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INFERNO III CANTO

Inizia con un'anafora "per me si va", inizia questa scritta che sta proprio sulla porta dell'inferno

"Attraverso di me (è la porta che sta parlando) si entra nella città del dolore, attraverso di me si va in un dolore che non ha
fine, attraverso di me si va tra la gente perduta (quella che ha perduto Dio). La giustizia (di Dio) è il motivo per cui sono
stato creato, mi ha creato la divina podestà (il padre) ,la somma sapienza( il figlio,Gesù), e il primo amore (lo spirito santo)
(mi ha creato tutta la trinità).

Non sono state create cose prima di me se non cose eterne e anche io duro in eterno. Abbandonate ogni speranza (ma
l'unica speranza di chi muore è la speranza di vedere Dio, e chi va all'inferno deve abbandonare questa speranza) , voi che
entrate."

Io vidi queste parole scritte con colore (o senso) oscuro in cima a una porta, per cui dissi: «Maestro, non ne capisco il
senso».

Spiegazione: Virgilio non da una risposta particolarmente incoraggiante a Dante, perchè come persona attenta e consapevole
risponde a dante:

"Qui è necessario lasciare ogni indugio, ogni incertezza (devi venire deciso ad affrontare la situazione) ; ogni atteggiamento
di paura è necessario che sia bandita da qui (devi essere deciso e determinato) .

Noi siamo giunti in quel luogo dove ti ho detto che tu avresti incontrato i dannati (condannati all'inferno) che hanno perduto
il bene dell'intelletto (è una perifrasi per indicare DIO)". Dio è quel bene, quella meta a cui l'uomo può arrivare, ma l'uomo è
in libero arbitrio, lui può scegliere fra bene e male , chi ha scelto il male ha scelto di perdere Dio. La disponibilità di Dio è
enorme, qui ci sono coloro che non hanno mai avuto un dubbio sulle loro scelte e quindi rimarranno lì per sempre. Dio ha
creato inferno (per motivi di giustizia, tu uomo puoi scegliere fra bene e male), se tu non hai nemmeno un attimo in cui
indugi e ti viene un dubbio se hai scelto il bene o il male e ti penti di quello che hai fatto, la misericordia di Dio ti da una
possibilità (il purgatorio) di salvezza, ma se non hai neanche un dubbio la giustizia di Dio agisce.

Poichè pose la sua mano nella mia (prende la sua mano esattamente come un padre fa con il proprio figlio) , sorridendogli
(per cui Dante si sente confortato), io mi sentii confortato e mi condusse dentro a questi luoghi segreti.

Sole rappresenta la luce, il bene e quindi Dio. L'inferno, assenza di Dio, assenza di luce, inferno è buio. Tutti i suoni sono
ampliati.

Qui sospiri, pianti e lamenti ad alta voce risuonavano in quest'aria senza stelle (clima buio, tante perifrasi per indicare un
luogo infernale, le stelle costituivano una guida per orientarsi ,erano un punto di riferimento) Dante si spaventa, in modo
tale che all'inizio ne piansi.

Dante sente gente lingue diverse (la gente veniva da tutto il mondo) , espressioni terribili (bestemmie), espressioni di dolore,
espressioni di rabbia,voci alte di gente che grida e voci basse, un suono di mani insieme ad esse creavano una confusione
che si aggira sempre in quell'aria scura e senza tempo (rimanda all'idea di perpetuità), come la sabbia quando c'è una
tempesta.

