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ARGAN

CLASSICO E ROMANTICO

1800-1900 ricorrono questi termini apparentemente in antitesi:

Classico (arte greco romana, mondo mediterraneo, rapporto chiaro e positivo con la natura)

Romantico (arte cristiana del romanico e gotico, mondo nordico, natura forza misteriosa ed ostile)

Sono stati teorizzati nel 1700, da Winkellmann e Mings e da letterati tedeschi.

Nello stesso tempo viene teorizzata la filosofia dell’arte: l’estetica. L’arte diviene autonoma, non è più
considerata un mezzo ma un fine (poetica, intenzionalità romantica).

La natura, in entrambe le concezioni, non è più modello universale e fonte di tutto il sapere, ma uno
stimolo a cui ogni soggetto reagisce in maniera diversa. Il classico ha un approccio più razionale e il
romantico più passionale.

Con l’anti storicismo dell’illuminismo si blocca la tradizione classica, non continua nel presente. Gli artisti
neoclassici non ripetono le forme dell’arte classica ma aspirano alla sua perfezione con una tensione
romantica (l’arte non nasce dalla natura ma dall’arte stessa).

Il modello classico si diffonde in senso ideologico con l’impero napoleonico e si pone come valore
universale. Una volta entrato in crisi, nella restaurazione monarchica le nazioni devono trovare una radice
peculiare: il cristianesimo, la religiosità dell’arte (romanticismo storico) che si oppone alla sconfitta
razionalità neoclassica.

In questo passaggio dal neoclassico al romantico influiscono inoltre le nuove tecnologie e l’organizzazione
della produzione economica. La tecnologia mette in crisi l’artigianato e trasforma le finalità dell’arte. Gli
artisti sono esclusi dal sistema della produzione e divengono intellettuali che ripudiano la borghesia e il
conformismo.

PITTORESCO E SUBLIME

Il bello classico è oggettivo e immutabile, il bello romantico è soggettivo, è un giudizio. La natura stessa non
è una forma immutabile che si imita, ma una realtà interiorizzata.

Pittoresco e sublime (due giudizi della realtà)

Pittoresco: la natura stimola nell’artista sensazioni che lui comunica, dirigendo l’esperienza che il pubblico
fa del mondo (funzione educativa- dalla sensazione guida al sentimento, al morale. La natura ha la funzione
di stimolare il pensiero, soprattutto la piccolezza umana di fronte al dio della natura in rivolta). Il pubblico
deve risalire alla sensazione primaria dell’artista tramite la prontezza di mente che gli permetterà di
cogliere la varietà della natura, rappresentata dall’autore tramite macchie chiare e scure.

Le tonalità sono calde e luminose, tocchi vivaci che mettono in risalto l’irregolarità delle cose. Il repertorio è
vario, la fattura è rapida.

Precedente storico: olandesi. Constable, Turner

Il pittoresco è poetica del relativo.


Si parte dalla natura (partecipe degli impulsi spirituali della società moderna) che stimola, si arriva al
sentimento (cioè disposizione individuale dell’animo nei confronti della realtà, unico raccordo possibile tra
individuo e natura, particolare e universale; il sentimento è natura).

Sublime: è visionario e angoscioso, colori foschi o esangui, il disegno è incisivo, i gesti sono eccessivi e la
figura chiusa in rigidi schemi geometrici che la imprigiona e vanifica il suo sforzo.

Il modello è il mondo classico, si aspira alla sua perfezione in linea con la poetica romantica, l’arte non
nasce dalla natura ma dall’arte stessa. L’arte classica non è presa come canone ma come esperienza
vissuta. I pilastri di questa poetica sono Fussli e Blake (con il sublime le sensazioni dileguano e si entra in
contatto non con il creato ma con le forze divine della creazione; le sensazioni non sono alla base della
conoscenza ma false illusioni che impediscono di cogliere le verità supreme).

Il Sublime è poetica dell’assoluto.

Precedente storico: Michelangelo, esaltano il genio capace di captare e trasmettere messaggi ultraterreni.
Già Michelangelo superò il classicismo inteso come rapporto equilibrato tra umanità e natura. Il sublime
considera questo equilibrio come perduto per sempre che non si può rievocare.

Quindi la natura è falsa, il riflesso delle forze divine lo trovano nell’arte stessa, quella classica soprattutto
quando c’era un rapporto equilibrato tra uomo e natura al quale non si potrà più tornare. Arte imitazione
delle forze creatrici? (Dualità mondo, riflesso dell’iperuranio. Puoi avvicinarti ma non arrivi.

