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LA SCUOLA DI ATENE

Realizzato da: Sara Seminara,


Margherita Di Giovine, Elena
Mei, Manuela Billeci, Gabriele
D’Amore, Lorenzo Sferlazzo,
Samuele Maggiore.
RAFFAELLO SANZIO
Raffaello Sanzio fu uno dei più importanti
artisti che operarono in Italia tra la fine del XV
e l’inizio del XVI secolo, insieme ad altri
grandi maestri come Michelangelo, Leonardo
e Botticelli. Le sue opere, dal più piccolo
ritratto ai maestosi affreschi come la Scuola di
Atene, sono ammirate da turisti, critici e
studiosi di tutto il mondo come capolavori di
quel periodo storico-artistico noto come
Rinascimento. Quando arrivò a Roma nel
1508, Raffaello era già un artista affermato, ma
le sue opere non erano ancora così ricercate al
di fuori di certi ambienti.
L’opera La Scuola di Atene è situata nella Stanza
della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane",
poste all'interno dei Palazzi Apostolici. E' una delle
opere pittoriche più importanti dei Musei Vaticani.

Papa Giulio II incaricò il maestro di rappresentare


una scena ambientata nel mondo classico per
indicare le radici della civiltà romana e celebrare il
papato come erede della cultura della classicità, del
sapere umano e della conquista del bello. Il
significato del grande affresco di Raffaello è quello
di celebrare la civiltà romana.
DESCRIZIONE DELL’OPERA
La Scuola di Atene parla del tema della ricerca razionale e offre una rappresentazione delle sette arti liberali con in
primo piano, da sinistra la grammatica, l'aritmetica e la musica, a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata
retorica e dialettica. Il grande affresco di Raffaello è una sorta di "manifesto" del Rinascimento che pone l'uomo al centro
dell'universo. L’intera stanza doveva indicare i valori del bene, del vero e del bello. L'essere umano domina la realtà,
grazie all'intelletto, in continuità dall'antichità classica al cristianesimo. In particolare l’immagine doveva indicare l’unica
via con la quale l’uomo può arrivare al bene e quindi a Dio. La geometria in cui sono disposti i personaggi simboleggia la
fiducia di Raffaello nell'ordine del mondo, un ordine al contempo divino e intellettuale.
La lunetta che raffigura La scuola di Atene rappresenta
un grande edificio classico. In primo piano Raffaello
dipinse un pavimento decorato con quadrati regolari.
Su di esso si innalza una gradinata e da questa alcune
architetture classiche con archi, soffitti a botte decorati
con lacunari e nicchie contenenti statue. Sotto le
nicchie sono dipinti dei bassorilievi classici. Gli edifici
creano una scenografia simmetrica con al centro uno
sfondamento verso il cielo azzurro attraversato da
nuvole bianche.
Nei pilastroni, che fanno da sfondo alla gradinata su cui si
trovano i filosofi, sono collocate due statue, entrambe riprese da
modelli classici: Apollo con la lira a sinistra e Minerva a
destra, con l'elmo, la lancia e lo scudo con la testa di Medusa.
Sotto Apollo si trovano una Lotta di ignudi e un Tritone che
rapisce una nereide, che raffigurano impulsi negativi dell'animo
umano dai quali si può elevare con la guida della ragione,
rappresentata dal dio. Sotto Minerva si vedono una donna
seduta vicino a uno spicchio della ruota dello zodiaco, e una lotta
tra un uomo e un bovino, forse allusioni all'intelligenza e alla
vittoria della bestialità governata dalla dea.
L’ambiente architettonico è costruito con l’uso di una solida prospettiva geometrica. Le figure di artisti e
filosofi sono infatti distribuite all’interno di uno spazio prospettico che le ordina favorendo la loro
collocazione. Il movimento è dato dalle posture dei personaggi e dalle loro interazioni. Raffaello utilizzò
le masse dei personaggi contro l’impianto prospettico e centrale della composizione per sottolineare la
simmetria e creare un equilibrio compositivo.
Lo spazio in cui la Scuola di Atene è
rappresentata è estremamente reale. Sembra
infatti di trovarsi all’interno di un vero
tempio, tanto che potrebbe essere ispirata ad
alcuni progetti del Bramante per la nuova
basilica di San Pietro. Tale rappresentazione è
complementare al dipinto della Disputa del
Sacramento sulla parete opposta, dove si
esaltano la fede e la teologia. I due dipinti
rappresentano così la complessità di rapporti
tra la cultura classica e la cultura cristiana.
Nell'affresco i più celebri filosofi e matematici dell'antichità sono ritratti mentre dialogano tra loro
sullo sfondo di un immaginario edificio classico, rappresentato in perfetta prospettiva. Le figure
sono disposte su due piani definiti da una larga scalinata che taglia l'intera scena. L’opera è dedicata
ad un pubblico colto, che poteva ben identificare i soggetti affrescati.

Un primo e più numeroso Un terzo, simmetrico al


gruppo è disposto ai lati della secondo, è dei matematici dove
coppia centrale di Platone e Euclide è intento a tracciare
Aristotele che conversano tra una dimostrazione geometrica.
loro.