Dante che era estremamente confuso (errore si lega ad errare che significa sbagliare ma anche andare senza meta, in questo
caso significa confusione, non capire)
Io che avevo la testa piena di confusione (perchè sono appena entrato e non conosco niente, non capisco), disse: "Maestro,
che cos'è quello che sento? Chi è questa gente che sembra così vinta dal dolore? " e lui mi rispose: " Questa condizione così
misera la tengono le anime infelici, condannate di coloro che sono vissuti senza infamia e senza lode (siamo di fronte agli
ignavi, gli ignavi sono quelli che non hanno mai preso una posizione, non si sono mai schierati es: Don Abbondio. Gli
ignavi per Dante vengono condannati come gli individui più insignificanti. Dante è uno che di decisioni e posizioni ne ha
prese tante. Non hanno mai fatto niente di cattivo ma neanche niente di buono). Queste anime sono unite, mischiate a quel
gruppo di angeli che non sono stati ribelli a Dio (non si sono schierati dalla parte di Lucifero) ma non furono nemmeno
fedeli a Dio (non si sono schierati neanche alla parte di Dio) cattivo coro: ignavo non è cattivo, captivus prigioniero, colui
che essendo prigioniero non ha possibilità di agire, è uno che subisce; qui cattivo è utilizzato per dire che non ha la capacità
di decidere autonomamente) .

I cieli cacciano questi ignavi per non essere meno belli (questi ridurrebbero lo splendore del cielo, gli ignavi non hanno
colpe ma non hanno nessun merito) ma nemmeno l'inferno li vuole (perchè nemmeno i colpevoli ricevono qualche
vantaggio dalla presenza degli ignavi perchè non hanno alcuna colpa), poiché i dannati (rei) potrebbero ricevere alcuna
gloria dalla loro presenza.

E io : "Maestro ma perchè si lamentano tanto, cosa c'è di così pesante?" Rispose: "Telo dirò molto in breve. Questi
personaggi non hanno speranza di morte (siamo appena entrati , siamo nell'antinferno , una specie di sala d'aspetto, ma loro
sono destinati a rimanere lì, perchè nessuno li vuole) quindi la loro cieca condizione è talmente bassa che invidiano la sorte
di chiunque altro.( perchè loro sono lì in una situazione in cui nessuno li vuole, esclusi). Il mondo non li ricorda per niente
(non hanno lasciato nessuna fama) Il mondo fa si che non rimanga un ricordo di loro, la misericordia (sentimento che ha
fatto si che Dio creasse il purgatorio) e la giustizia (sentimento che ha fatto si che Dio creasse l'inferno)divina li sdegnano ,
quindi non parliamo di loro, guardali e passa oltre.

Qui c'è un fiume, Acheronte, e per passare il fiume ci vuole Caronte, che li porta dall'altra parte. Ma Caronte seleziona chi
portare sulla barca, e gli ignavi non li porta. Quindi loro sono destinati a una perenne attesa, senza pene ma senza una
possibilità di andare nell'aldilà.

E io, che riguardai , (vede la pena a cui sono condannati gli ignavi) vidi un'insegna (un simbolo) che girando (essendo un
imbuto l'inferno e anche l'antinferno) correva tanto veloce (ratto viene da raptus che vuol dire veloce) che mi sembrava
assolutamente incapace di fermarsi; e dietro le veniva una tale quantità di gente che io addirittura non avrei creduto che la
morte ne avesse uccisa tanta (lui rimane stupito dalla quantità di ignavi; poi Dante ha la sensazione di riconoscere
qualcuno).

Dopo che ebbi riconosciuto qualcuno, vidi e riconobbi l'ombra di colui che ha fatto per viltà il gran rifiuto. (qui ci sono varie
ipotesi, qualcuno ha pensato a Ponzio Pilato, in realtà l'ipotesi più accreditata è quella di Celestino V, egli era un eremita,
era stato preso dal suo eremo,dove viveva in totale e assoluto isolamento, per essere messo sul soglio pontificio eletto come
papa ai tempi di Dante nel 1293; però le vicende di corte (corte pontificia) sono tali per cui c'erano tali pressioni su questo
personaggio che lui non si sente di continuare e quindi abdica e al suo posto sale Bonifacio VIII 1294-1304; dal punto di
vista di Dante, Celestino V ha abdicato consentendo a quello che poi diventa l'avversario di Dante, che fa in modo che
Dante venga esiliato, di salire al soglio pontificio. Quindi Dante vede questo personaggio come il fumo negli occhi; Dante
accusa Celestino V di aver ricevuto un incarico così importante di ignavia, ma non tutti sono in grado di gestire)