Non si parte dalla natura e si arriva al metafisico. Per Canova è sublime esecuzione che l’opera scultorea
nata da una forte concitazione dell’animo e da impulso del genio, cessa di essere una espressione
individuale, si costituisce come valore di bellezza e comunica il desiderio di trascendere il limite individuale
ed elevarsi al sentimento universale del bello (forma classica contenuto romantico)

Neoclassicismo storico

Critica e condanna al Barocco e Rococò, ai loro eccessi, al servizio dell’immaginazione vista come inganno e
tecnica come virtuosismo e trucco. Si assume l’arte greco romana come modello di ordine ed equilibrio,
come logica rispondenza della forma alla funzione sociale ed economica; la tecnica è uno strumento
razionale.

L’estetica nasce con Baumgarden e poi sviluppata da Kant e Hegel. La teoria dell’arte prima dell’estetica
mirava a dare norme e direttive per la produzione artistica. L’estetica invece è filosofa dell’arte: studia
l’attività della mente, si pone tra la filosofia della conoscenza e quella dell’agire. È anche la scienza del bello,
l’arte insegna a scegliere il bello (modo di vedere) tra la natura, il concetto stesso di bello della natura
proviene dall’arte.

Ripresa antico: Per Winkellmann l’arte classica greca è la più vicina al concetto di arte, quindi l’arte
moderna è sia arte che teoria sull’arte. Ci sono vari modelli a cui si ispira l’arte moderna: astrae periodi
artistici dalla storia e li eleva al piano teoretico dei modelli. L’antico è preso come modello a causa dei
mutamenti sociali (classica metologia progettuale che si pone problemi concreti ed attuali), economici
legati alla nuova industria; la ragione infatti non è astratta ma dà ordine alla città e alla società che
aumentando la sua complessità richiede la costruzione di nuovi edifici. Si sviluppano varie tipologie di
edifici, la cui forma corrisponde alla funzione.

A precisare il concetto di classicità contribuiscono inoltre gli scavi di Pompei ed Ercolano (rivelano aspetti
pratici della vita quotidiana); le campagne di Bonaparte aiutano a scoprire la civiltà egizia (fa parte della
cultura neoclassica e soprattutto dello stile impero).
Nasce l’urbanistica, la città infatti non è più patrimonio del clero o delle grandi famiglie ma strumento di
una società che si realizza ed esprime il proprio progresso.

Gli architetti della rivoluzione: LEDOUX e BOULLE’ sogno napoleonico di trasformare tutte le città
dell’impero (grandi strade, architetture neoclassiche adibiti a pubbliche funzioni) - poi rimasta su carta con
le nuove monarchie e borghesia che preferiscono proprietà privata per sfruttamento speculativo.

In pittura, l’occhio dell’artista è fisso alla perfezione dell’antico ma dimostrano la loro modernità:
prediligono il ritratto dove esprimono l’individualità e la socialità della persona, i temi mitologici (sensibilità)
quelli storici (temi civili).

Mobilieri ed artigiani, assecondano lo stile neoclassico nella loro facilità costruttiva che si presta alla
realizzazione in serie (alimentano l’industrializzazione).

Scultura, epicentro a Roma con CANOVA e THORVALSEN.

Canova inizialmente sensibile al colorismo barocco e alle vibrazioni berniniane della materia alla luce. Il
processo artistico per Canova è sublime esecuzione che l’opera scultorea nata da una forte concitazione
dell’animo e da impulso del genio, cessa di essere una espressione individuale, si costituisce come valore di
bellezza e comunica il desiderio di trascendere il limite individuale ed elevarsi al sentimento universale del
bello (forma classica contenuto romantico). La scultura è tesa alla ricerca del bello ideale attraverso
l’antico: una realtà perduta che s tenta di rianimare. Tutto nasce da una violenta emozione, che viene
sublimata dall’esecuzione attraverso la quale si raggiunge il bello universale. Il processo elettivo va dal
senso al sentimento.

THORVALDSEN astrae dalla storia i tipi greci e romani. Senza tempo ne spazio, non c’è presente, né
emozione, ma solo concetti.

Il disegno e il progetto nell’arte neoclassica è fondamentale, può essere anche impulsivo come quello
canoviani, ma è centrale per trasferire il dato empirico in fatto intellettuale, deve trasferire a sua risposta
emotiva in termini concettuali.

