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Il regime cerc di reagire a tutto questo per mezzo del Protezionismo, che ebbe per un breve periodo dei moderatamente buoni risultati, ma poi caus: Penalizzazione settore agricolo: l'agricoltura fu infatti ridimensionata per il mercato interno e perse gran parte del suo potenziale economico, dato dalle esportazioni. Questo imped la modernizzazione delle strutture; infine i pochi lavori pubblici andarono a vantaggio dei soli latifondisti.
Dallo stato regolatore della vita economica allo stato imprenditore e banchiere
Nei settori legati al privato si ebbe una riorganizzazione industriale: le industrie tradizionali, come la pasta, vennero penalizzate, quelle che avevano avuto grosse innovazioni tecnologiche, come quella cotoniera, ebbero un grande sviluppo. Parallelamente la crisi accentu il rapporto tra grandi industrie e i prestiti delle banche; la strada del salvataggio classico con assorbimento dei debiti industriali da parte dello stato non era pi praticabile a causa della crisi. Si cerc quindi di trovare nuove soluzioni per agevolare tutto questo: Fu smantellata la Banca mista: questa aveva due compiti: raccogliere i risparmi e finanziare le imprese con prestiti a lungo termine; questi, se non venivano restituiti, erano saldati con l'acquisizione da parte della banca di quote azionarie dell'impresa debitrice. Con i provvedimenti del '33 quest'ultimo compito fu affidato ad un ente pubblico: l'IRI (istituto ricostruzione industriale).
Questo istituto in breve tempo ebbe a disposizione un vero e proprio impero industriale e fin per assorbire anche le tre principali banche miste italiane. Fu cos che in Italia alla figura dello stato come promotore e regolatore della vita economica statale, venne sostituito lo stato imprenditore (aveva il pi importante patrimonio industriale in Italia) e banchiere (centro dell'intermediazione economica).
Solo nel '34 per nacquero le prime Corporazioni col compito di coordinare la produzione. Il sistema corporativo (intervento dello stato nelleconomia) manc molti dei suoi obiettivi fondamentali (disciplinare il mercato ed eliminare la concorrenza), ma determin: Il superamento della crisi salvaguardando rendite e profitti. La mobilitazione di tutte le risorse finalizzandole allo sviluppo industriale (in nome degli interessi della nazione); La concentrazione dei capitali nelle mani di un numero sempre minore di aziende, dato che le aziende pi deboli crollarono.
Dunque dal '20 in poi, al fine di ottenere i suoi obiettivi, l'Italia aveva appoggiato tutti i movimenti di stampo nazionalista e fascista nell'Europa. La diffusione dei regimi autoritari nel vecchio continente fu pertanto un grande successo. In questa fase vennero perseguiti due fondamentali traguardi: Isolare la Jugoslavia per arginare l'influenza francese in Europa. Avvicinarsi alla Gran Bretagna e agli USA, i due stati con maggiori investimenti in Italia. Gli obiettivi fascisti furono messi in pericolo dall'avvento del nazismo in Germania; Mussolini infatti aveva paura delle mire espansionistiche dello stato tedesco nei Balcani; in questo periodo che si afferma: Politica d'equilibrio: infatti Mussolini, per tenere sotto controllo la Germania, con un patto a quattro insieme a GB, Francia e Germania stessa, cerc di porsi come ago della bilancia per una revisione consensuale dei trattati di pace di Versailles. Obiettivo di Mussolini in questo periodo era anche ridimensionare il ruolo di grande potenza che la Germania stava assumendo; per far questo stipul vari trattati. Parallelamente a tutto questo venne inaugurata la nuova politica coloniale basata su: Riconquista della Libia: che dopo la IWW aveva riconquistato gran parte della sua indipendenza. Espansione della propria influenza nei Balcani: traguardo raggiunto con una serie di accordi stipulati con gli stati danubiani. Questa scelta fu portata avanti per: 1. 2. Rafforzare la presenza italiana in una regione cruciale a livello internazionale. Espandersi in una zona dove il capitalismo italiano aveva investito maggiormente.
L'alleanza si concretizz subito con il comune appoggio alle truppe di Francisco Franco, in Spagna, e si rafforz con l'entrata da parte dell'Italia nel Patto Anticomintern con Germania e Giappone. Questa alleanza, partita come collaborazione tra stati con ideologie spiccatamente antidemocratiche e anticomuniste, si trasform ben presto in una subordinazione dell'Italia alla Germania. LA FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIET
Questo risultato rafforz il consenso e subito, nel '29, furono indette nuove elezioni col metodo plebiscitario (si poteva votare solo s o no alla lista presentata dal Gran Consiglio del Fascismo, divenuto organismo costituzionale) che videro un risultato largamente favorevole al regime. L'alleanza tra chiesa e regime fu messa a dura prova due anni dopo i patti, quando le squadracce colpirono le associazioni cattoliche e Mussolini ne ordin lo scioglimento per avere il monopolio sulla formazione giovanile.
Organizzazioni femminili: con l'obiettivo di sostenere la politica demografica fascista e la diffusione di un'idea conservatrice di famiglia.
La scuola per, soprattutto, divenne il principale strumento per operare la diffusione dei valori del fascismo. Attraverso una serie di riforme essa fu: Privata di ogni autonomia culturale. La struttura burocratica venne centralizzata: tutte le autorit scolastiche erano scelte dal governo. I professori furono costretti a giurare fedelt al regime. I libri delle elementari vennero sostituiti con un testo unico scelto dal regime stesso. Vennero poi costituiti tutta una serie di istituti culturali per sistematizzare le conoscenze, come l'Istituto per l'Enciclopedia italiana e l'Accademia d'Italia. L'indottrinamento fu poi potenziato per mezzo di: Stampa: fu asservita al regime in modo graduale, ma intransigente; i direttori o giornalisti non allineati venivano cacciati; le notizie venivano suggerite direttamente dall'Ufficio di stampa e propaganda (poi ministero della cultura popolare). Cinema: venne statalizzato l'Istituto Luce, monopolio dell'informazione cinematografica. Radio: se ne potenzi la diffusione in tutte le famiglie e venne posta sotto il monopolio di stato gestito dalla Eiar. Tutti questi provvedimenti infine si accompagnarono con l'esercizio sistematico della repressione per mezzo specialmente della Ovra, la polizia segreta.
Negli altri settori lo sviluppo fu invece lento a causa delle tendenze antipopolari del regime, che si dedic fondamentalmente alla produzione. Sotto questo punto di vista aument sempre pi il divario tra Italia e il resto dell'Europa industriale.