Spiegazione: Dante ci spiega qual è la pena a cui sono sottoposti gli ignavi; concepisce l' idea della pena per contrappasso
(vuol dire rispetto a quella che è la colpa che loro hanno , la pena o somiglia e ripete la colpa che loro hanno o la rovescia,
in questo caso la rovescia, è un contrappasso che prevede il rovesciamento. Gli ignavi sono persone che non prendono mai
posizione , quindi devono correre dietro a uno stendardo, un'segna, il che vuol dire prendere posizione per un partito, e
questi vengono pungolati da mosconi e vespe ; dalle punture scende il sangue e il sangue insieme alle lacrime viene raccolto
dai vermi per terra; il verme è un animale ripugnante, meschino, viscido, persona falsa. L'idea del verme che raccoglie il
sangue e le lacrime significa che il sangue e lacrime valgono proprio poco. Questo ci spiega che cos' il contrappasso.

Immediatamente intesi e fui sicuro che quella era la schiera dei cattivi (termine per indicare gli ignavi) , che sono sgraditi sia
a Dio che ai suoi nemici (al diavolo, a Lucifero ecc..).

Questi sciagurati che non sono mai stati vivi (nel senso che non hanno mai preso una posizione, essere vivo per Dante vuol
dire schierarsi, agire, fare) erano nudi ed erano stimolati in maniera molto intensa dai tafani e dalle vespe che erano li.
Queste rigavano il loro volto di sangue che, mischiato con le lacrime, era raccolto ai loro piedi da fastidiosi vermi.

Dopo che mi misi a guardare oltre (quindi non più gli ignavi), vidi tanta gente affollata sulla riva di un fiume; per subito cui
dissi: "Mestro adesso dimmi, concedimi di sapere, chi sono queste persone e qual è il motivo che le fa sembrare così
desiderose di passare oltre il fiume, come mi sembra di capire in questa fioca luce." (non è buio totale, un po di luce filtra,
questo perchè siamo ancora nell'antinferno)

Ed egli mi disse: " Le cose ti saranno raccontate, spiegate quando fermeremo i nostri passi lungo la sponda del fiume
Acheronte."

Dante era molto curioso, e adesso viene messo zitto.

Con gli occhi vergognosi e bassi, temendo che le mie parole fossero fastidiose a Virgilio, smisi di parlare fino al fiume
(Dante sta un passo indietro a virgilio e non dice più nulla).

Spiegazione: Si arriva a una scena simile a una che c'è nell'Eneide , arriviamo sulla sponda di quel fiume che segna il
passaggio al mondo dei morti; ed ecco che c'è un personaggio Virgiliano "Caronte " e la descrizione è simile a quella di
Virgilio.

Ed ecco (stilema che serve per introdurre qualcosa) che in nave sta venendo verso di noi un vecchio , con la barba e i capelli
bianchi per l'età, (vecchio non è una parola gentile, altri anziani che incontra li chiamerà in modo differente, più elegante)
gridando (non ha dei modi eleganti): "Guai a voi, anime malvagie! (pravo vuol dire malvagio, persona depravata= che è
diventata malvagia) Non sperate mai di vedere il cielo (si ripete l'ultima battuta della scritta, speranza di vedere Dio non il
cielo): io vengo per condurvi sull'altra riva nelle tenebre eterne che si manifestano come pene nel caldo oppure nel gelo (il
nono cerchio troviamo il ghiaccio,il gelo rappresenta una persona fredda, senza sentimenti ed emozioni, il gelo è il luogo
dove sono puniti i traditori dei parenti). E tu che sei lì come un'anima viva (espressione italiana: qui non c'è anima viva)
vattene da questi che sono morti." Ma siccome si accorse che non mi allontanavo, disse: "Verrai dall'altra parte non qui per
passare ma attraverso un'altro percorso e ed altri porti, è necessario che ti conduca qui una barca più leggera (qui Dante
accenna a qualcosa in maniera generico,a siccome per andare i Inferno ci si andava anche con una barca ma non partendo da
sotto Gerusalemme ma partendo dalla foce del Tevere,cioè da Roma per arrivare all'Inferno, è un viaggio decisamente più
lungo; chiaramente il riferimento può essere a quello. Dante non sa bene come risolvere il problema, quindi non ci racconta
come passa Acheronte a un certo punto dice che sviene e poi si ritrova dall'altra parte; quindi questa è una frase generica.)