Un secondo gruppo sulla sinistra è


rappresentato dai pensatori interessati alla
conoscenza della natura e dei fenomeni
celesti.
I PERSONAGGI
Per le cinquantotto figure presenti
I personaggi sono dipinti con pose nell'affresco Raffaello scelse il volto di
misurate, classiche ed eleganti. Il artisti a lui contemporanei, per esempio
chiaroscuro è leggero ma funzionale Platone ha le sembianze di Leonardo da
e crea delle figure solide e Vinci, Aristotele invece possiede il volto che
tridimensionali. I colori del fondo sembra essere quello del maestro di
sono chiari, ocra e azzurro per il prospettive Bastiano da Sangallo. Il
cielo. Le architetture non personaggio sulla sinistra, di fianco a
Bradamante-Euclide
possiedono chiaroscuri profondi e le Parmenide, vestito di bianco che guarda
ombre sono molto leggere. I verso lo spettatore sarebbe Francesco Maria
contrasti quindi sono appiattiti e Della Rovere, duca di Urbino e nipote del
danno la possibilità di far emergere papa Giulio II. Euclide è raffigurato con
le figure dipinte contro il fondale. I l'aspetto di Donato Bramante. Michelangelo
personaggi emergono quindi per i Buonarroti darebbe il volto al filosofo
loro colori saturi contro i colori Eraclito. Raffaello mise anche se stesso
leggeri e ingrigiti che li circondano. nell'affresco, impersonando la figura del
celebre pittore greco Apelle.
Raffaello-Apelle
PLATONE ED ARISTOTELE
I due principali filosofi dell'antichità, Platone e Aristotele, si trovano al centro della composizione, vicino al
punto di fuga, situato tra i due quasi a volere indicare che il vero abbia caratteristiche sintetiche, di
conciliazione tra quelle già intuite dall'uno e l'altro.

Aristotele invece, con il volto e di


Platone, raffigurato con il volto Bastiano da Sangallo, regge l'Etica
di Leonardo da Vinci, regge il Nicomachea e distende il braccio
Timeo e solleva il dito verso destro tenendolo sospeso a mezz'aria,
l'alto a indicare Il Bene e per indicare il processo opposto e
sottintendere che l'oggetto della
complementare a quello indicato da
ricerca filosofica è l'idea di
Platone, ossia il ritorno dal mondo
Bene, secondo un processo che
intellegibile, nel quale si è trovata
va dalla percezione delle cose
l'idea di Bene, al mondo sensibile, per
sensibili a un pensiero intorno a
applicare tale idea mediante questa
ciò che le cose sono in verità,
nuova Etica, oggettivamente fondata,
oltre le apparenze.
in modo da trasformare la realtà e
farla divenire il più possibile ideale .
Altre interpretazioni sono:
1) Nelle interpretazioni degli storici dell'arte, la verticalità del gesto di Platone viene comunemente
associata alla dimensione trascendente del suo pensiero, che si rivolge all'immutabilità del mondo delle
idee, mentre la posizione orizzontale del braccio di Aristotele è accostata alla prospettiva immanente
della sua indagine, maggiormente orientata all'esperienza sensibile.

2) E’ possibile considerare anche un secondo livello interpretativo. Il gesto di Platone allude certamente
alla trascendenza delle idee, le quali sono "oltre il cielo", nell'iperuranio. Ma il valore simbolico del
braccio che Aristotele tende davanti a sé, con il palmo della mano rivolto verso il basso, rimanda anche
a un concetto chiave della morale aristotelica: la mesótes, o "medietà", vale a dire l'ideale del giusto
mezzo, di cui il filosofo parla proprio nell'Etica nicomachea.

Questa interpretazione del gesto di Aristotele implica un secondo significato anche per il movimento di
Platone: il bene non è da cercare là sopra, al di là del concreto esistente, bensì nelle cose. Platone concepisce
il bene come un principio di ordine cosmico.
Platone e Aristotele rappresentano i due principali poli di aggregazione delle altre figure, raffigurando in
qualche modo la complementarità tra scuola platonica e scuola aristotelica.
1. Statua di Apollo
2. Statua di Minerva
3. Platone
4. Aristotele
5. Diogene di Sinope
6. Socrate
7. Eschine, politico e retore ateniese
8. Senofonte, storico e mercenario ateniese
9. Alcibiade generale e politico ateniese
10. Averroè diventato nel medioevo Aven Roshd fu filosofo, medico, matematico e giurisperito arabo
11. Zenone di Cizio
12. Un bambino che regge un libro, dovrebbe trattarsi di Federico Gonzaga
13. Epicuro
14. Pitagora
15. Telauge
16. Parmenide
17. Anassimandro
18. Unica donna presente con tunica bianca, Ipazia matematica d'Alessandria d'Egitto
19. Eraclito
20. Plotino
21. Euclide
22. Claudio Tolomeo
23. Zarathustra
24. Raffaello
25. Sodoma

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