Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Simone Pettine
Alessandro Letteratura italiana
• linguaggio aulico
• Essendo un genere nuovo, non risponde alla separazione degli stili: l’autore
può esprimersi quasi con assoluta libertà
I promessi sposi (2)
Manzoni sceglie la forma del romanzo
storico, che godeva di larga fortuna in
Europa grazie a Walter Scott:
Le edizioni del ’27 e del ‘40 differiscono nella lingua (passaggio al fiorentino
vivo dell’uso colto). Più complessa la redazione del 1823.
I promessi sposi (5)
Per il Fermo e Lucia si è parlato di «altro romanzo»; il
testo è molto differente dalle edizioni successive, in
molteplici aspetti:
• distribuzione delle sequenze dell’intreccio
• la storia della Signora di Monza è trattata ampiamente,
indugiando sui particolari
• caratterizzazione di Lucia e del Conte del Sagrato
• ampie digressioni, impostate in modo saggistico
• il narratore interviene con giudizi espliciti, molto critici
e polemici
• lingua: toscano letterario (con francesismi e apporti
dialettali)
I promessi sposi (6)
Spunti per eventuali approfondimenti:
• intreccio narrativo
campo di quei che sperano, campo in cui militano quelli che sperano nella
chiesa del Dio vivente; Salvezza, chiesa del Dio fatto uomo;
dov’eri? quale angolo del mondo
dov’eri mai? qual angolo ti nascondeva al tuo nascere
ti raccogliea nascente quando Cristo, tuo Re, trascinato
quando il tuo Re, dai perfidi dai malvagi a morire sul Golgota,
tratto a morir sul colle, arrossò la terra del colle,
altare del suo sublime sacrificio?
imporporò le zolle
del suo sublime altar?
Spira de’ nostri bamboli
nell’ineffabil riso;
spargi la casta porpora Rivelati nel riso dei bambini
alle donzelle in viso; indescrivibile nella sua purezza;
manda alle ascose vergini spargi il casto rossore
sul viso delle fanciulle;
le pure gioie ascose; manda alle monache le pure e segrete gioie
consacra delle spose interiori, che chi vive nel mondo non conosce;
il verecondo amor. rendi sacro
il pudico amore delle spose.
• Enjambement: «ultima / ora» (vv. 6 – 7); «simile / orma» (vv 9 – 10); «subito / sparir» (vv.
21 – 22)
• Anastrofe: «a calpestar verrà» (v. 13); «di mille voci al sonito» (v. 17); «mista la sua non ha»
(v. 18)
Cessa il compianto: unanime (Le suore che l’assistono) interrompono i lamenti: comincia
s’innalza una preghiera: in coro una preghiera:
una mano leggera si posa
calata in su la gelida pietosamente sulla fronte gelida,
fronte, una man leggiera sugli occhi azzurri stende
sulla pupilla cerula il velo della morte.
stende l’estremo vel.
Sgombra, o gentil, dall’ansia
mente i terrestri ardori,
Nobile creatura, sgombra dall’animo
leva all’Eterno un candido angosciato le passioni terrene [l’amore per Carlo],
pensier d’offerta, e muori: offri lietamente te stessa
fuor della vita è il termine a Dio, e muori:
del lungo tuo martir. la meta che può dare un significato al tuo
lungo martirio è fuori della vita [è nella vita eterna].
Tal della mesta, immobile Questo era il destino immodificabile
era quaggiuso il fato: dell’infelice sulla terra:
sempre un obblio di chiedere di chiedere sempre un oblio
che le sarebbe stato negato;
che le saria negato; e salire al Dio dei santi
e al Dio de’ santi ascendere, resa santa dalle sue sofferenze.
santa del suo patir.
Ahi! nelle insonni tenebre,
per claustri solitari, Ahimè! nelle notti insonni,
tra il canto delle vergini, per i chiostri solitari,
tra il canto delle monache,
ai supplicati altari, dinanzi agli altari a cui si rivolgeva supplice,
sempre al pensier tornavano sempre nel pensiero tornava il ricordo del passato,
gl’irrevocati dì; anche se (Ermengarda) non voleva rievocarlo;
• ha un taglio narrativo
• arte e letteratura
• arte e storia
https://unich-
it.academia.edu/SimonePettine
Fine della lezione