La mia guida disse: "Caronte, non ti tormentare (crucior vuol dire torturare, crucciarsi vuol dire non tormentarsi): si vuole
così là dove si può fare ciò che si vuole (è una perifrasi per indicare il Paradiso, la volontà di Dio; Dio può fare quello che
vuole perchè il mondo è regolato dalla volontà di Dio) , quindi non dire altro."
Quindi si calmarono le guance barbute (tace, le guance stanno ferme) del nocchiero (colui che tiene il timone) di questa
palude (acheronte, acqua ferma) livida, che ha gli occhi inniettati di sangue (caronte ha un aspetto demoniaco). Ma quelle
anime che erano là stanche e nude, cambiarono colore ,impallidirono e battevano i denti non appena che capirono queste
parole aspre, crudeli. .

Bestemmiavano Dio e i loro genitori, la specie umana, il luogo, il tempo , la loro origine e la loro nascita

Poi tutti insieme piangendo (pianto= manifestazione di un disagio interiore) si ritirano da una parte sulla riva malvagia ( riva
dell'inferno, dove ci stanno le persone cattive) che attende ogni uomo che non ha temuto Dio.

Caronte demonio (perchè ha aspetto terrificante, da diavolo), con gli occhi di brace facendo riferimento, accennando con la
testa, le raccoglie tutte da una parte ; e se qualcuna è più lenta, da un colpo con il remo ( non ha modi eleganti). Come le
foglie cadono in autunno una dopo l'altra fin tanto che il ramo non le vede tutte per terra che sono cadute(similitudine
delicata) analogamente i dannati (gli uomini che hanno scelto il male, in quando eredi di Adamo) si gettano sulla barca da
quella sponda come fanno gli uccelli quando vengono richiamati. E così sene vanno sulla livida palude, su Acheronte e
prima che siano arrivate dall'altra parte di qua ce n'è una gran folla (Dante è colpito dalla quantità).

"Figliolo mio" ,(adesso dopo la sgridata di prima, Virgilio è molto più gentile) disse il maestro cortese (che ha buone
maniere, che è educato), "quelli che muoiono nel peccato capitale, tutti si raccolgono qui da ogni posto del mondo e sono
pronti a passare il fiume ,il motivo per cui premevano per salire sulla barca è perchè la giustizia divina li spinge, tanto che la
paura si trasforma in desiderio (desiderano andare a vedere qual'è la loro condizione).

Da qui non passa anima buona ; e perciò, se Caronte si lamenta di te (della tua presenza,tu che sei anima viva), puoi ben
capire a questo punto perchè lo dice, che significato hanno le sue parole.

Finita questa spiegazione, la buia campagna tremò (a uno scossone, non si sa da che cosa è provocato, è utilizzato da Dante
come espediente per giustificare il suo svenimento) lo spavento era stato tale che addirittura ancora adesso a pensarci mi si
bagna la fronte di sudore (Dante sperimenta qualcosa di incontrollabile). La terra lagrimosa (l'inferno) produsse un colpo di
vento, che fece balenare una luce rossa che sopraffece il mio senso; e caddi come l'uomo preso da sonno (svenni).

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