Romanticismo storico (scatenanti: caduta napoleone, ascesa borghesia, nuove monarchie, industrie)

Dopo sconfitta napoleonica, la caduta dell’eroe procura un grande vuoto, scoraggiamento giovani privati
del loro sogno. Si intensifica il sentimento drammatico dell’esistenza. Cambia l’ideologia al teismo dell’ente
supremo si contrappone il cristianesimo come religione storica, all’universalismo l’autonomia delle nazioni,
alla ragione uguale per tutti al sentimento individuale, alla storia come modello alla storia come esperienza
vissuta. L’arte ritorna ad essere ispirazione (non rivelazione o intuizione di verità arcane) ma uno stato di
raccoglimento e riflessione, rinuncia al mondo pagano dei sensi, il pensiero di dio. La tecnica non è più un
bene culturale (industria-scienza) ma prerogativa della classe dirigente (la tecnica non è più esclusiva
dell’arte, avere una buona tecnica è obsoleto). Revival gotico: desiderio che l’arte esprima l’ethos religioso
dei popoli e che dia valore etico al lavoro che l’industria tende a meccanizzare. È un’architettura cristiana,
trascendente, è borghese, esprime il sentimento popolare e la storia delle comunità (più generazioni nella
costruzione). Dimostra l’alto livello di tecnica artigianale e la rivincita dell’arte nordica sul classicismo. Il
gotico inoltre è diverso in ogni paese, a dispetto del classicismo, riflette le diversità. È un’architettura
comunque che si vuole rendere industriale, si forma il concetto d stile, ovvero le componenti sono ridotte
schematicamente e ripetute e adattate e decontestualizzate.

Viollet e Duc, pioniere del revival gotico in Francia, restituisce una ragion d’essere ai monumenti medievali,
costruendoli con l ferro; inoltre facendo questo materiale industriale fu nobilitato e non adatto solo per
ferrovie e ponti.
NAZERENI, gruppo che nasce a Vienna poi si trasferisce a Roma in un convento, vuole recuperare
l’ispirazione ascetica e l’espressione pura dei pittori del 400. (Identità romantica di arte e vita) da questo
gruppo di tedeschi discende il PURISMO ITALIANO, recupero semplicità stilistica e schietto sentimento della
natura dei preraffaelliti.

CONFRATERNITA DEI PRERAFFAELLITI in Inghilterra (quando l’arte era ricerca del sacro nella verità delle
cos, sentimento della natura e di Dio e non con la conoscenza. La tecnica è pura, religiosa, senza artifici e
un ritorno al lavoro umile dell’artigiano artista. Ruskin era teorico e sostenitore, scopre che questa tecnica
religiosa era in antitesi con la tecnica atea e materialista dell’industria. L’artista quindi non è più un
visionario slegato dalla realtà, ma in polemica con la società (orientamento socialista).

Centro dibattito sull’arte rimane comunque la Francia, dopo la fine del neoclassicismo di David:
antagonismo tra PURISMO DI INGRES e GENALITA’ DI DELACROIX (guida del romanticismo). Si trovano in
opposizione circa il significato storico dell’ideale romantico: (ricollegabile a sublime e pittoresco?) per
Ingres l’arte è meditazione ed elezione, per Delacroix genialità e passione. È divergente il modo di
rapportarsi al mondo, Ingres si astiene mentre Delacroix ci si getta, è comune però la preoccupazione per la
nuova società, dove l’artista non ha più ragione di essere. Entrambi sono convinti che l’arte non nasce dalla
copia della natura ma dall’interpretazione della storia. Per Ingres lo storicismo non è revival ma
superamento della contingenza o catarsi (come non lo è per Delacroix i cui fatti sembrano accadergli sotto
gli occhi). Delacroix vivendo il presente rivive il passato.

Gli esponenti sono pensatori tedeschi (pensiero religioso e rivalutazione cultura locale contro classicismo
universale).

Da una concezione all’altra cambia quindi il rapporto degli artisti alla società del proprio tempo (ascende la
borghesia, e la scienza tecnica prende il sopravvento, tecnicamente non ha l’esclusiva e non detiene più la
verità, spiegata dalla scienza).

GERICAULT: anche lui come i citati due, si oppone al classicismo, ma capisce che l’antitesi non è tra
classicismo e romanticismo (due modi di idealizzare) ma tra classicismo e realismo. La sua antitesi è tra
ideale e reale, alla verità si può giungere solo non idealizzando e tornando nel presente. Reagisce di fronte
al problema sociale di rapido mutamento, ma anche al problema della natura. Questa pittura francese
(realista) nasce dal pittoresco inglese. Come succede a COROT. Inizialmente come Ingres, rappresentando i
paesaggi è alla ricerca armonica nel paesaggio come proiezione di qualità interiori, di equilibrio tra l’io e la
natura.

ROUSSEAU invece ha una precisa intenzione realistica, di registrazioni d momenti di unisono tra mondo
interiore ed esteriore, rappresentando la natura com’è.

