano i metri della poesia Latina, Ma siccome questi si
basavano sulla quantità sillabica che in italiano è irrilevante, limitazione si può ottenere solo
con varie combinazioni diversi italiani e con l'eliminazione della rima sconosciuta la poesia
antica. Il risultato è definito “ Barbaro” perché tale suonerebbe a orecchie antiche.
La metrica Barbara serve Carducci per creare un effetto ritmico, aspro e dissonante per la
mancanza della rima, la frequenza di parole sdrucciole e per gli accostamenti diversi
ritmicamente sfalsati.
LA POESIA NELLA STORIA
Non mancano, anche nelle Odi, i temi privati e paesaggistici. Ma in questa raccolta prevale la
poesia tipicamente carducciana nella storia, di cui alcuni begli esempi sono inclusi anche
“rime nuove”.
Questa tematica è a volte rievocazione diretta di momenti di Forte scontro civile.
la rievocazione del passato ha sempre un valore morale e civile: i personaggi dell'antica
Roma e dell'età comunale sono esempi di operosità, virile coraggio; Ma Il fatto stesso che
valori si trovano incarnati solo nel passato rende ambiguo il significato della revocazione che
è una proposta ammonitrice di esempi da imitare ma è anche rifugio della contemplazione di
qualcosa di irrecuperabile.
L'impegno progressista Tinto di ottimismo positivista del giovanile “ Inno a Satana” A poco a
poco cade a uno stanco desiderio di vana bellezza antica.
RIME E RITMI
Le poesie dell'ultima raccolta riprendono con qualche segno di stanchezza creativa temi e
forme delle precedenti raccolte utilizzando metrica tradizionale e metrica barbara.

Fra tradizione e innovazione


L'immagine che Carducci ha amato dare di sé è quella di un poeta solare, cioè che sia nella
poesia storica che in quella paesaggistica e degli affetti afferma valori di forza morale, con
accettazione della vita operosa concordia tra natura e uomo,una sorta di sereno materialismo
che comporta l’accettazione della morte come limite insuperabile dell'esperienza umana da
affrontare con vinile malinconia.
Va nello stesso senso la voluta semplicità stilistica in cui non mira a creare suggestioni
indefinite musicale ma a di immagini limpide, situate in una prospettiva definita, costituite da
colori netti e intensi.
Sul piano stilistico abbiamo visto come l'impianto classicista del linguaggio sia corretto da
robuste iniezioni di elementi attuali, ma oltre questo a Fiorano anche elementi di conoscenza
con linguaggio poetico in area simbolista.
Il predominio carducciano nella cultura letteraria italiana è stato visto da molti come un
limite provinciale, chi ha contribuito a tenere l'Italia fuori dalle tendenze più innovatrice della
letteratura Europea del secondo Ottocento; Per questo viene definito il vate nazionale, Il
custode della tradizione
PIANTO ANTICO (1871)
La poesia viene scritta nel 1871 e fa parte della racconta “ Le Rime nuove”.
Utilizza l’occasione compositiva della morte precoce del figlio Dante di soli 3 anni
(anni prima morì anche il fratello che portava lo stesso nome).
Utilizza il termine “Rime” per esplicitare che i versi erano scritti in italiano e non in
latino o greco e il termine “nuove” perché pur essendo scritte in italiano seguono la
metrica classica.
Con questa unione Carducci crea un nuovo tipo di metrica, la METRICA BARBARA
dove le parole italiane suonano come se fossero scritte in greco o latino.
E’ qui che si esprime il CLASSICISMO di Carducci.

[un’opera d’arte viene definita tale solo nel momento in cui l’artista riesce a esternare
la bellezza e l'universalità dell’opera ponendo in secondo piano l’occasione
compositiva]

METRICA:
Formata da quartine di settenari, dove il secondo rima con il terzo e il quarto è tronco.
Le rime sono: ABBC-DEEC
Lo schema si ripete ma le rime sono tutte diverse tranne le parole tronche e la poesia
si pone con un ritmo musicale, quantitativo.

[ Il ritmo cantilenante musicale deriva dalle opera in lingua classica, in quanto in


queste lingue è possibile utilizzare gli accenti in base alla quantità delle sillabe mentre
nella lingua italiana si applicano seguendo le regole ortografiche. Per questo la
metrica italiana è di tipo accentuativa e la metrica classica è di tipo quantitativa,
musicale.]

Nelle prime 2 strofe parla soltanto di se stesso, utilizzando la figura dell’albero mentre
nelle ultime 2 parla sia lui che del figlio.

FIGURE RETORICHE:
1 e 2 verso - 3 e 4 verso
Enjambement (che si ripetono x tutta la poesia)
TU verso 9 è un'allocuzione ( mi riferisco ad un soggetto)
ripetizione del TU versi 9 e 10 è un’anafora
“sol ti rallegra - ti rinfresca l’amor “ è un chiasmo AB BA (sog. verbo- verbo sog.)
“terra negra” da “nigra” dal latino, è quindi un latinismo
In questa poesia hanno molta importanza i SIMBOLi in quanto parla attraverso essi.
I simboli contengono molteplici significati e ognuno di noi può osservarne uno
diverso. Inoltre hanno la particolarità di essere sempre veri in quanto cambiano
rispetto la persona e quindi rispetto le esperienze soggettive che ognuno ha vissuto.
Questa particolarità di Crucci di farci osservare la poesia attraverso i simboli, ci
immette nella corrente letteraria del: SIMBOLISMO

SPIEGAZIONI POESIA:
ALBERO:
- albero della vita: uno dei due alberi del giardino dell’eden ed è quello che
consente all’uomo di elevarsi verso dio
- la parte alta dell’albero sono simbolo di LUCE, VITA, FAMIGLIA, RIPARO,
TRASFORMAZIONE, VERDE, ROSSO
- la parte bassa dell'albero, quindi le radici sono simbolo di TENEBRE,
MORTE, ACQUA, TERRA, NERO, MARRONE
In questa poesia l’albero simboleggia l’autore (quindi il padre) ed è in particolare un
albero verde di MELOGRANO.
MELOGRANO: è un frutto composto da molti chicchi ( rappresentano i singoli che si
uniscono) che rappresenta l’abbondanza ed è composto da spine come la rosa; inoltre
in comune con la rosa hanno anche il color VERMIGLIO.

VERMIGLIO: color rosso acceso. questo termine viene anche utilizzato in “donna de
paradiso” dove la Madonna disse la figlio “sei bianco e vermiglio”

l’albero descritto si trovava all'interno di un Orto


ORTO: dal latino hortus, significa giardini delimitato, come quello dell’eden è anche
MUTO E SOLINDO: fenomeno di proiezione
che ritorna verde adesso e
GIUGNO: mese che indica la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate, lo riscalda di luce
e calore.

La terza strofa inizia con la parola TU, riferito al figlio, e lo definisce


FIOR: perché muore in età così precoce che non fa in tempo a diventar un frutto
della sua PIANTA -----> ALBERO
Questa pianta viene PERCOSSA e INARIDITA: per spiegare fu l’ultimo figlio e che
il dolore distrusse il padre
e termina definendolo UNICO FIORE in quanto fu l’unico figlio a non crescere e
quindi a non diventar un frutto.

Nell’ultima strofa definisce la terra Negra e Fredda per sottolineare la morte del figlio
e il dolore provato; e le parole SOL E AMOR sono collegate per indicare la forza
unificatrice della vita.

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