COURBET, prova la via del realismo integrale, l’arte non ha ragione di essere se non è realistica. La natura,
immagine colta dall’occhio, attraverso l’arte si fa cosa, solo così hanno un senso. La natura non è un
modello ma la sua materia prima. In un mondo di cose anche le immagini lo sono, non si inventano, si
costruiscono. Da loro forza di imporsi come più reali della realtà, perché non dio ma l’uomo le ha fatte. Tra
il passaggio dalla visione al quadro c’è il lavoro dell’artista. L’arista non manipola la realtà tramite la pittura
ma agisce nella realtà.

WILLIAM BLAKE (sublime)

Disegni al tratto di penna, acquarellati con tinte spente e trasparenti.

Per lui non esistono le arti, ma l’arte, attività dello spirito che rifugge dalla materia. L’arte è conoscenza
intuitiva delle forze sovrumane della creazione. È un misterioso rapporto tra pochi umani e il divino/sacro,
con l’essere nella sua totalità (passato, presente e futuro). È anti scienza, sintesi e non analisi, ispirazione e
non ricerca, soggettività. Per Blake anche la scienza è sublime (per lo sforzo eroico destinato a fallire di
conoscere e possedere il reale), ma per lui Newton trascura la realtà oggettivandola con il compasso. Lo
spirito scientifico è confutato in nome dell’eroismo che si esprime nella fantasia e non nella realtà. La
mente razionale non può che ripetersi e rinunciare alla comunione con l’universo (limite della ragione). Il
modello dell’artista sublime è Michelangelo, la sua tendenza ani-classica, anti-naturalistica (idealistica) e
l’inclinazione al simbolismo.

Anche per FUSSLI è sublime, un’attività spirituale antinaturalistica, ma il sublime per lui è in profondità e
non in altezza, nell’incubo

Entrambi sono in polemica con la scienza perché vogliono che l’artista sia un essere eccezionale in contatto
con tutto ciò che la scienza, essendo razionale, non lo è.

BOULLE e LEDOUX

Teorici dell’architettura neoclassica, appartengono alla cerchia illuministica dell’Enciclopedia.


Rinnovamento culturale che precede la Rivoluzione francese: in architettura. Assunto ideologico parallelo e
contemporaneo a quello di David. L’antico è un modello morale e non ideologico, un’arte libera da
pregiudiziali religiose. Al formalismo stilistico del rococò si oppone il principio tipologico (gli edifici non si
differenziano per stile formale ma per la funzione che determina la loro forma.

Ledoux progetta la prima città industriale, aggregato di unità tipiche, che si qualificano per la funzione
all’interno di un ciclo lavorativo.

La forma non ha significato in sé, non è un simbolo, ma il suo contenuto semantico è determinato dalla
funzione.

CONSTABLE e TURNER pittoresco

L’arte moderna nasce dall’illuminismo (rifiuto del barocco e della funzione celebrativa dell’arte; ricerca di
logica nella rappresentazione formale e funzionalità sociale dell’arte, analizzando la realtà naturale

Nell’800 Constable e Turner, paesaggisti inglesi, chiariscono quali possono essere gli atteggiamenti
dell’uomo verso la natura. 1824 mostra pittura inglese a Parigi, influenza decisiva sulla nascita del
Romanticismo francese.

CONSTABLE, formazione nel paesaggio realistico olandese. Per lui non c’è uno spazio universale dato a
priori, ma il suo spazio è fatto di cose, percepite come macchie colorate, rese con immediatezza. Ma non si
limita a cogliere e rendere l’impressione, che si stampa nella mente: l’impressione non è separabile
dall’emozione data dalla visione. Il sentimento attribuisce un senso alla natura.

TURNER, formazione paesaggio classico o storico e prospettico. Invece lui intuisce uno spazio universale
dato a priori che si concreta e si dà alla percezione. Lo spazi è estensione infinita, animata da grande forze
cosmiche e le cose vengono coinvolte. Un dinamismo cosmico che sfugge al controllo della ragione.
L’ambiente naturale suscita una reazione passionale.

Entrambi rapporto attivo con la natura, che non è riflesso del creatore.

FRANCISCO GOYA

Spagna (700: arretrata, vi sono pochi intellettuali aperti alle idee dell’illuminismo europeo (liberali) vivono
la tragedia di essere n regresso in un’Europa in progresso. Goya fa critica sociale e ironia. È interessato alla
teoria classicista ma scettico. Per Goya la ragione è usata per evocare e deprecare i mostri
dell’oscurantismo, una superstizione laica contro la superstizione religiosa.

Nella Spagna del 600 si erano aperte due vie: quella di arte come fanatismo religioso, irrazionalismo puro
(El Greco) e l’arte come dignità morale e civile (Velasquez).

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